Il migliore degli ultimi 150 anni!😂

L'incostituzionalità dell' articolo 4 della riforma Renzi è firmata al femminile. "È tempo che questo intervento ci sia e che avvenga nel solco tracciato dalla Carta dei Diritti universali del lavoro, ancora ferma all'attenzione del Parlamento, dopo essere stata sostenuta da un milione e mezzo di firme"

La Corte suprema pubblica le motivazioni della bocciatura del Jobs Act. Incostituzionale la parte della riforma del lavoro che ancorava le indennità da corrispondere in caso di licenziamento solo all'anzianità di servizio. Una decisione che conferma i dubbi sollevati nel corso degli anni dalla Cgil. Quel criterio - spiega il documento - "non fa che accentuare la marginalità dei vizi formali e procedurali e ne svaluta ancor di più la funzione di garanzia di fondamentali valori di civiltà giuridica, orientati alla tutela della dignità della persona lavoratore".  Dopo due sentenze di illegittimità costituzionale e la pronuncia del Comitato europeo dei diritti sociali diventa esplicito l'invito a intervenire sulla normativa. Un monito al legislatore, secondo il sindacato di Corso d'Italia che commenta: "È tempo che questo intervento ci sia e che avvenga nel solco tracciato dalla Carta dei Diritti universali del lavoro, ancora ferma all'attenzione del Parlamento, dopo essere stata sostenuta da un milione e mezzo di firme".  Quella odierna è anche una sentenza storica perché per la prima volta in sessantacinque anni a firmarla sono state tre donne: la presidente della Corte Marta Cartabia, la giudice relatrice Silvana Sciarra e la cancelliera Filomena Perrone

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

5 messaggi in questa discussione

Azzz......la sig.ra marketta ci rimarrà male.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
16 ore fa, shinycage ha scritto:

L'incostituzionalità dell' articolo 4 della riforma Renzi è firmata al femminile. "È tempo che questo intervento ci sia e che avvenga nel solco tracciato dalla Carta dei Diritti universali del lavoro, ancora ferma all'attenzione del Parlamento, dopo essere stata sostenuta da un milione e mezzo di firme"

La Corte suprema pubblica le motivazioni della bocciatura del Jobs Act. Incostituzionale la parte della riforma del lavoro che ancorava le indennità da corrispondere in caso di licenziamento solo all'anzianità di servizio. Una decisione che conferma i dubbi sollevati nel corso degli anni dalla Cgil. Quel criterio - spiega il documento - "non fa che accentuare la marginalità dei vizi formali e procedurali e ne svaluta ancor di più la funzione di garanzia di fondamentali valori di civiltà giuridica, orientati alla tutela della dignità della persona lavoratore".  Dopo due sentenze di illegittimità costituzionale e la pronuncia del Comitato europeo dei diritti sociali diventa esplicito l'invito a intervenire sulla normativa. Un monito al legislatore, secondo il sindacato di Corso d'Italia che commenta: "È tempo che questo intervento ci sia e che avvenga nel solco tracciato dalla Carta dei Diritti universali del lavoro, ancora ferma all'attenzione del Parlamento, dopo essere stata sostenuta da un milione e mezzo di firme".  Quella odierna è anche una sentenza storica perché per la prima volta in sessantacinque anni a firmarla sono state tre donne: la presidente della Corte Marta Cartabia, la giudice relatrice Silvana Sciarra e la cancelliera Filomena Perrone

In fin dei conti si è garantisti,parlare di incostituzionalita' del Jobs act, solo perché l'art 1 dice "Repubblica fondata sul lavoro" ci sembra troppo, non che Renzi ne abbia azzeccata una, ma se fosse così...cosa dovrebbero dire i disoccupati?? La costituzione è pure violata da Conte con i dpcm, con la legge salva pregiudicati e salva Bonafede, quindi attaccarsi ai diritti quando conviene e mai ai doveri e il giochino di molti, noi diciamo ..ci vorrebbe una svolta filo americana ..con un mondo del lavoro in cui lo stato non debba partecipare ai tavoli di crisi, ma lasciar fare al mercato ..dopotutto stiamo sotto la Nato e dovremmo seguire le scelte dei nostri alleati a stelle e strisce

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Voi signori marziani vi lamentate del brodo troppo grasso.

