Questo virus si combatte sul terreno dei numeri

Il Covid non è un virus particolarmente letale, anche se lo è molto più della normale influenza stagionale (che in Italia fa, con le complicanze cardiorespiratorie correlate, circa 200 morti accertati l'anno, i 6000 o gli 8000 che spesso si leggono sono fantasie). La sua forza sta nei numeri essendo un patogeno molto contagioso (sebbene non tra i più contagiosi in assoluto). In totale assenza di misure profilattiche (mascherina, distanziamento, etc.) e in una popolazione interamente suscettibile, un portatore di Sars-Cov2 infetta in media, nel corso del suo periodo di infettività, quasi 6 persone (in ambito urbano).  Le più recenti stime del numero di riproduzione di base Ro correggono infatti al rialzo le stime iniziali (che erano intorno a 3). In particolare, da uno studio sull'epidemia nella città di Wuhan risulta il valore mediano Ro=5,7. Ma il valore può crescere sensibilmente nei luoghi sovraffollati.  Al momento si contano nel mondo quasi 40 milioni di casi accertati di infezione da Covid, e poco più di 1,1 milioni di morti. Ieri c'è stato il record mondiale giornaliero con oltre 400.000 nuovi casi e il trend è in crescita. Ciò si deve non solo alle "seconde ondate" in corso in vari paesi (specie in Europa) ma anche all'incremento progressivo dei test. Una ovvia caratteristica di un patogeno molto contagioso ma che spesso non dà sintomi o dà sintomi lievi molto simili a quelli di altre diffuse patologie, sta nel fatto che una massa enorme di contagiati sfugge ai test. Secondo l'OMS i contagiati effettivi dall'inizio della pandemia sarebbero circa il 10% della popolazione mondiale, cioè circa 780 milioni di persone. D'altra parte sfuggono ai test e ai conteggi, sia pure in misura minore, anche diversi casi mortali, specie nei paesi poveri dove il testing è limitato ma anche nei paesi ricchi nelle fasi epidemiche più acute sono morti malati di Covid non testati. Per esempio, incrociando i dati di mortalità del 2020 con quelli degli anni precedenti, si stima che in Italia i decessi siano circa 17.000 in più di quelli confermati, 60.000 in più negli USA. Assumendo, come fa l'OMS, un tasso di letalità effettivo (decessi effettivi/contagiati effettivi) compreso tra lo 0,5% e l'1% (queste stime si ricavano per lo più dagli screening sierologici), se i contagiati effettivi sono 780 milioni allora le vittime reali di questa pandemia sono per ora comprese tra 3,9 e 7,8 milioni. Ieri in Italia abbiamo superato la soglia "psicologica" dei 10.000 casi giornalieri, oggi 17 ottobre siamo quasi a 11.000. In verità non era solo una soglia psicologica perché con questi numeri diventa problematico tracciare tutti i contatti dei positivi e sottoporli a test per poi eventualmente isolarli. Di conseguenza, in una condizione in cui il tasso di riproduzione effettivo Rt è maggiore di 1 (come è oggi in Italia secondo le stime dell'ISS) si rischia la crescita esponenziale dei casi e, con un certo sfasamento temporale, dei morti. Il concetto di crescita esponenziale è essenziale per capire la pericolosità sociale di questo virus (e dei virus pandemici in genere), che si esprime in definitiva nel dato della mortalità (decessi/popolazione). Un virus a relativamente bassa letalità ma a elevata diffusione nella popolazione può fare milioni di morti, molti di più di quelli di patogeni estremamente letali (come Ebola) ma relativamente poco contagiosi. Nel linguaggio dei matematici la funzione esponenziale è l'autofunzione dell'operatore derivata. In altri termini è una funzione la cui velocità di crescita è proporzionale al valore della funzione stessa. Quindi la velocità di crescita di una funzione esponenziale cresce a sua volta in modo esponenziale, ovvero anche l'accelerazione della grandezza rappresentata da una funzione esponenziale cresce in modo esponenziale. Immaginate di premere l'acceleratore della vostra auto e di aumentare progressivamente la pressione sul pedale al crescere della velocità. Più che a tavoletta non potete premerlo, ma se, in teoria, poteste farlo, finireste direttamente al cimitero. Orbene, se la forza del Covid risiede nei numeri, e se non ci sono ancora vaccini né farmaci efficaci (ieri l'OMS ha bocciato anche il costoso quanto inutile Remdesivir), bisogna combatterlo sul terreno dei numeri. In particolare bisogna abbattere al di sotto dell'unità il tasso di riproduzione effettivo Rt. Se Rt è stabilmente e ovunque <1 e ci sono attualmente N infetti, questi ne infetteranno M, con M<N. Questi M a loro volta ne infetteranno P<M, e questi P ne infetteranno Q<P, e così via, fino all'estinzione dell'epidemia. Ci sono tre vie per abbassare il valore di Rt. La prima è la profilassi individuale: uso corretto della mascherina, distanziamento, igiene delle mani. E, più in generale, evitare comportamenti e luoghi a rischio (es. gli assembramenti). Se tutti, in tutto il mondo, avessero imparato ad applicare in modo continuo e rigoroso queste semplici regole, la pandemia sarebbe già finita da un pezzo. È matematico! Purtroppo non tutti le applicano e molti di quelli che le applicano non lo fanno in modo continuo e rigoroso. La seconda via, meno semplice, è data da una sinergia di testing e contact tracing. Si diagnostica con il tampone (o con un meno affidabile test rapido) un caso di positività in un sintomatico. Quest'ultimo viene messo in isolamento (o ricoverato) e se ne tracciano i contatti. Questi vengono a loro volta isolati, in attesa del test, anche se asintomatici. È chiaro che applicando a tappeto questa strategia si abbatte drasticamente la mobilità dei portatori, quindi si rallenta la diffusione del virus, ovvero si riduce Rt. Anche questa via presenta i suoi limiti, dovuti principalmente al fatto che i test richiedono tempo e risorse e al fatto che non tutti i contatti sono tracciabili in tempo utile, specie quando i positivi sono molti. La terza via potremmo chiamarla profilassi collettiva, e consiste in limitazioni di mobilità che interessano l'intera popolazione o intere comunità (lockdown, zone rosse, fermo totale o parziale di attività economiche a rischio, etc.). Perseguendo tutte e tre le vie, eravamo riusciti, in Italia, a superare una terribile prima ondata e a raggiungere, dopo la fine del lockdown, una condizione di relativamente accettabile "convivenza" con il virus. In giugno e luglio abbiamo avuto una media di 238 casi al giorno, e a metà agosto la media dei decessi era scesa a circa 5 al giorno. Ora 5 morti al giorno sono circa 1800 l'anno, che non sono pochi, ma sono poco più della metà dei decessi per incidenti sulle strade (pur dimezzati rispetto a qualche decennio fa). Purtroppo, una volta allentata la profilassi collettiva per dare respiro all'economia, abbiamo commesso un errore tragico e madornale. Non abbiamo capito che bisognava mantenere intatta, se non rafforzare, la profilassi individuale. La quale da sola, come ho scritto, basta e avanza, se applicata con costanza e rigore, a tenere ampiamente sotto controllo l'epidemia. Diversi paesi, come la Cina, la Corea del Sud, il Vietnam, lo hanno dimostrato. Hanno dimostrato che si possono tenere bassi, anzi bassissimi i numeri del contagio e dei decessi innalzando il più possibile la cifra della responsabilità e del rigore e senza danneggiare più di tanto l'economia, che anzi in questi paesi è in netta ripresa. È quello che dobbiamo e che possiamo fare. A costo di sacrifici individuali davvero piccoli al confronto con l'ecatombe che abbiamo alle spalle e con quella che ci attende se non impariamo la lezione, e con le conseguenze del disastro dell'economia. Certo la mascherina e il distanziamento sociale non si sposano con lo stile di vita occidentale, in particolare con quello di gente socievole ed esuberante come noi italiani. Ma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Questo virus è una brutta e subdola bestia. Scordiamoci di poter convivere pacificamente (o quasi) con il Covid senza cambiare il nostro stile di vita. Ma la cosa non sarebbe una tragedia e nemmeno un dramma. È una cosa fattibilissima con un po' di buona volontà e di spirito di sacrificio. Cose che non ci mancano, ma temo che ci manchi il senso dello Stato e del bene comune.  

