Willy : Finalmente una analisi seria e non da cialtroni ...!!

“Siamo tutti amici di un simbolo, che è Willy, ma è la legge che deve stabilire i colpevoli e giudicarli, non serve sbattere subito mostri in prima pagina”. A dirlo è lo psichiatra Elio Sena, interpellato da HuffPost per affrontare il delicato e scivoloso tema della caccia alle streghe nei casi giudiziari, dimenticandosi i diversi ruoli di chi è chiamato a indignarsi, chi a capire e chi a punire.

Nella triste e drammatica vicenda del ventunenne Willy Duarte Monteiro, crudelmente ucciso domenica scorsa a Colleferro, in attesa che le indagini chiariscano meglio il quadro delle pensatissime responsabilità e la dinamica dell’accaduto, è partito la corsa a diffondere il volto dei colpevoli. Due facce, quelle dei muscolosi e strafottenti fratelli di Ardea Marco e Gabriele Bianchi, le più gettonate stamattina, quando le manette, a ben guardare, erano scattate anche per altri due giovani sospettati. 
Gli inquirenti chiariranno e il giudice emetterà il verdetto, ma la campagna di odio di quanti hanno già scritto la sentenza di un processo ancora non iniziato, con annessa persecuzione a mezzo social dei parenti dei presunti colpevoli, è partita e non sembra volersi fermare. “Di sicuro l’essere umano ha bisogno di una immediata evacuazione della tensione emotiva, un atto liberatorio, ma non per questo è accettabile la persecuzione dei presunti colpevoli, che dovranno essere giudicati dalla legge e solo e soltanto da quella”, ribadisce Sena.

“I giudici sono anch’essi uomini, ma hanno un codice, ecco perché sono gli unici che possono giudicare”. Non si può non essere d’accordo che sia “obbrobrioso” quello che sembra abbiano fatto questi ragazzi a un altro “ragazzo inerme”, non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo. La rabbia, la violenza o il monoblocco giudicante, però “non aggiungono niente di buono”. 
Peraltro noi non sappiamo “cosa si muove all’interno, in generale e non in riferimento solo a questo caso di cronaca, dei presunti colpevoli, se quando hanno commesso il fatto erano sotto l’effetto di stupefacenti o se si tratta di quelle persone che non ti auguri di incontrare neppure dipinte nel corso della tua vita”. 
Anche nel processo c’è almeno un appello: “perché non devono darlo le persone che osservano da fuori un accadimento?”. Infine, fa notare l’esperto, la legge deve mettere i colpevoli “nella condizione di non nuocere più alla società, tutto il resto, anche quello di allargare lo schema vendicativo, non ha senso”. Le emozioni, però, sono inconsce e adesso come in altri casi in passato, “l’onda da esse provocata rischia di diventare troppo grande e di travolgere”.

Indipendentemente dal fatto specifico di cronaca, che è innegabilmente gravissimo ed ha una vittima certa e innocente che è Willy, “il desiderio di vendetta è indicativo di una risposta emotiva che non ha molto a che fare con la rielaborazione critica”. C’è una perdita di una elementare valutazione obiettiva di quanto successo, e la necessità di abbassare la tensione di cui parliamo ha a che fare con il “senso di colpa collettivo”. 
Quest’ultimo si scatena immediatamente quando succedono episodi di questo tipo o in generale quando c’è qualcuno che viene ritenuto reo di qualcosa, perché è una “modalità difensiva atavica, antichissima, che ha delle valenze persecutorie, come a dire ‘Noi non siamo riusciti ad evitarlo, noi possiamo a turno a turno trovarci dalla parte della vittima, noi non abbiamo la possibilità di organizzarci’ e quindi c’è questo antichissimo senso di insufficienza”. 
L’aspetto sommatorio di tutti gli elementi citati è talmente alto che bisogna trovare subito il modo per liberarsene, quindi un colpevole “ci deve essere subito, deve essere identificato, deve essere subito allentato lo sgomento”. C’è un fatto, c’è un colpevole e basta, non si ha altra soluzione che quella di perseguitare il colpevole. Ovviamente in questo turbinio di emozioni assolutamente irrazionali, l’osservazione critica dei fatti “non ha luogo per procedere e non viene presa minimamente in considerazione l’idea che comunque stiamo parlando di un altro essere umano nonostante abbia, sia pure in maniera obbrobriosa, commesso un delitto”. C’è qualcosa di difensivo in chi perseguita uno o più colpevoli, quasi a nascondere la paura di essere come lui, quindi dà sollievo dire ‘Lui l’ha fatto, io no’.

