app immuni:prima vittima (occhio geom.filini!!)

Prigioniera di una «app». Costretta alla quarantena per il presunto contatto con un soggetto positivo al Covid-19 segnalato da «Immuni». «Mi hanno messa ai domiciliari senza una ragione».

Lei, una signora barese di 63 anni, è furibonda: «Sono incazzata nera!». Si sente un leone in gabbia nel suo appartamento in pieno centro dove la Asl le ha imposto di stare rinchiusa per 15 giorni.

Oggi e domani niente villa sul litorale di Santo Spirito, niente spiaggia, salsedine e iodio, niente tintarella, niente cena al ristorante in riva al mare, niente vita sociale, niente di niente. Fine settimana rovinato e pure il prossimo rischia di esserlo se non sarà «scarcerata» prima. «La mia colpa? Aver scaricato la app Immuni, aver avuto senso civico». E la sua storia diventa emblematica dei contrattempi cui può andare incontro chi ha sul cellulare l’applicazione per il «contact tracing», che dà l’allarme quando si è stati vicini a un contagiato dal coronavirus. La vicenda sembra confermare le pecche della tecnologia sviluppata dalla società «Bending Spoon», basata sul bluetooth, già evidenziate fin dal lancio.

L’odissea inizia sabato scorso. «Sono stata un paio d’ore al mare - racconta - osservando il distanziamento interpersonale. In serata io e mio marito siamo andati a cena con parenti, sempre osservando le norme di sicurezza, a partire dall’uso delle mascherine nei casi previsti. Domenica mattina sono stata un’oretta al mare, in un punto di litorale non affollato, in compagnia di mia cugina, prima di lasciare la villa e rientrare a casa in città per il pranzo».

Nel pomeriggio la sorpresa. L’applicazione le invia un segnale di allerta, con un codice da comunicare al medico di base, che il giorno seguente avvisa la Asl. E martedì pomeriggio, attraverso una mail e una telefonata del Dipartimento di prevenzione, scattano i «domiciliari» per 15 giorni.

La signora non ci sta e protesta vivacemente con l’operatrice della Asl. Chiede di poter provare la sua negatività con il test sierologico o con un tampone e la risposta è sempre no. Ma come fa a essere sicura di non essere stata contagiata? «È impossibile - garantisce - e per una serie di ragioni oggettive». Quali? «Va premesso che la app segnala i “potenziali” contatti a rischio coi quali si è stati a distanza ravvicinata per 15 minuti nelle 24 ore precedenti all’invio dell’allerta. Ebbene, in spiaggia io e mia cugina siamo state distanti dagli altri; a cena con i parenti abbiamo utilizzato i dispositivi di protezione e osservato le norme di igiene. Non solo, tagliamo la testa al toro: mia cugina e gli altri miei parenti non hanno scaricato l’applicazione e quindi non possono essere “sospettati”. E, per giunta, il bollettino della Regione venerdì e sabato segnalava zero casi in provincia di Bari». Insomma, il contagio sarebbe stato impossibile è il ragionamento.

Il marito e la figlia della signora, dovendo eseguire esami diagnostici, si sono peraltro sottoposti al tampone in settimana: negativi. «Eppure hanno corso il rischio di restare confinati pure loro», aggiunge.

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30 messaggi in questa discussione

1 ora fa, director12 ha scritto:

Prigioniera di una «app». Costretta alla quarantena per il presunto contatto con un soggetto positivo al Covid-19 segnalato da «Immuni». «Mi hanno messa ai domiciliari senza una ragione».

Lei, una signora barese di 63 anni, è furibonda: «Sono incazzata nera!». Si sente un leone in gabbia nel suo appartamento in pieno centro dove la Asl le ha imposto di stare rinchiusa per 15 giorni.

Oggi e domani niente villa sul litorale di Santo Spirito, niente spiaggia, salsedine e iodio, niente tintarella, niente cena al ristorante in riva al mare, niente vita sociale, niente di niente. Fine settimana rovinato e pure il prossimo rischia di esserlo se non sarà «scarcerata» prima. «La mia colpa? Aver scaricato la app Immuni, aver avuto senso civico». E la sua storia diventa emblematica dei contrattempi cui può andare incontro chi ha sul cellulare l’applicazione per il «contact tracing», che dà l’allarme quando si è stati vicini a un contagiato dal coronavirus. La vicenda sembra confermare le pecche della tecnologia sviluppata dalla società «Bending Spoon», basata sul bluetooth, già evidenziate fin dal lancio.

L’odissea inizia sabato scorso. «Sono stata un paio d’ore al mare - racconta - osservando il distanziamento interpersonale. In serata io e mio marito siamo andati a cena con parenti, sempre osservando le norme di sicurezza, a partire dall’uso delle mascherine nei casi previsti. Domenica mattina sono stata un’oretta al mare, in un punto di litorale non affollato, in compagnia di mia cugina, prima di lasciare la villa e rientrare a casa in città per il pranzo».

Nel pomeriggio la sorpresa. L’applicazione le invia un segnale di allerta, con un codice da comunicare al medico di base, che il giorno seguente avvisa la Asl. E martedì pomeriggio, attraverso una mail e una telefonata del Dipartimento di prevenzione, scattano i «domiciliari» per 15 giorni.

