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Prima di tutto quello crollato oggi era un vero e proprio ponte tra le due sponde di un fiume, il Magra. Mentre il Morandi era tecnicamente un viadotto, pur sovrastando per un breve tratto un torrente, il Polcevera, di modesta larghezza e portata. Nelle foto si vede almeno una pila piantata proprio nel letto del corso d'acqua e almeno altre due in una sponda molto sabbiosa e probabilmente umida. In questi casi non si può escludere che la struttura sia collassata non già per un problema intrinseco delle pile o della travata ma per un cedimento improvviso del sottosuolo. Per inciso, è proprio per evitare un pericolo del genere che i progetti del ponte sullo Stretto di Messina prevedono la campata unica, soluzione molto ardita e senza precedenti per una luce di oltre 3 km. Con ciò non voglio scagionare l'Anas che aveva in gestione il ponte da un anno e mezzo (in precedenza era di competenza della Provincia di Massa e Carrara) e che 6 mesi fa aveva dato l'ok dopo avere riparato una crepa. Ci sarà un'inchiesta e vedremo. Quello che è certo è che il caso del Morandi è molto diverso. Prima di tutto era un grande viadotto sul quale transitavano 25 milioni di veicoli l'anno pagando un pedaggio al gestore che vi lucrava cospicuamente da 20 anni. Inoltre c'erano problematiche strutturali ben note, connaturali al progetto stesso dell'opera (molto particolare: un ponte strallato con gli stralli in calcestruzzo precompresso) e gravi criticità (legate per esempio alla corrosione dei trefoli degli stralli) ben note da anni e oggetto di perizie e di ripetute interrogazioni parlamentari (con un ministro delle Infrastrutture a fare l'orecchio del mercante). C'era poi una esplicita raccomandazione del Politecnico di Milano, caduta nel vuoto, di ripristinare con urgenza i sensori messi fuori uso da lavori di manutenzione. Oggi questo nodo ritorna al pettine. I sensori costano, ma il monitoraggio strutturale sarebbe necessario su tutti i ponti e i viadotti di una certa dimensione e soggetti a un certo traffico. Probabilmente con i sensori il cedimento del ponte sul Magra poteva essere preavvisato, magari solo pochi minuti o pochi secondi prima, mediante un semaforo. Istituirei quasi un'analogia tra il monitoraggio strutturale dei ponti e lo screening di massa sull'infezione da Covid-19. Ambedue non servono solo a informarci sullo status quo ma salvano vite umane.
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Inviata
Forse si scorda che faceva parte di quei governi che hanno tagliato tutto , ma non ai ricchi ai quali facevano condoni e regalavano concessioni autostradali e/o Aeroportuali... e dal suo capo chiamata come zoc cola
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