C’è poi un secondo filone di riflessione ed è quello del ‘Sappiamo chi è stato, chiudiamola qui’. Si tratta di un pregiudizio nel senso etimologico del termine, di una conoscenza che arriva prima e “tutte le fonti di sospensione di conoscenza sono per l’essere umano angoscianti”. Quando qualcuno lede il Diritto, il Diritto però vale anche per il colpevole. Visto che tutti facciamo riferimento al medesimo Codice, “sbattere il mostro in prima pagina è quanto di più odioso si possa fare perché significa che l’accesso di tutti alle norme condivise viene messo a rischio”. 
Un po’ come accadeva alla folla che dava fuoco alla strega: “Bastano una serie di pre-indizi e questo accade e può essere molto pericoloso”. Se si va a guardare, un fuorilegge nei sistemi giuridici storici era un soggetto che per aver commesso reati o atti illegali, veniva posto fuori dalla protezione della legge, quindi poteva essere perseguitato e addirittura ucciso. “Ma non esiste per la legge di oggi il fuorilegge”, commenta Sena. “Il giudizio è molto pericoloso e ci trasporta verso una dimensione egoica, per questo è necessario fare sempre riferimento alla legge”. Una utilizzazione del giudizio di questo tipo svela una necessità di pace, che però se accade a una folla va a finire che “anziché mettere pace si decapita il sovrano”.

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30 messaggi in questa discussione

le sentenze le fanno i tribunali,non gli psichiatri....a quelli rivolgiti tu e chi vota il tuo partitucculo

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Purtroppo dallo psichiatra dovresti andarci , e di corsa , te . Tranquillo , la società potrà sopportare il costo che dovrà sostenere per un eventuale , molto eventuale , recupero di una sufficiente qualità della vita che mi auguro potrai condividete stretto dagli affetti dei tuoi parenti . Eppure non sarebbe un articolo difficile da capire . Invece sei riuscito a non capire un caz.z.o lo stesso ed hai pure visto una sentenza dello psichiatra quando quest’ultimo dice proprio il contrario. . Auguri . 

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mi auguro che a questo tipo di assassini vengano aggiunte tutte le aggravanti possibili.

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Su quali basi , Trottolina ?? Sei a conoscenza di fatti precisi al momento sconosciuti ai magistrati oppure , così , a sensazione e da commissario del popolo ?? 

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14 ore fa, mark222220 ha scritto:

“Siamo tutti amici di un simbolo, che è Willy, ma è la legge che deve stabilire i colpevoli e giudicarli, non serve sbattere subito mostri in prima pagina”. A dirlo è lo psichiatra Elio Sena, interpellato da HuffPost per affrontare il delicato e scivoloso tema della caccia alle streghe nei casi giudiziari, dimenticandosi i diversi ruoli di chi è chiamato a indignarsi, chi a capire e chi a punire.

Nella triste e drammatica vicenda del ventunenne Willy Duarte Monteiro, crudelmente ucciso domenica scorsa a Colleferro, in attesa che le indagini chiariscano meglio il quadro delle pensatissime responsabilità e la dinamica dell’accaduto, è partito la corsa a diffondere il volto dei colpevoli. Due facce, quelle dei muscolosi e strafottenti fratelli di Ardea Marco e Gabriele Bianchi, le più gettonate stamattina, quando le manette, a ben guardare, erano scattate anche per altri due giovani sospettati. 
Gli inquirenti chiariranno e il giudice emetterà il verdetto, ma la campagna di odio di quanti hanno già scritto la sentenza di un processo ancora non iniziato, con annessa persecuzione a mezzo social dei parenti dei presunti colpevoli, è partita e non sembra volersi fermare. “Di sicuro l’essere umano ha bisogno di una immediata evacuazione della tensione emotiva, un atto liberatorio, ma non per questo è accettabile la persecuzione dei presunti colpevoli, che dovranno essere giudicati dalla legge e solo e soltanto da quella”, ribadisce Sena.

