Cazzeggiando – Di Maio cancella il confronto in tv con Renzi

di-maio-contro-renzi

 

“Non è più un competitor” ??????????????

Di Maio, Di Maio, la verità no è?

Il fatto è che ti eri già preparato tutto un bel discorsetto sulla tua vittoria in Sicilia, ma ti è andata buca e sai rimasto senza argomenti, e con Renzi sarebbe stata dura.

Cacasotto???

 

Modificato da il.pignonista

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3 messaggi in questa discussione

Giggino non ci dormiva la notte da parecchio tempo. Ora ha la scusa giusta. Non che sia falso, il PD rischia veramente molto, ma il M5S che ha perso un'elezione vinta in partenza e per la quale cantano vittoria da mesi, beh, non sta tanto meglio.

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Francamente mi aveva sorpreso la mossa di Di Maio di sfidare in tv il Tappetaro. Abbassandosi con ciò al suo livello, quello della televendita, scendendo cioè sul terreno preferito dal Fiorentino  (e dai fiorentini e toscani in genere), quello dello scontro verbale. Personalmente io detesto questi duelli tra politici in tv. Anche quelli più accesi li trovo patetici e noiosi, americanate fini a se stesse. La politica non è uno sport e men che meno uno sport individuale. Per me la politica seria si fa con le idee e con i fatti, non con le parole; ci si deve scontrare con i problemi, non con gli avversari; la strategia deve sempre prevalere sulla tattica. In un'ottica di sinistra la personalizzazione tipica del berlusconismo e del renzismo (ma in Italia inizia con Mussolini e prosegue con Craxi) è la tomba della politica. Quello di Di Maio mi era parso un banale tatticismo: sfidare l'avversario in un momento di palese debolezza sperando di metterlo ko. Ma, anche ammesso che ci fosse riuscito, non ne avrebbe tratto particolari vantaggi a ben 4 mesi (almeno) dalle elezioni politiche. Avrebbe anzi rischiato di perdere il confronto e di ridare ossigeno a Renzi (attenzione: il bulletto di Rignano è sempre più a suo agio davanti a un avversario e a una telecamera che di fronte a un problema sociale o economico da risolvere). In effetti, mi ha sorpreso meno questa improvvisa rinuncia, anche se la considero un errore ancora più grave da parte del giovane pentastellato. Secondo tutte le regole ottocentesche, rifiutare un guanto di sfida è disonorevole, ma se è lo sfidante stesso a ritirarsi, dopo che lo sfidato ha accettato, è una vergogna quasi inaudita. Qual è la tattica del Di Maio? Non penso che abbia cambiato idea dopo la mancata vittoria in Sicilia. Tutti i sondaggi vedevano favorito, sia pure di poco, il centrodestra, mentre vedevano il Pd del tutto tagliato fuori. Probabilmente il candidato premier grillino ha ragionato banalmente così: in ogni caso Micari e il Pd perdono di brutto mentre il M5s si consolida come primo partito in Sicilia. Quindi, se vince Cancelleri, posso andare al confronto con Renzi da una posizione di grande forza; se invece vince Musumeci, posso sempre cancellare il match per sopravvenuta e manifesta indegnità dello sfidato, gli restituisco cioè la stessa figuraccia che fece fare a me e a Dibba quando in campagna referendaria ci snobbò dicendosi disposto a duellare solo col vecchio leader Grillo. In ogni caso la "logica" di questo giovane e inesperto quanto presuntuoso politucolo è quella del superior stabat lupus. Il che mi ricorda un poco proprio l'arroganza di chi a suo tempo si presentava come l'autocrate rottamatore e innovatore senza compromessi, ma che oggi, pur di restare a galla, si adatta a fare l'agnello, non tanto con Di Maio quanto con Berlusconi al quale ha praticamente regalato la Sicilia (candidando un carneade e rinunciando alla campagna elettorale) e una legge elettorale vantaggiosissima per il centrodestra. Proprio queste erano due delle cose che Di Maio avrebbe potuto e dovuto rinfacciare a Renzi nel confronto in tv. Peccato. Ma peccato soprattutto per la scelta di Grillo. Questa ultima sceneggiata di Luigino rafforza la mia tesi che il Dibba sarebbe stato un candidato premier molto ma molto più credibile per chi esige sul serio il cambiamento. La dico tutta: per me, almeno nello stile, nell'ipocrisia e nell'arroganza, Matteo Renzi e Luigi Di Maio un poco si somigliano.

