Il governo Conte e le stime sulla povertà
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marzianobravo,
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Il Cazzaro e’ così !! Un grande impostore !! Meno male che ci sono io che ricaccio in bocca al Pulcinella partenopeo tutte le scorregge che emette !! Per esempio , a parte la risibile affermazione della “ abolizione della povertà in Italia tramite il reddito ci cittadinanza “ che poteva venire in mente solo ad un idio ta napoletano affacciato ad un balcone ed ad un altro idio ta , sempre napoletano, che lo sta ad ascoltare , il Cazzaro svolge il compito di fiancheggiatore pubblicitario per gli inetti ed incompetenti a 5s , ma si guarda bene , sapendo che il forum e’ frequentato da diversi storioni , di non fare la distinzione , che invece andrebbe correttamente ed in premessa fatta pena inficiare tutto il discorso successivo che il Cazzaro ha vomitato , tra la Povertà assoluta e quella relativa che e’ molto più importante è che determina davvero il livello di povertà di un Paese . Il Cazzaro e’ così : un pezzodimmerda !! Quando governava Renzi si sciacquava la bocca parlando di 5.000.000 di poveri , ora dice che grazie al RC , la povertà e’ stata abolita . Voi vi siete accorti di tuttocio’ ?? Provate a chiederlo voi al Cazzaro . Me , non mi legge .!! Ahahahahaha
16 minuti fa, mark222220 ha scritto:Il Cazzaro e’ così !! Un grande impostore !! Meno male che ci sono io che ricaccio in bocca al Pulcinella partenopeo tutte le scorregge che emette !! Per esempio , a parte la risibile affermazione della “ abolizione della povertà in Italia tramite il reddito ci cittadinanza “ che poteva venire in mente solo ad un idio ta napoletano affacciato ad un balcone ed ad un altro idio ta , sempre napoletano, che lo sta ad ascoltare , il Cazzaro svolge il compito di fiancheggiatore pubblicitario per gli inetti ed incompetenti a 5s , ma si guarda bene , sapendo che il forum e’ frequentato da diversi storioni , di non fare la distinzione , che invece andrebbe correttamente ed in premessa fatta pena inficiare tutto il discorso successivo che il Cazzaro ha vomitato , tra la Povertà assoluta e quella relativa che e’ molto più importante è che determina davvero il livello di povertà di un Paese . Il Cazzaro e’ così : un pezzodimmerda !! Quando governava Renzi si sciacquava la bocca parlando di 5.000.000 di poveri , ora dice che grazie al RC , la povertà e’ stata abolita . Voi vi siete accorti di tuttocio’ ?? Provate a chiederlo voi al Cazzaro . Me , non mi legge .!! Ahahahahaha
Come al solito siete passati agli insulti, ma sorvoliamo, il Rdc è una misura economica per contrastare la povertà, come lo potevano essere a modo suo gli 80 euro di Renzi, per certe fasce di lavoratori, ma i poveri stanno aumentando, quindi accomunate potrebbero andare bene x tamponare una situazione di emergenza, riteniamo che ci voglia ben altro, aspettiamo Conte che si stringa le meningi e risolva i problemi,altrimenti può andare fuori dai piedi
1 ora fa, fosforo311 ha scritto:Se assumiamo come soglia convenzionale di povertà un reddito di 500 euro al mese + eventuali 280 per l'affitto + un patrimonio personale di 6000 euro, allora dobbiamo concludere che il reddito di cittadinanza ha abolito la povertà in Italia. Naturalmente uno cresciuto nel benessere e nell'abbondanza, abituato allo spreco e incapace di gestire razionalmente la spesa, può sentirsi povero pure con 1000 o 1500 euro al mese. È opportuno però ricordare che per almeno un paio di miliardi di abitanti di questo pianeta la suddetta soglia di povertà sarebbe una soglia di ricchezza.