La signora non ci sta e protesta vivacemente con l’operatrice della Asl. Chiede di poter provare la sua negatività con il test sierologico o con un tampone e la risposta è sempre no. Ma come fa a essere sicura di non essere stata contagiata? «È impossibile - garantisce - e per una serie di ragioni oggettive». Quali? «Va premesso che la app segnala i “potenziali” contatti a rischio coi quali si è stati a distanza ravvicinata per 15 minuti nelle 24 ore precedenti all’invio dell’allerta. Ebbene, in spiaggia io e mia cugina siamo state distanti dagli altri; a cena con i parenti abbiamo utilizzato i dispositivi di protezione e osservato le norme di igiene. Non solo, tagliamo la testa al toro: mia cugina e gli altri miei parenti non hanno scaricato l’applicazione e quindi non possono essere “sospettati”. E, per giunta, il bollettino della Regione venerdì e sabato segnalava zero casi in provincia di Bari». Insomma, il contagio sarebbe stato impossibile è il ragionamento.

Il marito e la figlia della signora, dovendo eseguire esami diagnostici, si sono peraltro sottoposti al tampone in settimana: negativi. «Eppure hanno corso il rischio di restare confinati pure loro», aggiunge.

Non è colpa di IMMUNI se la signora vive dove c'è una ASL di ***.

Testare

Tracciare

Trattare

La signora ha diritto al test. 

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Ricostruiamo il weekend della signora barese. Il sabato se ne va nella sua villa al mare, un paio d'ore in spiaggia, si immagina affollata. La sera se ne va a cenare con parenti. La domenica è di nuovo in spiaggia, questa volta specifica di avere scelto un posto poco affollato, meno male. Dopodiché lascia la villa e rientra nella sua casa in centro, si immagina lussuosa. La signora non accenna ad attività lavorative, si immagina che viva di rendita, beata lei. Ma ecco che la sua fortunata e beata esistenza viene turbata da un beep di IMMUNI che le segnala un lungo e ravvicinato "contatto a rischio". Correttamente la signora avverte il medico. Fa la vita comoda ma non è un'oca giuliva: intuisce che è in pericolo. Il medico ovviamente la mette in quarantena nella sua casa in centro. Non avendo alcun sintomo, non viene sottoposta a tampone. Questo test è una risorsa scarsa, in Italia ne abbiamo eseguiti quasi 5 milioni ma non è possibile farlo su chi non ha nessun sintomo, a meno che non sia operatore sanitario o non si chiami Dybala. La signora si lamenta: le salta un weekend in villa e, quel che è intollerabile dal suo punto di vista, potrebbe saltare pure il successivo. Che tragedia! Bisogna denunciare la cosa ai giornali! Lo fa e i giornalacci ci speculano. La signora in realtà è fortunata perché Covid-19 richiede solo 14 giorni di quarantena e non i classici 40. Ma soprattutto è fortunata perché non vive in India dove i malati sono mandati a morire ammassati nei vagoni ferroviari, né nelle favelas brasiliane dove muoiono come mosche senza nemmeno una app che li avverta, anzi senza nemmeno un telefonino per chiamare aiuto. La signora sostiene di avere "senso civico". MENTE. Questa signora è una PESSIMA CITTADINA, INDEGNA DI APPARTENERE AL POPOLO ITALIANO. Nel corso di una immane tragedia nazionale sta gettando fango e discredito su un prezioso strumento profilattico che potrebbe averle salvato la vita, come quelle dei suoi parenti o amici con i quali sarebbe venuta in contatto, come quelle di migliaia di italiani. SIGNORA, SI VERGOGNI! Il problema non è che lei stia tappata in casa per due settimane, il problema è che uscirà.   

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18 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Ricostruiamo il weekend della signora barese. Il sabato se ne va nella sua villa al mare, un paio d'ore in spiaggia, si immagina affollata. La sera se ne va a cenare con parenti. La domenica è di nuovo in spiaggia, questa volta specifica di avere scelto un posto poco affollato, meno male. Dopodiché lascia la villa e rientra nella sua casa in centro, si immagina lussuosa. La signora non accenna ad attività lavorative, si immagina che viva di rendita, beata lei. Ma ecco che la sua fortunata e beata esistenza viene turbata da un beep di IMMUNI che le segnala un lungo e ravvicinato "contatto a rischio". Correttamente la signora avverte il medico. Fa la vita comoda ma non è un'oca giuliva: intuisce che è in pericolo. Il medico ovviamente la mette in quarantena nella sua casa in centro. Non avendo alcun sintomo, non viene sottoposta a tampone. Questo test è una risorsa scarsa, in Italia ne abbiamo eseguiti quasi 5 milioni ma non è possibile farlo su chi non ha nessun sintomo, a meno che non sia operatore sanitario o non si chiami Dybala. La signora si lamenta: le salta un weekend in villa e, quel che è intollerabile dal suo punto di vista, potrebbe saltare pure il successivo. Che tragedia! Bisogna denunciare la cosa ai giornali! Lo fa e i giornalacci ci speculano. La signora in realtà è fortunata perché Covid-19 richiede solo 14 giorni di quarantena e non i classici 40. Ma soprattutto è fortunata perché non vive in India dove i malati sono mandati a morire ammassati nei vagoni ferroviari, né nelle favelas brasiliane dove muoiono come mosche senza nemmeno una app che li avverta, anzi senza nemmeno un telefonino per chiamare aiuto. La signora sostiene di avere "senso civico". MENTE. Questa signora è una PESSIMA CITTADINA, INDEGNA DI APPARTENERE AL POPOLO ITALIANO. Nel corso di una immane tragedia nazionale sta gettando fango e discredito su un prezioso strumento profilattico che potrebbe averle salvato la vita, come quelle dei suoi parenti o amici con i quali sarebbe venuta in contatto, come quelle di migliaia di italiani. SIGNORA, SI VERGOGNI! Il problema non è che lei stia tappata in casa per due settimane, il problema è che uscirà.   

