LE STRAGI SONO NERE , MORTI DI INNOCENTI CITTADINI

L'immagine può contenere: il seguente testo "2 agosto 1980 Stazione di Bologna 2 3 10 9 8 7 6"L'immagine può contenere: il seguente testo "LA MEMORIA PENSA, 10 ANCORA NON ERO NATO 11 12 10 9 10 Sì BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980"L'immagine può contenere: testoIl 2 agosto del 1980 non solo ero nato, ma da parecchi  anni ero già maggiorenne, abilitato a votare in un Paese che da almeno 10 anni era sconvolto dalla "strategia della tensione", stragismo nero e terrorismo rosso, tante morti che, nostro malgrado, hanno accompagnato continuamente la nostra crescita. Bologna fu "solo" il più grave di tanti atti compiuti contro lo Stato repubblicano e i suoi cittadini. Per me non solo è impossibile dimenticare, ma è doveroso che se ne tenga viva la memoria in quanto strumento di comprensione e di analisi di quelli che eravamo allora e di quelli che siamo oggi, la conoscenza come metodo per non dover credere ciecamente agli occasionali spacciatori delle loro verità. Per ricordare che la democrazia, la pace, la convivenza civile si difendono e si conquistano ogni giorno, non solo da coloro che imbracciano direttamente le armi, ma anche (e soprattutto) da coloro che usano le parole come armi per fomentare ad arte odio e divisioni.
Per Bologna, come per altre stragi nere, non sono ancora stati accertati i mandanti (anche se la verità sembra ormai vicina):
"Ma dammi la tua mano, io non mi rassegno, non mi voglio rassegnare", scrisse il poeta bolognese Roberto Roversi quattro giorni dopo la strage. Tra tanti depistaggi
(da parte dei Servizi Segreti di Stato e della loggia massonica P2 di Licio Gelli), l'unica strada certa è proprio il non rassegnarsi, ce lo chiedono anche i tanti che, pur senza volerlo, sono morti anche per noi.
E ce lo ricordano le lancette dell'orologio della stazione di Bologna ferme sulle 10,25, per non dimenticare.
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