wronschi

  • Numero messaggi

    12128
  • Registrato

  • Ultima Visita

Messaggi pubblicate da wronschi


  1. 2 ore fa, fosforo311 ha scritto:

    Dovete credermi, amici forumisti, avrei voluto lasciare questo forum rissoso (credo che domani sia l'ultimo giorno) salutando tutti senza rancori, incluso quel pisano che ha trascorso gli ultimi anni a osannare un mestierante che ci aveva promesso di lasciare la politica e a insultare il sottoscritto. Ma il forum non è nato con Renzi e io non ho affatto dimenticato gli anni precedenti in cui con il medesimo forumista avevamo condiviso aspre battaglie di sinistra contro il piazzista di Arcore. Però c'è un IRRECUPERABILE INCIVILE, e sapete tutti chi è, che ha insozzato questo luogo virtuale fin dall'inizio, o almeno fin da quando lo frequento, e che ancora oggi mi insulta come un forsennato e tira in ballo ogni volta con termini osceni una donna, mia madre, deceduta prematuramente e dopo lunghe sofferenze più di 40 anni fa. C'è chi si appaga così, contento lui. Però dovete anche credermi se vi dico che stavo pensando a un esposto o a una denuncia alla Polizia Postale contro questo insolente perditempo e contro il latitante staff di Virgilio che ne ha sempre tollerato la presenza. Ma ormai non ne vale più la pena. Questo individuo è agli ultimi deliri, alle ultime volgarità e agli ultimi ragli. Nel nuovo forum, nella malaugurata ipotesi che vi si trasferisca, la vita per lui sarà difficile (e breve). Egli non è solo un incivile all'ennesima potenza, è anche un asino matricolato, e anche questo lo sapete bene. L'ultimo esempio. Nella discussione aperta da director dal titolo Il problema si espande, facevo questa semplice riflessione:

    ...siamo un paese ricco, con un bassissimo tasso di fecondità e con una popolazione molto anziana, e che dunque avrebbe bisogno più di altri di giovani lavoratori e di giovani e prolifiche coppie extracomunitarie... Se la popolazione e i salari reali restano fermi, quando non in decremento; se lo stesso accade per la produttività del lavoro e per la bilancia commerciale (leggero passivo nel 2022, leggero attivo nel 2023); se i tassi di cambio della moneta e di interesse non dipendono da noi, ma soprattutto se le italiane continuano a fare assai meno figli di quanti sarebbero necessari per garantire il ricambio generazionale, c'è poco da fare: o diamo residenza e lavoro stabili agli stranieri, quindi anche cittadinanza se siamo un paese serio e non vogliamo perderli, oppure, MATEMATICAMENTE, il PIL crolla e dobbiamo tagliare sia i salari che le pensioni.

    Ebbene, questo ignorante che in passato si è spacciato per dottore in Economia sostiene che 

    LA CORRELAZIONE POSITIVA TRA POPOLAZIONE RESIDENTE E PIL ESISTE SOLO NELLE ALLUCINATE FANTASIE DELLO PSICOLABILE PANZANARO...

    E no, ASINO, la correlazione positiva tra il Prodotto Interno Lordo e la popolazione di una nazione  ESISTE SEMPRE, ripeto ESISTE SEMPRE, ficcatelo nella zucca vuota ESISTE SEMPRE, e il motivo è semplicissimo: la gente per vivere ha bisogno di mangiare, e per mangiare bisogna lavorare, cioè generare valore aggiunto, che alla fine diventa PIL. Inoltre non si vive di solo pane e bisogna produrre almeno il minimo necessario per vivere (vestiti, case, servizi di istruzione e quant'altro) e ciò crea altro valore aggiunto e altro PIL. Quindi il PIL tendenzialmente cresce con la popolazione, a parità di tutte le altre variabili in gioco. Se non fosse così, sarebbe assolutamente inspiegabile, ripeto assolutamente inspiegabile come il PIL dell'Etiopia, paese poverissimo, sia 13 volte quello del Principato di Monaco. Ovviamente in casi particolari, per effetto di altri parametri correlati positivamente al PIL, es. la produttività del lavoro, le esportazioni, gli investimenti pubblici etc., occasionalmente preponderanti nel loro insieme sulla correlazione con la popolazione (che ESISTE SEMPRE), il PIL può crescere anche in presenza di un calo demografico. Ma ovviamente non oltre certi limiti! Nel caso dell'Italia la popolazione raggiunge il suo massimo storico nel 2014 e comincia a calare ininterrottamente dal 2015 fino ad oggi. Quindi il fatto, evidenziato dall'asino, che nel 2023 il PIL sia stato maggiore rispetto al 2014, oltre che con le ragioni contingenti di varia natura, è perfettamente spiegabile con una sorta di effetto di trascinamento del periodo di crescita demografica anteriore al 2014. Infatti il valore aggiunto lo crea direttamente solo chi lavora e bisogna dare il tempo ai nati prima del 2014 di raggiungere l'età lavorativa. Mi rendo conto che una simile "sottile riflessione" non la si poteva pretendere da un decerebrato. Ma è chiaro che alla lunga, perdurando la denatalità e il calo demografico, questo effetto di trascinamento va scemando. E anche prima che si esaurisca del tutto cominceranno a prevalere due gravi effetti negativi della denatalità sul PIL: la frenata di quel potente motore dell'economia nazionale costituito dalle coppie che mettono su casa e famiglia (che in Italia sono sempre meno e sempre meno prolifiche, immigrati a parte) e l'invecchiamento della popolazione, ovvero il costante incremento della quota inabile al lavoro (leggasi alla generazione diretta di valore aggiunto) e tendenzialmente meno propensa ai consumi, nonché a carico dei servizi pubblici (sanitario e previdenziale) e della spesa pubblica (che viene sottratta agli investimenti). Ragioni per cui se la produttività del lavoro stenta a decollare, come scrivevo, e se non andiamo ad arginare il decremento demografico con le opportune politiche di accoglienza, inclusione e stabilizzazione degli immigrati (dove, come dimostravo dati Eurostat alla mano nella discussione citata, siamo terribilmente indietro rispetto a TUTTI i paesi ricchi dell'UE), è MATEMATICO, ripeto è MATEMATICO, ripeto ancora è MATEMATICO che il PIL dell'Italia è destinato a CROLLARE. Ieri ho scoperto che questa mia conclusione qualitativa è IN SOSTANZIALE ACCORDO con le proiezioni quantitative (cioè MATEMATICHE) sul PIL nei prossimi 20 anni dell'economista Giancarlo Giorgetti (incidentalmente ministro dell'Economia) e sul rapporto debito/PIL in un grafico contenuto nel DEF del governo Meloni:

    https://pagellapolitica.it/articoli/crisi-demografica-calo-pil-italia

    Potrei parlarvi di altre balle e altri neurodeliri di questo soggetto giunto alle comiche finali, che riesuma e attribuisce a me una errata e prematura previsione di Deutsche Bank sulla grid defection, da me citata molti anni fa (ma in Australia e California il processo è ormai avviato); che osa discutere con me di una questioncina di matematica sulla quale non ha mai capito e mai capirà un tubo; e che si è bevuto e ha preso sul serio, unico in tutto il forum insieme forse al solo pisano (il suo unico amico qui, un tempo si davano botte da orbi) una mia innocente battuta su mio fratello che avrebbe insegnato a Princeton e nello stesso ufficio che fu di Einstein (!), etc. etc. Ma mi fermo qui e respingo in blocco al mittente gli insulti, le volgarità e i ragli d'asino del forumista incivile ilsauro24ore (mai sentito un nickname più ridicolo) cui restano ormai poche ore di sfogo prima di ritornare, in vista della bella stagione, alla pulizia delle spiagge.

    Buona Pasqua 


  2. 29 minuti fa, mark222220 ha scritto:

    Calenda era convinto che il suo veto verso Renzi sarebbe stato più forte della voglia di creare un’area liberale strutturata al suo interno . Gli e’ andata male ed ora ha solo due scelte: A) Rimangiarsi il veto  e tornare strisciando B) Tenere il punto perdendo Azione !! 

    Si ma stai parlando di 2 sfascia csx.


  3. 44 minuti fa, mark222220 ha scritto:
    • Mi fai un po’ di pena ma non ti preoccupare , non sei il solo !! Fai parte integrante degli utili idio ti che la sx schiera affinché tutto rimanga come ora . L’art 18 fu modificato da zucca vuota Bersani . Renzi faceva il sindaco a Firenze . Invece di affermare caga te tu ti informassi un po’ meglio abbandonando i siti di mer da che frequenti sarebbe positivo per te . Auguri compagno !! 


