I deputati devono essere scelti tutti direttamente

I deputati devono essere scelti tutti direttamente, nessuno escluso, dai cittadini (Matteo Renzi, programma per le primarie dem del 2012).

Una legge elettorale che restituisca ai cittadini il sacrosanto diritto di scegliere a chi affidare i propri sogni, le proprie speranze e progetti... (Matteo Renzi, mozione congressuale per le primarie dem del 2013).

Bellissime parole, di grande coraggio civile ed encomiabile spirito innovatore (all'epoca vigeva il Porcellum). Almeno in apparenza. Peccato che poi questo abile friggitore di aria, questo spudorato venditore di tappeti, questo bugiardo di tre cotte, ci abbia proposto e imposto prima l'Italicum e ora il Rosatellum dove i nominati scelti dai partiti e non dagli elettori sarebbero perfino di più.

Ieri in tv c'era il patetico e tragicomico (basta guardare la faccia) Matteo Orfini, dalemiano della prima ora, allievo pedissequo fino al punto di introiettare la voce, la cadenza e perfino il famoso intercalare del maestro ("diciamo..."); oggi fedelissimo compagno di merende e di giochi (playstation) del tappetaro che l'ha promosso presidente del Pd. Oggi il suo maestro d'un tempo dice, in una famosa intervista al Corriere: "Diciamo che l'ho allevato male". Ebbene ieri sera questo patetico ex dalemiano si contorceva sulla sedia nello studio di Floris per alzare al massimo il volume della sua vocina e rivendicare il diritto del suo partito alla irrituale mozione parlamentare su Bankitalia, ricordando orgogliosamente che "Questa è una repubblica parlamentare! Questa è una democrazia parlamentare! Dove il Parlamento deve poter discutere liberamente di tutto, anche di Bankitalia e dell'operato del governatore". E già, caro Orfini, questa sarebbe una repubblica parlamentare, questa sarebbe una democrazia parlamentare, sulla Carta o quando vi fa comodo, ma l'avete ridotta davvero male se il parlamento viene costretto dal governo, da un vostro governo, per la seconda volta in due anni, a troncare la discussione in aula e ad approvare a colpi di fiducia una legge elettorale (come sotto il governo fascista nel 1923), ovvero la legge chiave del nostro sistema democratico, che fissa le regole per l'elezione del parlamento stesso. Se questo è il vostro concetto di democrazia parlamentare, allora Mussolini era un sincero democratico e il puttaniere di Arcore era un monaco di clausura.

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1 ora fa, fosforo31 ha scritto:

I deputati devono essere scelti tutti direttamente, nessuno escluso, dai cittadini (Matteo Renzi, programma per le primarie dem del 2012).

Una legge elettorale che restituisca ai cittadini il sacrosanto diritto di scegliere a chi affidare i propri sogni, le proprie speranze e progetti... (Matteo Renzi, mozione congressuale per le primarie dem del 2013).

Bellissime parole, di grande coraggio civile ed encomiabile spirito innovatore (all'epoca vigeva il Porcellum). Almeno in apparenza. Peccato che poi questo abile friggitore di aria, questo spudorato venditore di tappeti, questo bugiardo di tre cotte, ci abbia proposto e imposto prima l'Italicum e ora il Rosatellum dove i nominati scelti dai partiti e non dagli elettori sarebbero perfino di più.

