La kazzata monumentale dei sostenitori del NO

Dicono: bisognava prima approvare una nuova e adeguata legge elettorale, in grado di garantire la rappresentanza democratica, e solo dopo procedere con la riduzione del numero dei parlamentari. Adeguata a che cosa? Roba da matti! Sono le leggi ordinarie a doversi adeguare alla Costituzione e non viceversa. Varare un sistema elettorale pensato per 600 parlamentari mentre la Costituzione ne prevede 945 sarebbe stato un errore madornale. Una provolonata da trogloditi delle istituzioni, analoga a quella di Renzi che fece approvare a colpi di fiducia l'Italicum, pensato e scritto solo per eleggere i deputati. Questo disastroso politicante leggeva nella sua palla di vetro ed era certo che gli italiani avrebbero confermato la sua riformaccia costituzionale che voleva abolire il Senato elettivo. Ma gli italiani, a larga maggioranza, gliela bocciarono. Così l'Italicum diventò di fatto inservibile. Non solo una leggiaccia inutile, non solo tempo perso e umiliazioni per il parlamento, ma un'autentica mostruosità legislativa. Per giunta, poco dopo il referendum, l'Italicum fu bocciato anche dalla Corte Costituzionale. Ma fu come uccidere un uomo morto. E sapete perché lo bocciò? Perché non garantiva il principio costituzionale della rappresentanza democratica. Il taglio dei parlamentari sarà il modo migliore (se non l'unico) per stimolare un parlamento elefantiaco e pigro a varare una nuova legge elettorale finalmente rispettosa della democrazia. 

Modificato da fosforo311

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9 messaggi in questa discussione

però  non  c'è  ombra   di  quella  promessa  legge  elettorale  e  scommetto il Qlo  di  diretoinretto che  alle  prossime   elezioni  non  ci sarà..... se  i  grulli   volevano  potevano farla    nel  contempo  o  in  questi  mesi.... invece  solo  chiacchiere   come  sono capaci  di fare

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Caro Los, io invece penso che una nuova legge elettorale si farà. Per due motivi. Primo, perché sarà necessario adeguare il sistema elettorale ai nuovi numeri delle due Camere (finora non si è potuto farlo per l'ovvio e forte motivo che questi numeri non sono ancora scritti nella Costituzione).  Secondo, perché il vigente Rosatellum è un pasticcio inverecondo, votato a suo tempo da Renzi e da Berlusconi i quali, essendo due politucoli, credevano che avrebbe messo fuori gioco i 5Stelle e spianato la strada al governo Renzusconi; ma fu votato anche da Salvini perché oggettivamente la quota uninominale favorisce la Lega.  C'è solo un piccolo (o grande?) punto interrogativo. Dopo la vittoria del SI', che rafforzerà i 5S e anche il Pd se si schiererà in modo chiaro e compatto per il taglio, i poteri forti, l'opposizione e Renzi tenteranno un ultimo colpo di coda per far cadere Conte. Le proveranno tutte, sono convinto che sono pronti a strumentalizzare anche l'eventuale seconda ondata dell'epidemia e il conseguente disastro economico.  

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Nel conciso e impeccabile editoriale di oggi Marco Travaglio demolisce molto meglio di me (ma in sostanza con gli stessi argomenti) le obiezioni dei sostenitori del NO. Da quelle più deboli e ridicole a quelle più serie. Illuminante la frase conclusiva di Luigi Einaudi, uno dei Padri più nobili della nostra repubblica:

"Quanto più è grande il numero dei componenti un’Assemblea, tanto più essa diventa incapace ad attendere all’opera legislativa che le è demandata".

https://infosannio.com/2020/09/05/fine-degli-alibi/

Modificato da fosforo311

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1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

Nel conciso e impeccabile editoriale di oggi Marco Travaglio demolisce molto meglio di me (ma in sostanza con gli stessi argomenti) le obiezioni dei sostenitori del NO. Da quelle più deboli e ridicole a quelle più serie. Illuminante la frase conclusiva di Luigi Einaudi, uno dei Padri più nobili della nostra repubblica:

"Quanto più è grande il numero dei componenti un’Assemblea, tanto più essa diventa incapace ad attendere all’opera legislativa che le è demandata".

https://infosannio.com/2020/09/05/fine-degli-alibi/

Eppure la nostra democrazia né fa' un punto di forza la pluralità di idee, la differenza di opinione anche sottile tra esponenti dello stesso partito,il tutto e' nato nel 1946 insieme con la repubblica e la costituzione, proprio x evitare un ritorno al regime e al fascismo, dobbiamo dire che in questo periodo di emergenza il parlamento é stato svilito,le leggi sono stati emanati a colpi di esecutivo e premier ..molti emendamenti bocciati nel nome della pandemia ,del dovere fare in fretta, e la gattina quando ha fretta ,fa i cuccioli ciechi, questo taglio dei parlamentari è la conseguenza di questo periodo anomalo, non possiamo metterci la mano sul fuoco, ma camuffa un vento di ritorno antidemocratico e anticostituzionale ?? Si esprime questa opinione magari non condivisibile e sulla quale noi stiamo riflettendo xro' sembra legittimo ,la bilancia pendera'  e dipenderà nella scelta ,solo valutando attentamente le opinioni dei due schieramenti, quindi attendiamo con pazienza il dibattito politico, prima di dare un voto 

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11 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Dicono: bisognava prima approvare una nuova e adeguata legge elettorale, in grado di garantire la rappresentanza democratica, e solo dopo procedere con la riduzione del numero dei parlamentari. Adeguata a che cosa? Roba da matti! Sono le leggi ordinarie a doversi adeguare alla Costituzione e non viceversa. Varare un sistema elettorale pensato per 600 parlamentari mentre la Costituzione ne prevede 945 sarebbe stato un errore madornale. Una provolonata da trogloditi delle istituzioni, analoga a quella di Renzi che fece approvare a colpi di fiducia l'Italicum, pensato e scritto solo per eleggere i deputati. Questo disastroso politicante leggeva nella sua palla di vetro ed era certo che gli italiani avrebbero confermato la sua riformaccia costituzionale che voleva abolire il Senato elettivo. Ma gli italiani, a larga maggioranza, gliela bocciarono. Così l'Italicum diventò di fatto inservibile. Non solo una leggiaccia inutile, non solo tempo perso e umiliazioni per il parlamento, ma un'autentica mostruosità legislativa. Per giunta, poco dopo il referendum, l'Italicum fu bocciato anche dalla Corte Costituzionale. Ma fu come uccidere un uomo morto. E sapete perché lo bocciò? Perché non garantiva il principio costituzionale della rappresentanza democratica. Il taglio dei parlamentari sarà il modo migliore (se non l'unico) per stimolare un parlamento elefantiaco e pigro a varare una nuova legge elettorale finalmente rispettosa della democrazia. 

" Varare un sistema elettorale pensato per 600 parlamentari mentre la Costituzione ne prevede 945 sarebbe stato un errore madornale ".

Perché ? Il proporzionale puro della Prima Repubblica va bene per 945, 600, 444, 2.450........

Sono gli "...ellum" delle false riforme che volta per volta hanno piegato la democrazia rappresentativa alle esigenze del momento e di qualcuno.

SEMPRE NEL NOME DELLA "GOVERNABILITÀ" DI CRAXIANA MEMORIA.

Dietro quelle false riforme c'era un concetto paurosamente autoritario: il Parlamento rappresentativo (IL MALE) è un legaccio alla sana attività del Governo (IL BENE).

La stessa strada (indebolire il Potere Legislativo a vantaggio del Potere Esecutivo, che si impadronisce delle funzioni del primo, decretando e avanzando a colpi di voti di fiducia, riducendo il Parlamento a cassa di risonanza ) la si percorre con il "taglio della Casta".   

A proposito della quale CASTA, mi permetterei di citare alcuni nomi: FLAVIO BRIATORE, CARLO DEBENEDETTI, LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JOHN E LAPO ELKANN, FEDERICO GHIZZONI, CARLO MESSINA.....e potrei aggiungerne mille e mille. SONO ASSAI PIÙ "CASTA" QUESTI DI P.F. CASINI E E. BONINO.