Solo TRACCIARE non basta, se non si TESTA chi è stato tracciato e non si TRATTA chi è stato testato (positivo).

IMMUNI è una sola delle tre T.

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15 minuti fa, cortomaltese-*** ha scritto:

Solo TRACCIARE non basta, se non si TESTA chi è stato tracciato e non si TRATTA chi è stato testato (positivo).

IMMUNI è una sola delle tre T.

Non sono d'accordo. Non ha alcun senso "trattare" chi non ha nessun sintomo, anche se è risultato positivo. Non dimentichiamo che trattamenti SPECIFICI contro il Covid al momento non esistono, né curativi né preventivi. E ha poco senso (in relazione alla scarsità della risorsa) fare tamponi su chi non ha sintomi ma solo un sospetto di contagio recente. L'incubazione va da 2 a 11 giorni, talora fino a 14, in questo periodo la carica virale è bassa e il test potrebbe dare facilmente un falso negativo. In altri termini la signora, anche se negativa, dovrebbe restare in quarantena o fare almeno un secondo tampone di conferma. Questo si fa sugli operatori sanitari e su chi svolge lavori a rischio di contatto (es. i calciatori), non certo su una ricca signora che ha bisogno di andare in villa per il weekend.

Modificato da fosforo311

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2 ore fa, director12 ha scritto:

Prigioniera di una «app». Costretta alla quarantena per il presunto contatto con un soggetto positivo al Covid-19 segnalato da «Immuni». «Mi hanno messa ai domiciliari senza una ragione».

Lei, una signora barese di 63 anni, è furibonda: «Sono incazzata nera!». Si sente un leone in gabbia nel suo appartamento in pieno centro dove la Asl le ha imposto di stare rinchiusa per 15 giorni.

Oggi e domani niente villa sul litorale di Santo Spirito, niente spiaggia, salsedine e iodio, niente tintarella, niente cena al ristorante in riva al mare, niente vita sociale, niente di niente. Fine settimana rovinato e pure il prossimo rischia di esserlo se non sarà «scarcerata» prima. «La mia colpa? Aver scaricato la app Immuni, aver avuto senso civico». E la sua storia diventa emblematica dei contrattempi cui può andare incontro chi ha sul cellulare l’applicazione per il «contact tracing», che dà l’allarme quando si è stati vicini a un contagiato dal coronavirus. La vicenda sembra confermare le pecche della tecnologia sviluppata dalla società «Bending Spoon», basata sul bluetooth, già evidenziate fin dal lancio.

L’odissea inizia sabato scorso. «Sono stata un paio d’ore al mare - racconta - osservando il distanziamento interpersonale. In serata io e mio marito siamo andati a cena con parenti, sempre osservando le norme di sicurezza, a partire dall’uso delle mascherine nei casi previsti. Domenica mattina sono stata un’oretta al mare, in un punto di litorale non affollato, in compagnia di mia cugina, prima di lasciare la villa e rientrare a casa in città per il pranzo».

Nel pomeriggio la sorpresa. L’applicazione le invia un segnale di allerta, con un codice da comunicare al medico di base, che il giorno seguente avvisa la Asl. E martedì pomeriggio, attraverso una mail e una telefonata del Dipartimento di prevenzione, scattano i «domiciliari» per 15 giorni.

La signora non ci sta e protesta vivacemente con l’operatrice della Asl. Chiede di poter provare la sua negatività con il test sierologico o con un tampone e la risposta è sempre no. Ma come fa a essere sicura di non essere stata contagiata? «È impossibile - garantisce - e per una serie di ragioni oggettive». Quali? «Va premesso che la app segnala i “potenziali” contatti a rischio coi quali si è stati a distanza ravvicinata per 15 minuti nelle 24 ore precedenti all’invio dell’allerta. Ebbene, in spiaggia io e mia cugina siamo state distanti dagli altri; a cena con i parenti abbiamo utilizzato i dispositivi di protezione e osservato le norme di igiene. Non solo, tagliamo la testa al toro: mia cugina e gli altri miei parenti non hanno scaricato l’applicazione e quindi non possono essere “sospettati”. E, per giunta, il bollettino della Regione venerdì e sabato segnalava zero casi in provincia di Bari». Insomma, il contagio sarebbe stato impossibile è il ragionamento.

Il marito e la figlia della signora, dovendo eseguire esami diagnostici, si sono peraltro sottoposti al tampone in settimana: negativi. «Eppure hanno corso il rischio di restare confinati pure loro», aggiunge.

Questo è il prezzo che dobbiamo pagare tutti..il tracciamento è istantaneo e ci avvisa della nostra posizione scomoda...siamo a rischio..il virus purtroppo non perdona..Non parliamo di vittime dell'app..ma di senso civico e civile..comunque non dobbiamo preoccuparci troppo..i dati dicono che il contagio e' in forte contrazione e non da oggi...basta fare la quarantena di 14gg e poi tutto è finito...quello che deve farci riflettere e su come affrontare il problema economico..dato che in questo caso...non siamo neppure al picco...ma in fase di salita

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6 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Ricostruiamo il weekend della signora barese. Il sabato se ne va nella sua villa al mare, un paio d'ore in spiaggia, si immagina affollata. La sera se ne va a cenare con parenti. La domenica è di nuovo in spiaggia, questa volta specifica di avere scelto un posto poco affollato, meno male. Dopodiché lascia la villa e rientra nella sua casa in centro, si immagina lussuosa. La signora non accenna ad attività lavorative, si immagina che viva di rendita, beata lei. Ma ecco che la sua fortunata e beata esistenza viene turbata da un beep di IMMUNI che le segnala un lungo e ravvicinato "contatto a rischio". Correttamente la signora avverte il medico. Fa la vita comoda ma non è un'oca giuliva: intuisce che è in pericol

manco una parola sul "beep" magari fatto per niente,e un falso allarme?? ora ne hanno scaricati pochi di queste costossime ed inutili app..ma pensa se ad usarle fossero meta degli italiani,come auspicato....la quarantena per almeno 30milioni di ITALIANI sarebbe all'ordine del giorno!! perito..fatte ricrescere la barbetta...o quei 4peluzzi di puberta' che ti ritrovi ....