Ieri in tv c'era il patetico e tragicomico (basta guardare la faccia) Matteo Orfini, dalemiano della prima ora, allievo pedissequo fino al punto di introiettare la voce, la cadenza e perfino il famoso intercalare del maestro ("diciamo..."); oggi fedelissimo compagno di merende e di giochi (playstation) del tappetaro che l'ha promosso presidente del Pd. Oggi il suo maestro d'un tempo dice, in una famosa intervista al Corriere: "Diciamo che l'ho allevato male". Ebbene ieri sera questo patetico ex dalemiano si contorceva sulla sedia nello studio di Floris per alzare al massimo il volume della sua vocina e rivendicare il diritto del suo partito alla irrituale mozione parlamentare su Bankitalia, ricordando orgogliosamente che "Questa è una repubblica parlamentare! Questa è una democrazia parlamentare! Dove il Parlamento deve poter discutere liberamente di tutto, anche di Bankitalia e dell'operato del governatore". E già, caro Orfini, questa sarebbe una repubblica parlamentare, questa sarebbe una democrazia parlamentare, sulla Carta o quando vi fa comodo, ma l'avete ridotta davvero male se il parlamento viene costretto dal governo, da un vostro governo, per la seconda volta in due anni, a troncare la discussione in aula e ad approvare a colpi di fiducia una legge elettorale (come sotto il governo fascista nel 1923), ovvero la legge chiave del nostro sistema democratico, che fissa le regole per l'elezione del parlamento stesso. Se questo è il vostro concetto di democrazia parlamentare, allora Mussolini era un sincero democratico e il puttaniere di Arcore era un monaco di clausura.

Tempo fa sottoposi al forum la seguente domanda :” Secondo voi,  Cazzari si nasce o si diventa ?”. Naturalmente do per scontato che sappiate a chi mi riferivo quando parlavo di Cazzari ma vale la pena ricordarlo ai più distratti : Mi riferivo al Cazzaro Napoletano Fosforo . Nel frattempo ho cercato anche da solo di darmi una risposta . Eccola : Cazzari si nasce !! Poi, nel proseguio della vita , si può solo ribadire con maggior forza quella triste esistenza a cui un Cazzaro si sottopone e sottopone chi ha sciagura di averci un minimo di vita sociale comune , chi e’ costretto , in sintesi , ha dover subire le Cazzarate che giornalmente sforna . Siamo ai giorni nostri ed il nostro Cazzaro si sveglia sapendo già che dovrà escogitare qualche *** e/o bufala da propinare ad una platea di storioni , lucci , Barbieri .pizzaioli , autisti di autobus cittadini , banconisti del mercato del pesce , edicolanti e perfino guidatori di traghetti sulla tratta Napoli /Ischia/Procida . Ed ecco che stamani , da buon Cazzaro , inizia la giornata con il solito refrain : Sbufaleggiare su Renzi , sul Pd o su un altro personaggio che fa parte del PD.  Quindi inizia citando due affermazioni , peraltro vere , che Renzi fece , la prima nel 2012, la seconda nel 2013. Adesso voi direte , “ ma se te stesso dici che le frasi sono vere , dove stanno le bufale del Cazzaro ?”. Eh eh eh , la bufala sta nel fatto che l’impostore Campano , altro titolo conquistato sul campo, le frasi non le cita tutte , complete. Il Cazzaro si dimentica la cosa più importante , ovvero che queste frasi erano state precedute , in ambedue i casi ,” a patto che si andasse verso il bicameralismo perfetto”, che si fosse abolito il Senato facendo rimanere  in piedi solo la Camera dei Deputati. Capirete da soli che alla luce di queste dichiarazioni , stranamente non riportate dal Cazzaro Partenopeo , l’aspetto prende una forma “lievemente “ diversa . Ed il Caudillo di Rignano c’ha pure provato ad abolire il Senato che avrebbe permesso di fare quel che ora il CZzaro Fosforo rivendica , peccato che lo stesso Cazzaro faceva parte di quell’accozzaglia del 59% che non glielo ha permesso .  Andiamo avanti ed occupiamoci di Orfini che , a detta del Cazzaro , nel migliore dei casi . sarebbe un servo di Renzi, uno che ne imita pure la parlata , un compagno di merende , insomma , uno che se e’ Presudente del PD , lo deve solo alla sua arte di lecchi. no verso Renzi . Giuro che se non mi rendessi conto della grave patologia del Cazzaro mi metterei a ridere , ma mi rendo conto di quanto ne possino soffrire i suoi familiari ed allora me ne astengo , non prima , però , di farà una breve cronistoria di Orfini che sbugiarda completamente il  Cazzaro ed il ruolo in cui l’impostore Campano lo ha assegnato. Nel 2009 Orfini viene nominato da Bersani ( toh chi lo avrebbe detto , ndr) responsabile della Cultura nella direzione del PD . Come fedelissimo dello smacchiatore di gjaguari lo sostiene e si schiera con lui alle primarie che vincerà proprio contro il Caudillo ( ma vah , ndr). Orfini e’ il fondatore della corrente chiamata “ Giovani Turchi “ che si antepone in maniera contraria a Renzi ed alla visione del partito del Caudillo peggiore adfirittura a Mussolini ed al Delinquente . Ne e’ cosi convinto che alle successive primarie , quelle che Renzi vincerà , si schiera con Cuperlo in antitesi contro Renzi dal quale non perde una occasione per “distinguersi “. Negli anni d’oro di Renzi , invece di ***.re come afferma il Cazzaro , si pone sempre in chiave critica verso il Dittatorello fiorentino , ruolo che svolgerà fino alla nomina di Presudente del PD che assume con la qualifica di “ Cuperliano” dove viene eletto senza i voti di 16 contrari e 60 astenuti ( quasi tutti renziani. Solo nel discorso di proclamazione , afferma giustamente , che un Presudente di un partito rappresenta  tutte le componenti di quel partito stesso ed a maggior ragione quelle del Segretario. Democratico sincero e’ un convinto assertore che in un partito ci si confronta , si discute , si litiga ma poi si rimane dentro al Partito , non ci si scinde e si lotta per avere la maggioranza al Congresso successivo. Questo e’ Orfini a prescindere da come mi oresenta il Cazzaro Fosforo che non solo ha perso una nuova occasione di tacere ma che dimostra anche tutta la sua ignoranza , interessata , sulle dinamiche di un partito, il PD , che e’ il partito di sx più grande in Europa . 

