La liberazione di Raqqa ha il volto di una donna

Una magnifica e coraggiosa donna Curda Rojda Felat, questo il suo nome, è la comandante del Ypj (Unità di protezione delle donne), braccio femminile del Ypg, le "unità di protezione curdo-siriane", ed è soprattutto l'*** che ha guidato le operazioni militari delle Fsd nella riconquista di Raqqa. Prima di lasciarsi andare nel giorno della gioia e dei festeggiamenti, per mesi ha impartito ordini, studiato mappe, discusso con i consiglieri militari statunitensi, affrontato il nemico.

http://www.repubblica.it/esteri/2017/10/17/foto/rojda_felat_la_comandante_curdo-siriana_della_raqqa_liberata-178553602/1/#1

La liberazione di Raqqa ha il volto di una donna in armi: ecco chi è Rojda Felat

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3 messaggi in questa discussione

una donna con una marcia in + in un paese dove la donna é considerata un oggetto e neppure di valore.

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Naturalmente  una  grande  donna,   ma  per   i maldestri  e  celoduri  sarà  la  solita  feccia...

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Non è l'unica eroina del popolo curdo. Tante sono cadute sul campo, tante sono state torturate e violentate dalle bestie fanatiche del sedicente califfo. Tutto questo per restituire a Siria e Iraq città, territori e pozzi di petrolio finiti nelle mani dei fanatici? E no! Il popolo curdo ha diritto a una patria, ha diritto a una nazione indipendente. Se l'è guadagnata con il sangue dei suoi figli e delle sue figlie. Il mondo cosiddetto libero deve darsi una mossa. Turchia, Siria, Iraq, Iran, Armenia e Azerbaigian devono, ripeto DEVONO, restituire ai Curdi quel che è dei Curdi: la loro terra, quella che fu l'antico impero dei Medi, o almeno la parte centrale di esso. Del resto, se non la restituiscono con le buone, i Curdi prima o poi se la riprenderanno con le cattive: non si può tenere sotto il tacco per sempre un popolo di 30 milioni di combattenti. I quali già oggi, se fossero uniti sotto un'unica bandiera, magari riconosciuta dall'Europa e dall'Onu, sarebbero capaci di liberarsi da soli, anche lasciando sul terreno milioni di morti, ma ne resterebbero più che abbastanza per arrivare ad Ankara e Damasco e per rendere un servizio all'umanità impiccando Erdogan e Assad. Se avessi 20 anni, me ne andrei a combattere come foreign fighter al fianco dei curdi. Alle prossime elezioni voterò senza esitare per quel partito o movimento che nel suo programma elettorale sposerà la causa del popolo curdo.

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