Dicevano i mangiapanini...

 

Dicevano: i 5Stelle sono totalitari perché comandano Grillo e Casaleggio. Poi Casaleggio morì e Grillo s’eclissò, allora dicevano: eh, non parla più perché l’han fatto fuori, anzi si è stufato, anzi i 5Stelle sono morti e lui fa un nuovo movimento. Poi è arrivato Casaleggio jr. e dicevano: non sono totalitari, sono ereditari. Ora Casaleggio sta sulle palle pure a Di Maio, allora dicono: ecco, fanno fuori pure Casaleggio. Dicevano: Rousseau è una roulette truccata, vince sempre il banco, cioè la Spectre casaleggiana: poi sull’abolizione del reato di clandestinità Grillo e Casaleggio dissero no, e vinse il sì; sull’alleanza col Pd Casaleggio sperava nel no, e stravinse il sì; l’altro giorno sulle alleanze coi partiti Casaleggio puntava sul no, ed è uscito il sì. Dicevano che i 5Stelle erano un monolite, una setta plagiata dai suoi guru, una massa di ebeti terrorizzati dalle espulsioni, anzi epurazioni, anzi purghe staliniane e rastrellamenti nazisti; ma dicevano pure, in lieve contraddizione, che il M5S è sempre sull’orlo della rivolta, della scissione, della fuga di massa, dell’esodo biblico. Dicevano che era ora di finirla con quest’allergia alle alleanze: quelli le hanno fatte, anche troppe e ora gli dicono che sono incoerenti ad allearsi.

Dicevano che questa storia dei due mandati non aveva senso, in fondo bisogna pur imparare nei consigli comunali: allora quelli han levato dal computo il mandato in consiglio comunale, e ora gli dicono che sono incoerenti a fare ciò che gli avevano sempre detto di fare. Dicevano che i 5Stelle portano solo incompetenti: poi han portato il premier più competente da un pezzo, allora dicono che però non è iscritto e in fondo non è poi così competente. Dicevano che Conte voleva l’alleanza col Pd, mentre Di Maio la sabotava per indebolire Conte e tornare con Salvini: poi Di Maio, a urne di Rousseau aperte, s’è schierato pro alleanze, allora hanno detto che “ora Conte è più debole” (Claudio Tito, Repubblica). Dicono che i 5Stelle non hanno idee, infatti le cambiano su tutto: la Gronda di Genova (parzialmente vero, ma non è più quella da 5-6 miliardi bocciata in passato); il Tav Torino-Lione (mai cambiato idea: han perso in Senato contro Lega, Pd, FI, FdI); il Tap (mai cambiato idea: l’iter era troppo avanzato per fermarlo senza penali); il Ponte sullo Stretto (mai cambiato idea: infatti Conte vuole il tunnel, mentre a cambiare idea da No Ponte a Sì Ponte è Repubblica); i tunnel in generale (mai stati contrari ai tunnel: solo a quello del Tav Torino-Lione perché scaverebbe 60km di montagna contro i 4 dello Stretto e ospiterebbe non treni passeggeri, ma merci che già viaggiano da Torino a Modane sotto il Frejus).

Ma dicono anche che ora il Pd è succube del M5S, che gli ha imposto la parte del suo programma che non era riusciti a imporre alla Lega dopo averla costretta a votare Dl Dignità, Reddito di cittadinanza, Anticorruzione, blocca-prescrizione, stop ai vitalizi ecc. Ma non spiegano dov’è lo scandalo se un partito di sinistra che da vent’anni faceva leggi di destra oggi vota misure di sinistra volute da un partito “nè di destra né di sinistra”: manette agli evasori, taglio dei parlamentari (storica battaglia della sinistra, dalla Iotti a Ingrao a Rodotà), reddito d’emergenza, salario minimo, fuori i Benetton da Autostrade, Stato in settori strategici dell’economia, bonus per bisognosi, incentivi al green. Dicevano che il M5S sapeva solo urlare “vaffa” a tutti e “partito di Bibbiano” al Pd (che purtroppo, a Bibbiano e dintorni, era pure vero): ora che ha smesso, gli dicono che è incoerente perchè ha smesso. Dicevano che il M5S deve spiegare perchè s’è alleato con la Lega e col Pd dopo aver detto mai con la Lega e col Pd: invece la Lega, il Pd e l’Innominabile non devono spiegare perchè si sono alleati col M5S dopo aver detto mai col M5S. Dicono sempre che i 5Stelle devono spiegare perchè chiedono agli iscritti il permesso di fare tutto: invece i partiti non devono mai spiegare perchè ai loro iscritti non chiedono mai il permesso di fare nulla.