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Due aggiornamenti sul dibattito (o quel poco che resta) in svolgimento al Senato.

Il senatore a vita Giorgio Napolitano è intervenuto e ha detto che il governo ha subito forti e "improprie" pressioni  (è noto che Gentiloni si era sempre detto contrario a ogni intromissione del suo esecutivo nella legge elettorale, ma poi abbiamo capito che è solo un ipocrita e pavido prestanome come tanti) e che il parlamento è stato compresso nei suoi diritti costituzionali. Per qualche minuto abbiamo tutti pensato (tutti i sinceri democratici, intendo) che il vecchio re Giorgio stesse impartendo una lezione magistrale di democrazia al giovane caudillo Matteo. Alla fine però lo stesso Napolitano (o era una controfigura?) ha detto che lui voterà la fiducia sulla legge elettorale e allora mi sono cascate le braccia e mi è venuto in mente il compianto maestro Manzi. Il quale oggi gli direbbe che non è mai troppo tardi, nemmeno a 92 anni, per iscriversi a un corso accelerato dove apprendere l'abc della democrazia. 

Qualche ora fa, seguendo  un po' di diretta sul sito del Corriere, sono incappato in un breve ma significativo botta e risposta tra un senatore grillino e il presidente Piero Grasso. Il primo a conclusione del suo intervento ha chiesto al secondo di compiere un gesto "da medaglia" in difesa dell'aula e della democrazia, cioè le dimissioni, e gli ha ricordato lo storico precedente del 1953 quando un predecessore di Grasso, tra l'altro siciliano come lui (Giuseppe Paratore, galantuomo liberale e padre costituente, nda) si dimise in segno di protesta contro l'intromissione del governo che poneva la fiducia sulla famosa "legge truffa". Ebbene il presidente Grasso ha risposto, in modo sibillino ma non troppo, più o meno così (vado a memoria):

Senatore, la invito a tenere ben distinte le mie opinioni personali e il mio personale malessere (ha usato proprio questa parola!) dal mio ruolo istituzionale che intendo continuare a svolgere per senso di responsabilità. Le faccio anche notare che in certi casi può essere un sacrificio più duro (sic) rimanere sulla propria poltrona che abbandonarla.

