duemila quattrocento anni fa - un uomo dalle spalle larghe - Platone

Quando un popolo divorato dalla sete di libertà ha per capi malaccorti coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino a ubriacarlo, accade che se i governanti resistono alle richieste dei sudditi sempre più esigenti essi vengono dichiarati reprobi e accusati di voler togliere la libertà. E accade pure che chi si dimostra disciplinato verso i suoi superiori viene definito un uomo senza carattere, un servo, che il padre impaurito finisce per trattare i figli da suoi pari, che il figlio non ha né timore né reverenza pei genitori, che il maestro non osa rimproverar gli scolari e li adula, sicché costoro si fanno beffe di lui e pretendono gli stessi diritti e la stessa considerazione dei vecchi. E i vecchi per non apparire troppo severi danno ragione ai giovani. L'anima dei cittadini si fa allora sofferente all'estremo, e ovunque avvengano casi di sottomissione i più se ne sdegnano, e non ammettono di ubbidire, e finiscono col non curarsi delle leggi scritte né delle leggi non scritte, e non hanno più riguardo né rispetto per nessuno. In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa la malapianta: la tirannide. Infatti ogni eccesso suole portare all'eccesso opposto, sia nelle stagioni che nelle piante che nei corpi, e a maggior ragione nei reggimenti politici.

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