“I giudici sono anch’essi uomini, ma hanno un codice, ecco perché sono gli unici che possono giudicare”. Non si può non essere d’accordo che sia “obbrobrioso” quello che sembra abbiano fatto questi ragazzi a un altro “ragazzo inerme”, non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo. La rabbia, la violenza o il monoblocco giudicante, però “non aggiungono niente di buono”. 
Peraltro noi non sappiamo “cosa si muove all’interno, in generale e non in riferimento solo a questo caso di cronaca, dei presunti colpevoli, se quando hanno commesso il fatto erano sotto l’effetto di stupefacenti o se si tratta di quelle persone che non ti auguri di incontrare neppure dipinte nel corso della tua vita”. 
Anche nel processo c’è almeno un appello: “perché non devono darlo le persone che osservano da fuori un accadimento?”. Infine, fa notare l’esperto, la legge deve mettere i colpevoli “nella condizione di non nuocere più alla società, tutto il resto, anche quello di allargare lo schema vendicativo, non ha senso”. Le emozioni, però, sono inconsce e adesso come in altri casi in passato, “l’onda da esse provocata rischia di diventare troppo grande e di travolgere”.

Indipendentemente dal fatto specifico di cronaca, che è innegabilmente gravissimo ed ha una vittima certa e innocente che è Willy, “il desiderio di vendetta è indicativo di una risposta emotiva che non ha molto a che fare con la rielaborazione critica”. C’è una perdita di una elementare valutazione obiettiva di quanto successo, e la necessità di abbassare la tensione di cui parliamo ha a che fare con il “senso di colpa collettivo”. 
Quest’ultimo si scatena immediatamente quando succedono episodi di questo tipo o in generale quando c’è qualcuno che viene ritenuto reo di qualcosa, perché è una “modalità difensiva atavica, antichissima, che ha delle valenze persecutorie, come a dire ‘Noi non siamo riusciti ad evitarlo, noi possiamo a turno a turno trovarci dalla parte della vittima, noi non abbiamo la possibilità di organizzarci’ e quindi c’è questo antichissimo senso di insufficienza”. 
L’aspetto sommatorio di tutti gli elementi citati è talmente alto che bisogna trovare subito il modo per liberarsene, quindi un colpevole “ci deve essere subito, deve essere identificato, deve essere subito allentato lo sgomento”. C’è un fatto, c’è un colpevole e basta, non si ha altra soluzione che quella di perseguitare il colpevole. Ovviamente in questo turbinio di emozioni assolutamente irrazionali, l’osservazione critica dei fatti “non ha luogo per procedere e non viene presa minimamente in considerazione l’idea che comunque stiamo parlando di un altro essere umano nonostante abbia, sia pure in maniera obbrobriosa, commesso un delitto”. C’è qualcosa di difensivo in chi perseguita uno o più colpevoli, quasi a nascondere la paura di essere come lui, quindi dà sollievo dire ‘Lui l’ha fatto, io no’.

C’è poi un secondo filone di riflessione ed è quello del ‘Sappiamo chi è stato, chiudiamola qui’. Si tratta di un pregiudizio nel senso etimologico del termine, di una conoscenza che arriva prima e “tutte le fonti di sospensione di conoscenza sono per l’essere umano angoscianti”. Quando qualcuno lede il Diritto, il Diritto però vale anche per il colpevole. Visto che tutti facciamo riferimento al medesimo Codice, “sbattere il mostro in prima pagina è quanto di più odioso si possa fare perché significa che l’accesso di tutti alle norme condivise viene messo a rischio”. 
Un po’ come accadeva alla folla che dava fuoco alla strega: “Bastano una serie di pre-indizi e questo accade e può essere molto pericoloso”. Se si va a guardare, un fuorilegge nei sistemi giuridici storici era un soggetto che per aver commesso reati o atti illegali, veniva posto fuori dalla protezione della legge, quindi poteva essere perseguitato e addirittura ucciso. “Ma non esiste per la legge di oggi il fuorilegge”, commenta Sena. “Il giudizio è molto pericoloso e ci trasporta verso una dimensione egoica, per questo è necessario fare sempre riferimento alla legge”. Una utilizzazione del giudizio di questo tipo svela una necessità di pace, che però se accade a una folla va a finire che “anziché mettere pace si decapita il sovrano”.

