immigrazione fenomeno epocale inarrestabile....
Iniziata da
director12,
2 messaggi in questa discussione
39 minuti fa, fosforo311 ha scritto:Egli ama la vita al punto che la mette in gioco pur di migliorarla.
Stiamo parlando del pasionario medio delle ONG, vero?
Comunque oggi siamo tutti cinesi . Cinesi e contenti.
Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti
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Inviata
Dal bunker sotterraneo in cui sei rifugiato, direttoretto, hai una visione delle cose più distorta del solito, ma almeno avresti il tempo per pensare e per riflettere. Perché un africano scappa dal suo paese e rischia seriamente la vita, nella traversata del deserto e poi sul mare, per arrivare in Italia, cioè in Europa? Perché è uno spericolato che tiene poco alla propria vita? No, è esattamente il contrario. Egli ama la vita al punto che la mette in gioco pur di migliorarla. E allora perché dovrebbe arrivare in Italia per aggiungere un terzo rischio dopo quelli del deserto e del mare? Un rischio compensato da nulla perché, con tutte le attività ferme, che lavoro può sperare di trovare? Verrebbe qui a mettersi in isolamento pure lui? Sa benissimo che verrebbe solo a complicare le cose in una situazione già complicata. Gli africani non hanno l'anello al naso, caro direttoretto. Hanno telefonini cinesi economici e navigano su internet. Sono persone razionali e informate.Come lo erano i migranti italiani della seconda metà dell'800. In quel periodo il Sudamerica, in particolare l'Argentina, fu flagellato da alcune epidemie di colera. I nostri migranti non erano fessi: aspettavano che l'epidemia finisse e poi partivano. Una volta capitò che una nave italiana piena zeppa di migranti, partita da Genova e diretta a Buenos Aires, incontrò in mezzo all'oceano un mercantile proveniente proprio da lì che issava la bandiera gialla (che all'epoca indicava epidemia a bordo). Invertì la rotta e tornò a casa.
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