Dicono che la Raggi doveva evitare di ricandidarsi, visto che il Pd non la vuole: così ora avremmo la prima campagna elettorale della storia senza neppure un candidato (strano, visto che quelli che sanno come si fa il sindaco di Roma sono più numerosi di quelli che sanno come si fa il ct della Nazionale). Dicono che la svolta pro alleanze del M5S è positiva, così il Pd può vincere in tutti i Comuni e Regioni, ma solo a patto che il M5S si decida a dire che è di sinistra (non si vede perchè, ma è una fissa di Ezio Mauro: bisognerà fare qualcosa) e che Raggi e Appendino si ritirino (confondono il concetto di allearsi con quello di portare l’acqua con le orecchie). Dicono che il terzo parzialissimo mandato e le alleanze locali segnano la fine della diversità del M5S, ormai “un partito come gli altri” (senza sedi nè soldi nè pregiudicati, ma questi son dettagli). Nessuno dice che son cambiati anche e soprattutto gli altri, tutti più o meno grillizzati: sennò Benetton sarebbe ancora il re delle autostrade e l’Innominabile il segretario Pd, il premier non sarebbe Conte, i furbastri del bonus non farebbero notizia e tutti i partiti si batterebbero per il No al referendum. Dicono, dicono, dicono tutto e il suo contrario, per non sputare quello che davvero pensano: “Dovete morire”. Così Salvini sarebbe al potere da un pezzo e tutti vivrebbero felici e contenti.

 

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2 messaggi in questa discussione

Coerenza non vuol dire certo immobilismo e questo illuminante articolo di Travaglio mostra che se c'è stato qualche cambiamento nel M5S, esso non ha intaccato i capisaldi storici di un movimento nato per cambiare un paese immobile.  Al contrario di quanto avvenuto, per esempio, nella Lega, trasformata da Salvini da movimento federalista, o addirittura secessionista, e con qualche sfumatura sinistrorsa, in partito conservatore, nazionalista e sovranista di estrema destra. La cosa più importante che non è cambiata per il Movimento è il fatto, ben dettagliato da Travaglio, che esso resta pesantemente sullo stomaco del "sistema" gattopardesco. Oggi più che mai, visto che è al governo e lo è con un leader e uno statista non ricattabile dai poteri forti e che tutta l'Europa e tutto il mondo libero ci invidiano. Ciò basta e avanza, a tutti i grillini sinceri della prima ora e ai tanti nuovi aggregati, per mantenere intatta la fiducia in un movimento fondato sui principi di onestà, legalità e partecipazione dal basso, e sull'interpretazione della politica come servizio e non come mestiere.  Io credo che l'unico cambiamento sostanziale nella linea politica del Movimento sia stato quello del 2018 quando, dopo avere stravinto le elezioni ma senza ottenere la maggioranza assoluta, Di Maio (sbagliando) si alleò con Salvini invece di ribadire l'impegno elettorale: monocolore grillino sostenuto da eventuali appoggi esterni o elezioni anticipate. Queste ultime sarebbero state un azzardo: io non so se i 5S avrebbero conquistato la maggioranza assoluta in parlamento, ma di certo avrebbero bipolarizzato radicalmente il sistema. Il Movimento da una parte e tutti gli altri, da un Matteo all'altro passando per il delinquente Silvio, dall'altra parte.