Mi sembra giusto attendere le sentenze dei Giudici. Sempre. Però si ricordi che la giustizia che piace ai maldestri è quella dove il poliziotto, il giudice e il boia sono la stessa persona.

Usa, polizia spara a 13enne autistico: la mamma li aveva chiamati perché aveva avuto una crisi.

 

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2 ore fa, mark222220 ha scritto:

Su quali basi , Trottolina ?? Sei a conoscenza di fatti precisi al momento sconosciuti ai magistrati oppure , così , a sensazione e da commissario del popolo ?? 

Era semplicemente per dimostrare che neppure lei ridicola marketta pisana capisce un caxzo. E infatti lo ha subito dimostrato.

Io non ho parlato di assassini specifici, non ho accusato ne condannato nessuno.

Ho solamente parlato di tipologia di assassini per i quali a mio modesto parere, i magistrati devono affibbiare tutte le aggravanti possibili.

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1 ora fa, ahaha.ha ha scritto:

Era semplicemente per dimostrare che neppure lei ridicola marketta pisana capisce un caxzo. E infatti lo ha subito dimostrato.

Io non ho parlato di assassini specifici, non ho accusato ne condannato nessuno.

Ho solamente parlato di tipologia di assassini per i quali a mio modesto parere, i magistrati devono affibbiare tutte le aggravanti possibili.

Pur dissentendo su "Marketta pisana". Il sig. Mark spesso dimostra insipienza leopoldina, ma non è un buon motivo per insultarlo. Dimentichi le vecchie ruggini.....

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30 minuti fa, cortomaltese-*** ha scritto:

Pur dissentendo su "Marketta pisana". Il sig. Mark spesso dimostra insipienza leopoldina, ma non è un buon motivo per insultarlo. Dimentichi le vecchie ruggini.....

Continuo a sollevare 4 post sig cortomaltese, io non avevo mai insultato nessuno prima di essere insultato e accusato di cose non vere. Sa perché è iniziato tutto questo? Perché avevo messo alcuni mi piace al sig fosforo, non graditi dalla immonda, ripeto immonda, marketta pisana.

Ma ciò che mi ha fatto girare gli zebedei sono state le maldicenze ,nei miei riguardi, della ridicola marketta pisana che mai ha dimostrato alcunché nonostante i miei inviti a farlo.

Mi sono deciso quindi di scendere al suo livello e restituire pan per focaccia.

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2 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Era semplicemente per dimostrare che neppure lei ridicola marketta pisana capisce un caxzo. E infatti lo ha subito dimostrato.

Io non ho parlato di assassini specifici, non ho accusato ne condannato nessuno.

Ho solamente parlato di tipologia di assassini per i quali a mio modesto parere, i magistrati devono affibbiare tutte le aggravanti possibili.

E come le stabilisce le aggravanti , idio ta ?? E’ in grado di sapere se tutti e cinque hanno avuto le stesse responsabilità nell’omicidio ?? E’ in grado di sapere se la parte attiva dell’omicidio e’ da ascrivere in parti uguali a tutti e 5 oppure uno , almeno uno , potrebbe non averla avuta ?? Te sei un idio ta ed una bella figura non l’hanno fatta nemmeno chi ti ha dato il 👍. 

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20 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Continuo a sollevare 4 post sig cortomaltese, io non avevo mai insultato nessuno prima di essere insultato e accusato di cose non vere. Sa perché è iniziato tutto questo? Perché avevo messo alcuni mi piace al sig fosforo, non graditi dalla immonda, ripeto immonda, marketta pisana.

