Il dopo coronavirus

Purtroppo l'essere umano andrà sempre per la strada dell'egoismo, siamo fatti cosi è la nostra natura, si penserà sempre al benessere proprio. La cosa importante adesso è ritornare alla normalità  e pensare che avendo una economia più stabile saremo in grado di riprendere la nostra vita in mano, Voi che pensate delle riaperture? indiscutibilmente il settore della ristorazione e degli eventi è stato uno dei più colpiti, ma a quanto pare si stano riprendendo in fretta, Su i social ogni giorno appaiono eventi diversi in particolare di questa agenzia eventi (  Prossimi Eventi – Lux Eventi ) .

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50 messaggi in questa discussione

 

hai il green pass?" "ne ho due presi al canile"… - Facciabuco.com

con il sorriso del cagnolino

per questa sera saluto e spengo

 

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Partiamo da un dato di fatto: in Italia abbiamo una quantità enorme e sproporzionata di ristoranti e soprattutto di bar. Questi ultimi hanno beneficiato negli ultimi anni del boom dell'aperitivo, dell'happy hour, della movida notturna e simili, un boom soprattutto tra i giovani. Ai miei tempi i bar erano affollati solo al mattino presto per la colazione dei lavoratori e dei pendolari. Perché quella era un'Italia seria e produttiva. Negli altri orari ci andavano i pensionati a bere un bicchiere e a fare una partita a carte. Rari erano i bar che chiudevano dopo le 22, rarissimi quelli aperti dopo mezzanotte. Ai miei tempi i giovani, eccetto qualche scapestrato nullafacente, non andavano al bar. In particolare una ragazza frequentatrice di bar dopo il tramonto era equiparata a una poco di buono. I giovani studiavano molto di più di oggi, perché la scuola era più seria e selettiva e anche perché studiare dai libri porta via più tempo che studiare su internet. Poi andavano a giocare a pallone o altri sport, o al flipper, frequentavano circoli culturali o artistici, club musicali,  associazioni religiose, circoli politici, etc. All'epoca milioni di giovani militavano nella politica, parlamentare ed extraparlamentare. La sera al massimo si andava al cinema o a mangiare una pizza, la notte a dormire o a ripassare sui libri per l'esame o l'interrogazione del giorno dopo, i più fortunati a fare l'amore. Il sabato sera quattro salti in discoteca o in festicciole private, ma non si faceva l'alba, non si usciva dal quartiere o dalla città o al massimo dalla provincia, non si bevevano superalcolici. Oggi dove abito ci sono, nel raggio di 200 metri, una dozzina di bar, birrerie, bistrot e simili con tavolini all'aperto. 20 anni fa ce n'era uno solo. Pienone per tutta l'estate, e non solo il sabato, fino alle tre di notte e oltre. Viene gente da tutta Napoli e provincia e regione. Solo in questo periodo, il più freddo dell'anno, vedo un po' meno gente. Questi bar fanno affari d'oro, si beccano i sussidi del governo, disturbano la quiete pubblica e rovinano la salute dei giovani. Non solo e non tanto per i contagi del virus, ma perché a quella età non c'è niente di peggio che perdere ore di sonno per rimpinzarsi di zuccheri e alcolici. Si crea una generazione di diabetici, ipertesi e disturbati psichici. Se con la pandemia chiudessero un terzo dei ristoranti e due terzi dei bar, sarebbe a mio avviso un bene per la collettività. Ora vogliono convincerci che la pandemia stia finendo, almeno nei paesi ricchi e vaccinati. Mentre tra i poveracci non vaccinati si aggiungerà a fame, malaria, miseria, per fare tutto sommato pochi danni in più. Eppure in Italia negli ultimi 7 giorni abbiamo avuto 2565 morti, l'equivalente delle vittime di oltre 8 terremoti dell'Aquila. E nessuno può garantire che con milioni di contagi al mese non nasca, magari proprio in Italia, una mutazione virulenta e resistente ai vaccini. Magari addirittura il famigerato Cigno Nero. Eppure abbiamo tutti i bar e i ristoranti aperti e affollati. Da giovani incoscienti e da meno giovani ancora più incoscienti. L'ingordigia, l'edonismo e l'egoismo degli abitanti dei paesi ricchi,  assecondati e stimolati dai politici e dagli industriali del consumo, è più forte perfino della paura della morte. 

