industria italiana

Fino ad alcuni anni fa in Italia vi era un gruppo industriale molto all'avanguardia la Montedison gruppo industriale che si interessava di chimica , farmacologia e tutto quanto ne era pertinente .. aveva anche altri interessi  …. quest'industria costruita con il sudore e le tasse degli italiani è stata venduta , le fabbriche chiuse  la produzione industriale ed i brevetti portati all'estero , … la Montedison era un 'industria di importanza strategica , ora ci ritroviamo senza tanto e vero che non siamo più in grado di produrre nulla siamo costretti ad importare  mascherine dalla Cina, farmaci dall' estero , neppure efficaci e a buon mercato, manco più una mascherina antipolvere viene prodotta in Italia bisogna importare …. con la conseguenza che non sempre si trovano… ed i politici mi vietano di correre in mezzo ai prati , implorano l'esercito (che hanno sempre disprezzato) , ma che credibilità hanno questi politici con le loro ricette?

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9 messaggi in questa discussione

Inviata (modificato)

Ciao Mylord da d/b – buon pomeriggio (ci conosciamo via internet da diversi anni, assieme all'altro amico Aceras che non si fa più sentire. Alle volte vado su “ge nio” a recuperare i suoi vecchi scritti). - in giro per l'Italia esistevano piccole e grandi aziende sia a livello artigianale che industriale. Tutto il settore Elettro Medicale (respiratori, rianimatori, letti e carrozzelle per disabili, e molto altro), quella vergogna assoluta chiamata “globalizzazione” li ha costretti a chiudere. Poi altri stati oltre Europa hanno prelevato le esperienza trasferendo nelle loro terre la produzione. Mi sono dimenticato di di tutto il settore Agro Alimentare schiacciato dalla burocrazia italica e dalla concorrenza straniera. Prova a pensare che la sola azienda europea di elettronica di consumo è rimasta la Philips. Anche il gruppo Zoppas, Zanissi, Elettrolux, di europeo ha ben poco. La Fiat si è frazionata fuggendo all'estero. - Ciao Mylord da d/b – a presto. 

Modificato da dune-buggi

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La globalizzazione , nata alcuni anni fà , ha prodotto pochi frutti, per lo più danni alla nostra economia , perdita di produttività e ricerca tecnologica ( computer totalmente prodotti in asia ) danni all'agricoltura ( quote latte) danni industriali ( non abbiamo risorse minerarie , quelle che ci sono vengono ignorate) danni ambientali ( talvolta si buca qualche petroliera) ( diossina di seveso) ( cernobil) danni culturali, danni religiosi (charlie hebdo) danni commerciali , danni politici , ( guerre) sono solo alcuni aspetti della globalizzazione ; la globalizzazione altro non è che un termine diverso per definire il colonialismo, e le forme più perverse di capitalismo, dove i ricchi globalizzatori sfruttano e cercano di sfruttare i liberi ,gli indipendenti quelli che quando vanno al bar pagano il caffè con cartamoneta infischiandosene del bancomat , finora la globalizzazione è stata usata con il lato peggiore della sua natura . Si è fatto leva sulla pubblica opinione facendo credere che globalizzazione volesse dire libertà , ma la globalizzazione non porta ad alcuna libertà , anzi sottrae la libertà degli individui a favore di chi controlla le masse ... Eravamo forse pari alla Cina in termini di tecnologia , ma la tecnologia poi è stata venduta , delocalizzata e smaterializzata per far posto alla "globalizzazione" ... Ora il problema non è tanto la globalizzazione in per se stessa  ma come questo strumento viene usato  e fino ad ora è sempre stato usato contro il popolo italiano ( tassato e ritartassato) per favorire quell'industria che poi è stata e viene costantemente  delocalizzata . La ricerca, lo sviluppo, la libertà, l'indipendenza , l'ugualianza, la fratellanza , non possono essere delocalizzate smaterializzate solo e solamente a favore delle banche e degli interessi dei banchieri.

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Basta con questa assurda mania della globalizzazione. La tecnologia europea è tre volte superiore a quella cinese. Chiudiamo i contratti con la cina e produciamo SOLO in Europa ciò di cui abbiamo bisogno. Proviamo a ricordare le eccellenze italiane nel settore artigianale, commerciale, industriale, turistico, agro/alimentare, storico, culturale, artistico, e molto altro ancora.

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per quale motivo le migliori industrie italiane

sono state regalate ai cinesi (domanda ...)  -  

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1 ora fa, dune-buggi ha scritto:

per quale motivo le migliori industrie italiane

sono state regalate ai cinesi (domanda ...)  -  

Il motivo è semplice,si produce dove le maestranze hanno costi bassi, altrimenti,come potremmo permetterci questo consumismo,prima una famiglia aveva un televisore ora c'è ne uno in ogni stanza ,questo vale per tutto.

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Il 24/6/2020 in 04:49 , dune-buggi ha scritto:

Basta con questa assurda mania della globalizzazione. La tecnologia europea è tre volte superiore a quella cinese. Chiudiamo i contratti con la cina e produciamo SOLO in Europa ciò di cui abbiamo bisogno. Proviamo a ricordare le eccellenze italiane nel settore artigianale, commerciale, industriale, turistico, agro/alimentare, storico, culturale, artistico, e molto altro ancora.

Sono d'accordo sulla globalizzazione, che giudico, dopo il riscaldamento globale, la più grande sciagura della nostra epoca. Sono anche d'accordo sulla nostra superiorità in quasi tutti i settori che hai citato. Con una piccola riserva sull'artigianato: le porcellane cinesi (quelle di qualità non quelle dei mercatini o di Amazon) oggi hanno pochi eguali al mondo. E una grossa riserva sulla tecnologia. Nell'elettronica i cinesi stanno per superare l'Occidente. Lo hanno già fatto nell'elettronica di base, nelle costruzioni (terrestri e navali) e, quel che è peggio per noi, nelle tecnologie green (grazie agli ingenti investimenti dello Stato). In questi settori nemmeno le più grosse multinazionali occidentali possono tenere testa ai colossi di Stato cinesi. 

L'autarchia radicale e ideologica può fare più male che bene. Però è vero che l'Europa, se non vuole rassegnarsi a un ruolo gregario e a un destino da libro dei sogni o da contenitore vuoto,  deve incrementare drasticamente la sua autonomia economica e militare. Il primo obbiettivo è a portata di mano con le fonti rinnovabili, per il secondo bisognerà uscire dalla NATO e produrre in casa tutte le armi che ci servono, incluso un minimo di arsenale atomico a scopo deterrente. Obbiettivi fattibilissimi se c'è la volontà politica. Più in generale io credo che il commercio mondiale dovrà ridimensionarsi di un fattore 10 entro la metà del secolo. 

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Ciao Fosforo da d/b – se l'Italia esce dalla nato cade facile preda nelle mani dei komu.nisti russi e cinesi. Oppure del nord Africa o paesi arabi riuniti. Avere un vero esercito europeo in grado di collaborare ed unificarsi reciprocamente … troppi interessi e troppi generali da mantenere per poterli “semplificare”. Mi sembra che solo in Italia abbiamo il doppio di tutti i generali degli Stati Uniti. Per la elettricità ed elettronica di base domestica, dovrebbe esistere (anzi andrebbe creata) un unificazione e razionalizzazione, ma anche riportare in Europa sia la progettazione, sia la costruzione di quanto a noi europeri serve realmente. Senza imposizioni di renzisti e contisti che di danni ne hanno già causati troppi.- (le energie rinnovabili ed alternative, il riuso e riciclaggio dei materiali dismessi … al prossimo turno).-    

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