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Voglio precisare e ribadire quanto scrivevo in risposta all'egregio Cortomaltese. I test in linea di principio sono sempre utili e auspicabili, sia come strumenti diagnostici che profilattici (o anche semplicemente statistici nel caso delle indagini a campione di sieroprevalenza). Anzi modestamente il testing è una mia bandiera fin dalle prime fasi di questa pandemia, quando perfino qualche autorevole virologo erano scettico. Quindi sbaglia di grosso il quadrupede alloggiato alla Casa Bianca nel chiedere di fare meno tamponi per rilevare meno casi (e non deprimere troppo gli elettori in campagna elettorale). Più casi si rilevano più contagi si evitano e più vite si risparmiano. Con Brasile e India, e direi purtroppo con gran parte dell'America Latina, gli Stati Uniti oggi sono i fronti caldi della pandemia. Nelle prime settimane negli USA si facevano pochissimi test e quei pochi erano a pagamento (fino a 3000 dollari). Senza ombra di dubbio quella sottovalutazione iniziale del pericolo è una delle principali cause dell'ecatombe in corso. In questo momento secondo Worldometers (il contatore Covid più completo e aggiornato che conosco) gli USA superano i 122.000 morti. È vero che da fine marzo (come avevo previsto) si sono messi a fare tamponi in quantità industriale, ma un patogeno contagioso e subdolo come questo va arginato (mediante testing e tracing) nelle fasi iniziali di innesco dell'epidemia, come hanno fatto per es. Corea del Sud e Germania. Poi può essere troppo tardi. Oggi negli USA fanno 600.000 tamponi al giorno (sono a quota 28 milioni) ma non bastano a tenere il passo dell'epidemia: i contagi effettivi sono molti di più dei 20-30.000 al giorno che vengono individuati. È del tutto evidente che negli USA e negli altri paesi citati l'epidemia non ha raggiunto ancora il picco (oppure lo ha raggiunto e c'è una seconda ondata, come in Iran). Eppure ieri sera il quadrupede della Casa Bianca ha fatto un comizio al chiuso, in un palazzetto dello sport. Per fortuna non c'è stato il pienone previsto dal comitato elettorale, ma c'erano comunque migliaia di persone accalcate e per lo più senza mascherina. Temo che non pochi di loro il 3 novembre non andranno a votare per le presidenziali ma le guarderanno da una nuvola da dove malediranno il quadrupede. Premesso ciò, vanno tenuti presenti i limiti intrinseci del testing. La sensibilità del tampone rino-faringeo è intorno al 70% il che vuol dire che c'è un 30% di falsi negativi (sul totale dei contagiati testati). Questo errore si concentra soprattutto nei primi giorni dopo il contagio, cioè quando il periodo di incubazione (da 2 a 11 giorni ma può arrivare a 14) non si è completato e la carica virale è molto bassa. Si possono fare tamponi successivi di conferma ma la risorsa è limitata (il test ha un costo e richiede tempo, personale e strutture). Per questi due motivi un caso sospetto ma del tutto asintomatico generalmente non viene testato: farlo sarebbe in teoria utile ma in pratica sarebbe un uso poco efficiente della risorsa sia sotto l'aspetto economico sia sotto quello dell'affidabilità del test. Purtroppo in Italia e in molti altri paesi nelle fasi critiche del contagio si è negato il tampone anche a chi aveva sintomi gravi. Migliaia di persone sono morte, molto probabilmente di Covid, senza essere mai testate (per es. nella RSA lombarde) e sono di conseguenza escluse dai conteggi uffi.ciali. In Brasile hanno superato i 50.000 morti e il milione di casi (uffi.ciali) ma hanno fatto meno di 2 milioni e mezzo di tamponi, cioè appena 11 circa per mille abitanti, contro gli 85 degli USA, gli 82 dell'Italia, i 200 dell'Islanda e di Malta, i 277 del Bahrein e i 307 degli Emirati Arabi Uniti. Non a caso questi ultimi quattro paesi virtuosi hanno tassi di mortalità bassissimi, intorno allo 0,03 per mille abitanti. A titolo di confronto in Italia siamo allo 0,57 per mille e negli USA allo 0,37 per mille, ma sono valori in crescita, specie quello americano (con lo stato di New York che lentamente si avvicina alla Lombardia (1,60 contro 1,65 per mille). In Brasile la mortalità è allo 0,24 per mille abitanti ma è un dato sottostimato e in rapida crescita. Peggio ancora sui tamponi va l'India, al momento appena 5 per mille abitanti. La mortalità è tuttora molto bassa in relazione alla sua sterminata popolazione (0.01 per mille) ma l'epidemia in India si è sviluppata con ritardo e il dato non è solo in crescita ma fortemente sottostimato. Probabilmente è proprio in considerazione della limitata affidabilità dei test, nonché delle diverse esigenze dei diversi paesi, che l'OMS oggi ha diramato la sua nuova raccomandazione in merito ai protocolli di guarigione/dimissione. Non saranno più necessari due tamponi negativi a distanza di 24 ore, ma uno solo. Però il paziente, pur ufficialmente guarito, dovrà mantenersi in isolamento per almeno altri 10 giorni se è completamente asintomatico, in caso contrario dovrà aggiungerne almeno altri 3 senza febbre né difficoltà respiratorie. Con ciò si pensa di accelerare la ripresa del lavoro dei pazienti guariti/dimessi e di far risparmiare tamponi ai paesi poveri. Si conferma inoltre quanto scrivevo per la "furibonda" signora di Bari incappata nella segnalazione di IMMUNI. La signora deve starsene buona e tranquilla a casa. Se anche le facessero il tampone, e se risultasse negativa e senza sintomi, dovrebbe comunque farsi altri 10 giorni di isolamento prima di ritornare alla sua villa al mare. Non dobbiamo e non possiamo illuderci di uscire da questa tragedia epocale senza fare TUTTI dei sacrifici. Dobbiamo TUTTI, per il bene di TUTTI, scaricare IMMUNI ed essere pronti a spezzare le catene di contagio mettendoci eventualmente in autoisolamento. Qui si capirà se gli italiani sono un POPOLO serio o un GREGGE allo sbando. 

