Renzi "Se cade Conte non cade il gverno"

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"Se cade Conte non cade il governo". Beh, è vero che, si parva licet..., il Bullo sta alla Costituzione vigente come Russell alle Sacre Scritture, ma non ha detto esattamente questo. Il presidente del Consiglio mantiene l'unità di indirizzo politico e amministrativo del governo (art.95 Cost.). Quindi, se cade Conte cade tutto il governo. Il Bullo in realtà ha detto che in tal caso non si va alle elezioni ma si fa un altro governo. Ma così dicendo si è messo vieppiù la Costituzione sotto i piedi. Cito le sue parole testuali dalla E-news di ieri 17 febbraio:

... se cade il Governo Conte bis, ci sarà un nuovo Governo. Non le elezioni. 

Ipse dixit! Il presidente della Repubblica non viene nemmeno menzionato. Cari forumisti, poi qualcuno si inalbera se a un simile soggetto gli si dà del "bullo" (Belpietro), del "caudillo" (De Bortoli) o del "pifferaio" (Scalfari). Ma nemmeno il leader del primo partito può entrare a gamba tesa nelle prerogative costituzionali del capo dello Stato, figuriamoci se può farlo il capetto di un partitino che alle ultime elezioni neppure c'era e che è dato dai sondaggi al 4%! Per giunta questo capetto arrogante ha coperto pure un'alta carica istituzionale, ma non ha imparato a rispettare le istituzioni.

Apro un inciso. Siamo in una democrazia rappresentativa di tipo parlamentare. Il popolo è sovrano ma di fatto esercita questa sovranità solo al momento del voto. Quindi andrebbe introdotta in Costituzione (e recepita nei regolamenti parlamentari) questa norma semplicissima: una volta costituiti i gru.ppi parlamentari dopo le elezioni, non è ammessa la formazione di nuovi gru.ppi nel corso della legislatura. Naturalmente, proprio perché siamo in democrazia, un nuovo partito può essere fondato in qualsiasi momento, ma dovrebbe restare rigorosamente fuori dal Parlamento fino alle successive elezioni. In Parlamento dovrebbero essere rappresentate solo liste votate dai cittadini. L'assenza di un vincolo di mandato per gli eletti (art.67) è in plateale conflitto con il principio di sovranità popolare (art.1). Dire che gli eletti "rappresentano la Nazione" è a mio modesto avviso un'astrazione un po' banale. La rappresentano in quanto cittadini, sia pure investiti di poteri e prerogative particolari, ma in concreto, come eletti, essi rappresentano i loro elettori. Fermo restando il diritto di dissentire dal partito ed eventualmente di uscirne e continuare a fare il parlamentare a titolo personale. Dato che è inimmaginabile modificare l'art.1, è necessario a mio avviso sostituire l'art.67 con la norma di  cui sopra. Altrimenti rassegniamoci a un parlamento di mercenari e di camaleonti che destabilizzano i governi e che a noi elettori ce lo mettono in quel posto.

Tornando al Bullo, è del tutto evidente (e non da oggi) che lui detesta Giuseppe Conte. Prima che politica è una questione personale. Conte non è un politico però è uno statista, non è un populista ma è amato, o per meglio dire "stimato" dal popolo (caso raro in Italia). È una persona seria, capace, pragmatica e non ricattabile, e il popolo questo lo percepisce. Renzi è un mestierante della politica, qui non voglio giudicarlo sulle capacità, ma certo è una persona poco seria altrimenti avrebbe mantenuto il solenne impegno preso con il popolo sovrano di lasciare la politica. Quindi non sarà mai uno statista. Anche l'altro Matteo, per ragioni personali analoghe, detestava il capo del governo di cui faceva parte. Ma dal giorno della lezione subita in Senato, quando Conte lo risvegliò bruscamente, a suon di randellate, dal sogno dei "pieni poteri", lo detesta ancora di più. I politicanti di mestiere, i populisti poco rispettosi delle istituzioni e del popolo sovrano, i furbi venditori di aria fritta, oggi vedono in Giuseppe Conte un ostacolo e un osso durissimo per loro. Hanno ragione. 

Modificato da fosforo311

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3 ore fa, fosforo311 ha scritto:

"Se cade Conte non cade il governo". Beh, è vero che, si parva licet..., il Bullo sta alla Costituzione vigente come Russell alle Sacre Scritture, ma non ha detto esattamente questo. Il presidente del Consiglio mantiene l'unità di indirizzo politico e amministrativo del governo (art.95 Cost.). Quindi, se cade Conte cade tutto il governo. Il Bullo in realtà ha detto che in tal caso non si va alle elezioni ma si fa un altro governo. Ma così dicendo si è messo vieppiù la Costituzione sotto i piedi. Cito le sue parole testuali dalla E-news di ieri 17 febbraio:

... se cade il Governo Conte bis, ci sarà un nuovo Governo. Non le elezioni. 

Ipse dixit! Il presidente della Repubblica non viene nemmeno menzionato. Cari forumisti, poi qualcuno si inalbera se a un simile soggetto gli si dà del "bullo" (Belpietro), del "caudillo" (De Bortoli) o del "pifferaio" (Scalfari). Ma nemmeno il leader del primo partito può entrare a gamba tesa nelle prerogative costituzionali del capo dello Stato, figuriamoci se può farlo il capetto di un partitino che alle ultime elezioni neppure c'era e che è dato dai sondaggi al 4%! Per giunta questo capetto arrogante ha coperto pure un'alta carica istituzionale, ma non ha imparato a rispettare le istituzioni.