Ma ciò che mi ha fatto girare gli zebedei sono state le maldicenze ,nei miei riguardi, della ridicola marketta pisana che mai ha dimostrato alcunché nonostante i miei inviti a farlo.

Mi sono deciso quindi di scendere al suo livello e restituire pan per focaccia.

Puoi continuare a sollevare quel che ti pare , Trottolina . Io ti capisco !! Chi non farebbe uguale visto il gran successo che ottieni . Tranquillanti, mona !! Se ciò ti consente un miglioramento della vita , io sono d’accordo con te perché sono tollerante soprattutto verso chi e’ stato meno fortunato dei normodotati. Io ho compiuto un solo errore : quello di aver perso tempo con una fetecchia come te . Ti avevo sopravvalutato !! Non vali un caz.z.o !! Il caz.z.o ti piace ma non lo meriti !! 

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Io non valgo un ca.zz.o, ma lei è immonda marketta pisana.

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2 ore fa, mark222220 ha scritto:

E come le stabilisce le aggravanti , idio ta ?? E’ in grado di sapere se tutti e cinque hanno avuto le stesse responsabilità nell’omicidio ?? E’ in grado di sapere se la parte attiva dell’omicidio e’ da ascrivere in parti uguali a tutti e 5 oppure uno , almeno uno , potrebbe non averla avuta ?? Te sei un idio ta ed una bella figura non l’hanno fatta nemmeno chi ti ha dato il 👍. 

Come previsto. Se avesse capito qualcosa, ridicola marketta pisana, non avrebbe perso tempo a scrivere la sua ennesima kagata.

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19 ore fa, mark222220 ha scritto:

Puoi continuare a sollevare quel che ti pare , Trottolina . Io ti capisco !! Chi non farebbe uguale visto il gran successo che ottieni . Tranquillanti, mona !! Se ciò ti consente un miglioramento della vita , io sono d’accordo con te perché sono tollerante soprattutto verso chi e’ stato meno fortunato dei normodotati. Io ho compiuto un solo errore : quello di aver perso tempo con una fetecchia come te . Ti avevo sopravvalutato !! Non vali un caz.z.o !! Il caz.z.o ti piace ma non lo meriti !! 

Certo che anche lei non eccede in stile britannico !!!!

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è inconfutabile ke, x l'assurda  morte di willy, si voglia una giustizia al di sopra di pregiudizi sperando ke, al momento, i giudici sappiano sentenziare punendo i veri colpevoli di tale scempio e, una volta stabilito ke debbono andare in galera, nn vengano fuori le solite mene premio e, se è ergastolo, ke ergastolo sia.

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Hanno massacrato un esile innocente in 4 contro uno. Vorrei averli io tra le mani per capire cosa hanno imparato di arti marziali. Giuro che gli farei ingoiare fino all'ultimo dente. Vanno messi per 30 anni in 4 celle con 4 nigeriani *** e alti due metri in ciascuna di esse. Niente sconti di pena e niente vaselina. 

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16 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Hanno massacrato un esile innocente in 4 contro uno. Vorrei averli io tra le mani per capire cosa hanno imparato di arti marziali. Giuro che gli farei ingoiare fino all'ultimo dente. Vanno messi per 30 anni in 4 celle con 4 nigeriani *** e alti due metri in ciascuna di esse. Niente sconti di pena e niente vaselina. 