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7 messaggi in questa discussione

navigando in rete mi sono imbattuto in questo servizio di una tv tedesca con traduzione in Italiano; dice cose a mio parere discutibili; però può essere interessante guardarlo  https://youtu.be/Uv-byXJtbS4

 

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11 ore fa, etrusco1900 ha scritto:

navigando in rete mi sono imbattuto in questo servizio di una tv tedesca con traduzione in Italiano; dice cose a mio parere discutibili; però può essere interessante guardarlo  https://youtu.be/Uv-byXJtbS4

La mamma dei dietrologi è sempre incinta. Evidentemente pure in Germania. Dire che un vaccino a Rna modifica geneticamente gli esseri umani equivale a dire che Covid-19 sta modificando geneticamente la nostra specie. Come pure gli altri innumerevoli virus (inclusi quelli del raffreddore) e le innumerevoli forme di tumori. Questi agenti patogeni infatti modificano l'Rna delle cellule. Ma le malattie virali e tumorali non sono ereditarie. I vaccini a Rna hanno un funzionamento analogo ma in senso opposto, cioè come agenti difensivi. Non a caso sono studiati soprattutto in campo oncologico. Sono molto promettenti perché, esattamente al contrario di quanto pensano i dietrologi, potrebbero essere più efficaci ma meno dannosi e invasivi dei vaccini e delle terapie tradizionali.