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10 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Partiamo da un dato di fatto: in Italia abbiamo una quantità enorme e sproporzionata di ristoranti e soprattutto di bar. Questi ultimi hanno beneficiato negli ultimi anni del boom dell'aperitivo, dell'happy hour, della movida notturna e simili, un boom soprattutto tra i giovani. Ai miei tempi i bar erano affollati solo al mattino presto per la colazione dei lavoratori e dei pendolari. Perché quella era un'Italia seria e produttiva. Negli altri orari ci andavano i pensionati a bere un bicchiere e a fare una partita a carte. Rari erano i bar che chiudevano dopo le 22, rarissimi quelli aperti dopo mezzanotte. Ai miei tempi i giovani, eccetto qualche scapestrato nullafacente, non andavano al bar. In particolare una ragazza frequentatrice di bar dopo il tramonto era equiparata a una poco di buono. I giovani studiavano molto di più di oggi, perché la scuola era più seria e selettiva e anche perché studiare dai libri porta via più tempo che studiare su internet. Poi andavano a giocare a pallone o altri sport, o al flipper, frequentavano circoli culturali o artistici, club musicali,  associazioni religiose, circoli politici, etc. All'epoca milioni di giovani militavano nella politica, parlamentare ed extraparlamentare. La sera al massimo si andava al cinema o a mangiare una pizza, la notte a dormire o a ripassare sui libri per l'esame o l'interrogazione del giorno dopo, i più fortunati a fare l'amore. Il sabato sera quattro salti in discoteca o in festicciole private, ma non si faceva l'alba, non si usciva dal quartiere o dalla città o al massimo dalla provincia, non si bevevano superalcolici. Oggi dove abito ci sono, nel raggio di 200 metri, una dozzina di bar, birrerie, bistrot e simili con tavolini all'aperto. 20 anni fa ce n'era uno solo. Pienone per tutta l'estate, e non solo il sabato, fino alle tre di notte e oltre. Viene gente da tutta Napoli e provincia e regione. Solo in questo periodo, il più freddo dell'anno, vedo un po' meno gente. Questi bar fanno affari d'oro, si beccano i sussidi del governo, disturbano la quiete pubblica e rovinano la salute dei giovani. Non solo e non tanto per i contagi del virus, ma perché a quella età non c'è niente di peggio che perdere ore di sonno per rimpinzarsi di zuccheri e alcolici. Si crea una generazione di diabetici, ipertesi e disturbati psichici. Se con la pandemia chiudessero un terzo dei ristoranti e due terzi dei bar, sarebbe a mio avviso un bene per la collettività. Ora vogliono convincerci che la pandemia stia finendo, almeno nei paesi ricchi e vaccinati. Mentre tra i poveracci non vaccinati si aggiungerà a fame, malaria, miseria, per fare tutto sommato pochi danni in più. Eppure in Italia negli ultimi 7 giorni abbiamo avuto 2565 morti, l'equivalente delle vittime di oltre 8 terremoti dell'Aquila. E nessuno può garantire che con milioni di contagi al mese non nasca, magari proprio in Italia, una mutazione virulenta e resistente ai vaccini. Magari addirittura il famigerato Cigno Nero. Eppure abbiamo tutti i bar e i ristoranti aperti e affollati. Da giovani incoscienti e da meno giovani ancora più incoscienti. L'ingordigia, l'edonismo e l'egoismo degli abitanti dei paesi ricchi,  assecondati e stimolati dai politici e dagli industriali del consumo, è più forte perfino della paura della morte. 

Ciao Fosforo (Aristotele) da d/b … fai bene a precisare il tema dei locali da s.ballo (dove si balla e ci si s.-) ma anche i normali bar e ristoranti di piazza o di via. Nel millennio scorso, scusa nel centenario scorso, scusa … sino alla lira, significa prima del duemila, solo venti anni fa … nessun locale era aperto dopo la mezza notte, neppure nelle località turistiche di mare (mi riferisco a Jesolo e Caorle). Ora numerosi aprono alle dieci di sera per chiudere alle cinque del mattino. Se falliscono … ben venga, sono felice. Cosa dire poi degli studi legali e commerciali (avvocati e commercialisti) nella sola provincia di Milano vi è un numero equivalente a quelli presenti in tutta la Francia. Una sola provincia italiana compie il medesimo fatturato di tutta la Francia. Per il rischio “cigno nero” che tu lo ipotizzi per i virus ed i vaccini, io lo avevo previsto nel settore prevenzione e sicurezza sia in fabbrica che in casa. Ciao, a presto.   