Anche in caso di gravi malattie si dovrebbe lasciar fare al mercato?

 

 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Ammetterò che quando leggo post del genere sono assalito da dei veri e propri irrefrenabili conati di riso . Sarà perché la modestia di alcuni forumisti e’ assoluta , sarà che per altri la modestia si accoppia alla disinformazione che più delle volte e’ interessata. Prendete per esempio questo post del desaparecido nonché becco di “ Culon d’oro” , Schinicaghetta. Si butta a capofitto su una notizia con la convinzione che il contenuto possa danneggiare Renzi. Ovviamente non poteva , con questa notizia , non “travolgere” la Sanchina innamorata che da quando l’Archibugio le e’ scoppiato in mano , non perde occasione di attaccare la sua ossessione. E si caga no addosso !! Tutte e due !! Perché non solo non sanno un caz.z.o ma sono pure disinformate consciamente ed inconsciamente . Eppure avrebbero anche un metro di giudizio spettacolare per capire se hanno detto una ca ga ta che può ritorcersi  contro : Il giudizio del Cazzaro di Napoli.  Il quale Cazzaro di Napoli sarà certamente un Cazzaro ma non interviene in questo post perché sa benissimo che e’ un boomerang e che non e’ conveniente alzare il polverone perché sennò interviene quel Discolaccio di Mark e ci fa fare una figuraccia di mer da a noi ed ai nostri amici degli scappati di casa a 5 stelle. Perché vedete cari forumisti , se e’ vero come e’ vero che la C.C.   ha dichiarati incostituzionale un articolo del Job Act ( peraltro di secondaria importanza ), lo ha fatto pure per un articolo ( che invece rappresenta la colonna portante) del Decreto Dignità fortemente voluto dai 5 stelle .  Qua sotto mando le prove , eh ???                                       P.S.  Azz ....la Signora Sanchina ci rimarrà male. 

 

La Corte Costituzionale boccia una norma del decreto Dignità, ritenuta incostituzionale

redazione redazione
 

Agenpress –  La Consulta ha bocciato il criterio di determinazione dell’indennità spettante al lavoratore ingiustamente licenziato ancorato solo all’anzianità di servizio, che era già previsto dal decreto legislativo 23 del 2015 e che è stato confermato dal decreto del governo in carica. Criterio che è stato dichiarato incostituzionale.

Con la sentenza n. 194 depositata oggi (relatrice Silvana Sciarra) in particolare la Corte ha dichiarato incostituzionale l’articolo 3, comma 1, del d.lgs. n. 23/2015 – che in attuazione della legge delega ha disciplinato il “contratto a tutele crescenti” – sia nel testo originario sia in quello modificato dal decreto dignità, che si è limitato a innalzare la misura minima e massima dell’indennità.

Secondo la Consulta, il meccanismo di quantificazione – un “importo pari a due mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio” – rende infatti l’indennità “rigida” e “uniforme” per tutti i lavoratori con la stessa anzianità, così da farle assumere i connotati di una liquidazione “forfetizzata e standardizzata” del danno derivante al lavoratore dall’ingiustificata estromissione dal posto di lavoro a tempo indeterminato.

Il giudice nell’esercitare la propria discrezionalità nel rispetto dei limiti, minimo (4, ora 6 mensilità) e massimo (24, ora 36 mensilità), dell’intervallo in cui va quantificata l’indennità, dovrà tener conto non solo dell’anzianità di servizio – criterio che ispira il disegno riformatore del 2015 – ma anche degli altri criteri “desumibili in chiave sistematica dall’evoluzione della disciplina limitativa dei licenziamenti (numero dei dipendenti occupati, dimensioni dell’attività economica, comportamento e condizioni delle parti)”.

Modificato da mark222220

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
18 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Voi signori marziani vi lamentate del brodo troppo grasso.

Anche in caso di gravi malattie si dovrebbe lasciar fare al mercato?

 

 

Diremmo che come negli states..che fanno sempre da esempio la sanita' italiana è un colabrodo ha livello del Burundi ..bisogna ammodernare con tagli agli sprechi e incentivare l'iniziativa privata,lo stato si occupa di tutto e questo è un sistema malato 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio

Crea un account

Non sei ancora iscritto? Registrati subito


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.


Accedi ora