Bisognerebbe parlare dell'annoso controverso e mai risolti problema delle gabbie salariali , una cosa che riguarda anche la misura della povertà, il costo della vita non è uguale in tutte le realtà, una cifra che consente di vivere dignitosamente in qualche piccolo paese del sud non consente di vivere a Milano o in qualche altra località del nord, chi vive in piccole realtà magari si arrangia coltivando un orto, allevando galline per il consumo personale, arrangiandosi in mille lavoretti cose che in altre realtà non sono possibili; i miliardi di persone che vivono con pochi dollari al giorno pensano di diventare ricchi venendo da noi senza rendersi conto che da noi la vita è enormemente più cara che nei paesi dai quali provengono, i soldi che questi immigrati riescono a mandare a casa sono una ricchezza per chi li riceve ma rendono poveri gli immigrati che qui si privano di quei soldi per mandarli a casa , in poche parole se mandano i soldi a casa loro qui non mangiano perché da noi la vita e immensamente più cara rispetto alle nazioni dalle quali provengono, è lo stesso discorso che facciamo noi quando paragoniamo lo stipendio di un impiegato italiano con un impiegato con la stessa mansione a new York, quanto costa pagare un affitto a New York? quindi stabilire dove inizia e dove termina la soglia di povertà è una cosa molto relativa, dipende dal luogo e dal costo della vita
5 ore fa, etrusco1900 ha scritto:Bisognerebbe parlare dell'annoso controverso e mai risolti problema delle gabbie salariali , una cosa che riguarda anche la misura della povertà, il costo della vita non è uguale in tutte le realtà, una cifra che consente di vivere dignitosamente in qualche piccolo paese del sud non consente di vivere a Milano o in qualche altra località del nord, chi vive in piccole realtà magari si arrangia coltivando un orto, allevando galline per il consumo personale, arrangiandosi in mille lavoretti cose che in altre realtà non sono possibili; i miliardi di persone che vivono con pochi dollari al giorno pensano di diventare ricchi venendo da noi senza rendersi conto che da noi la vita è enormemente più cara che nei paesi dai quali provengono, i soldi che questi immigrati riescono a mandare a casa sono una ricchezza per chi li riceve ma rendono poveri gli immigrati che qui si privano di quei soldi per mandarli a casa , in poche parole se mandano i soldi a casa loro qui non mangiano perché da noi la vita e immensamente più cara rispetto alle nazioni dalle quali provengono, è lo stesso discorso che facciamo noi quando paragoniamo lo stipendio di un impiegato italiano con un impiegato con la stessa mansione a new York, quanto costa pagare un affitto a New York? quindi stabilire dove inizia e dove termina la soglia di povertà è una cosa molto relativa, dipende dal luogo e dal costo della vita
Dipende da molti fattori la ,ricchezza oppure stare in poverta" prendiamone uno a caso... noi osserviamo sempre che gli immigrati sono i benvenuti, ma non si capisce come mai, nn facciamo entrare americani e russi (che potrebbero far rialzare la testa al turismo) per paura del Coronavirus ,secondo noi questa è un altra minki.ata di questo esecutivo, un altra??insomma Conte e i grillini chiedono alla UE soldi senza voler condizioni ,e invece si fanno dettare le regole sulle Autostrade dalla famiglia Benetton, siete contenti?? La sorte sembra avversa.. finché resteranno questi dilettanti allo sbaraglio, alla guida del paese
6 ore fa, etrusco1900 ha scritto:Bisognerebbe parlare dell'annoso controverso e mai risolti problema delle gabbie salariali , una cosa che riguarda anche la misura della povertà, il costo della vita non è uguale in tutte le realtà, una cifra che consente di vivere dignitosamente in qualche piccolo paese del sud non consente di vivere a Milano o in qualche altra località del nord, chi vive in piccole realtà magari si arrangia coltivando un orto, allevando galline per il consumo personale, arrangiandosi in mille lavoretti cose che in altre realtà non sono possibili; i miliardi di persone che vivono con pochi dollari al giorno pensano di diventare ricchi venendo da noi senza rendersi conto che da noi la vita è enormemente più cara che nei paesi dai quali provengono, i soldi che questi immigrati riescono a mandare a casa sono una ricchezza per chi li riceve ma rendono poveri gli immigrati che qui si privano di quei soldi per mandarli a casa , in poche parole se mandano i soldi a casa loro qui non mangiano perché da noi la vita e immensamente più cara rispetto alle nazioni dalle quali provengono, è lo stesso discorso che facciamo noi quando paragoniamo lo stipendio di un impiegato italiano con un impiegato con la stessa mansione a new York, quanto costa pagare un affitto a New York? quindi stabilire dove inizia e dove termina la soglia di povertà è una cosa molto relativa, dipende dal luogo e dal costo della vita
Infatti, ogni tanto, qualche immigrato arrostisce un gatto, con grande sdegno del fascioleghista veneto del forum ( che scorda che el gato zè bon come el conejo, e che i tordi alla trevigiana si mangiano interi, m.erda compresa.....).