 

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11 minuti fa, fosforo31 ha scritto:

Francamente mi aveva sorpreso la mossa di Di Maio di sfidare in tv il Tappetaro. Abbassandosi con ciò al suo livello, quello della televendita, scendendo cioè sul terreno preferito dal Fiorentino  (e dai fiorentini e toscani in genere), quello dello scontro verbale. Personalmente io detesto questi duelli tra politici in tv. Anche quelli più accesi li trovo patetici e noiosi, americanate fini a se stesse. La politica non è uno sport e men che meno uno sport individuale. Per me la politica seria si fa con le idee e con i fatti, non con le parole; ci si deve scontrare con i problemi, non con gli avversari; la strategia deve sempre prevalere sulla tattica. In un'ottica di sinistra la personalizzazione tipica del berlusconismo e del renzismo (ma in Italia inizia con Mussolini e prosegue con Craxi) è la tomba della politica. Quello di Di Maio mi era parso un banale tatticismo: sfidare l'avversario in un momento di palese debolezza sperando di metterlo ko. Ma, anche ammesso che ci fosse riuscito, non ne avrebbe tratto particolari vantaggi a ben 4 mesi (almeno) dalle elezioni politiche. Avrebbe anzi rischiato di perdere il confronto e di ridare ossigeno a Renzi (attenzione: il bulletto di Rignano è sempre più a suo agio davanti a un avversario e a una telecamera che di fronte a un problema sociale o economico da risolvere). In effetti, mi ha sorpreso meno questa improvvisa rinuncia, anche se la considero un errore ancora più grave da parte del giovane pentastellato. Secondo tutte le regole ottocentesche, rifiutare un guanto di sfida è disonorevole, ma se è lo sfidante stesso a ritirarsi, dopo che lo sfidato ha accettato, è una vergogna quasi inaudita. Qual è la tattica del Di Maio? Non penso che abbia cambiato idea dopo la mancata vittoria in Sicilia. Tutti i sondaggi vedevano favorito, sia pure di poco, il centrodestra, mentre vedevano il Pd del tutto tagliato fuori. Probabilmente il candidato premier grillino ha ragionato banalmente così: in ogni caso Micari e il Pd perdono di brutto mentre il M5s si consolida come primo partito in Sicilia. Quindi, se vince Cancelleri, posso andare al confronto con Renzi da una posizione di grande forza; se invece vince Musumeci, posso sempre cancellare il match per sopravvenuta e manifesta indegnità dello sfidato, gli restituisco cioè la stessa figuraccia che fece fare a me e a Dibba quando in campagna referendaria ci snobbò dicendosi disposto a duellare solo col vecchio leader Grillo. In ogni caso la "logica" di questo giovane e inesperto quanto presuntuoso politucolo è quella del superior stabat lupus. Il che mi ricorda un poco proprio l'arroganza di chi a suo tempo si presentava come l'autocrate rottamatore e innovatore senza compromessi, ma che oggi, pur di restare a galla, si adatta a fare l'agnello, non tanto con Di Maio quanto con Berlusconi al quale ha praticamente regalato la Sicilia (candidando un carneade e rinunciando alla campagna elettorale) e una legge elettorale vantaggiosissima per il centrodestra. Proprio queste erano due delle cose che Di Maio avrebbe potuto e dovuto rinfacciare a Renzi nel confronto in tv. Peccato. Ma peccato soprattutto per la scelta di Grillo. Questa ultima sceneggiata di Luigino rafforza la mia tesi che il Dibba sarebbe stato un candidato premier molto ma molto più credibile per chi esige sul serio il cambiamento. La dico tutta: per me, almeno nello stile, nell'ipocrisia e nell'arroganza, Matteo Renzi e Luigi Di Maio un poco si somigliano.

 

Ahahahaha , poi dicono perché lo  chiamo  Cazzaro ...!! A sto Bufalaro piacciono i “dibattiti seri sui fatti e sulle idee non sulle persone”. “Quelli urlati sono americanate fini a se stesse “.  “ La personalizzazione e’ tipica del Berlusconismo e del Renzismo”. Ahahahahaha, allora guardate un po’ chi sono i politici che lui ama . Quelli a cui da il voto ed il consenso ...... Cazzaro , Bufalaro ed in perenne malafede . Insomma ...unomme e ‘mer da !! 

 

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