Caro presidente Grasso, la comprendiamo perfettamente. Deve essere dura, molto dura, per un galantuomo come Lei, continuare a fare il presidente del Senato con un governo e una maggioranza del genere, che con il supporto del pregiudicato e piduista Berlusconi,  del plurinquisito Verdini e della Lega secessionista e xenofoba, e con la grave forzatura della fiducia (a dispetto dei loro numeri schiaccianti), impongono all'aula di approvare senza adeguato dibattito una leggiaccia del genere (al cui confronto la famigerata legge truffa sarebbe un capolavoro di legge elettorale e di conformità alla Costituzione). E apprezziamo il senso di responsabilità e lo spirito di servizio che La contraddistinguono nello svolgimento del suo alto ruolo istituzionale. Tuttavia, ci perdoni, una cosa sfugge alla nostra comprensione. Che ci fa ancora un sincero democratico come Lei in un partito che, con tutta evidenza e a parte la finzione del nome, democratico non è più? 

 

 

 

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1 ora fa, fosforo31 ha scritto:

Due aggiornamenti sul dibattito (o quel poco che resta) in svolgimento al Senato.

Il senatore a vita Giorgio Napolitano è intervenuto e ha detto che il governo ha subito forti e "improprie" pressioni  (è noto che Gentiloni si era sempre detto contrario a ogni intromissione del suo esecutivo nella legge elettorale, ma poi abbiamo capito che è solo un ipocrita e pavido prestanome come tanti) e che il parlamento è stato compresso nei suoi diritti costituzionali. Per qualche minuto abbiamo tutti pensato (tutti i sinceri democratici, intendo) che il vecchio re Giorgio stesse impartendo una lezione magistrale di democrazia al giovane caudillo Matteo. Alla fine però lo stesso Napolitano (o era una controfigura?) ha detto che lui voterà la fiducia sulla legge elettorale e allora mi sono cascate le braccia e mi è venuto in mente il compianto maestro Manzi. Il quale oggi gli direbbe che non è mai troppo tardi, nemmeno a 92 anni, per iscriversi a un corso accelerato dove apprendere l'abc della democrazia. 

Qualche ora fa, seguendo  un po' di diretta sul sito del Corriere, sono incappato in un breve ma significativo botta e risposta tra un senatore grillino e il presidente Piero Grasso. Il primo a conclusione del suo intervento ha chiesto al secondo di compiere un gesto "da medaglia" in difesa dell'aula e della democrazia, cioè le dimissioni, e gli ha ricordato lo storico precedente del 1953 quando un predecessore di Grasso, tra l'altro siciliano come lui (Giuseppe Paratore, galantuomo liberale e padre costituente, nda) si dimise in segno di protesta contro l'intromissione del governo che poneva la fiducia sulla famosa "legge truffa". Ebbene il presidente Grasso ha risposto, in modo sibillino ma non troppo, più o meno così (vado a memoria):

Senatore, la invito a tenere ben distinte le mie opinioni personali e il mio personale malessere (ha usato proprio questa parola!) dal mio ruolo istituzionale che intendo continuare a svolgere per senso di responsabilità. Le faccio anche notare che in certi casi può essere un sacrificio più duro (sic) rimanere sulla propria poltrona che abbandonarla.

Caro presidente Grasso, la comprendiamo perfettamente. Deve essere dura, molto dura, per un galantuomo come Lei, continuare a fare il presidente del Senato con un governo e una maggioranza del genere, che con il supporto del pregiudicato e piduista Berlusconi,  del plurinquisito Verdini e della Lega secessionista e xenofoba, e con la grave forzatura della fiducia (a dispetto dei loro numeri schiaccianti), impongono all'aula di approvare senza adeguato dibattito una leggiaccia del genere (al cui confronto la famigerata legge truffa sarebbe un capolavoro di legge elettorale e di conformità alla Costituzione). E apprezziamo il senso di responsabilità e lo spirito di servizio che La contraddistinguono nello svolgimento del suo alto ruolo istituzionale. Tuttavia, ci perdoni, una cosa sfugge alla nostra comprensione. Che ci fa ancora un sincero democratico come Lei in un partito che, con tutta evidenza e a parte la finzione del nome, democratico non è più? 

