CHI MI SPIEGA I NUMERI ???

Inviata (modificato)

Rapporto tra deceduti e infetti:

ITALIA 9,51%

LOMBARDIA  13,13%

E.ROMAGNA  10,45%

VENETO 3,48%

TOSCANA 4,42%

PIEMONTE 6,48%

fonte Wikipedia.

Il dato è indipendente dal numero di tamponi fatti. 

Chi riesce, mi spieghi gli scarti macroscopici tra regione e regione.

Astenersi imbe.cilli che attribuiscono la ragione al colore politico delle giunte regionali.

Modificato da cortomaltese-im

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

6 messaggi in questa discussione

Mi spiace, io non sono in grado di farlo.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Inviata (modificato)

Se fosse attendibile il dato della Lombardia, allora la LETALITÀ di Covid-19 sarebbe confrontabile con quella della MENINGITE in assenza di vaccino e antibiotici (stimata tra il 10 e il 20%). Il punto è che stiamo contando i contagiati, cioè il denominatore della frazione che esprime la mortalità (al numeratore ci sono i morti), pressoché solo tra i sintomatici gravi. Cioè tra quelli che hanno meno probabilità di farcela. Ovvio che la mortalità osservata si impenni. Ieri sera nella drammatica video-inchiesta di Mentana un dipendente di un ospedale lombardo dichiarava che si sta riducendo il numero di tamponi effettuati in Lombardia "PER MANCANZA DI RIFORNIMENTI". Avevo segnalato il problema nella mia discussione di ieri sera. Rimando anche a quella di stamane per ulteriori dettagli. Saluti

Modificato da fosforo311

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

Se fosse attendibile il dato della Lombardia, allora la LETALITÀ di Covid-19 sarebbe confrontabile con quella della MENINGITE in assenza di vaccino e antibiotici (stimata tra il 10 e il 20%). Il punto è che stiamo contando i contagiati, cioè il denominatore della frazione che esprime la mortalità (al numeratore ci sono i morti), pressoché solo tra i sintomatici gravi. Cioè tra quelli che hanno meno probabilità di farcela. Ovvio che la mortalità osservata si impenni. Ieri sera nella drammatica video-inchiesta di Mentana un dipendente di un ospedale lombardo dichiarava che si sta riducendo il numero di tamponi effettuati in Lombardia "PER MANCANZA DI RIFORNIMENTI". Avevo segnalato il problema nella mia discussione di ieri sera. Rimando anche a quella di stamane per ulteriori dettagli. Saluti

Si, ma delle due l'una:

A) i lombardi sono più cagionevoli di salute;

B) in Lombardia il virus è più "cattivo" che altrove;

C) in Lombardia fanno il tampone solo ai moribondi.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
14 minuti fa, cortomaltese-*** ha scritto:

Si, ma delle due l'una:

A) i lombardi sono più cagionevoli di salute;

B) in Lombardia il virus è più "cattivo" che altrove;

C) in Lombardia fanno il tampone solo ai moribondi.

Delle tre.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Inviata (modificato)

59 minuti fa, cortomaltese-*** ha scritto:

Si, ma delle due l'una:

A) i lombardi sono più cagionevoli di salute;

B) in Lombardia il virus è più "cattivo" che altrove;

C) in Lombardia fanno il tampone solo ai moribondi.

Gli esperti per il momento tendono a escludere l'ipotesi B. La A potrebbe incidere, ma in minima parte. Parliamo di una regione molto industrializzata, lontana dal mare e con un clima che favorisce il ristagno dell'aria e l'accumulo di inquinanti e polveri sottili. I polmoni dei lombardi potrebbero stare un po' peggio della media nazionale. La C purtroppo sembra verosimile, ma solo negli ultimi due giorni e nelle province più critiche. C'è una quarta possibilità, a mio modesto avviso la spiegazione più semplice e ragionevole del dramma lombardo. 

La Lombardia è di gran lunga la regione più popolosa d'Italia con oltre 10 milioni di soli residenti. E proprio in Lombardia, con tutta evidenza, l'epidemia è in uno stadio di avanzamento e diffusione molto più in là di quello delle altre regioni, incluse le altre del Nord. Ce lo dicono il dato dei morti (il 62% del totale nazionale) ma soprattutto il dato dei guariti (82% del totale nazionale). La morte e la guarigione, infatti, sono gli effetti ultimi del contagio, e cronologicamente successivi ad esso. Il dato dei contagi (45% del totale nazionale) invece è del tutto ingannevole perché un po' dappertutto ma in particolare in Lombardia il numero dei test effettuati è assolutamente inadeguato rispetto allo stadio di avanzamento dell'epidemia. Lo conferma il rapporto tra i contagi totali e i tamponi effettuati che in Lombardia è oltre il 39% contro il 23% della media nazionale e il 9% del Veneto. In altri termini in 2 casi su 5 il tampone in Lombardia dà esito positivo. Ma non essendoci la possibilità di uno screening di massa, ciò vuol dire semplicemente che si devono concentrare i tamponi sui casi più sospetti (sintomatici gravi). E non dimentichiamo che il tampone si fa non solo ai pazienti sospetti ma anche a quelli clinicamente guariti per accertare la scomparsa del virus. In definitiva il dato dei contagi accertati è poco indicativo sugli sviluppi futuri dell'epidemia. I casi individuati possono diminuire perché si fanno meno test, come è accaduto in Lombardia negli ultimi due giorni. D'altra parte i test sono così pochi in rapporto al numero effettivo di contagiati che quest'ultimo potrebbe realmente rallentare nella crescita, e per diversi giorni, senza che noi ce ne accorgiamo. Ma potrebbe anche accelerare a nostra insaputa.

Modificato da fosforo311

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

L'immagine può contenere: testo

1 persona mi piace questo

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio

Crea un account

Non sei ancora iscritto? Registrati subito


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.


Accedi ora