Ma Statte zitto idio ta !! Ora il creti no si tra ves te da campione europeo di lotta greco - romana . Eccheccazzo , gli farebbe ingoiare tutti i denti , lui .  Lui , un ebe te inconfutabile come e’ inconfutabile la storia di autoproclamarsi Superman senza nessuna verifica ma solo per “celebrarsi “ nel ruolo di borioso stroppiante . Probabilmente sei più forte a mangiare le ricottine di Agerola e la sensazione e’ che dall’alto del tuo quintale e trenta chili di pancia sei piuttosto lento nei movimenti al punto che in 3 secondi verresti raggiunto da un paio di diretti ed un gancio che ti farebbero dormire fino alla vigilia di San Gennaro . Lascia perdere le sfide , Cazzaro !! Mettiti tranquillo !! Quelli sono semiprofessionisti e picchiatori conclamati e non ti lascerebbero scampo . Quanto poi agli ergastoli , te non sei un giudice ma solo un idio ta che parla a vanvera . Il magistrato non ha ancora stabilito se trattasi di omicidio preterintenzionale o volontario e te , invece , hai pure già deciso la pena . Perché lo fai ?? Perché sei un ebe te !!  . Nel primo caso l’ergastolo non e’ previsto dal nostro Diritto Penale . Strano che tu non ne conosca gli articoli visto che ti proclami un esperto . Dopodiché , idio ta , dipendesse da te , avreste già comminato 4 ergastoli quando invece il Magistrato ha già mandato a casa uno dei 4 . Per te , invece , avresti già mandato in gattabuia uno che probabilmente innocente . Lo vedi che sei un idio ta ?? 

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Eccola qua la ridicola marketta pisana, uno non può esprimere la sua opinione che lei subito gli rifila un insulto da dx e uno da sx.

Se non fosse che in internet non può rifilare cazzotti, sarebbe da paragonare agli energumeni che saltavano sul corpo di Willy morente.

Quando dico che la marketta pisana è un personaggio immondo, non mi sbaglio.

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Il 8/9/2020 in 19:53 , mark222220 ha scritto:

“Siamo tutti amici di un simbolo, che è Willy, ma è la legge che deve stabilire i colpevoli e giudicarli, non serve sbattere subito mostri in prima pagina”. A dirlo è lo psichiatra Elio Sena, interpellato da HuffPost per affrontare il delicato e scivoloso tema della caccia alle streghe nei casi giudiziari, dimenticandosi i diversi ruoli di chi è chiamato a indignarsi, chi a capire e chi a punire.

Nella triste e drammatica vicenda del ventunenne Willy Duarte Monteiro, crudelmente ucciso domenica scorsa a Colleferro, in attesa che le indagini chiariscano meglio il quadro delle pensatissime responsabilità e la dinamica dell’accaduto, è partito la corsa a diffondere il volto dei colpevoli. Due facce, quelle dei muscolosi e strafottenti fratelli di Ardea Marco e Gabriele Bianchi, le più gettonate stamattina, quando le manette, a ben guardare, erano scattate anche per altri due giovani sospettati. 
Gli inquirenti chiariranno e il giudice emetterà il verdetto, ma la campagna di odio di quanti hanno già scritto la sentenza di un processo ancora non iniziato, con annessa persecuzione a mezzo social dei parenti dei presunti colpevoli, è partita e non sembra volersi fermare. “Di sicuro l’essere umano ha bisogno di una immediata evacuazione della tensione emotiva, un atto liberatorio, ma non per questo è accettabile la persecuzione dei presunti colpevoli, che dovranno essere giudicati dalla legge e solo e soltanto da quella”, ribadisce Sena.

“I giudici sono anch’essi uomini, ma hanno un codice, ecco perché sono gli unici che possono giudicare”. Non si può non essere d’accordo che sia “obbrobrioso” quello che sembra abbiano fatto questi ragazzi a un altro “ragazzo inerme”, non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo. La rabbia, la violenza o il monoblocco giudicante, però “non aggiungono niente di buono”. 
Peraltro noi non sappiamo “cosa si muove all’interno, in generale e non in riferimento solo a questo caso di cronaca, dei presunti colpevoli, se quando hanno commesso il fatto erano sotto l’effetto di stupefacenti o se si tratta di quelle persone che non ti auguri di incontrare neppure dipinte nel corso della tua vita”. 
Anche nel processo c’è almeno un appello: “perché non devono darlo le persone che osservano da fuori un accadimento?”. Infine, fa notare l’esperto, la legge deve mettere i colpevoli “nella condizione di non nuocere più alla società, tutto il resto, anche quello di allargare lo schema vendicativo, non ha senso”. Le emozioni, però, sono inconsce e adesso come in altri casi in passato, “l’onda da esse provocata rischia di diventare troppo grande e di travolgere”.