 

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Il 27/1/2022 in 08:44 , dune-buggi ha scritto:

Ciao Fosforo (Aristotele) da d/b … fai bene a precisare il tema dei locali da s.ballo (dove si balla e ci si s.-) ma anche i normali bar e ristoranti di piazza o di via. Nel millennio scorso, scusa nel centenario scorso, scusa … sino alla lira, significa prima del duemila, solo venti anni fa … nessun locale era aperto dopo la mezza notte, neppure nelle località turistiche di mare (mi riferisco a Jesolo e Caorle). Ora numerosi aprono alle dieci di sera per chiudere alle cinque del mattino. Se falliscono … ben venga, sono felice. Cosa dire poi degli studi legali e commerciali (avvocati e commercialisti) nella sola provincia di Milano vi è un numero equivalente a quelli presenti in tutta la Francia. Una sola provincia italiana compie il medesimo fatturato di tutta la Francia. Per il rischio “cigno nero” che tu lo ipotizzi per i virus ed i vaccini, io lo avevo previsto nel settore prevenzione e sicurezza sia in fabbrica che in casa. Ciao, a presto.   

Hai pienamente ragione. Quelli che sono in difficoltà e che rischiano di chiudere, o hanno già chiuso, sono i piccoli bar e ristoranti che affacciano sulla strada, che non hanno spazi privati per i tavolini all'aperto, se non un paio piazzati sul marciapiede se il Comune lo permette, e che spesso sono a conduzione familiare e non hanno quindi la possibilità di restare aperti tutti i giorni fino a notte fonda. Nella mia zona hanno chiuso l'anno scorso un bar/pasticceria e una pizzeria di questo tipo. Il pizzaiolo so che si è trasferito al Nord per lavorare, il barista, che è un mio amico, è a spasso. È esperto del mestiere ma mi ha detto che gli offrono 1000 euro al mese per lavorare dietro un banco tutta la notte, dalle 22 alle 4 del mattino, domeniche incluse.

Non parliamo poi degli avvocati. Sono tanti in Italia perché la giustizia è lumaca. Un causa che nei paesi seri dura sei mesi da noi dura 10 anni, quindi moltiplica per 20 il lavoro e le parcelle degli avvocati. Il condominio dove vivo è coinvolto da 5 anni in una causa civile per un errore o meglio un'ingenuità commessa dal precedente amministratore nei confronti di un'impresa edilizia che ci ristrutturò le facciate. Siamo stati condannati in primo grado ma l'amministratore dice che risponderà dei danni con la sua assicurazione non prima di una condanna in Cassazione e che la compagnia assicuratrice potrebbe a sua volta aprire un contenzioso civile con noi. Intanto abbiamo già dovuto pagare la parcella del nostro legale e le spese legali della controparte, per un totale di circa 14mila euro (oltre 500 euro per la mia quota condominiale). Abbiamo deciso di ricorrere in appello ma di chiedere prima il parere di un altro avvocato. Il quale solo per leggere le carte e scrivere il parere ci ha scucito 1500 euro lordi e rotti.  E così abbiamo confermato il difensore di primo grado, sebbene soccombente, chiedendogli uno sconto.

Nel mio Stato ideale gli avvocati, sia quelli della difesa che quelli dell'accusa, sono dipendenti pubblici a stipendio fisso. Stipendiati dallo Stato e assegnati alle varie cause e alle altre missioni da un'autorità pubblica su richiesta delle parti. 

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Estate 2020 | BESTI.it - immagini divertenti, foto, barzellette, video

estate al mare

senza il cocco fresco

 

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Carlo De Benedetti ha nuovo mega yacht... da 63 milioni! Foto e video | Oggi

una piccola barchetta per le ferie

 

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per i politici non è un problema, a loro basta mettere qualche tassa e tutto si risove, qualche giorno fa su teitter ho trovato questa vignetta che ne dite di questa tassa sul p e n e? xD

81f812702da290a9.jpg

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Inviata (modificato)

E basta con questa storia dei maschi che non fanno un c a ** o in casa, da dove credete che vengano i bambini, da sotto i cavoli? :D

L'affitta marito, quando la "realtà supera la fantasia". La disponibilità  di due ragusani - .: La Spia :. contro ogni forma di mafia

 

Tutti che si lamentano di mariti e mogli, poi glieli trombi e si incazzano  condiviso da bikerfra - Facciabuco.com

Modificato da vincent29264

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