Quanto alle gabbie salariali, lei scrive:
"....una cifra che consente di vivere dignitosamente in qualche piccolo paese del sud non consente di vivere a Milano o in qualche altra località del nord, chi vive in piccole realtà magari si arrangia coltivando un orto, allevando galline per il consumo personale, arrangiandosi in mille lavoretti cose che in altre realtà non sono possibili..."
Orbene, mi sarebbe facile dimostrarle che anche 100 euro di uno che vive a Gorgonzola non sono i 100 euro di uno che vive a Milano.
Non fosse altro perché quello che vive a Milano non può fare l'orto, allevare galline e tenere tre capre e due pecore.
Così, se capisco bene, lei vorrebbe aumenti salariali per i lavoratori che vivono in città, con gabbiette salariali anche tra Comuni confinanti........
Una domanda, pretonzolo geniale: come si regolano le gabbiette tra due lavoratori dirimpettai, uno di Milano Est e l'altro di Gorgonzola Ovest ??
1 ora fa, cortomaltese-*** ha scritto:come si regolano le gabbiette tra due lavoratori dirimpettai, uno di Milano Est e l'altro di Gorgonzola Ovest ??
Se ha letto con attenzione quello che ho scritto: ... 'annoso controverso e mai risolto problema delle gabbie salariali non ho detto che risolvere il problema sia semplice; il problema è che le gabbie salariali di fatto esistono, ma esistono all'incontrario nel senso che se ci sono due dipendenti pubblici che fanno lo stesso lavoro e hanno la stessa mansione e riscuotono lo stesso stipendio e uno vive a Milano e l'altro a Palermo quello che vive a Milano di fatto riscuote di meno come potere di acquisto di quello che vive a Palermo visto che a Palermo generalmente la vita costa di meno; quindi attualmente in Italia le gabbie salariali di fatto esistono di già... sig cortomaltese, a suo parere, come si fa per toglierle?
20 ore fa, etrusco1900 ha scritto:Se ha letto con attenzione quello che ho scritto: ... 'annoso controverso e mai risolto problema delle gabbie salariali non ho detto che risolvere il problema sia semplice; il problema è che le gabbie salariali di fatto esistono, ma esistono all'incontrario nel senso che se ci sono due dipendenti pubblici che fanno lo stesso lavoro e hanno la stessa mansione e riscuotono lo stesso stipendio e uno vive a Milano e l'altro a Palermo quello che vive a Milano di fatto riscuote di meno come potere di acquisto di quello che vive a Palermo visto che a Palermo generalmente la vita costa di meno; quindi attualmente in Italia le gabbie salariali di fatto esistono di già... sig cortomaltese, a suo parere, come si fa per toglierle?
Le gabbie salariali, ultimamente e infelicemente rispolverate dal pidino di destra Sala, a mio modesto avviso sarebbero una chiara iattura per questo paese. Nella migliore delle ipotesi sarebbero inutili. Il Nord diventerebbe più ricco di quello che è già mentre diminuirebbe ancora la capacità di spesa dei meridionali. E non si risolverebbe il problema del costo della vita, che diminuirebbe poco al Nord e crescerebbe molto al Sud. Infatti, come è noto, in risposta a uno stimolo esterno i prezzi hanno in genere maggiore facilità a salire che a scendere (vedasi per es. il rapporto prezzo della benzina/prezzo del greggio). Pertanto, e anche in considerazione del fondamentale principio di uguaglianza (che non è solo un principio etico e costituzionale ma è anche correlato all'efficienza del sistema economico) sarebbero da prendere sul serio in considerazione delle gabbie salariali all'incontrario: abbassare leggermente i salari al Nord per alzarli al Sud. Tra l'altro, dati i rapporti tra le rispettive popolazioni residenti e tra i rispettivi livelli di reddito pro capite, la riduzione percentuale di potere d'acquisto al Nord risulterebbe sensibilmente inferiore al corrispondente incremento pro capite al Sud. Inoltre, dato che il reddito disponibile delle famiglie del Sud è la metà o poco più di quelle del Nord, le prime hanno sicuramente una maggiore propensione marginale al consumo. Di conseguenza, una redistribuzione di reddito del genere avrebbe un effetto netto positivo sulla domanda aggregata, cioè gioverebbe ai consumi e all'economia nazionale nel suo insieme. Se ne avvantaggerebbe anche il Nord che, non dimentichiamolo, ha nel Sud il suo principale mercato.
