"Cara Ministra, la scuola divisa tra aula e casa fa solo danni”

Tante le proteste alla proposta della Ministra Azzolina sulla ipotesi di riaprire la scuola a Settembre con metà classi a casa che seguono in rete e metà sui banchi, fra queste una significativa è quella di Elena Tigli, affermata psicologa clinica comasca e madre di due figli:

"Cara Ministra Lucia Azzolina,
o forse sarebbe meglio chiamarla “minestra”, perché un tale miscuglio di insensatezze è proprio, in effetti, dei minestroni. Ma lei (e no, mi dispiace, l’onore della maiuscola non glielo concedo), ha davvero in mente lo stato dell’arte della scuola italiana e il funzionamento sociale di questo nostro Paese (la mia amata Patria sì, che merita la lettera maiuscola)? No? Magari le è utile un breve ripasso.

Cominciamo: qualcuno purtroppo non ha lavoro, ma molte famiglie invece, sono composte da padre e madre che lavorano entrambi fuori casa, oltre che essere impegnati nella cura, educazione ed accudimento dei figli.

Tutto ciò, lei ben capirà, non può comprendere anche un ruolo didattico che giustamente è e deve essere demandato a chi per la didattica si è formato e percepisce uno stipendio nello svolgimento di quel ruolo.

Ma lei davvero ha verificato se e come funziona, su tutto il territorio italiano, questa didattica a distanza?

Sa che utilizzarla implica il possesso e l’utilizzo di strumenti informatici e connessione internet, e per gli alunni più piccoli, la vicinanza di un adulto di riferimento?

Sa che per molte famiglie questo non è possibile, e che con questa fase due molti di quei genitori saranno impegnati nella ripresa delle rispettive attività produttive, e ciò non è compatibile con quanto sopra?

E’ davvero a conoscenza poi, dopo accurata indagine, di come ciascuno di questi insegnanti la svolga davvero questa famigerata progettazione della didattica a distanza?

Ecco, perché mi è parso che nel suo ultimo comunicato pubblico, tutto ciò non sia stato, non dico nominato, ma nemmeno immaginato…

E quindi, cara Ministra, vorrei dirle due cose: la Didattica a Distanza, può essere uno strumento snello e geniale, utilizzato per brevi periodi, con sensatezza, rispetto dei tempi di attenzione, concentrazione e apprendimento di ciascun alunno e con personale preparato a metterla in campo.

Potrei andare molto oltre, ma tutto questo era per dirle che forse, non ha molto senso buttare sul tavolo un fantomatico progetto di scuola a turnazione ed investire risorse nell’assunzione di nuovi insegnanti, piuttosto è ora primario supportare davvero le famiglie e lavorare a stretto contatto con le realtà locali per verificare su tutti i territori ed in collaborazione con le associazioni, gli oratori ed ogni amministratore, la disponibilità di edifici da adibire ad aule.

È imperativo inoltre investire risorse sulla salute e sui presidi di protezione per mettere a norma ogni scuola, per formare personale adibito al controllo della temperatura all’ingresso, per fare screening a tappeto a tutti gli insegnanti, amministrativi, educatori e personale Ata."

Ha ragione questa mamma, che ne pensi?

Conferma del Ministro Azzolina: a settembre a scuole con metà in ...

https://comozero.it/attualita/elena-mamma-e-psicologa-cara-ministra-la-scuola-divisa-tra-aula-e-casa-non-ha-senso-fa-danni-crea-disagi/

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4 messaggi in questa discussione

Io penso che, come già detto, bisogna dire addio alle classi pollaio con 25/30 alunni, negli anni passati abbiamo chiuso molte scuole per raggruppare i bambini in scuole più grandi solo per risparmiare soldi, adesso la situazione ci impone il distanziamento che ci porta a pensare che forse era meglio investire nelle piccole scuole e assumere più insegnanti.

Sicuramente in questo momento è più economico riaprire nuove scuole e assumere insegnanti piuttosto che investire un sacco di soldi per informatizzare tutte le scuole esistenti attrezzando tutte le aule con telecamere e computer per la didattica a distanza.

Premetto che mia mogli fa l'insegnate, e già oggi la scuole informatizzate funzionano a singhiozzo, non va il computer, oppure non si accende la lim, la rete è intasata, non è una situazione semplice da gestire.

Comunque concordo pianamente sul fatto che la scuola a distanza nell'emergenza va bene, ma a settembre non è gestibile ne da parte delle scuole ne da parte dei genitori.

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Questa mamma continui a fare la mamma .... oppure continui a fare la maglia che è meglio. A certe persone non gli va mai bene niente . Continui così Ministro Azzolina e buon lavoro.

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Ha perfettamente ragione la signora, ipotesi folle, mettano in sicurezza le classi e facciano andare i bambini a scuola, con le regole di distanziamento e igiene

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Anche il tipo di cultura,  gli argomenti, ed i programmi scolastici fanno danni , non dimentichiamo che i programmi scolastici sono fatti dalla cricca.

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