Indipendentemente dal fatto specifico di cronaca, che è innegabilmente gravissimo ed ha una vittima certa e innocente che è Willy, “il desiderio di vendetta è indicativo di una risposta emotiva che non ha molto a che fare con la rielaborazione critica”. C’è una perdita di una elementare valutazione obiettiva di quanto successo, e la necessità di abbassare la tensione di cui parliamo ha a che fare con il “senso di colpa collettivo”. 
Quest’ultimo si scatena immediatamente quando succedono episodi di questo tipo o in generale quando c’è qualcuno che viene ritenuto reo di qualcosa, perché è una “modalità difensiva atavica, antichissima, che ha delle valenze persecutorie, come a dire ‘Noi non siamo riusciti ad evitarlo, noi possiamo a turno a turno trovarci dalla parte della vittima, noi non abbiamo la possibilità di organizzarci’ e quindi c’è questo antichissimo senso di insufficienza”. 
L’aspetto sommatorio di tutti gli elementi citati è talmente alto che bisogna trovare subito il modo per liberarsene, quindi un colpevole “ci deve essere subito, deve essere identificato, deve essere subito allentato lo sgomento”. C’è un fatto, c’è un colpevole e basta, non si ha altra soluzione che quella di perseguitare il colpevole. Ovviamente in questo turbinio di emozioni assolutamente irrazionali, l’osservazione critica dei fatti “non ha luogo per procedere e non viene presa minimamente in considerazione l’idea che comunque stiamo parlando di un altro essere umano nonostante abbia, sia pure in maniera obbrobriosa, commesso un delitto”. C’è qualcosa di difensivo in chi perseguita uno o più colpevoli, quasi a nascondere la paura di essere come lui, quindi dà sollievo dire ‘Lui l’ha fatto, io no’.

C’è poi un secondo filone di riflessione ed è quello del ‘Sappiamo chi è stato, chiudiamola qui’. Si tratta di un pregiudizio nel senso etimologico del termine, di una conoscenza che arriva prima e “tutte le fonti di sospensione di conoscenza sono per l’essere umano angoscianti”. Quando qualcuno lede il Diritto, il Diritto però vale anche per il colpevole. Visto che tutti facciamo riferimento al medesimo Codice, “sbattere il mostro in prima pagina è quanto di più odioso si possa fare perché significa che l’accesso di tutti alle norme condivise viene messo a rischio”. 
Un po’ come accadeva alla folla che dava fuoco alla strega: “Bastano una serie di pre-indizi e questo accade e può essere molto pericoloso”. Se si va a guardare, un fuorilegge nei sistemi giuridici storici era un soggetto che per aver commesso reati o atti illegali, veniva posto fuori dalla protezione della legge, quindi poteva essere perseguitato e addirittura ucciso. “Ma non esiste per la legge di oggi il fuorilegge”, commenta Sena. “Il giudizio è molto pericoloso e ci trasporta verso una dimensione egoica, per questo è necessario fare sempre riferimento alla legge”. Una utilizzazione del giudizio di questo tipo svela una necessità di pace, che però se accade a una folla va a finire che “anziché mettere pace si decapita il sovrano”

 
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LA SENTENZA
20 gennaio 2020 - 16:41

Il vigile di Sanremo che timbrava in mutande assolto dal giudice.

----------------------------------

QUI INVECE, SIG. MARK, LEI APPROVÒ IL LINCIAGGIO MASSMEDIATICO, LA CONDANNA FEROCE E PREVENTIVA, IL LICENZIAMENTO IN TRONCO. SENZA ATTENDERE IL TRIBUNALE !! 

Forse perché il capo claque dei giustizialisti nel caso si chiamava Matteo Renzi ?