Modificato da fosforo311

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11 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Voglio precisare e ribadire quanto scrivevo in risposta all'egregio Cortomaltese. I test in linea di principio sono sempre utili e auspicabili, sia come strumenti diagnostici che profilattici (o anche semplicemente statistici nel casoprevisto dal comitato elettorale, ma c'erano comunque migliaia di persone accalcate e per lo più s

sai che ha fatto la signora barese?? ecco le sue parole:

Che i casi di contagio sono a zero, che la app Immuni non ne ha segnalato nessuno. E il mio caso allora?». Una cosa è sicura, la signora ne ha fin sopra i capelli di Immuni: «Ah no guardi, l’esperienza mi è bastata: l’ho disinstallata e ho consigliato a parenti e amici di fare altrettanto».

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9 ore fa, director12 ha scritto:

 

Il marito e la figlia della signora, dovendo eseguire esami diagnostici, si sono peraltro sottoposti al tampone in settimana: negativi. «Eppure hanno corso il rischio di restare confinati pure loro», aggiunge.

Quindi non hanno corso il rischio di aver contratto il virus ma di restare a casa qualche giorno?

Se la sono vista brutta allora, non é bello restare confinati.

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2 minuti fa, lelotto2 ha scritto:

Quindi non hanno corso il rischio di aver contratto il virus ma di restare a casa qualche giorno?

Se la sono vista brutta allora, non é bello restare confinati.

restare  in casa abbandonati dalle istituzioni per una app approsimata?? comincia tu,allora..che nessuno ne sentita' della tua mancanza

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2 minuti fa, director12 ha scritto:

restare  in casa abbandonati dalle istituzioni per una app approsimata?? comincia tu,allora..che nessuno ne sentita' della tua mancanza

L'app é facoltativa. Se hai l'esigenza di fare polemica per il mal di stomaco perenne che ti assilla prenditi un Maloox.

Ciao burinozzo... :D

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3 minuti fa, lelotto2 ha scritto:

L'app é facoltativa. Se hai l'esigenza di fare polemica per il mal di stomaco perenne che ti assilla prenditi un Maloox.

Ciao burinozzo... :D

che sia facoltativa lo sa anche il musso sardegnolo...ma che possa far chiuddere in casa persone che non hanno nulla,e senza assistenz asanitaria.l'unico che non lo sa sei tu..aggiornati..grezzo sindacalista

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Sicuri   di    rivolerli ?  Naturalmente   completeranno  il  disastro  del  2011....
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5 ore fa, marzianobravo ha scritto:

Questo è il prezzo che dobbiamo pagare tutti..il tracciamento è istantaneo e ci avvisa della nostra posizione scomoda...siamo a rischio..il virus purtroppo non perdona..Non parliamo di vittime dell'app..ma di senso civico e civile..comunque non dobbiamo preoccuparci troppo..i dati dicono che il contagio e' in forte contrazione e non da oggi...basta fare la quarantena di 14gg e poi tutto è finito...quello che deve farci riflettere e su come affrontare il problema economico..dato che in questo caso...non siamo neppure al picco...ma in fase di salita

Caro Marziano, sono d'accordo sul senso civico. Aggiungo che purtroppo è una delle cose importanti che in Italia scarseggiano. D'accordo anche sul problema economico, che è gigantesco anzi epocale ed è la sfida per i prossimi mesi e anni, forse decenni. Naturalmente a ingigantirlo c'è il sistema economico vigente. Sistema non pianificato, lasciato in gran parte alle pulsioni egoistiche dei privati (vedasi per es. il caso dell'ex Fiat) e alle bizze dei cosiddetti mercati, quando i matematici (non i comunisti) hanno già ampiamente dimostrato che la "mano invisibile" e benefica di Adamo Smith è una vecchia e gigantesca ***, oggi diremmo una bufala, ripresa dal neoliberismo. Un sistema di cartapesta basato sull'individualismo e sull'illusione collettiva dei consumi e della crescita senza fine, dunque fragilissimo oltre che iniquo e generatore di disuguaglianze, interne e internazionali, disastri sociali e ambientali. Covid-19 in fondo (e per fortuna) è poca cosa rispetto alla malaria o all'influenza Spagnola. Se il virus EBOLA fosse contagioso e privo di cure specifiche e vaccini come il Covid, puoi essere certo come della morte che l'intero sistema economico occidentale andrebbe KO, anzi finirebbe morto e sepolto nel giro di un mese o due di pandemia. Ma per la maggior parte dell'umanità la vita continuerebbe, come per le popolazioni dell'Africa Occidentale, anche se noi sopravviveremmo molto peggio di loro perché siamo viziati e infiacchiti dal consumismo.  