    Avete triturato i cabasisi, Bersani ha abolito l’articolo 18

    Gli scienziati che apprendono dagli slogan di piazza o dalle fake dei social sono tutti convinti che l’articolo 18 sia stato soppresso con il jobs act voluto da Renzi.
    Se invece avessero consultato la legislazione saprebbero che l’articolo 18 è stato soppresso con legge 92/2012 (articolo uno comma 39 e seguenti).
    Capoverso intitolato significativamente , modifiche all’articolo 18 legge 300/1970.
    In quel periodo, purtroppo per loro, Renzi era sindaco di Firenze e Bersani era segretario del Pd ma la canea dei falsificatori storici e dei loro ululanti seguaci non perde tempo a studiare ad approfondire ed eventualmente verificare.
    Infatti se avessero approfondito ulteriormente il dibattito a sinistra in quegli anni avrebbero letto che l’abolizione dell’articolo 18, era propugnata da Massimo D’Alema che ci fece un saggio su Italiani Europa.
    Ed anche Bersani insisteva sul tema richiamando e stigmatizzando la miopia dei sindacati che non capivano, secondo lui, che era solo una parte minoritaria dei lavoratori ad essere tutelata, in particolare quella più anziana.
    I grandi riformatori del mercato del lavoro di allora, poi pentiti, si ispiravano al modello della flex security adottato in Danimarca e Vannino Chiti presentò alla bisogna un ddl.
    Cesare Damiano ne era entusiasta.
    Era il modello propugnato in Italia da Pietro Ichino parlamentare allora Pd.
    Un modello che prevedeva per i lavoratori in ingresso un sistema universale di tutele crescenti abolendo il doppio regime tra lavoratori della grande impresa e quelli sotto i quindici.
    E prevedeva anche lo sfoltimento e l’abolizione di quelle varietà di rapporti precari che esistevano nel mondo del lavoro.
    Tra co.co.co, co.co. pro, lavoratori a partita Iva ed un sistema di tutele omogeneo e di accompagnamento al reimpiego sia per le grandi che per le piccole e piccolissime imprese.
    Insomma quello che Renzi realizzò col jobs act , nel Dicembre del 2014, che estese il sistema e la copertura dei diritti.
    Tant’è che nel periodo 2015, 2017, furono circa 600mila i lavoratori che passarono da una condizione precaria ad una regolare assunzione contrattuale secondo il sistema appunto delle tutele crescenti. Su circa un milione di nuovi assunti.
    E non a caso quando si è intervenuto a stroncare situazioni di precarietà si è utilizzata la legge 183/2014 in particolare l’articolo 2. Il jobs act appunto.
    Com’è avvenuto per i riders con sentenze che richiamano l’aggancio con l’articolo richiamato e mettono in mora i contratti di settore stipulati per quelle categorie di lavoratori.
    Prima nella aule di giustizia a Torino, poi a Palermo ed infine a Milano.
    Ma andate a spiegare tutto questo a chi slogheggiando continua a professare che Renzi avrebbe abolito l’articolo 18 per il lavoratori in servizio..
    Falsità delle più ignobili, visto che le norme del jobs act valevano per i nuovo lavoratori assunti dopo il Marzo 2015.
    Ovvero che il jobs act abbia esteso il precariato, mentre risulta la norma più utilizzata per abbatterlo.
    Con buona pace di quelli che volevano abbattere il jobs act, affidandosi al decreto dignità di Di Maio.
    Quello il cui primo impegno era la stabilizzazione dei riders ma che non ha fatto nulla a proposito.
     

     

    Le abbiamo provate tutte 
    Un pò più al centro un pò più a sinistra....niente da fare, le pecore seguono volentieri il pastore  di ESTREMA DESTRA.

    1 persona mi piace questo

  4. Il 25/3/2024 in 11:04 , mark222220 ha scritto:

    Per esempio ….lui !! 

    Aboubakar Soumahoro
    Aboubakar_Soumahoro_2022.jpg Aboubakar Soumahoro nel 2022

    Deputato della Repubblica Italiana

    Dove era la mia CGIL nel momento in cui, quello che non era riuscito a fare un governo Berlusconiano ma riuscito ad un governo definito di centro sinistra con a capo un verme come Matteo Renzi, dove l'abolizione di una conquista del mondo del lavoro, l'articolo 18, veniva cancellato? Ecco caro Landini..... dove eravate.... dove eravamo.....


  5. 6 ore fa, mark222220 ha scritto:

    Eh beh !!  Niente di importante!!  Diciamo quello di non essersi accorto che la moglie , da diversi Mesi , spendeva 50.000 euro circa in “frivolezze”. 

    Comunque avrei pensato di tutto 

    Fuori che vederti favorire la destra e diventare razzista come il kompagno Friz 


  6. Il 24/3/2024 in 08:59 , director12 ha scritto:

    Cittadinanza, i numeri dei “nuovi italiani”

    Analizzando i numeri relativi al 2022, si evince come siano stati più di 213mila gli stranieri ad aver ottenuto la cittadinanza italiana: ovvero il 76% in più rispetto ai 121mila del 2021. Rispetto ad una media del 2,6% per l’intera Unione europea, in Italia circa il 4,3% è diventato residente tra i cittadini precedentemente non italiani. Una percentuale di molto superiore alla media continentale. Sommando i dati di tutte le Nazioni europee, nell’arco del 2022, sono stati più di 989mila gli stranieri ad essere diventati cittadini dei vari Stati membri. Tra questi il 22% ha ottenuto la cittadinanza italiana.

    Tu testedicazzo, sei come la colomba pasquale, non si distingue il kulo dalla faccia...


  7. 18 minuti fa, ribelliamoci2 ha scritto:

    vero ,se li paghi poi si abituano male,magari pretendono anche i diritti.

    Vero, poi vogliono essere anche pagati,  che roba, da non credere...


  8. Ci vogliono due anni per imparare a parlare e cinquanta per imparare a tacere. Il silenzio non è vuoto, ma è pieno di risposte. È solo quando riesci a “tacere”, evitando discussioni inutili, che mostri la tua intelligenza e la tua saggezza. Questa è quel genere di filosofia che non è nata per essere insegnata, ma per essere “praticata”.
                                 L. D. C

    1 persona mi piace questo