NON CI SARA' IL COSO IN E.R. MA QUESTA INCAPACE...

Non  è  in grado  manco  di  portare  la  borsa  a Bonaccini  , ma  chi ha  il  coraggio  di  votarla  ? Se  non  lo  sapete  in  consiglio  Regionale   c'è  già   ma  le  sue  presenze  si  contano sulle   dita  forse  di  due   mani ma  non  ne  sono  certo....

"Da quando è cominciata la campagna elettorale, la candidata della Lega che fra due settimane spera di diventare presidente dell’Emilia Romagna:

- ha detto che l’Emilia-Romagna confina con il Trentino Alto Adige a nord e con l’Umbria a sud;
- ha dato appuntamento sui social ai suoi sostenitori a Bologna, postando una foto di Ferrara;
- si è scagliata contro le visite a pagamento dal privato, proponendo però allo stesso tempo per l’Emilia-Romagna il modello lombardo, che a sua insaputa è fatto per gran parte di sanità privata;
- ha proposto ospedali aperti di notte e nel weekend in Emilia-Romagna, che a sua insaputa sono già aperti di notte e nei weekend;
- ha proposto una legge regionale per la costituzione di un assessorato al Turismo nella Regione Emilia-Romagna, che però già esiste, dal 2011, a sua insaputa;
- ha proposto una legge regionale per finanziare le rievocazioni storiche che però, a sua insaputa, esiste già;
- ha proposto d’istituire un Osservatorio regionale sulle disabilità, che però, a sua insaputa, esiste già;
- ha promesso l’istituzione di “un fondo per aiutare le persone che subiscono violenze", che però in Emilia-Romagna esiste già, evidentemente a sua insaputa. E precisamente da 15 anni.

L’Emilia-Romagna è tra le prime regioni in Italia per sanità, servizi, produttività, lavoro. E questo perché gli emiliano-romagnoli, per il bene delle proprie famiglie e della propria comunità, hanno sempre scelto con criterio alla guida della propria regione persone competenti, capaci, serie.

Oggi vogliono farci perdere tutto questo per consegnare la Regione nelle mani di una persona che non sa nemmeno dove sia la propria regione. Che viene tenuta alla larga del suo stesso leader, che non avendo altri argomenti spera di far votare per la propria candidata con foto di lui che addenta cibi locali.

Perché vuol nascondere loro che, in caso di vittoria, a governare sarebbe lei, quella che non distingue Bologna da Ferrara e non lui.

Ma l’Emilia-Romagna ha una dignità che non si compra con i selfie.
Ma si conquista con competenza, serietà, proposte e buona politica.
Mettetevelo bene in testa".

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

3 messaggi in questa discussione

non  vedo  post  in merito 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
......"La7. Ci sono Sallusti e Bonaccini. Il primo è lì con un obiettivo preciso: mettere in difficoltà Bonaccini. Perché siamo vicini alle elezioni e Borgonzoni fa gaffe una volta al giorno. Bisogna dare una mano. Allora, con finta calma, guarda Bonaccini e parte all'attacco: “Lei accusa Salvini di aver sostituito la sua candidata in Emilia-Romagna. Ma lei si vergogna del suo partito ed ha tolto i simboli ed i colori dai manifesti. Non pensa sia quindi peggio rinnegare i partiti?”

Bonaccini rimane impassibile. Non lo interrompe. Aspetta che finisca e poi, qui con vera calma, lo guarda e gli fa: “Vede, nel simbolo del Partito Democratico c’è il nome Bonaccini. Nelle liste di sinistra che mi appoggiano c’è scritto Bonaccini. Nel simbolo della Lega c’è scritto Salvini. Non Borgonzoni. Nella lista Fratelli d’Italia c’è scritto Meloni. Non Borgonzoni. A lei risulta che Salvini e Meloni si candidino a governare l’Emilia-Romagna?”"

Grande Bonaccini👇👇👇👇😂

L'immagine può contenere: 2 persone, barba e testo

La7. Ci sono Sallusti e Bonaccini. Il primo è lì con un obiettivo preciso: mettere in difficoltà Bonaccini. Perché siamo vicini alle elezioni e Borgonzoni fa gaffe una volta al giorno. Bisogna dare una mano. Allora, con finta calma, guarda Bonaccini e parte all'attacco: “Lei accusa Salvini di aver sostituito la sua candidata in Emilia-Romagna. Ma lei si vergogna del suo partito ed ha tolto i simboli ed i colori dai manifesti. Non pensa sia quindi peggio rinnegare i partiti?”

Bonaccini rimane impassibile. Non lo interrompe. Aspetta che finisca e poi, qui con vera calma, lo guarda e gli fa: “Vede, nel simbolo del Partito Democratico c’è il nome Bonaccini. Nelle liste di sinistra che mi appoggiano c’è scritto Bonaccini. Nel simbolo della Lega c’è scritto Salvini. Non Borgonzoni. Nella lista Fratelli d’Italia c’è scritto Meloni. Non Borgonzoni. A lei risulta che Salvini e Meloni si candidino a governare l’Emilia-Romagna?”

Un attimo di silenzio in studio. Poi partono gli applausi. Sallusti bofonchia, tenta di rimanere calmo. Poi prova a insistere. Ma in realtà è tutto finito lì. Il tentativo di mettere in imbarazzo Bonaccini, sì.

Ma, soprattutto, quello di mettere in in buona luce Borgonzoni. Che anche se non è in studio esce di nuovo dallo scontro come sempre: in imbarazzo.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio

Crea un account

Non sei ancora iscritto? Registrati subito


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.


Accedi ora