Non sono d'accordo quando scrivi o lasci intendere che il problema sanitario è quasi superato o comunque ormai secondario rispetto a quello economico. Ho già scritto altrove che non si risolve il problema economico se prima non si sconfigge il Covid. Noi occidentali al momento non siamo in grado di convivere con un virus del genere. Come non potremmo convivere con la malaria se fosse endemica anche nei paesi ricchi. Se non si trova un vaccino né una cura specifica ed efficace (attenzione ai facili ottimismi: al momento non c'è nulla di certo in proposito), e se il Covid diventa endemico, anche poche centinaia di casi e poche decine di morti al giorno lasceranno per molti anni un vistoso segno meno nell'economia italiana e di quasi tutto l'Occidente. È vero che in Europa occidentale le cose vanno molto meglio sul piano sanitario (con le eccezioni di UK e Svezia, quest'ultima da due giorni non pubblica dati e la cosa è molto sospetta), ma non mi stanco di ripetere che questa è una pandemia e una pandemia finisce o migliora quando finisce o migliora nel mondo intero. Purtroppo i dati e l'OMS ci dicono che la pandemia è in peggioramento e che la curva pandemica non ha ancora raggiunto il suo picco. I casi attivi nel mondo sono in crescita, addirittura in crescita accelerata negli ultimi giorni. Al momento siamo oltre i 3,7 milioni, ma va sottolineato che, a differenza del periodo marzo-maggio, i motori di questa triste crescita sono essenzialmente i paesi poveri (in primis Brasile e India) più gli USA e il Medio Oriente. Mentre in Europa e in Estremo Oriente i casi attivi sono in netta diminuzione (eccetto che in Russia dove sono stabili, e forse in UK e Svezia che non pubblicano questo dato). Ma nei paesi poveri il dato dei casi attivi è fortemente sottostimato a causa dello scarso numero di test che si fanno per rilevarli. Analogo discorso per i casi gravi (terapie intensive), che erano in calo nelle prime tre settimane di maggio ma sono di nuovo in crescita a livello globale. Saluti 

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1 ora fa, director12 ha scritto:

sai che ha fatto la signora barese?? ecco le sue parole:

Che i casi di contagio sono a zero, che la app Immuni non ne ha segnalato nessuno. E il mio caso allora?». Una cosa è sicura, la signora ne ha fin sopra i capelli di Immuni: «Ah no guardi, l’esperienza mi è bastata: l’ho disinstallata e ho consigliato a parenti e amici di fare altrettanto».

Poveraccia. Mi vergogno di essere connazionale di simile gentaglia. Questa ricca signora che antepone la sua villeggiatura e i suoi weekend al mare alla profilassi nazionale contro un morbo devastante, andrebbe immediatamente espulsa dal Servizio Sanitario Nazionale. E io devo pagare le tasse per questa qui? Spero proprio che si ammali di Covid, anche se non le auguro di morire, e spero che vada a curarsi a sue spese in una clinica privata.

VERGOGNA!

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7 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Ricostruiamo il weekend della signora barese. Il sabato se ne va nella sua villa al mare, un paio d'ore in spiaggia, si immagina affollata. La sera se ne va a cenare con parenti. La domenica è di nuovo in spiaggia, questa volta specifica di avere scelto un posto poco affollato, meno male. Dopodiché lascia la villa e rientra nella sua casa in centro, si immagina lussuosa. La signora non accenna ad attività lavorative, si immagina che viva di rendita, beata lei. Ma ecco che la sua fortunata e beata esistenza viene turbata da un beep di IMMUNI che le segnala un lungo e ravvicinato "contatto a rischio". Correttamente la signora avverte il medico. Fa la vita comoda ma non è un'oca giuliva: intuisce che è in pericolo. Il medico ovviamente la mette in quarantena nella sua casa in centro. Non avendo alcun sintomo, non viene sottoposta a tampone. Questo test è una risorsa scarsa, in Italia ne abbiamo eseguiti quasi 5 milioni ma non è possibile farlo su chi non ha nessun sintomo, a meno che non sia operatore sanitario o non si chiami Dybala. La signora si lamenta: le salta un weekend in villa e, quel che è intollerabile dal suo punto di vista, potrebbe saltare pure il successivo. Che tragedia! Bisogna denunciare la cosa ai giornali! Lo fa e i giornalacci ci speculano. La signora in realtà è fortunata perché Covid-19 richiede solo 14 giorni di quarantena e non i classici 40. Ma soprattutto è fortunata perché non vive in India dove i malati sono mandati a morire ammassati nei vagoni ferroviari, né nelle favelas brasiliane dove muoiono come mosche senza nemmeno una app che li avverta, anzi senza nemmeno un telefonino per chiamare aiuto. La signora sostiene di avere "senso civico". MENTE. Questa signora è una PESSIMA CITTADINA, INDEGNA DI APPARTENERE AL POPOLO ITALIANO. Nel corso di una immane tragedia nazionale sta gettando fango e discredito su un prezioso strumento profilattico che potrebbe averle salvato la vita, come quelle dei suoi parenti o amici con i quali sarebbe venuta in contatto, come quelle di migliaia di italiani. SIGNORA, SI VERGOGNI! Il problema non è che lei stia tappata in casa per due settimane, il problema è che uscirà.   

Scommetto  che  vota  a  destra   questa  chiamasi   signora...

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9 minuti fa, pm610 ha scritto:

Scommetto  che  vota  a  destra   questa  chiamasi   signora...