 

 

 

Solo un paio ( o 3) aggiornamenti visto che il Cazzaro ha ritenuto di reiterare qualche altra “ bufalotta” alle altre già smascherate nel mio precedente intervento : ahi ahi ahi , Cazzaro . Non mi dire che sei rimasto deluso da Gentiloni . Se non ti fosse ben chiaro , quel Gentiloni lì, e’ lo stesso che qualche giorno fa avevi appellato come “Compagno Paolo “ quando avevi intravisto che qualche sua parola sul problema banche potessero essere funzionali al tuo disegno di odiatore seriale verso Renzi ed i PD . Invece Gentiloni ha dimostrato , con l’atteggiamento assunto , di avere a cuore i problemi del Paese consentendo che si doti , finalmente , di una legge elettorale , peraltro approvata dal 70% dei rappresentanti dei cittadini ed elettori , impedendo così ai professatori del No perenne ed ai gruppuscoli insignificanti che pretendono visibilità e prebende , di continuare su quell’atteggiamento non da Paese civile . Maloox in vista per il Cazzaro !! Napolitano : ahi ahi ahi anche qui per il Bufalaro Campano che si era illuso non si sa bene perché e per cosa . Va da se che al Cazzaro si era rizzato il pipi.no dopo le parole pronunciate nei giorni scorsi dall’ex PDR. Adfirittura aveva smesso di definirlo , mutuato da Calandrino Travaglio , Napo dormiente ed il peggior PDR della storia pensando chissacche’  avesse fatto oltre ad aver espresso pareri non positivi solo su alcune procedure che non aveva condiviso appieno . Forse pensava che dopo la sua sperata adesione al voto contrario , si sarebbe unito alla moltitudine di insorti ( 180) che protestavano fuori  dal Parlamento contro il 70 esimo colpo di stato perpetrato dal Parlamento abusivo e non eletto da nessuno . Di sicuro il Cazzaro questa scena l’ha sognata insieme ad una entrata all’interno del Senato insieme a milioni di Italiani con i forconi in mano . Altra dose di Maloox per i Cazzaro Napoletano !! Veniamo a Grasso di cui il Bufalaro Campano interpreta parole e quindi comportamenti inesistenti e nemmeno approcciati e quindi nemmeno parlati. Grasso ha dato una lezione di democrazia a quel bravo ragazzo grillino ed ex disoccupato nullafacente , ruolo che tra breve tornerà a rappresentare . Grasso si e’ dimostrato uomo delle Istituzioni e coerentemente così si e’ comportato e non come il Cazzaro avesse voluto si comportasse con un plateale gesto di immotivata ribellione che , al Cazzaro , debbono piacere un sacco . Altra abbondante dose di Maloox per il Bufalaro ed impostore Campano . Anticipo le mosse future del Cazzaro . Nei prossimi giorni, e comunque appena Mattarella firmerà il provvedimento che il Senato si accinge ad approvare , ci sarà “l’attacco “ al PDR. Lo farà in nome e per conto di astrusi ragionamenti collegati agli aspetti costituzionali in esso rappresentati . E sarà lì che mi scompiscerò dalle risate !! Vedere il Cazzaro , abituato a disquisire con Barbieri , Pizzaioli , Baristi ed Autisti di bus di città che tenterà di impartire una lezione nel merito  di diritto costituzionale a Mattarella che e’ un luminare di statura mondiale riconosciuta ed acclarata , beh , lo ammetto, già ora , solo al pensiero , mi attorciglio dalle risate . Saluti e scuse per la lunghezza del post . 

 

Modificato da mark20172

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2 ore fa, fosforo31 ha scritto:

Due aggiornamenti sul dibattito (o quel poco che resta) in svolgimento al Senato.