Apro un inciso. Siamo in una democrazia rappresentativa di tipo parlamentare. Il popolo è sovrano ma di fatto esercita questa sovranità solo al momento del voto. Quindi andrebbe introdotta in Costituzione (e recepita nei regolamenti parlamentari) questa norma semplicissima: una volta costituiti i gru.ppi parlamentari dopo le elezioni, non è ammessa la formazione di nuovi gru.ppi nel corso della legislatura. Naturalmente, proprio perché siamo in democrazia, un nuovo partito può essere fondato in qualsiasi momento, ma dovrebbe restare rigorosamente fuori dal Parlamento fino alle successive elezioni. In Parlamento dovrebbero essere rappresentate solo liste votate dai cittadini. L'assenza di un vincolo di mandato per gli eletti (art.67) è in plateale conflitto con il principio di sovranità popolare (art.1). Dire che gli eletti "rappresentano la Nazione" è a mio modesto avviso un'astrazione un po' banale. La rappresentano in quanto cittadini, sia pure investiti di poteri e prerogative particolari, ma in concreto, come eletti, essi rappresentano i loro elettori. Fermo restando il diritto di dissentire dal partito ed eventualmente di uscirne e continuare a fare il parlamentare a titolo personale. Dato che è inimmaginabile modificare l'art.1, è necessario a mio avviso sostituire l'art.67 con la norma di  cui sopra. Altrimenti rassegniamoci a un parlamento di mercenari e di camaleonti che destabilizzano i governi e che a noi elettori ce lo mettono in quel posto.

Tornando al Bullo, è del tutto evidente (e non da oggi) che lui detesta Giuseppe Conte. Prima che politica è una questione personale. Conte non è un politico però è uno statista, non è un populista ma è amato, o per meglio dire "stimato" dal popolo (caso raro in Italia). È una persona seria, capace, pragmatica e non ricattabile, e il popolo questo lo percepisce. Renzi è un mestierante della politica, qui non voglio giudicarlo sulle capacità, ma certo è una persona poco seria altrimenti avrebbe mantenuto il solenne impegno preso con il popolo sovrano di lasciare la politica. Quindi non sarà mai uno statista. Anche l'altro Matteo, per ragioni personali analoghe, detestava il capo del governo di cui faceva parte. Ma dal giorno della lezione subita in Senato, quando Conte lo risvegliò bruscamente, a suon di randellate, dal sogno dei "pieni poteri", lo detesta ancora di più. I politicanti di mestiere, i populisti poco rispettosi delle istituzioni e del popolo sovrano, i furbi venditori di aria fritta, oggi vedono in Giuseppe Conte un ostacolo e un osso durissimo per loro. Hanno ragione. 

Ahahahahahaha , vedere un idio ta qual e’ il Cazzaro di Napoli che in piena crisi di insonnia da demenziale sfoggio di antirenzite pari solo a quello che può partorire solo un mungitore dell’alto Veneto , non può che ingenerare una altrettanto gustosa crisi di comicità involontaria dalla quale , però , mi ricompongo subito apprestandomi a “bastonare” il kuletto del sempre più ebe te Cazzaro partenopeo. Dopo essermi fatto notevoli risate sul giudizio di “statista” che riserva a Giuseppi , noto trasformista e capace nel giro di poche ore dal passare ad essere il PDC  con Salvini ed avallare e rivendicare con orgoglio tutti i provvedimenti emessi con il Capitone ed essere , ora , il PDC di uno schieramento che andrà orgogliosamente e giustamente ad eliminare i provvedimenti emessi in precedenza , andiamo a spiegare ed ad interpretare le parole pronunciate da Renzi che dimostra , una volta di più , di essere un politico di razza e di “mangiare “ tra colazione , pranzo e cena , questi “gnomi” politici che , di volta in volta, gli si parano davanti . Eppure stavolta le parole di Renzi sono state così chiare che neanche l’idio ta  campano, di cui solo da ieri sappiamo pure essere in possesso del record mondiale tra gli scolari delle elementari di apprendimento e successiva narrazione a memoria , in soli 10 minuti , di lunghissime poesie. Ergo : la lezioncina costituzionale che così tanto impegno e passione ha fatto propendere il Cazzaro napoletano , e’ destinata alle risate . Renzi così ha parlato , non per sostituirsi al Presidente della Repubblica che e’ l’unico che in caso di caduta di un governo , ha la facoltà di indire nuove elezioni , ma perché sono proprio i dettami costituzionali che , in questo preciso momento , lo impediscono. Lo impediscono perché a fine marzo andremo a votare per il referendum voluto dai 5s . Dopodiché , dovranno essere rivisti tutti i collegi e la cosa , se tutto va bene , si protrarrà fino all’ estate inoltrata . Considerati i tempi necessari e costituzionali circa l’indire nuove elezioni e rispettando i termini relativi alla campagna elettorale, se tutto va bene , non andremo a votare non prima del prossimo inverno . Quindi Renzi ha descritto una ovvietà che solo un idio ta e capa tanta non ha capito e che lo ha reso insonne più di quello che già lo e’ di suo . Quindi , e concludo : Renzi li tiene tutti per le palle come era chiaro fin dall’inizio . Possono “farlo fuori” solo se Scilipotizzani e Razziscono il Senato. La cosa mi sembrerebbe ardua ma possibile . Staremo a vedere e giudicheremo . Sarebbe e sarà interessante il giudizio del Cazzaro di Napoli se la cosa si verificasse dopo quel che ha detto quando ciò si e’ verificato anni addietro . 

Modificato da mark222220

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questa mattina il maggiordomo ha fatto la pipì nel pitale leopodiniano al posto del legittimo proprietario e poi è corso a vuotarlo.

Con grande soddisfazione.

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Sarà meglio che si occupi del pitale del suo padrone , Sancho . Quello minziona a tutto spiano anche di notte .  Si faccia corrispondere un aumento di stipendio . 

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Quale sarebbe il mio padrone, sig maggiordomo?

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