Napoli festeggia l'anno nuovo a champagne

25 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Io ho parlato di due "esempiucci" di correlazione negativa tra produttività oraria e ore lavorate,  di due esperimenti che hanno dato risultati interessanti e superiori alle attese. Lungi da me l'idea di ricavarne per induzione conclusioni generali.

Allora perché caxxo hai tirati in ballo i due esempiucci? Stiamo discutendo della tesi secondo la quale "il lavorare meno e il lavorare stabilmente sono due fattori che incrementano mediamente la produttività oraria del lavoro" .

25 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

"LA CURVA SI APPIATTISCE!". Ohibò! E con ciò?

Con ciò concludiamo che il provvedimento CHE TU HAI TIRATO IN BALLO non è servito per dimostrare la tesi secondo la quale "il lavorare meno e il lavorare stabilmente sono due fattori che incrementano mediamente la produttività oraria del lavoro" .

25 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

La tua considerazione, in rosso e in grassetto, evidenzia e conferma in modo plateale solo due cose:

NON CAPISCI QUASI NIENTE DI ECONOMIA E CAPISCI MENO DI NIENTE DI STATISTICA.

Negativo.

La mia considerazione dimostra che ragioni a casaccio e pertanto scrivi a casaccio.

Prima tiri in ballo le 28 ore tedesche, poi ammetti che il medesimo provvedimento non può dimostrare la tesi secondo la quale "il lavorare meno e il lavorare stabilmente sono due fattori che incrementano mediamente la produttività oraria del lavoro" .

SEI UN CAZZARO E COME TUTTI

I CAZZARI SEI INCAPACE DI

ARGOMENTARE COMPIUTAMENTE

IN TEMA DI ECONOMIA.

L'ECONOMIA RISULTA MATERIA CHE NON SI CONCILIA MINIMAMENTE

CON I VANEGGIAMENTI DI UN

PANZANARO AFFETTO DA

PSEUDOLOGIA FANTASTICA.

 

25 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

E ti ho anche detto che non ho tempo: il mio tablet nell'archivio storico di Virgilio procede come un elefante nelle sabbie mobili.

Invece di inventare scuse ti devi dare da fare per trovare il TUO post che dovrebbe contenere un eccellente studio econometrico che avvalorerebbe la tesi secondo la quale "il lavorare meno e il lavorare stabilmente sono due fattori che incrementano mediamente la produttività oraria del lavoro" .

FINO A QUANDO NON LO TROVERAI DOVREMO NECESSARIAMENTE CONCLUDERE CHE HAI INVENTATO L'ENNESIMA PANZANA.

Capito, caro il mio coppoladiminchia panzanaro?

Mi stai chiedendo di trovare

UN POST CHE NON ESISTE

Ti rendi conto di quanto sia grave la pseudologia fantastica che ti affligge?

Parlaci piuttosto della pizza di Michele.

Buona futura opposizione di iinquisiti di sinistra a tutti

Modificato da ilsauro24ore

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35 messaggi in questa discussione

Qualcuno può dimostrare che lavorando 10 ore al giorno si produce di più che lavorarne otto?

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Conta la produttività !! Te puoi lavorare anche 15 ore al giorno ma se il tuo lavoro non produce ricchezza non conta niente . Di contro puoi fare l’esempio opposto ed e’ possibile lavorare qualche ora in meno e produrre ricchezza . Solo che ci vogliono anni ed anni e soprattutto una grande rivisitazione complessiva dell’organizzazione del lavoro . In Italia , al momento è impensabile in quanto , da oltre 25!anni la ricchezza del nostro lavoro produce solo un quarto di quello che e’ la media europea . E’ logico , quindi , che le sperimentazioni , perché di quello si tratta e non di processi definitivi del monte ore lavorato ,  sono presenti e vengono attuate solo nei paesi più ricchi !! Quindi i teoremi alla Cazzaro di Napoli e’ aria che esce dalla bocca senza nessuna valenza di logicità macroeconomica . Così come e’ una barzelletta Fosforosa , da Centro Sociale , quando afferma che lavorare meno per lavorare tutti porta automaticamente ad una maggiore produttività e Keynes , e mi costa dare ragione al sig Sauro , manco c’ha pensato a fare una affermazione del genere . Perché lo avrebbero rinchiuso e lui stesso , e tutti gli altri economisti più importanti che nel tempo hanno studiato ed analizzato i suoi concetti , considerando che le sue previsioni erano relativizzate ad un secolo di distanza , mai si sono mai sognati di dirlo . Lo dice il Cazzaro Partenopeo perché e’ un “estremista “ ideologico fine a se stesso visto che ancora e’ favorevole , nel 2020, alla lotta di classe , alla dittatura del proletariato ed agli espropri proletari . Insomma un deficiente !! Ma un deficiente che se avesse il potere di farlo non ci penserebbe nemmeno un secondo a distruggere l’economia di un Paese in pochi mesi . Però sarebbe felice e contento perché , pur poverissimi , si laverebbe pochissimo e la popolazione starebbe ore ed ore a suonare il mandolino con un sigaro in bocca con un mezzo bicchiere di Rum statalizzato come a Cuba . Figuriamoci se Keynes era su queste posizioni che sarebbero , in cambio di uno spaventoso cataclisma economico , l’abbandono della logica di mercato e di ciò che comporta , compreso l’isolamento da tutto il resto sviluppato ed industrializzato  che ha , nella economia di mercato la sua stella cometa . Dirò di più : Keynes era convinto che per ottenere miglioramenti per le forze lavoro bisognava anche attingere da logiche e politiche capitaliste .  Sentire le fantastiche panzane del Cazzaro napoletano fa sorridere . Sono barzellette con le quali può deliziare il suo barbiere ed il suo pizzaiolo . 