Il senatore a vita Giorgio Napolitano è intervenuto e ha detto che il governo ha subito forti e "improprie" pressioni  (è noto che Gentiloni si era sempre detto contrario a ogni intromissione del suo esecutivo nella legge elettorale, ma poi abbiamo capito che è solo un ipocrita e pavido prestanome come tanti) e che il parlamento è stato compresso nei suoi diritti costituzionali. Per qualche minuto abbiamo tutti pensato (tutti i sinceri democratici, intendo) che il vecchio re Giorgio stesse impartendo una lezione magistrale di democrazia al giovane caudillo Matteo. Alla fine però lo stesso Napolitano (o era una controfigura?) ha detto che lui voterà la fiducia sulla legge elettorale e allora mi sono cascate le braccia e mi è venuto in mente il compianto maestro Manzi. Il quale oggi gli direbbe che non è mai troppo tardi, nemmeno a 92 anni, per iscriversi a un corso accelerato dove apprendere l'abc della democrazia. 

Qualche ora fa, seguendo  un po' di diretta sul sito del Corriere, sono incappato in un breve ma significativo botta e risposta tra un senatore grillino e il presidente Piero Grasso. Il primo a conclusione del suo intervento ha chiesto al secondo di compiere un gesto "da medaglia" in difesa dell'aula e della democrazia, cioè le dimissioni, e gli ha ricordato lo storico precedente del 1953 quando un predecessore di Grasso, tra l'altro siciliano come lui (Giuseppe Paratore, galantuomo liberale e padre costituente, nda) si dimise in segno di protesta contro l'intromissione del governo che poneva la fiducia sulla famosa "legge truffa". Ebbene il presidente Grasso ha risposto, in modo sibillino ma non troppo, più o meno così (vado a memoria):

Senatore, la invito a tenere ben distinte le mie opinioni personali e il mio personale malessere (ha usato proprio questa parola!) dal mio ruolo istituzionale che intendo continuare a svolgere per senso di responsabilità. Le faccio anche notare che in certi casi può essere un sacrificio più duro (sic) rimanere sulla propria poltrona che abbandonarla.

Caro presidente Grasso, la comprendiamo perfettamente. Deve essere dura, molto dura, per un galantuomo come Lei, continuare a fare il presidente del Senato con un governo e una maggioranza del genere, che con il supporto del pregiudicato e piduista Berlusconi,  del plurinquisito Verdini e della Lega secessionista e xenofoba, e con la grave forzatura della fiducia (a dispetto dei loro numeri schiaccianti), impongono all'aula di approvare senza adeguato dibattito una leggiaccia del genere (al cui confronto la famigerata legge truffa sarebbe un capolavoro di legge elettorale e di conformità alla Costituzione). E apprezziamo il senso di responsabilità e lo spirito di servizio che La contraddistinguono nello svolgimento del suo alto ruolo istituzionale. Tuttavia, ci perdoni, una cosa sfugge alla nostra comprensione. Che ci fa ancora un sincero democratico come Lei in un partito che, con tutta evidenza e a parte la finzione del nome, democratico non è più? 

 

 

 

Prove tecniche di Bufalate del Cazzaro Fosforo che vado , prontamente, a smascherare offrendo a tutto il forum prova di ciò. State attenti , al rogo 53, il Cazzaro asserisce , senza ombra di poter essere smentito , di aver sentito (con le sue orecchie , sic) la parola (in grassetto), la parola MALESSERE che Grasso avrebbe provato per aver consentito la fiducia sulla legge elettorale. Adesso vi mando il video e poi mi direte dove, quando e perché Grasso ha pronunciato la parola MALESSERE . 

 

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ma  dov'è  finito  il  mio  post  ???  Ah   già  c'era  la  risposta  super intelligente  del  monellodestrebetevotante  da  sempre  pregiudicati

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Avevo  chiesto a  Fosforo  se   era  democrazia    quella  interna    al  movimento  padronale  del grillo&casaleggio  quale  comma   del regolamento  avrò  infranto ???

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9 minuti fa, pm610 ha scritto:

Avevo  chiesto a  Fosforo  se   era  democrazia    quella  interna    al  movimento  padronale  del grillo&casaleggio  quale  comma   del regolamento  avrò  infranto ???

