Parliamo di cose ancor più belle
Iniziata da
shinycage,
2 messaggi in questa discussione
Ehehehehehe
Rimane da capire con quali soldi il Povero Di Battista paga rispettivamente due collaboratori ogni mese, con quali soldi paga le trasferte sul territorio nazionale e all'estero e se soprattutto presenta regolare fattura da rimborsare per l'acquisto di giocattoli sexy come faceva l'allegra consigliera del Partito Detenuti sezione Emilia Romagna.
Altro che giochi semantici, li erano lunghi e nerboruti oggetti di finissimo *** che sollazzavano buchetti golosi.
Tutto a spese del contribuente, come impone la migliore tradizione PDocchiosa.
Torna a leggere l'INUTILITÀ somaro, non prima che lo stalliere l'abbia usata per ripulirsi le terga.
BaS
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Inviata
Povero ed inconsapevole Shinycaghetta . Non solo la vita non è stata tenera con lui togliendogli la possibilità di "vedere " gli ha dato pure una discreta fetta in meno di cervello . Oggi e' qui magnificando il fascista Di Battista che , ai suoi occhi (?) appare come il campione della lealtà , il campione e l'eroe di quel che tutti i parlamentari seri dovrebbero fare . I fatti, purtroppo per Di Battista, stanno diversamente. Basta andare su tirendiconto.it – sito utilizzato dai parlamentari del M5S per la rendicontazione di entrate e spese – e dare un’occhiata alle cifre per accorgersi che quello di Di Battista è un giochino semantico assai furbo. Sia chiaro: qui non si fa nessuno scoop. I dati sono online, chiunque può prenderne visione. E su Youtube già da tempo circolano video che evidenziano le omissioni di Di Battista sulla questione stipendio. Ma, come dicevano i latini, repetita iuvant.
Gli ultimi dati disponibili, relativi a febbraio 2016, ci dicono che Alessandro Di Battista ha percepito in quel mese uno stipendio netto di 5.246,55 €. Di questi, il deputato grillino ha restituito 2.035,39 €, tenendo per sé 3.211,16 €: ovvero i famosi “tremila euro al mese” di cui sopra.
Come tutti i parlamentari, però, Alessandro Di Battista percepisce mensilmente anche diaria e rimborsi destinati alle spese generali e di esercizio del mandato, che per il mese di febbraio ammontano complessivamente a 8.062,39 €. Di questi, Di Battista ha tenuto per sé, spendendoli, 5.515,17 €, e ha restituito 2.546,65 €. Complessivamente, tra stipendio netto e rimborsi, Di Battista a febbraio ha restituito 4.582,04 €, tenendo per sé “solo” 8.726,90 € sui 13.308,94 € disponibili.
Il giochino semantico di Di Battista
Ora, dov’è lo scandalo? Da nessuna parte, anzi. A Di Battista , e a tutti i Cinque Stelle , fa onore un gesto come la restituzione di una parte delle proprie entrate mensili. Ma allora perché andare in tv a dire “io guadagno tremila euro al mese, mentre gli altri circa tredici-quattoridicimila” (come al minuto 00:26:55 della puntata di Virus dello scorso 12 marzo)?
Il trappolone semantico sta tutto qui: quando Di Battista parla di sé, menziona solo il netto del suo stipendio, tacendo sui rimborsi spese esentasse che comunque percepisce; al contrario, quando parla delle entrate degli altri, butta nello stesso calderone stipendio netto e rimborsi, dando allo spettatore l’impressione che i deputati della Casta guadagnino il quadruplo rispetto a lui e agli altri esponenti della scuderia Grillo. Povero idio ta cecato ....mi fai quasi pena !!
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