Ennio Morricone, un grande italiano, un grandissimo musicista

Musica laetitiae comes medicina dolorum

La musica, compagna della gioia, medicina dei dolori. Questa frase, che appare su un celebre dipinto di Vermeer, è senza dubbio una delle più belle definizioni di quella che per Schopenhauer (e per me) è la più universale e la più alta di tutte le arti. L'unica arte che potrebbe continuare a esistere anche se il mondo non esistesse più. Sono sicuro che il mitico Ennio Morricone avrà pensato a queste due frasi negli ultimi dolorosi giorni della sua vita. Le complicanze di una disgraziata frattura del femore ce l'hanno portato via a 91 anni, negandoci chissà quante altre gemme in aggiunta alla sua pur vasta produzione, perché il maestro, pur non dirigendo più da qualche anno, era ancora attivo nella composizione. Probabilmente se n'è andato quello che fino a ieri era l'italiano vivente più famoso nel mondo, anzi togliamo il probabilmente. Logico se pensiamo che la musica è la più "italiana" di tutte le arti. Per secoli lo è stata nelle opere, al giorno d'oggi lo è solo nel linguaggio e in pochi geniali maestri del calibro di Morricone e Riccardo Muti. Le note le inventò Guido d'Arezzo, l'agogica musicale è tuttora quasi tutta in lingua italiana. In altri termini un compositore, giapponese o finlandese o turco, scriverà sullo spartito parole tipo allegro, andante, con brio, con dolcezza, etc. per indicare all'interprete l'andamento o l'accentuazione voluta delle note. Termini comprensibili in tutto il mondo anche ai profani, ma solo un grande interprete, solo un vero artista può capire come suonare il piano o il violino quando sullo spartito trova scritto: con anima. Quell'anima che metteva Ennio Morricone nelle sue composizioni. Splendide canzoni, immortali colonne sonore. Mi piacerebbe scrivere che l'opera del maestro è la colonna sonora dell'Italia degli ultimi 60 anni. Purtroppo sarebbe un eccesso retorico: l'Italia raramente è stata in questi anni all'altezza di questo grande italiano. Certo è che sono pochissimi, nella storia del cinema, i musicisti che hanno saputo, con le loro soundtrack, lasciare un'impronta così forte e caratterizzante nei film. Perché - diciamoci la verità - se ai mitici western di Sergio Leone, o a bellissimi film come Mission e Metti una sera a cena, togliete le musiche di Morricone, non resta poco, ma neanche moltissimo. Mentre se a Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, giustamente considerato un capolavoro del cinema italiano, togliete l'indimenticabile colonna sonora e l'interpretazione stratosferica  di Volonté, resta niente più che uno dei tanti polizieschi all'italiana anni '70. Morricone: un gigante che ha scritto la storia della musica e del cinema. Eppure sempre schivo e modesto, un italiano all'antica, tutto famiglia e lavoro. Dopo la musica e il cinema amava molto gli scacchi. Fu un giocatore agonista (2a categoria nazionale) e una volta disse che se non fosse stato un musicista avrebbe voluto essere uno scacchista professionista. La stessa cosa che dice Valentina Lisitsa, a mio avviso la più grande pianista vivente. Musica, cinema e scacchi, tre arti legate da un misterioso filo rosso. Vedasi per esempio anche Stanley Kubrick. Ho la fortuna di conservare diversi dischi in vinile di Morricone, lasciati da mio padre. Come la celeberrima colonna sonora di Per un pugno di dollari. Sulla copertina del 45 giri c'è un capestro appeso a un albero e un uomo a cavallo sullo sfondo (Clint Eastwood: 90 anni il 31 maggio scorso). 

Grazie, maestro Morricone. La tua musica vivrà, come diceva Schopenhauer, anche quando il mondo non esisterà più.

Allego tre brani del maestro. Difficile fare una scelta, sono i primi tre che mi sono venuti in mente. Il primo è una splendida canzone, Here's to you, cioè La Ballata di Sacco e Vanzetti  (il maestro era un musicista universale ma un cittadino di sinistra), nella memorabile interpretazione di Joan Baez. Il secondo è la celeberrima Estasi dell'oro, da Il Buono, il Brutto e il Cattivo di Sergio Leone, esecuzione magistrale con il più straordinario degli strumenti musicali, la voce femminile, nella fattispecie quella della divina italo-svedese Susanna Rigacci. Il terzo non ha bisogno di commenti, è il Gabriel's oboe, dove padre Gabriel è il missionario protagonista di Mission e non l'arcangelo Gabriele, ma l'armonia è assolutamente angelica e celestiale. 

https://youtu.be/PuCsyA3GKmY

https://youtu.be/EUNVBGHiBY0

https://youtu.be/5Gvrp20_WXM

Che emozioni maestro! Grazie ancora! Vivrai per sempre nella tua musica!

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2 messaggi in questa discussione

Ciao Fosforo da d/b - mevavigliose le sue collonne dei film west, ma anche "novecento", "mission", e molti altri. - quando avevo la Autobianchi centododici (erano gli anni ottanta / ottantacinque) avevo una grandi quantità di cassette audio. Ora avrò una decina e forse più di cd. Ciao Fostoro da d/b a presto.

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Inviata (modificato)

Ciao d/B, Ennio era un grandissimo anche nella sua profonda umiltà. Voglio ricordarlo con un'altra colonna famosissima:

https://youtu.be/Z8MT7wuU5bU

Anche a me la rivoluzione digitale ha portato via un patrimonio (culturale e affettivo). Ti parlo di circa 2500 tra cassette audio, videocassette, 45 giri e 33 giri, rottamate (da mia moglie) più per letterale mancanza di spazio che per il deterioramento inevitabile di questi supporti analogici. Ho salvato il salvabile, un centinaio di pezzi pregiati e irrinunciabili, tra cui alcuni dischi di Morricone, qualcosa di Battisti, dei Nomadi (con la voce dell'indimenticabile Augusto Daolio) e dei Pink Floyd, e alcune memorabili esecuzioni di von Karajan.

L'A112 era un'utilitaria, ma un'utilitaria mitica. Di così belle e personali nella linea non se ne fanno più.

Non so se ieri sera hai visto il film di Sordi su La7. Un'interpretazione stellare di Albertone, come pure quella di Monica Vitti. Nel film il protagonista, un direttore di banca, guida un'altra auto assolutamente mitica, la NSU Ro-80. E pressoché unica nella meccanica perchè aveva il Wankel, motore sfortunato ma oltremodo interessante.

Saluti 

Museo dell'automobile

Modificato da fosforo311

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