Bill Gates non è affatto un lobbista dei vaccini, è un lobbista del software. I soli virus di cui si occupa la sua azienda sono quelli informatici. È un filantropo che ha finanziato campagne di vaccinazione nei paesi poveri, contribuendo a salvare milioni di vite. Nella categoria dei farmaci (parola derivante dal greco pharmakon: veleno) i vaccini sono statisticamente tra quelli (di gran lunga) più sicuri, ma hanno un costo, spesso insostenibile dai paesi poveri. Qui puoi leggere come Bill Gates è diventato il principale bersaglio mondiale dei dietrologi e delle teorie complottiste:

https://www.valigiablu.it/bill-gates-soros-vaccini-complotto/

Anche la storia delle 700.000 vittime della vaccinazione globale anticovid previste da Gates è una nota e colossale BUFALA:

https://www.open.online/2020/07/17/coronavirus-bill-gates-prevede-e-accetta-700-mila-morti-a-causa-del-vaccino-falso/

Quanto agli OGM, li mangiamo tranquillamente da oltre 40 anni e non esiste un solo studio scientifico serio che dimostri che siano più dannosi per la salute degli altri cibi. 

Peraltro in quel filmato tedesco si parla del nulla. Al momento non è affatto certo che avremo un vaccino efficace, e nel caso non è affatto detto che esso sarà un vaccino a Rna. Non pochi scienziati pensano che avremo vaccini in grado di fornire una protezione parziale e di durata limitata (pochi mesi). Come ho scritto, il Covid per il momento va combattuto sul terreno dei numeri con l'arma della profilassi. Ed è una guerra che si può assolutamente vincere. Ma non potremo neppure iniziarla finché penseremo che l'aperitivo ai Navigli o il banchetto matrimoniale siano più irrinunciabili della salute pubblica. 

Saluti

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Il forumista serio fosforo311 è lo stesso fosforo311 che il 25 febbraio 2020 pontificava come segue? Chiedo per un amico.

Cos'ha di specifico il coronavirus COVID-19? Niente, a parte la mancanza (per ora) di un vaccino e, forse, una virulenza maggiore e una letalità leggermente maggiore rispetto ai più comuni virus influenzali, specie per gli anziani e gli immunodepressi.

Ma nella stessa Cina, se non avessero avuto la SARS con una mortalità del 10%, molto probabilmentemente non avrebbero messo in quarantena una città di 11 milioni di abitanti e oggi registrerebbero le vittime attribuendole a un virus influenzale poco più letale del solito. Per carità, è giusto proteggere gli anziani e minimizzare i rischi, ma est modus in rebus! Non ha senso sfidare la Morte oltre misura! Quei nostri anziani connazionali molto probabilmente sarebbero morti lo stesso entro poche settimane, anche senza il coronavirus. E qualcuno dovrebbe spiegarmi perché non è stato mai messo in quarantena nessuno, e non si sono mai chiuse scuole e fabbriche per scongiurare gli 8000 morti l'anno delle "normali" influenze. Qualche virologo malato di protagonismo ha lanciato allarmi esagerati, politici e giornali di opposizione hanno vergognosamente strumentalizzato, hanno ricattato il governo e gettato olio sul fuoco. Sono riusciti a innescare, se non il panico, una psicosi collettiva, nazionale, senza precedenti. Ma sono sempre di più gli specialisti seri che cominciano a SMONTARE LA GRANDE BUFALA MEDIATICA DELLA PESTILENZA CINESE. Maria Rita Gismondo, virologa in prima linea, che dirige un laboratorio dove si fanno centinaia di analisi al giorno, ha parlato, evidentemente a ragion veduta, di "FOLLIA" COLLETTIVA innescata da un'infezione "APPENA PIÙ SERIA" di una normale influenza.

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Come suo solito, un perditempo rompiscatole del forum di Politica interviene anche qui per uscire fuori tema e per buttarla sul personale. Bene, diciamo allora ai frequentatori di questo forum che il sottoscritto - a differenza di altri, inclusi vari addetti ai lavori - ha ampiamente e per tempo provveduto a riconoscere i suoi errori di valutazione commessi in febbraio.  Peraltro, il 21 febbraio, prima ancora che fosse data notizia del primo decesso in Italia, io arrivavo a prevedere fino a 3000 morti e 100.000 contagi nel nostro paese, venendo dileggiato da qualcuno per catastrofismo. Al contrario, il perditempo Sauro24ore si sbilanciava nella seguente testuale previsione:

"PER QUANTO NE SAPPIAMO NON CI SARÀ NESSUNA STRAGE".