 

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l’insulto e’ ampiamente giustificato perché il Cazzaro non ha espresso nessuna opinione bensi’ 1)  Si e’ autoproclamato difensore del povero Willy mediante improponibili e non verificabili azioni di lotta greco romana 2) si auspica una pena , per tutti  e 4, allo Stato improponibile , e , per almeno 1 dei 4 , improponibile anche in futuro . Per tutto quanto sopra il Cazzaro e’ un pluridio ta e che solo un altro pluriebe te come la Trottolina può difendere ( perché lo “attacco “ io , sennò non gliene importerebbe un caz.z.o di difenderlo ). Ma non vuole smentire , la Trottolina , di essere una scemettina con il Kuletto inchiavabile. 

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3 minuti fa, mark222220 ha scritto:

l’insulto e’ ampiamente giustificato perché il Cazzaro non ha espresso nessuna opinione bensi’ 1)  Si e’ autoproclamato difensore del povero Willy mediante improponibili e non verificabili azioni di lotta greco romana 2) si auspica una pena , per tutti  e 4, allo Stato improponibile , e , per almeno 1 dei 4 , improponibile anche in futuro . Per tutto quanto sopra il Cazzaro e’ un pluridio ta e che solo un altro pluriebe te come la Trottolina può difendere ( perché lo “attacco “ io , sennò non gliene importerebbe un caz.z.o di difenderlo ). Ma non vuole smentire , la Trottolina , di essere una scemettina con il Kuletto inchiavabile. 

Kazzo !! Almeno il suo predecessore lo disse della Angela Merkel !!!

PS: poteva essere più originale, senza scopiazzare Silvietto !

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Il 9/9/2020 in 13:43 , cortomaltese-*** ha scritto:

Pur dissentendo su "Marketta pisana". Il sig. Mark spesso dimostra insipienza leopoldina, ma non è un buon motivo per insultarlo. Dimentichi le vecchie ruggini.....

GUARDI , DI LEC CA  CU LI , IL FORUM  PUO' FARNE A MENO ,  DETTO QUESTO  SPIEGHI AL QUEL  DEMENTE   DI MARK  ,

UN MINIMO DI EDUCAZIONE  "ELEMENTARE". IN CASO CONTRARIO  PENSERO' IO  A  INSEGNARGLI L'EDUCAZIONE , ANCHE SE CREDO  CHE NE AVREBBE BISOGNO  ANCHE LEI.

Modificato da boxster1320

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1 ora fa, cortomaltese-*** ha scritto:
 
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LA SENTENZA
20 gennaio 2020 - 16:41

Il vigile di Sanremo che timbrava in mutande assolto dal giudice.

----------------------------------

QUI INVECE, SIG. MARK, LEI APPROVÒ IL LINCIAGGIO MASSMEDIATICO, LA CONDANNA FEROCE E PREVENTIVA, IL LICENZIAMENTO IN TRONCO. SENZA ATTENDERE IL TRIBUNALE !! 

Forse perché il capo claque dei giustizialisti nel caso si chiamava Matteo Renzi ?

 

Lei e’ un po’ frettoloso Sig Corto . In quell’episodio esistevano delle immagini della telecamera inequivocabili e che non lasciavano dubbio alcuno . Il signore di cui si pregia di essere accanito difensore era ritratto mentre , in mutande , timbrava il cartellino di entrata al lavoro . Nessuno poteva sospettare , e nessuno ne parlo ‘ in fase di discussione dell’episodio , che c’era un regolamento che glielo consentiva e che solo il processo mise in luce . Ergo : magari , in modo inconsapevole , mi sta dando ragione . O, no ?? Quindi Renzi , ancora una volta tirato in ballo da chi frettolosamente credeva di averlo “ucciso “ , viene tirato in ballo in modo inappropriato . 

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1 ora fa, cortomaltese-*** ha scritto:

Kazzo !! Almeno il suo predecessore lo disse della Angela Merkel !!!

PS: poteva essere più originale, senza scopiazzare Silvietto !

Quando la definizione non solo e’ appropriata , ma pure verosimile , non c’è originalità che tenga . Si ripete !! Si ripete senza se e senza ma !! 

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Solo una immonda marketta pisana può dare risposte simili.

E quando dico immonda è ancora poco.

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