CONTE

Forse è il caso di ricapitolare.

Ieri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è andato in Senato (e oggi alla Camera) a riferire come sempre al Parlamento sulla proroga fino al 15 ottobre dello Stato d’emergenza. 

Una lezione di diritto e di senso delle istituzioni di 30 minuti durante la quale, citando leggi, articoli, procedure, norme costituzionali, il premier ha detto sostanzialmente tre cose che anche un bambino delle elementari capirebbe:

1. Il virus in Italia è sotto controllo, ma non se n’è andato. I contagi e i decessi sono scesi, ma non sono magicamente spariti. 

2. Lo Stato d’emergenza non significa un nuovo lockdown, ma serve, semmai, proprio per scongiurarlo.

3. Se sospendiamo lo Stato d’emergenza adesso, non solo non saremo in grado di reagire tempestivamente in caso di una seconda ondata, ma butteremmo a mare anche il lavoro fatto sino a questo momento.

Solo che dall’altra parte non ci sono bambini delle elementari, ma la peggior opposizione della storia repubblicana. Che, da ieri sera, ulula alla luna, neanche ci trovassimo con l’esercito pronto a marciare su Roma.

“Deriva liberticida” grida Giorgia Meloni. “Sono sioccata. Dove vuole arrivare il governo?”

“Presidente Conte, lei sta mentendo agli italiani” le fa eco Salvini, ripetendo a pappagallo (senza capirlo) l’unico giudice in Italia che lo sostiene. 

E sapete perché continuano a ripeterlo come dischi rotti? Mica perché ci credono, no. Sarebbero folli, disinformati, pericolosi, ma almeno coerenti. 

No, lo dicono solo per stuzzicare e assecondare la pancia di quelle milioni di persone (e di voti) che semplicemente si sono stufati di indossare una mascherina, di mantenere le minime distanze di sicurezza, di rinunciare a una serata in discoteca o anche solo a un piccolo pezzo della propria libertà in cambio di quella degli altri.

Sapete quante volte è stato proclamato lo Stato d’emergenza in Italia dal 2014 ad oggi? 154 volte. 
Sapete quante volte è stato prorogato nello stesso periodo? 84.

E in nessuna di quelle 238 occasioni (in cui al governo c’è stato quasi ininterrottamente il centrosinistra) Salvini, la Meloni, la Lega, Fratelli d’Italia hanno mai gridato al “golpe”, al “regime”, alla “deriva liberticida”. E il motivo è molto semplice: perché neanche se ne sono accorti. E perché non portava voti.

Oggi, invece, nel bel mezzo della pandemia più feroce degli ultimi cento anni, con 35.000 morti e il virus al culmine della sua forza nel mondo, questi due formidabili cialtroni hanno il coraggio e l’ardire di affermare che “lo Stato d’emergenza non è giustificato”?!?!

Ma il problema, vedete, non sono loro, che sguazzano nella melma della propaganda e si infilano striscianti come rettili linguiformi ovunque ci sia un anfratto in cui raccattare due voti e uno straccio di consenso.

Il problema sono i milioni di italiani che fino a tre mesi fa - non anni - chiamavano i medici e gli infermieri “angeli”, “eroi”, “santi” e che oggi rischierebbero di mandare la propria madre in terapia intensiva pur di strusciarsi all’ora dell’aperitivo o non perdere il corso di Zumba.

Questo è IL problema. Ed è un problema infinitamente più grande di Salvini, della Meloni, dello Stato d’emergenza e persino del Covid.

L. T.

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