Modificato da fosforo311

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Voglio correggere una imprecisione nell'articolo di Travaglio. Non mi pare che Conte abbia preso posizione a favore del tunnel sottomarino nello Stretto di Messina. Ha semplicemente ventilato questa interessante possibilità in alternativa al costoso e problematico ponte sospeso, rinviando a ulteriori studi e valutazioni tecniche. Bisognerebbe però precisare di che tipo di tunnel sottomarino si parla. Esistono infatti due possibilità. Travaglio ha parlato di 4 km di lunghezza dello "scavo", contro i 60 km della faraonica e inutile Torino-Lione. Se si parla di "scavo" ci si riferisce evidentemente al tunnel subalveo, ovvero a un tunnel scavato nelle rocce sotto il fondale marino. L'esempio più grande e famoso è l'Eurotunnel sotto il Canale della Manica che collega (solo via ferro) la Gran Bretagna alla Francia e al continente. Nel nostro caso però lo scavo sarebbe molto più lungo dei 4 km indicati da Travaglio. È vero che lo Stretto di Messina è molto più stretto della Manica, ma è anche più profondo, inoltre le automobili e soprattutto i treni hanno limiti di pendenza massima superabile in condizioni di sicurezza e di scorrevolezza del traffico. L'Eurotunnel è lungo 50 km e mezzo, e nel tratto più profondo è scavato a 75 metri sotto il fondale e a 115 metri sotto il livello del mare. Lo Stretto di Messina è largo circa 3,5 km e raggiunge i 120 metri di profondità quindi il tunnel subalveo andrebbe scavato ad almeno 150-200 metri di profondità sotto il livello del mare. Di conseguenza, per evitare pendenze eccessive, gli scavi dovrebbero partire da ambo i lati diversi km prima della linea di costa, cioè da punti sopraelevati s.l.m. Si stima che il tunnel autostradale non dovrebbe essere lungo meno di 16 km, che salgono ad almeno 34 km per il tunnel ferroviario. In altri termini, un ipotetico viaggiatore che usasse il tunnel subalveo solo per spostarsi da Reggio Calabria a Messina o viceversa, dovrebbe tornare indietro di almeno 6-7 km per imboccare il tunnel in auto e di almeno 15-16 km se usasse il treno, dopodiché una volta uscito dal tunnel dovrebbe tornare indietro di altrettanti km per raggiungere la sua destinazione. Quasi quasi gli converrebbe il vecchio traghetto. Anche perché il pedaggio sarebbe presumibilmente salato. Un doppio tunnel subalveo, autostradale e ferroviario ad AV, avrebbe costi di costruzione del tutto paragonabili a quelli del ponte sospeso, e forse problematicità non meno pesanti stante l'elevata sismicità del territorio. 

Molto più interessante e innovativa, a mio avviso, è l'idea del tunnel di Archimede (o SFT: Submerged Floating Tunnel) che in sostanza è un tubo sommerso a 30-50 metri di profondità (in modo da non essere disturbato dalle turbolenze superficiali e dal passaggio delle più grandi navi) e stabilizzato medianti cavi collegati a pontoni galleggianti o ancorati al fondale. In questo secondo caso la spinta archimedea deve risultare un po' maggiore del peso totale della struttura in modo che questa tenda sempre a galleggiare tenendo i cavi in tensione. Oltre a ridimensionare il problema della pendenza e della lunghezza, questa struttura flottante sarebbe intrinsecamente antisismica. Il tunnel sarebbe costituito da vari tronconi facilmente montabili e smontabili e realizzati con materiali riciclabili alla fine del ciclo operativo dell'infrastruttura (mentre non sono semplici lo smantellamento di un grande ponte sospeso, anch'esso di durata limitata, e lo smaltimento dei materiali ferrosi corrosi). Probabilmente il tunnel archimedeo sarebbe la soluzione meno costosa, tenuto anche conto dei costi di manutenzione e di dismissione. Esistono vari progetti nel mondo, in particolare in Norvegia per l'attraversamento di un grande fiordo. Questo ed altri progetti sono curati da una società italiana specializzata, la Ponte di Archimede S.p.a., sotto la direzione dell'ing. Arianna Minoretti.

https://youtu.be/pyJhkhSB6W4

https://www.ingegneri.***/tunnel-archimede-autostrada-subaquea.html

Modificato da fosforo311

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