 

 

 

 

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10 minuti fa, cortomaltese-*** ha scritto:

" Varare un sistema elettorale pensato per 600 parlamentari mentre la Costituzione ne prevede 945 sarebbe stato un errore madornale ".

Perché ? Il proporzionale puro della Prima Repubblica va bene per 945, 600, 444, 2.450........

Sono gli "...ellum" delle false riforme che volta per volta hanno piegato la democrazia rappresentativa alle esigenze del momento e di qualcuno.

SEMPRE NEL NOME DELLA "GOVERNABILITÀ" DI CRAXIANA MEMORIA.

Dietro quelle false riforme c'era un concetto paurosamente autoritario: il Parlamento rappresentativo (IL MALE) è un legaccio alla sana attività del Governo (IL BENE).

La stessa strada (indebolire il Potere Legislativo a vantaggio del Potere Esecutivo, che si impadronisce delle funzioni del primo, decretando e avanzando a colpi di voti di fiducia, riducendo il Parlamento a cassa di risonanza ) la si percorre con il "taglio della Casta".   

A proposito della quale CASTA, mi permetterei di citare alcuni nomi: FLAVIO BRIATORE, CARLO DEBENEDETTI, LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JOHN E LAPO ELKANN, FEDERICO GHIZZONI, CARLO MESSINA.....e potrei aggiungerne mille e mille. SONO ASSAI PIÙ "CASTA" QUESTI DI P.F. CASINI E E. BONINO.

 

 

 

 

Da un certo punto di vista la sua posizione è chiara, noi ribadiamo il potere giudiziario che deve far rispettare le leggi e punire i trasgressori è in mano ai magistrati, il potere legislativo, cioè di fare le leggi è in mano al parlamento, il potere esecutivo, di mettere in pratica le leggi è in mano al governo, tagliare i parlamentari significa come detto da lei sig. Corto, accentrare potere legislativo e esecutivo nelle mani del premier e soci, la domanda è facile.. volete questo?? Sicuramente vi sarà più rapidità come in questo periodo di pandemia, ma oltre questo?? L'azione del governo in questa emergenza e a colpi di Dpcm vi soddisfa ?? Una deriva populista é possibile?? Non sarà un vantaggio x la politica ciarlatana della dx?? Queste e altre domande bisogna porle,e prima di partire in quarta,farci un pensierino..

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3 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Nel conciso e impeccabile editoriale di oggi Marco Travaglio demolisce molto meglio di me (ma in sostanza con gli stessi argomenti) le obiezioni dei sostenitori del NO. Da quelle più deboli e ridicole a quelle più serie. Illuminante la frase conclusiva di Luigi Einaudi, uno dei Padri più nobili della nostra repubblica:

"Quanto più è grande il numero dei componenti un’Assemblea, tanto più essa diventa incapace ad attendere all’opera legislativa che le è demandata".

https://infosannio.com/2020/09/05/fine-degli-alibi/

Nel conciso ed impeccabile messaggio di oggi , Sandro Gori, demolisce molto meglio di me ( ma in sostanza con gli stessi argomenti ) le ridicole e debolissime opinioni dei sostenitori del SI. Leggiamolo :

“NO per difendere la democrazia . Dico NO al referendum sul taglio dei parlamentari: l’ultimo atto di una tragicommedia che parte da lontano.

Dal libro ‘La Casta’ alla scatoletta di tonno da aprire, sono stati tanti i colpi di maglio dati al Parlamento e alla politica. Non che i politici non abbiano fatto nulla per meritarselo, anzi. Abbiamo “visto cose che voi umani non potete immaginare”, come disse il più famoso dei replicanti in Blade Runner: tanti di noi lo hanno pensato leggendo libri e articoli su quanto succedeva nelle istituzioni e in particolare in Parlamento. Ma continuare a tenere a braccetto tagli lineari e false riforme non fa altro che aggravare i problemi della democrazia: sono 20 anni che tagliamo stipendi, indennità, strumenti, uffici in Parlamento. E sono 30 anni che si discutono riforme senza farle. Questo referendum è l’ultima spettacolare messa in scena di una lunga pièce fatta di false soluzioni.