Scommetto anch'io. Secondo me vota per il Delinquente. Anche a lui piacciono le ville al mare. Credo che sia da tre mesi "rifugiato" in Costa Azzurra. In un paese serio sarebbe da tre decenni in galera.

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Diceva il saggio: la posso torturare?

Dopo due mesi di confino altri 15 giorni ti fanno impazzire, specialmente se hai rispettato le regole sanitarie previste.

Io solidarizzo con la signora. E non è detto che abbia raccontato bugie.

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Egregio Ahaha, la tua posizione è rispettabile, anche se difficilmente condivisibile. Altra cosa è il comportamento della signora. Si può essere contrari ai vaccini e decidere di non vaccinarsi perché in rarissimi casi un vaccino può avere effetti negativi anche gravi. Ieri leggevo di un sondaggio secondo il quale il 41% degli italiani propende a non vaccinarsi contro il Covid. Ci credo poco, ma in ogni caso questo non li autorizza a gettare fango su uno strumento profilattico di vitale importanza e a invitare, tramite i media, la gente a non vaccinarsi. È quello che ha fatto la signora per la app, anch'essa strumento profilattico prezioso (in mancanza e in attesa del vaccino). La domanda da porsi è: IMMUNI, se scaricata e  usata correttamente da una larga maggioranza dei cittadini, può aiutare a salvare vite umane, molte vite umane, moltissime vite umane? La risposta degli esperti è ASSOLUTAMENTE SÌ. Ho provato a spiegarlo anch'io nel mio piccolo. IMMUNI aiuta a spezzare le catene di trasmissione del contagio (cioè ad abbassare il famoso Ro o Rt), inoltre app analoghe (ma meno rispettose della pri.vacy) hanno funzionato egregiamente in altri paesi. Lo dice anche l'OMS quando parla del tracciamento dei contatti come una delle tre "T", cioè una delle tre armi di cui disponiamo contro il Covid. Ma il tracciamento dei contatti non serve a un tubo se ai contatti tracciati non seguono gli opportuni provvedimenti. Sarebbe come tracciare i passaggi di denaro tramite gli assegni o le carte di credito e poi non sanzionare chi ricicla denaro sporco. La signora ha scoperto, grazie a IMMUNI, di avere avuto un lungo e ravvicinato "contatto a rischio". Dovrebbe essere contenta per questa preziosa informazione che potrebbe salvare la vita a lei e ai suoi familiari. Ma per sua fortuna non accusa sintomi, quindi NON HA DIRITTO AL TAMPONE. Perché questo test non cresce sugli alberi ma richiede personale, strutture e reagenti costosi, quindi va riservato agli operatori sanitari e a chi manifesta sintomi della malattia, in assenza dei quali, peraltro, esso è poco affidabile e dà luogo a un'alta percentuale di FALSI NEGATIVI (diagnosi non solo ingannevole ma pericolosa per il soggetto e per i suoi prossimi). Quindi, anche dopo un tampone negativo, e in base alle ultime direttive OMS, la signora dovrebbe farsi ALMENO altri 10 gg di quarantena. E invece lei cosa vorrebbe fare? Vorrebbe andarsene al mare nel weekend, il periodo più affollato: villa, parenti, amici, spiaggia, ristorante. Se tutti i casi sospetti facessero come lei, inevitabilmente Ro (o Rt) ritornerebbe maggiore di 1, vanificando i due mesi di "confino" di cui parli. Quindi io ribalterei la tua riflessione: se ci siamo già sacrificati per due mesi, allora vale la pena sacrificarsi per altre due settimane, per la salute nostra, per quella degli altri e per non vanificare i sacrifici precedenti. Se la signora fosse costretta a rinunciare non a due weekend al mare ma a due settimane di lavoro che le servissero per guadagnare il pane, la capirei molto di più, ma ugualmente non la giustificherei. Saluti

Modificato da fosforo311

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16 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Scommetto anch'io. Secondo me vota per il Delinquente. Anche a lui piacciono le ville al mare. Credo che sia da tre mesi "rifugiato" in Costa Azzurra. In un paese serio sarebbe da tre decenni in galera.

Urka ... A  Di Battista quanti decenni ??

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1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

