Attenti alle bufale sul grande Montanelli

Come sapete, vermi e ratti insignificanti sono usciti dal letame e dalle fogne in cui risiedono per imbrattare la statua con cui la città di Milano onora la memoria del più grande giornalista italiano di tutti i tempi, Indro Montanelli. Non è la prima volta e non sarà l'ultima. La mamma dei cretini è sempre incinta. Nel luogo dove oggi sorge la statua il giornalista fu gambizzato dalle Brigate Rosse. Indro perdonò subito i suoi attentatori. Il terrorista rosso Franco Bonisoli conquistato dalla luminosa umanità dell'uomo, diventò addirittura suo amico. 24 anni dopo, nel 2001, fu l'ultimo a lasciare la camera ardente dove era collocata la bara di Montanelli per l'estremo saluto dei cittadini e dei lettori. Ditemi voi come può essere razzista un uomo di destra che perdona e stringe amicizia con un comunista che gli ha ficcato 4 proiettili nelle gambe. Probabilmente sapete anche che in rete circola una foto di un sozzo individuo in abiti coloniali borghesi accanto a una ragazzina di colore nuda. Quella foto vomitevole viene spesso associata a Montanelli. Signori: è una nota bufala. Quel figuro tarchiato dimostra ben più dei 27 anni che aveva Montanelli nel '36 e assai meno del metro e 90 del magrissimo giornalista. Il quale all'epoca era un militare in guerra e non si sarebbe mai fatto fotografare in abiti borghesi. E quella povera ragazzina non è Destà, la prima e amata moglie di Indro, sposata quando aveva 14 anni (e non 12) secondo l'usanza all'epoca diffusissima del madamato, il matrimonio "temporaneo" combinato dalle famiglie di ragazze abissine con militari italiani in cambio di una piccola somma di denaro. Era considerato un gesto di integrazione con la cultura locale, non certo di razzismo. Razzista fu la decisione del regime fascista che qualche tempo dopo proibì le unioni miste. In questi due botta e risposta tra Marco Travaglio, che di Montanelli fu il migliore allievo, e Gad Lerner, nuova firma del Fatto, e Paolo Ziliani del Giornale, potete farvi un'idea di come andarono esattamente le cose e di che persona era Indro Montanelli. Nonché dei suoi rapporti con il regime fascista. Leggete molto attentamente.

https://infosannio.com/2020/06/13/montanelli-le-opinioni-di-lernertravaglio/

https://infosannio.com/2020/06/15/indro-col-senno-di-poi/

 

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6 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Come sapete, vermi e ratti insignificanti sono usciti dal letame e dalle fogne in cui risiedono per imbrattare la statua con cui la città di Milano onora la memoria del più grande giornalista italiano di tutti i tempi, Indro Montanelli. Non è la prima volta e non sarà l'ultima. La mamma dei cretini è sempre incinta. Nel luogo dove oggi sorge la statua il giornalista fu gambizzato dalle Brigate Rosse. Indro perdonò subito i suoi attentatori. Il terrorista rosso Franco Bonisoli conquistato dalla luminosa umanità dell'uomo, diventò addirittura suo amico. 24 anni dopo, nel 2001, fu l'ultimo a lasciare la camera ardente dove era collocata la bara di Montanelli per l'estremo saluto dei cittadini e dei lettori. Ditemi voi come può essere razzista un uomo di destra che perdona e stringe amicizia con un comunista che gli ha ficcato 4 proiettili nelle gambe. Probabilmente sapete anche che in rete circola una foto di un sozzo individuo in abiti coloniali borghesi accanto a una ragazzina di colore nuda. Quella foto vomitevole viene spesso associata a Montanelli. Signori: è una nota bufala. Quel figuro tarchiato dimostra ben più dei 27 anni che aveva Montanelli nel '36 e assai meno del metro e 90 del magrissimo giornalista. Il quale all'epoca era un militare in guerra e non si sarebbe mai fatto fotografare in abiti borghesi. E quella povera ragazzina non è Destà, la prima e amata moglie di Indro, sposata quando aveva 14 anni (e non 12) secondo l'usanza all'epoca diffusissima del madamato, il matrimonio "temporaneo" combinato dalle famiglie di ragazze abissine con militari italiani in cambio di una piccola somma di denaro. Era considerato un gesto di integrazione con la cultura locale, non certo di razzismo. Razzista fu la decisione del regime fascista che qualche tempo dopo proibì le unioni miste. In questi due botta e risposta tra Marco Travaglio, che di Montanelli fu il migliore allievo, e Gad Lerner, nuova firma del Fatto, e Paolo Ziliani del Giornale, potete farvi un'idea di come andarono esattamente le cose e di che persona era Indro Montanelli. Nonché dei suoi rapporti con il regime fascista. Leggete molto attentamente.

https://infosannio.com/2020/06/13/montanelli-le-opinioni-di-lernertravaglio/

https://infosannio.com/2020/06/15/indro-col-senno-di-poi/

 