Questa volta facciamo un salto di qualità nella foga populista: il taglio riguarda direttamente i parlamentari. Zac, 345 parlamentari in meno, e avremo una democrazia migliore. Ovviamente non è cosi e ridurre i parlamentari in questo modo è inutile rispetto ai problemi della democrazia italiana e dannoso per il rapporto tra Parlamento e cittadini. Perché la democrazia non può essere ridotta ad una mera questione di costi. Perché i risparmi sono irrisori. E perché non so cosa diremmo domani se qualcuno venisse a proporci una formidabile piattaforma digitale per poter fare e decidere tutto online: a qual punto, anche i 600 parlamentari superstiti sarebbero di troppo, potremmo farne definitivamente a meno, che era poi il vero progetto di Gianroberto Casaleggio. Del resto, tutto cambia perché tutto rimanga così: c’è sempre una casta a Roma, oggi sono i Cinque Stelle, tenuti insieme solo dalla spartizione del potere. Ma questo è un argomento del tutto secondario, anche perché non possiamo contrastare il populismo facendo i populisti.  

La ragione fondamentale del NO a questa “non riforma” è che fa finta di cambiare tutto e invece lascia intatto il principale problema della democrazia italiana: è lenta e inefficiente. Ci vuole troppo tempo per decidere e il rimpallo tra Camera e Senato allunga i tempi e peggiora le soluzioni. Uno degli argomenti più strani che ho sentito per giustificare il taglio è che oggi, a differenza del 1946, eleggiamo anche parlamentari europei e consiglieri regionali.  Ma questo dovrebbe spingere a stabilire una nuova cooperazione tra eletti in regione, a Roma e a Strasburgo, non a diminuire la rappresentanza nazionale. Per questo, col Movimento europeo, abbiamo proposto di inserire nel Piano di Riforma e Rilancio per l’Italia la trasformazione del Senato in un Senato Federale (tra i 40 e i 70 senatori) aggiornando i rapporti tra Stato e Regioni e tra Parlamento nazionale ed europeo, diminuendo così in modo intelligente, cioè non lineare, anche il numero dei Parlamentari.  

Ecco il mio SI allora: SI alla trasformazione dell’Italia attraverso il Recovery Plan. 209 miliardi di fondi europei sono un’occasione unica per il nostro Paese. E il governo italiano non è responsabile solo davanti agli italiani: lo è anche nei confronti dei leader che più si sono spesi a favore dell’Italia, innanzitutto Emmanuel Macron, Angela Merkel e Charles Michel, della Commissione europea e di noi parlamentari europei che ci siamo battuti sin dall’inizio per una soluzione forte e innovativa contro la crisi. Europa della solidarietà non dell’austerità, debito comune europeo, recovery bond, investimenti, risorse proprie dell’Unione. Tutto questo ora deve funzionare, e deve produrre risultati innanzitutto nel principale beneficiario del piano: l’Italia. Un’occasione anche per attuare finalmente riforme di cui parliamo da anni: rimettere in moto la macchina della giustizia, spaccare il moloch burocratico, entrare nel futuro ecologico e digitale e il vecchio-nuovo “education, education, education”, che oggi significa competenze digitali, intelligenza artificiale, ricerca e conoscenza, dando la priorità ai giovani. 