Previsione da lui non formulata a febbraio, bensì il 5 MARZO, quando avevamo già più di 100 morti, quando i contagi crescevano in modo esponenziale e quando il presidente del Consiglio aveva già chiuso (Dpcm del 4 marzo) i cinema, gli stadi e le scuole di ogni ordine e grado (provvedimento senza precedenti perfino in tempo di guerra).

Voglio ribadire che le mie affermazioni del 25 febbraio, riportate dal disturbatore perditempo, erano supportate non solo dalle parole pronunciate il giorno prima dall'esperta virologa Maria Rita Gismondo ("È un'infezione appena più seria di un'influenza") ma anche dal dato ingannevole e sostanzialmente falso leggibile sul sito dell'ISS, ovvero che l'influenza causerebbe in media 8000 decessi l'anno in Italia. Solo un paio di settimane fa il Corriere della Sera ha pubblicato il dato esatto: i decessi accertati per influenza nell'ultima stagione influenzale sono stati 205. Che sono molti meno di 8000. I quali, a loro volta, erano il triplo dei decessi totali da Covid dichiarati dalla Cina al 25 febbraio. Ma all'epoca la Cina era praticamente l'unico punto di riferimento per chi volesse formulare previsioni o valutare l'entità del rischio epidemico.

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Riporto questa testimonianza diretta, in prima persona, del direttore della Stampa di Torino, Massimo Giannini, 58 anni, ricoverato da 5 giorni in terapia intensiva. È una testimonianza drammatica e illuminante:  

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/10/18/news/massimo_giannini_dalla_terapia_intensiva_se_vogliamo_contenere_il_virus_dobbiamo_cedere_quote_di_liberta_-270966335/?ref=RHPPTP-BH-I270745025-C12-P2-S3.4-F4

"Se vogliamo contenere il virus, dobbiamo cedere quote di libertà"

ci ammonisce Giannini dal suo letto di ospedale. Il grande giornalista, cui va il mio più sentito augurio di una pronta guarigione, a lui e ai suoi oltre 50 compagni di reparto, esprime molto meglio di me il concetto chiave esposto sul finire del post iniziale di questa discussione. Non si può convivere con questo virus senza sacrifici, senza rinunciare a quote della nostra libertà individuale, dei nostri diritti personali, per la libertà e per il bene di tutti. E tutti devono partecipare, perché sono sacrifici minimi rispetto alla posta in gioco. E sono sacrifici  vieppiù piccoli agli occhi di chi vive questo dramma in prima persona o nella persona di un congiunto. La posta in gioco è la salute pubblica, cioè in definitiva la vita di tutti noi. E non mette conto ricordare che non c'è né libertà né diritto se non c'è la vita.     

 

Modificato da fosforo311

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A mio parere molte persone sono terrorizzate dal virus e dalla paura di morire e la reazione è diversa da persona a persona, c'è chi di fronte al pericolo reagisce barricandosi in casa, c'è chi invece esorcizza il problema negando che il virus esista ,  non ci pensa e si  comporta come se il virus non esistesse; poi ci sono quelli che si comportano  in modo ideologico e  considerano limitazioni della libertà le norme che vengono imposte per limitare i contagi e per finire ci sono persone, gruppi o  etnie che considerano una sopraffazione qualunque norma o legge dello stato come   mostra ,per esempio,  il comportamento di questa signora della quale parla questo articolo trovato in rete https://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2020/10/18/news/porta-il-figlio-a-scuola-senza-mascherina-multata-una-mamma-1.39432425

 

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13 ore fa, etrusco1900 ha scritto:

A mio parere molte persone sono terrorizzate dal virus e dalla paura di morire e la reazione è diversa da persona a persona, c'è chi di fronte al pericolo reagisce barricandosi in casa, c'è chi invece esorcizza il problema negando che il virus esista ,  non ci pensa e si  comporta come se il virus non esistesse; poi ci sono quelli che si comportano  in modo ideologico e  considerano limitazioni della libertà le norme che vengono imposte per limitare i contagi e per finire ci sono persone, gruppi o  etnie che considerano una sopraffazione qualunque norma o legge dello stato come   mostra ,per esempio,  il comportamento di questa signora della quale parla questo articolo trovato in rete https://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2020/10/18/news/porta-il-figlio-a-scuola-senza-mascherina-multata-una-mamma-1.39432425

 

Sono pienamente d'accordo. In particolare sull'ipotesi che i negazionisti, o almeno molti di essi, siano dei tanatofobi che cercano di rimuovere o di confinare a livello inconscio questa fobia che altrimenti, in concomitanza con la pandemia, li sprofonderebbe nella depressione, nell'ansia o nella disperazione più cupa. Esiste certamente anche la componente ideologica, anche se il No-Mask è una della ideologie più cretine che io abbia mai conosciuto. Naturalmente nella gran parte dei casi c'è un fondo comune di inciviltà e ignoranza. 

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