Nessuno !! Ma credo che in queste decisioni di “bannementi” il Cazzaro c’entri qualcosa ...!! Sarò più preciso in seguito 

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Il 25/10/2017 in 18:37 , fosforo31 ha scritto:

Qualche ora fa, seguendo  un po' di diretta sul sito del Corriere, sono incappato in un breve ma significativo botta e risposta tra un senatore grillino e il presidente Piero Grasso. Il primo a conclusione del suo intervento ha chiesto al secondo di compiere un gesto "da medaglia" in difesa dell'aula e della democrazia, cioè le dimissioni, e gli ha ricordato lo storico precedente del 1953 quando un predecessore di Grasso, tra l'altro siciliano come lui (Giuseppe Paratore, galantuomo liberale e padre costituente, nda) si dimise in segno di protesta contro l'intromissione del governo che poneva la fiducia sulla famosa "legge truffa". Ebbene il presidente Grasso ha risposto, in modo sibillino ma non troppo, più o meno così (vado a memoria):

Senatore, la invito a tenere ben distinte le mie opinioni personali e il mio personale malessere (ha usato proprio questa parola!) dal mio ruolo istituzionale che intendo continuare a svolgere per senso di responsabilità. Le faccio anche notare che in certi casi può essere un sacrificio più duro (sic) rimanere sulla propria poltrona che abbandonarla.

Caro presidente Grasso, la comprendiamo perfettamente. Deve essere dura, molto dura, per un galantuomo come Lei, continuare a fare il presidente del Senato con un governo e una maggioranza del genere, che con il supporto del pregiudicato e piduista Berlusconi,  del plurinquisito Verdini e della Lega secessionista e xenofoba, e con la grave forzatura della fiducia (a dispetto dei loro numeri schiaccianti), impongono all'aula di approvare senza adeguato dibattito una leggiaccia del genere (al cui confronto la famigerata legge truffa sarebbe un capolavoro di legge elettorale e di conformità alla Costituzione). E apprezziamo il senso di responsabilità e lo spirito di servizio che La contraddistinguono nello svolgimento del suo alto ruolo istituzionale. Tuttavia, ci perdoni, una cosa sfugge alla nostra comprensione. Che ci fa ancora un sincero democratico come Lei in un partito che, con tutta evidenza e a parte la finzione del nome, democratico non è più? 

Caro e stimato presidente Grasso, naturalmente non mi illudo che Lei possa avere letto il post di ieri dell'umile sottoscritto. Però forse ha letto nel pensiero di tutti gli italiani che, come l'umile sottoscritto, amano la democrazia e nutrono sincera stima nei Suoi confronti, e che fino a ieri si ponevano e Le ponevano una domanda analoga alla mia.  Grazie presidente Grasso, la Sua risposta è stata perentoria e ammirevole. Lei oggi è uscito dal partito antidemocratico che ha imposto più voti di fiducia su una legge elettorale di quanti ne impose il governo fascista (che peraltro non poteva inizialmente contare su una maggioranza schiacciante come quella a sostegno del Rosatellum). Lei è uscito dal Pd precisando che, se avesse potuto votare, avrebbe votato contro la legge e contro la fiducia. Grazie anche per questo. Naturalmente non ci eravamo spinti a chiederle di emulare il Suo illustre predecessore e conterraneo Giuseppe Paratore, che nel 1953, in risposta alla fiducia sulla "Legge Truffa", rassegnò le dimissioni dalla presidenza del Senato ancora prima del voto in aula. Quelli erano altri tempi, venivamo dalla guerra e dal regime fascista. Oggi nessuno, con tutto il rispetto nemmeno Lei, potrebbe avere una contezza piena del vulnus alla democrazia e alla Costituzione, inferto dal voto di fiducia sulla legge elettorale, quanto quella di un padre costituente come il presidente Paratore. Speriamo, stimato presidente Grasso, finalmente libero dal personale e profondo "malessere" cui accennava ieri, di poter contare anche per il futuro sul suo prezioso contributo per il bene della Sinistra e delle istituzioni. L'Italia del Fascistellum e dei nuovi fascistelli, l'Italia minacciata dai Renzusconi e dai Verdini, ha bisogno di uomini veri e di veri democratici come Lei.