Sono convinto che attorno al NO per la democrazia liberale e al SI per la trasformazione italiana possa nascere anche una nuova proposta politica, per occupare con le idee e l’azione quello spazio politico centrale tra l’estrema destra di Meloni&Salvini associati e l’estremo populismo di DiMaio&associati (con cui vuole sposarsi il PD+S). Quello che per me valeva il 5 marzo 2018 vale ancora più oggi, anche alla luce di quanto siamo riusciti a fare in Europa. Perché anche in Europa la trasformazione politica è in corso e il nuovo gruppo Renew Europe è stata la nostra risposta ad un PPE sempre più orbanizzato e un PSE sempre più statico. Abbiamo aggregato progressisti, riformisti, ecologisti, liberali, radicali e conservatori europeisti, forza nuove come En Marche! e l’alleanza rumena Plus, partiti europei come l’ALDE e il Partito Democratico Europeo sulla base di un piano europeista, ecologista e femminista. Oggi Renew Europe è di gran lunga la forza più dinamica del Parlamento europeo, all’origine delle principali iniziative politiche dell’UE, dal Green Deal ai Recovery bond passando per la Conferenza sul futuro dell’Europa e le nuove proposte per la tutela dello Stato di Diritto che riassumerei così: “No diritti UE? No fondi UE!”. Sono convinto che dobbiamo e possiamo fare la stessa cosa in Italia, perché c’è un grande spazio e un forte bisogno di una Renew anche nel nostro paese. Facendo meno litigi su twitter stile “baruffe chiozzotte” e più battaglie comuni. Lasciando da parte gli ego personali e guardando alle sfide che possiamo vincere solo uniti. Perché rinnovamento italiano e rinnovamento europeo devono procedere insieme, e dobbiamo esserne protagonisti, in Italia e in Europa “.

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1 ora fa, mark222220 ha scritto:

Nel conciso ed impeccabile messaggio di oggi , Sandro Gori, demolisce molto meglio di me ( ma in sostanza con gli stessi argomenti ) le ridicole e debolissime opinioni dei sostenitori del SI. Leggiamolo :

“NO per difendere la democrazia . Dico NO al referendum sul taglio dei parlamentari: l’ultimo atto di una tragicommedia che parte da lontano.

Dal libro ‘La Casta’ alla scatoletta di tonno da aprire, sono stati tanti i colpi di maglio dati al Parlamento e alla politica. Non che i politici non abbiano fatto nulla per meritarselo, anzi. Abbiamo “visto cose che voi umani non potete immaginare”, come disse il più famoso dei replicanti in Blade Runner: tanti di noi lo hanno pensato leggendo libri e articoli su quanto succedeva nelle istituzioni e in particolare in Parlamento. Ma continuare a tenere a braccetto tagli lineari e false riforme non fa altro che aggravare i problemi della democrazia: sono 20 anni che tagliamo stipendi, indennità, strumenti, uffici in Parlamento. E sono 30 anni che si discutono riforme senza farle. Questo referendum è l’ultima spettacolare messa in scena di una lunga pièce fatta di false soluzioni.

Questa volta facciamo un salto di qualità nella foga populista: il taglio riguarda direttamente i parlamentari. Zac, 345 parlamentari in meno, e avremo una democrazia migliore. Ovviamente non è cosi e ridurre i parlamentari in questo modo è inutile rispetto ai problemi della democrazia italiana e dannoso per il rapporto tra Parlamento e cittadini. Perché la democrazia non può essere ridotta ad una mera questione di costi. Perché i risparmi sono irrisori. E perché non so cosa diremmo domani se qualcuno venisse a proporci una formidabile piattaforma digitale per poter fare e decidere tutto online: a qual punto, anche i 600 parlamentari superstiti sarebbero di troppo, potremmo farne definitivamente a meno, che era poi il vero progetto di Gianroberto Casaleggio. Del resto, tutto cambia perché tutto rimanga così: c’è sempre una casta a Roma, oggi sono i Cinque Stelle, tenuti insieme solo dalla spartizione del potere. Ma questo è un argomento del tutto secondario, anche perché non possiamo contrastare il populismo facendo i populisti.  

La ragione fondamentale del NO a questa “non riforma” è che fa finta di cambiare tutto e invece lascia intatto il principale problema della democrazia italiana: è lenta e inefficiente. Ci vuole troppo tempo per decidere e il rimpallo tra Camera e Senato allunga i tempi e peggiora le soluzioni. Uno degli argomenti più strani che ho sentito per giustificare il taglio è che oggi, a differenza del 1946, eleggiamo anche parlamentari europei e consiglieri regionali.  Ma questo dovrebbe spingere a stabilire una nuova cooperazione tra eletti in regione, a Roma e a Strasburgo, non a diminuire la rappresentanza nazionale. Per questo, col Movimento europeo, abbiamo proposto di inserire nel Piano di Riforma e Rilancio per l’Italia la trasformazione del Senato in un Senato Federale (tra i 40 e i 70 senatori) aggiornando i rapporti tra Stato e Regioni e tra Parlamento nazionale ed europeo, diminuendo così in modo intelligente, cioè non lineare, anche il numero dei Parlamentari.  