Egregio Ahaha, la tua posizione è rispettabile, anche se difficilmente condivisibile. Altra cosa è il comportamento della signora. Si può essere contrari ai vaccini e decidere di non vaccinarsi perché in rarissimi casi un vaccino può avere effetti negativi anche gravi. Ieri leggevo di un sondaggio secondo il quale il 41% degli italiani propende a non vaccinarsi contro il Covid. Ci credo poco, ma in ogni caso questo non li autorizza a gettare fango su uno strumento profilattico di vitale importanza e a invitare, tramite i media, la gente a non vaccinarsi. È quello che ha fatto la signora per la app, anch'essa strumento profilattico prezioso (in mancanza e in attesa del vaccino). La domanda da porsi è: IMMUNI, se scaricata e  usata correttamente da una larga maggioranza dei cittadini, può aiutare a salvare vite umane, molte vite umane, moltissime vite umane? La risposta degli esperti è ASSOLUTAMENTE SÌ. Ho provato a spiegarlo anch'io nel mio piccolo. IMMUNI aiuta a spezzare le catene di trasmissione del contagio (cioè ad abbassare il famoso Ro o Rt), inoltre app analoghe (ma meno rispettose della pri.vacy) hanno funzionato egregiamente in altri paesi. Lo dice anche l'OMS quando parla del tracciamento dei contatti come una delle tre "T", cioè una delle tre armi di cui disponiamo contro il Covid. Ma il tracciamento dei contatti non serve a un tubo se ai contatti tracciati non seguono gli opportuni provvedimenti. Sarebbe come tracciare i passaggi di denaro tramite gli assegni o le carte di credito e poi non sanzionare chi ricicla denaro sporco. La signora ha scoperto, grazie a IMMUNI, di avere avuto un lungo e ravvicinato "contatto a rischio". Dovrebbe essere contenta per questa preziosa informazione che potrebbe salvare la vita a lei e ai suoi familiari. Ma per sua fortuna non accusa sintomi, quindi NON HA DIRITTO AL TAMPONE. Perché questo test non cresce sugli alberi ma richiede personale, strutture e reagenti costosi, quindi va riservato agli operatori sanitari e a chi manifesta sintomi della malattia, in assenza dei quali, peraltro, esso è poco affidabile e dà luogo a un'alta percentuale di FALSI NEGATIVI (diagnosi non solo ingannevole ma pericolosa per il soggetto e per i suoi prossimi). Quindi, anche dopo un tampone negativo, e in base alle ultime direttive OMS, la signora dovrebbe farsi ALMENO altri 10 gg di quarantena. E invece lei cosa vorrebbe fare? Vorrebbe andarsene al mare nel weekend, il periodo più affollato: villa, parenti, amici, spiaggia, ristorante. Se tutti i casi sospetti facessero come lei, inevitabilmente Ro (o Rt) ritornerebbe maggiore di 1, vanificando i due mesi di "confino" di cui parli. Quindi io ribalterei la tua riflessione: se ci siamo già sacrificati per due mesi, allora vale la pena sacrificarsi per altre due settimane, per la salute nostra, per quella degli altri e per non vanificare i sacrifici precedenti. Se la signora fosse costretta a rinunciare non a due weekend al mare ma a due settimane di lavoro che le servissero per guadagnare il pane, la capirei molto di più, ma ugualmente non la giustificherei. Saluti

La domanda , Cazzaro , e’ sempre la stessa : Se tra noi ci sono un 30% ed oltre di Asintomatici a cui non fai la priova del tampone , a cosa caz.z.o serve la App. Immuni ?  Chiedo a lei per un amico visto che lei e’ un grande virologo che si mette sotto i piedi perfino i Premio Nobel ( Fonte : Fosforo , Cazzaro Napoletano , il 12/4/2020). 

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19 ore fa, fosforo311 ha scritto:

In questo momento secondo Worldometers (il contatore Covid più completo e aggiornato che conosco) gli USA superano i 122.000 morti.

Il cialtronissimo cazzaro seriale fosforo31 scrive "gli USA superano i 122.000 morti" nel post del 21 giugno (ore 19.02).

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, al 21 giugno 2020 (ore 12.54 CEST, ovvero Central European Summer Time ) negli Stati Uniti i morti erano 118.895.

Quindi i casi sono due:

1 - negli Stati Uniti si sono registrati oltre 3.000 morti in poche ore

2 - il cialtronissimo cazzaro seriale fosforo31 ha inventato l'ennesima balla galattica della sua lunghissima carriera.

Il cialtronissimo cazzaro seriale fosforo31 scrive anche "purtroppo in Italia nelle fasi critiche del contagio si è negato il tampone anche a chi aveva sintomi gravi".

Il cialtronissimo cazzaro seriale fosforo31 fornisca prova di quello che ha scritto. Diversamente concluderemo che il cialtronissimo cazzaro seriale fosforo31 ha inventato l'ennesima balla galattica della sua lunghissima carriera.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

Modificato da ilsauro24ore

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 Ma per sua fortuna non accusa sintomi, quindi NON HA DIRITTO AL TAMPONE.

<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<

Mi spiace sig fosforo, se non ho sintomi, senza tampone non significa che sia contaminato perchè ho sfiorato qualcuno che lo è stato, quindi rifare altra quarantena  non mi vede d'accordo.

Io non scaricherò immuni prima di aver sentito tutte le campane di questo mondo.

 

 

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2 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

 Ma per sua fortuna non accusa sintomi, quindi NON HA DIRITTO AL TAMPONE.

<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<

Mi spiace sig fosforo, se non ho sintomi, senza tampone non significa che sia contaminato perchè ho sfiorato qualcuno che lo è stato, quindi rifare altra quarantena  non mi vede d'accordo.

Io non scaricherò immuni prima di aver sentito tutte le campane di questo mondo.

Egregio, come puoi leggere in allegato, i parametri di rischio adottati dal nostro ministero della Salute per fare scattare l'avviso di IMMUNI sono molto selettivi e definiscono una classe di situazioni di rischio MOLTO SERIE, nulla ma proprio nulla a che vedere con il semplice "sfioramento". I parametri sono:

- oltre 15 minuti di contatto

- distanza di meno di due metri

Sono situazioni che potrebbero verificarsi, per esempio, durante una cerimonia religiosa, all'interno di un cinema o di un teatro, in bar e ristoranti (sia al chiuso che all'aperto), nelle sale d'attesa di studi medici e simili, in palestre, saloni di barbieri e simili, nei luoghi di lavoro (fabbriche, laboratori artigianali, uffici, etc.) nelle assemblee condominiali, nelle scuole e nelle università quando riapriranno, etc. etc. Se io sapessi di essere stato per oltre un quarto d'ora a meno di due metri da un portatore del Covid, francamente un po' mi preoccuperei e sarei grato a chi mi ha dato questa informazione. E avviserei immediatamente i miei familiari e il medico di base. Saluti 

https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/immuni-come-funziona-lapp-italiana-contro-il-coronavirus/

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