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11 ore fa, fosforo31 ha scritto:

Caro e stimato presidente Grasso, naturalmente non mi illudo che Lei possa avere letto il post di ieri dell'umile sottoscritto. Però forse ha letto nel pensiero di tutti gli italiani che, come l'umile sottoscritto, amano la democrazia e nutrono sincera stima nei Suoi confronti, e che fino a ieri si ponevano e Le ponevano una domanda analoga alla mia.  Grazie presidente Grasso, la Sua risposta è stata perentoria e ammirevole. Lei oggi è uscito dal partito antidemocratico che ha imposto più voti di fiducia su una legge elettorale di quanti ne impose il governo fascista (che peraltro non poteva inizialmente contare su una maggioranza schiacciante come quella a sostegno del Rosatellum). Lei è uscito dal Pd precisando che, se avesse potuto votare, avrebbe votato contro la legge e contro la fiducia. Grazie anche per questo. Naturalmente non ci eravamo spinti a chiederle di emulare il Suo illustre predecessore e conterraneo Giuseppe Paratore, che nel 1953, in risposta alla fiducia sulla "Legge Truffa", rassegnò le dimissioni dalla presidenza del Senato ancora prima del voto in aula. Quelli erano altri tempi, venivamo dalla guerra e dal regime fascista. Oggi nessuno, con tutto il rispetto nemmeno Lei, potrebbe avere una contezza piena del vulnus alla democrazia e alla Costituzione, inferto dal voto di fiducia sulla legge elettorale, quanto quella di un padre costituente come il presidente Paratore. Speriamo, stimato presidente Grasso, finalmente libero dal personale e profondo "malessere" cui accennava ieri, di poter contare anche per il futuro sul suo prezioso contributo per il bene della Sinistra e delle istituzioni. L'Italia del Fascistellum e dei nuovi fascistelli, l'Italia minacciata dai Renzusconi e dai Verdini, ha bisogno di uomini veri e di veri democratici come Lei.

Eh no!! E’ l’ora di dire basta a questa modestia che contraddistingue il Cazzaro !! Se non lo dice lui , lo dico io : Grasso ha abbandonato il gruppo PD dopo una giornata di riflessioni, di intime incertezze , di struggenti perplessità , solo dopo aver letto il messaggio del Bufalaro Napoletano . Diamo a Cesare quel che e’ di Cesare e diciamolo noi al posto di Fosforo che , per natura , e’ un personaggio umile . E’ stato il post del Cazzaro che ha fatto , il suo accorato appello , ad aver convinto il Pres. Del Senato a prendere quella decisione . Detto questo , una riflessione : A differenza del Cazzaro che muta opinione sulle persone solo sulla scorta delle loro azioni politiche e che quindi di volta in volta , per il Cazzaro , sono  conigli o uomini tutti di un pexxo , servi o vecchi compagni , io ho profondo rispetto per Grasso a prescindere . Ho rispetto per quella che e’ stata la sua decisione qualunque sia stata la motivazione. Non mi interessa !! Ho rispetto accresciuto perché prima si e’ dimostrato uomo delle istituzioni , anteponendo , prima le stesse istituzioni e consentendo , prima , che fosse applicato un regolamento democratico ( che al Cazzaro , proprio perché democratico , non piace , ndr) e poi ha comunicato le sue decisioni . Personalmente mi dispiace ma , con sincerità , mi dispiace nello stesso identico modo se qyesta scelta l’avesse fatta l’ultimo iscritto della sezione di Roccacannuccia. Avrei , comunque , apprezzato di più , non essendo Grasso un Senatore qualsiasi ma il Presidente di tutti i Senatori, le dimissioni da Parlamentare del gruppo PD per approdare a quello del Gruppo Misto . Il motivo e’ semplice : Se per tutti questi anni ha svolto quel prestigioso ruolo , lo deve proprio al PD ed  al suo gruppo dirigente . Mi auguro che Grasso continui nel suo impegno politico da parlamentare del gruppo misto e non si “candidi “ per MDP, perché allora “potrei” cambiare il mio giudizio su di lui per un evidente atto di “ tradimento “. Lo cambierei come politico ma non come persona che avrà sempre e comunque la mia stima . 

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