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5 ore fa, pm610 ha scritto:Ecco, vogliamo dirlo con forza
Che per me ifascisti sono un branco di fe.te.n.ti...sono molto più dannosi di quelli che loro stessi accusano di essere dei ladri..ladri del nostro lavoro, come dicono loro, i fasci invece i ladri li coccolano e li votano a piene mani..
Sono febbricitante e sotto cortisone. Il medico mi ha detto di stare a casa. Io gli ho risposto: ‘Sì, stia tranquillo. Passo prima ad Anguillara Sabazia. Poi da Formello e finisco a Terracina, ma alla sera arrivo a casa. Ci tenevo troppo a essere qua’.”
Quelle che leggete sono le parole, incredibili, di un senatore della Repubblica.
Sono le parole, senza ormai più alcun ritegno, del leader dell'opposizione, già Ministro dell'Interno.
Sono le parole di chi, scientemente, pur di raccattare qualche voto, decide di mettere in pericolo quei cittadini che lui dovrebbe rappresentare.
Perché Matteo Salvini non si è limitato a queste dichiarazioni deliranti, realizzate in un evento elettorale.
No, pur sapendo di avere la febbre, ha deciso di scattarsi selfie senza alcuna mascherina con i presenti. Il tutto, con la compiacenza del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, che se la rideva mentre era lì ad ascoltarlo e a intervistarlo.
A memoria, non ricordiamo leader dell'opposizione così irresponsabili e sprezzanti della regole minime del vivere civile.
Lei è ufficialmente un pericolo per gli italiani, senatore Salvini.
E questa volta, per sua stessa ammissione.
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Inviata
"Araba di m..., torna al tuo Paese".
E giù gli schiaffi, i calci e gli sputi, dopo averla circondata.
Mentre il branco incitava e filmava il linciaggio, per vantarsene sui social.
È successo a Roma, nel quartiere Collatino, dove una bambina di 13 anni è stata selvaggiamente aggredita da alcune compagne di scuola, non contente di averle reso un inferno anche una semplice camminata nei corridoi.
L'avevano presa di mira da mesi, solamente per le sue origini e per il colore della sua pelle. Le offese, le battutine, le derisioni erano ormai all'ordine del giorno, al punto che il lockdown, per lei, era diventato quasi una boccata d'ossigeno.
Ecco, vogliamo dirlo con forza a chi, quotidianamente, avvelena il clima di questo Paese, la sua cultura e il suo popolo: fermatevi.
Perché è a questo che porta la caccia al nemico.
È a questo che porta la costante ricerca di un capro espiatorio.
È a questo che porta puntare il dito contro qualcuno.
A una lotta in cui non si salva nessuno, nemmeno delle bambine e dei bambini di tredici anni.
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