Ecco il mio SI allora: SI alla trasformazione dell’Italia attraverso il Recovery Plan. 209 miliardi di fondi europei sono un’occasione unica per il nostro Paese. E il governo italiano non è responsabile solo davanti agli italiani: lo è anche nei confronti dei leader che più si sono spesi a favore dell’Italia, innanzitutto Emmanuel Macron, Angela Merkel e Charles Michel, della Commissione europea e di noi parlamentari europei che ci siamo battuti sin dall’inizio per una soluzione forte e innovativa contro la crisi. Europa della solidarietà non dell’austerità, debito comune europeo, recovery bond, investimenti, risorse proprie dell’Unione. Tutto questo ora deve funzionare, e deve produrre risultati innanzitutto nel principale beneficiario del piano: l’Italia. Un’occasione anche per attuare finalmente riforme di cui parliamo da anni: rimettere in moto la macchina della giustizia, spaccare il moloch burocratico, entrare nel futuro ecologico e digitale e il vecchio-nuovo “education, education, education”, che oggi significa competenze digitali, intelligenza artificiale, ricerca e conoscenza, dando la priorità ai giovani. 

Sono convinto che attorno al NO per la democrazia liberale e al SI per la trasformazione italiana possa nascere anche una nuova proposta politica, per occupare con le idee e l’azione quello spazio politico centrale tra l’estrema destra di Meloni&Salvini associati e l’estremo populismo di DiMaio&associati (con cui vuole sposarsi il PD+S). Quello che per me valeva il 5 marzo 2018 vale ancora più oggi, anche alla luce di quanto siamo riusciti a fare in Europa. Perché anche in Europa la trasformazione politica è in corso e il nuovo gruppo Renew Europe è stata la nostra risposta ad un PPE sempre più orbanizzato e un PSE sempre più statico. Abbiamo aggregato progressisti, riformisti, ecologisti, liberali, radicali e conservatori europeisti, forza nuove come En Marche! e l’alleanza rumena Plus, partiti europei come l’ALDE e il Partito Democratico Europeo sulla base di un piano europeista, ecologista e femminista. Oggi Renew Europe è di gran lunga la forza più dinamica del Parlamento europeo, all’origine delle principali iniziative politiche dell’UE, dal Green Deal ai Recovery bond passando per la Conferenza sul futuro dell’Europa e le nuove proposte per la tutela dello Stato di Diritto che riassumerei così: “No diritti UE? No fondi UE!”. Sono convinto che dobbiamo e possiamo fare la stessa cosa in Italia, perché c’è un grande spazio e un forte bisogno di una Renew anche nel nostro paese. Facendo meno litigi su twitter stile “baruffe chiozzotte” e più battaglie comuni. Lasciando da parte gli ego personali e guardando alle sfide che possiamo vincere solo uniti. Perché rinnovamento italiano e rinnovamento europeo devono procedere insieme, e dobbiamo esserne protagonisti, in Italia e in Europa “.

Questo discorso di Gori,è sicuramente un inciso delle ragioni del No,che bisogna prendere in considerazione, i 5s sono x ammodernare e tagliare i costi, x la meritocrazia, intanto ci spieghino cosa vi é di meritocratico nella loro posizione sulla vicenda Bonafede e Autostrade..xché secondo noi sono contraddittori , come sul fatto che vi sarà pure uno stato di emergenza, ma é indubbio che Conte con i suoi DPCM si è accorpato potere legislativo ed esecutivo ,violando palesemente la costituzione e la democrazia, e con questo referendum cosa vogliono fare?? La prosecuzione, l'affermazione del periodo di emergenza?? Ognuno tragga il suo concetto è se lo ritiene elabora e scrive un pensiero 

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È vero votando "si " puoi mandare a casa 345 fannulloni ma rafforzi i pochi burattinai che li manovrano !!!!!!!

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