Roba da vomito !!!! Il Cazzaro napoletano arriva a giustificare un comportamento da pe do  filo commesso da un fascista che per 2 danari “ acquisto’ “ la proprietà di una bimba di 12 anni , infibulata, per la quale si autoincenso’ per averla sver gi nata che mostrava, nuda e con  orgoglio , ai suoi compagni commilitoni. Il pezzodimmerda napoletano difende il pe do filofascista e dice che "era usanza locale", per contestualizzare le porcate di un fascista coloniale in Africa, poi, però’ esce chi si è andato a controllare usanze e consuetudini giuridiche e ti dice che "BASTA DIRE CAZZA te". E te lo dice a ragion veduta. Ed allora lo posto io . La lettura di questo lavoro dell'orientalista e studioso di lingue e cultura etiopiche (Eritrea compresa) Carlo Conti Rossini andrebbe raccomandata a quanti del tutto erroneamente hanno sostenuto che Montanelli durante la guerra d'Etiopia avesse comprato una ragazza di 12 anni in base a un"'usanza locale". Come spiega in maniera molto circostanziata Conti Rossini, è ben vero che nel diritto consuetudinario eritreo (Saganèiti dove Montanelli comprò la bambina Destà è in quella regione Eritrea denominata dalla letteratura coloniale italiana "Eritrea abissina") esisteva un matrimonio a termine, chiamato damòz che venne reso illegale dopo la guerra di liberazione dall'Italia. Tuttavia questo istituto prescriveva molte misure a protezione della sposa che non venivano affatto rispettare nei tempi della dominazione coloniale italiana soprattutto quando l'uomo era un bianco. Scrive Conti Rossini a pagina 255: "Una unione del genere che si è venuto tratteggiando si presta naturalmente ad abusi, e con facilità traligna. Una sua degenerazione è il concubinaggio d'una indigena con un bianco". Dunque si tratta di un fatto che nel 1916 veniva già rilevato dall'orientalista italiano. C'è da ritenere che tale pratica fosse divenuta assai più frequente nel 1935 anno dell'inizio dell'infame "guerra di Abissinia" che portò in quelle terre anche il ventiseienne Indro Montanelli. La dominazione coloniale italiana non fu mai tenera con gli indigeni e in perfetta continuità con le efferatezze di epoca liberale, non lo fu di meno durante il fascismo. Ma torniamo all'analisi di alcuni aspetti del diritto consuetudinario eritreo. Leggiamo a pagina 258 dello stesso libro: " E' indubitato che così fatto diritto a sciogliersi dai vincoli maritali ha poderosamente influito a far sì che, almeno nei riguardi giuridici, la posizione della donna sia, nell'Abissinia settentrionale, molto più elevata che non presso popoli in pari grado di civiltà ed anche presso popoli più evoluti". Poi a pagina 259 troviamo: "Nell'Eritrea abissina [...] la difesa dei diritti e degli interessi della donna è spinta, almeno da qualche statuto come quello degli Adchemé Melgà agli estremi. Ove si considerino così fatte consuetudini, se ne ha una riprova che il matrimonio non è in Abissinia un contratto di compera della donna". 
Come viene spiegato altrove nel testo di quest'opera di grande pregio da un punto di vista storico e documentale, mentre il diritto consuetudinario familiare delle popolazioni semitiche di Etiopia ed Eritrea era in linea generale imperniato sul concetto dell'agnazione (discendenza da parte di padre), come afferma lo stesso Conti Rossini, non mancavano tracce vistose di ordinamenti matriarcali che conferivano alla donna uno status relativamente più elevato rispetto a quello di tante altre culture coeve. 
In merito al presunto "matrimonio" di Montanelli con la giovanissima Destà (ammesso che questo fosse il suo nome), c'è un altro aspetto che suscita perplessità. L'usanza prevedeva che le ragazze si sposassero a 14 anni e che lo sposo fosse più anziano al massimo di 5 anni più di loro. Una buona regola veniva considerata una differenza di soli 3 anni. Montanelli aveva ben 14 anni più della povera Destà. 
Per tutte queste ragioni mi ritengo in diritto di qualificare come crassamente ignoranti tutti coloro che hanno affermato che Montanelli sposò una ragazza di 12 anni in base a un'"usanza locale". Aggiungo che sia ancora più colpevole l'incauta e scellerata affermazione di Marco Travaglio secondo il quale il "contratto di madamato" con cui Montanelli sposò la ragazza "era la legge del luogo". Nella vergognosa intervista concessa nella trasmissione Accordi&Disaccordi il 13 giugno Travaglio arriva a dire che il madamato, istituzione del tutto diversa dal damòz, era il modo in cui allora "ci si sposava in Abissinia e in molte zone dell'Africa di oggi". Un falso storico conclamato degno di un'epoca in cui la verità viene sistematicamente massacrata dai media per fornire una rappresentazione del tutto falsa della realtà a uso e consumo dell'ideologia dominante e delle campagne propagandistiche contingenti del ceto politico.                     Conclusioni : il pezzodimmerda napoletano difende il fascista Montanelli perché lo difende il fascista Travaglio che a Montanelli faceva da lustrascarpe nella redazione (2 fascisti) del giornale fascista Il Giornale . Il Cazzaro di Napoli fa il furbetto asserendo che la bimba aveva 14 anni e non 12.  Detto che cambierebbe poco ma sarebbe vomitevole ugualmente , il Cazzaro crede di essere al Barber shop di Carmine Petruzziello e sa benissimo perché dice cosi. Non lo dice a caso. Perché il Damoz prevedeva il matrimonio” non prima dei 14 anni per la femmina ed a patto che lo sposo non ne avesse più di 5 anni della sposa . Il fascista Montanelli di anni in più ne aveva 14 e questo basta a far capire che fascistadimmerda e da colonialista del caz.z.o era Montanelli che la legge se la fece per conto suo. Scusatemi , penso al Cazzaro di Napoli e torno a vomitare . Onore a quei ragazzi e studenti milanesi che hanno imbrattato quella statua di un fascista che all’epoca fu voluta dalla giunta fascio/ leghista di Milano guidata da Formentini e dalla Moratti . 🤮🤮🤮

Modificato da mark222220

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