altru due se ne vanno...solo il geom.filini rimane...come il soldato giappones enella foresta a combattere la guerra finita

Il M5S perde altri pezzi. Due deputati,
Nunzio Angiola e Gianluca Rospi,lascia-
no il gruppo parlamentare pentastellato
e approdano al Gruppo Misto.

“Il mio dissenso non deriva da un mio
personale cambiamento di opinioni, ma
dalla presa d’atto che i vertici hanno
preferito trincerarsi in una chiusura
pregiudiziale nelle proprie granitiche
convinzioni”,dichiara Angiola. Non dis-
simile la posizione di Rospi:”Non è più
tollerabile una gestione verticistica e
oligarchica…il Movimento non vuole
più dialogare con la base”.

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3 messaggi in questa discussione

Qualche caso raro e isolato di dissidenti in buona fede ci può essere, ma le defezioni nel M5S tra questa legislatura e l'altra sono molte decine. È pacifico che si tratta per lo più di gente senza ideali e senza dignità, che ha preso un comodo tram per entrare in parlamento. E che rinnega la propria firma sugli impegni sottoscritti e il mandato degli elettori, cioè del popolo sovrano. Attenzione: un mandato niente affatto negato dalla Costituzione, e ci mancherebbe: è il nocciolo della democrazia rappresentativa. La Carta nega solo il carattere vincolante, ma l'articolo 67 andrebbe ampiamente rivisto insieme ai regolamenti parlamentari: nessuna costituzione minimamente seria e solo regolamenti da repubblica delle banane possono permettere vergognosi mercati delle vacche come quelli dei parlamenti del paese di Pulcinella: 566 (dicasi cinquecentosessantasei) cambi di casacca solo nella passata legislatura. Alla faccia di chi ha eletto questi camaleonti! Alla faccia del popolo sovrano! Se io fossi in dissidio insanabile con Di Maio, uscirei dal Movimento ma anche dal Parlamento. Chi ha il bostik spalmato sulle chiappe dovrebbe almeno restare fedele al governo Conte e alle regole grilline basilari, come il limite dei due mandati e l'autoriduzione dello stipendio per fini sociali. Dissento da Di Battista: Paragone è solo una prima donna. Ha negato la fiducia, con il rischio di far cadere il governo e di lasciare i poveri senza reddito di cittadinanza, e lo ha fatto solo per finire sotto i riflettori. Ma valeva poco come conduttore televisivo, vale ancora meno, molto meno, come politico. 

https://www.ilsole24ore.com/art/il-valzer-cambi-casacca-566-dall-inizio-legislatura-AEnInGXD?refresh_ce=1

Modificato da fosforo311

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E invece Di Maio vale moltissimo, può coprire magnificamente qualsiasi ministero, vero, sig fosforo?

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20 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

E invece Di Maio vale moltissimo, può coprire magnificamente qualsiasi ministero, vero, sig fosforo?

Egregio, io penso che Di Maio sia un ragazzo intelligente che, con più esperienza, potrebbe coprire qualsiasi ministero, specie nel paese che ha visto incompetenti assoluti come Alfano agli Esteri, Gelmini e Fedeli all'Istruzione (donne cui il mio barbiere potrebbe impartire lezioni in molte materie, a partire dall'Italiano), il ciellino Lupi alle Infrastrutture, etc.etc. Ma ho sempre criticato, per tutti non solo per Di Maio, l'accumulo delle cariche e dei ruoli. Grillo diede l'esempio: il capo politico di un movimento popolare che interpreta la politica come servizio, e non come potere, non dovrebbe avere seggi né poltrone. Ho criticato la scelta di Di Maio: al suo posto avrei visto meglio Di Battista, o anche Fico, o anche l'ottimo Nicola Morra. Ma soprattutto critico l'impostazione verticistica dello Statuto: un movimento come il Movimento non dovrebbe avere un capo politico, bensì un collegio dirigente composto da membri in rotazione. In Italia la politica si è personalizzata in maniera abnorme e deleteria. È diventata la politica degli egoarchi e delle prime donne. Un caso esemplare è quello della Lega di Salvini. Ha fatto un congresso di mezza giornata in cui ha cambiato lo Statuto all'unanimità e per acclamazione, cioè in puro stile nordcoreano. Il Movimento dovrebbe porsi in antitesi rispetto a questa degenerazione, il ruolo di capo politico andrebbe abolito. Quando sarà attuata pienamente la democrazia diretta, che è il fine ultimo del M5S, spariranno i partiti e i movimenti, e con essi tutti i capi, i capetti e le prime donne alla Salvini o alla Renzi. Saluti

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