Premesso ciò, quando si parla di costo della vita bisogna procedere con cautela e fare gli opportuni distinguo. Per es. io non credo, ma correggimi se sbaglio, che ci siano rilevanti differenze di prezzo, tra Nord e Sud, sui beni di prima necessità. Non credo proprio che un litro di latte o un kg di pasta di un dato produttore nazionale costi di più in un supermercato di Milano che in uno di Napoli. E questo penso che valga per molti altri generi alimentari. Certo il pesce fresco o la mozzarella di bufala fresca costa meno a Napoli, ma in certi mercati del nord-Adriatico si comprano pesce e molluschi a prezzi stracciati che qui a Napoli nemmeno ce li sogniamo. Poi su moltissimi prodotti, dalle automobili ai telefonini, dagli elettrodomestici ai mobili, i prezzi di listino sono gli stessi. Non dimentichiamo poi che c'è un mercato on line in rapida espansione, dove si trova ormai quasi tutto e che certo non fa distinzioni geografiche di sorta. Un napoletano che acquista on line un prodotto X, lo paga lo stesso identico prezzo del milanese, per ogni X. Identici sono anche i prezzi dei servizi essenziali (acqua, luce, gas, linea telefonica) a parità di gestore. Ci sono anche cose che al Sud costano decisamente di più che al Nord, per es. le assicurazioni auto e i prestiti bancari, e sono voci non da poco. i prezzi degli immobili e gli affitti sono probabilmente più salati al Nord, ma i tassi dei mutui sono maggiori al Sud. Certo chi mantiene un alto tenore di vita spende mensilmente di più al Nord, ma per chi si accontenta di poco e si adatta a vivere in provincia o in periferia le differenze sono minime.
26 minuti fa, fosforo311 ha scritto:dato che il reddito disponibile delle famiglie del Sud è la metà o poco più di quelle del Nord, le prime hanno sicuramente una maggiore propensione marginale al consumo.
Sommessamente facciamo presente al cialtronissimo cazzaro seriale fosforo31 che nel modello econometrico della Banca d'Italia la funzione consumo è
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/temi-discussione/2017/2017-1130/en_tema_1130.pdf
C = byYt + bw,tWp, t-1
Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti
Sommessamente faccio notare ai forumisti seri che la formuletta e lo studio della Banca d'Italia allegati dal suddetto e ben noto vandalo e guastatore gratuito e (inde)fesso della scienza economica riguardano le grandezze aggregate (consumo nazionale e reddito nazionale) mentre qui si parlava di consumi delle famiglie. Le quali, come è ben motivato dalla teoria e ben documentato dai dati empirici, hanno una propensione marginale al consumo decrescente al crescere del reddito disponibile.
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Se assumiamo come soglia convenzionale di povertà un reddito di 500 euro al mese + eventuali 280 per l'affitto + un patrimonio personale di 6000 euro, allora dobbiamo concludere che il reddito di cittadinanza ha abolito la povertà in Italia. Naturalmente uno cresciuto nel benessere e nell'abbondanza, abituato allo spreco e incapace di gestire razionalmente la spesa, può sentirsi povero pure con 1000 o 1500 euro al mese. È opportuno però ricordare che per almeno un paio di miliardi di abitanti di questo pianeta la suddetta soglia di povertà sarebbe una soglia di ricchezza.
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