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1 ora fa, ahaha.ha ha scritto:

Qualcuno può dimostrare che lavorando 10 ore al giorno si produce di più che lavorarne otto?

Egregio, che la produttività oraria tenda ad aumentare riducendo l'orario di lavoro è un fatto del tutto ovvio e naturale. Solo i faziosi possono negarlo. Gli esseri umani non sono robot e lavorando si stancano.  Ma ci possono essere eccezioni alla suddetta regola. Un esempio. Nel 2018 è iniziato in Germania un esperimento di settimana corta a 28 ore (contro le normali 35, da noi sono 40). Ha riguardato 900.000 operai del Baden Wurttemberg, per lo più metalmeccanici. Una scelta non casuale. Quella regione è tra le più ricche e produttive del paese, il capoluogo Stoccarda è la sede di Mercedes e Porsche. Chiaramente si vuole verificare se accorciando l'orario di lavoro si riesce a incrementare una produttività già altissima. Obbiettivo molto ambizioso. Basta pensare che un dipendente Porsche contribuisce al fatturato annuo per quasi 1 milione di euro, cioè il triplo di un lavoratore medio in Italia (in verità la produttività andrebbe misurata non sul fatturato ma sul valore aggiunto, ma non sottilizziamo). Non ho trovato il dato in rete, ma non mi sorprenderebbe che la produttività di quei 900.000 operai fosse diminuita. Infatti l'industria tedesca dell'auto è in grave crisi. Nel 2018 la produzione nazionale è calata di quasi il 10%, non ci sono ancora i dati sul 2019 ma non credo sia andata meglio. Ora un'azienda che vede calare bruscamente gli ordinativi, o taglia il personale o taglia gli orari di lavoro oppure rallenta le linee di produzione. In quest'ultimo caso la produttività oraria degli addetti cala, a prescindere dalle ore di lavoro e dalla stanchezza. La Mercedes addirittura parla di tagli al personale, sarebbe a mia memoria un fatto più unico che raro per il colosso di Stoccarda, ma una cosa è certa: se una parte dei suoi dipendenti ha aderito all'esperimento delle 28 ore, ciò renderà gli eventuali tagli meno pesanti e meno dolorosi. Il saggio e ben fondato principio del lavorare meno lavorare tutti si rivela dunque utile non solo nelle fasi espansive ma anche (o soprattutto) in tempo di crisi.

Saluti

 

 

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sig ahaha.ha , la prego . Almeno una volta mi creda sulla parola e non presti attenzione neanche ad una parola che l’idio ta nonché Cazzaro napoletano profferisce . Con uno così al timone economico di un Paese , diventiamo naufraghi nel giro di poche ore . Creda a me la supplico !! Il Cazzaro non sa quel che dice . Fa un po’ di intellettualismo d’antan , non ha *** necessarie per trarre conclusioni e quindi “strappa” un po’ di Keynes , un po’ di qui ed un po’ di qua . Le giuro , a differenza di quel che vorrebbe far credere il Cazzaro partenopeo ,  che nei paesi dove si vive meglio non hanno affatto avuto bisogno di scacciare l'imprenditoria privata. tutt'altro. E’ un Segno evidente che le due cose non sono affatto incompatibili. Anzi, nei paesi dove si vive peggio, guarda caso, l'imprenditoria privata è pressoché assente . Glielo giuro su cosa ho di più caro . Lasci il Cazzaro di Napoli al suo destino o, in subordine , alle chiacchierate con il suo parrucchiere e/o pizzaiolo . 
 

 

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5 ore fa, mark222220 ha scritto:

Conta la produttività !! Te puoi lavorare anche 15 ore al giorno ma se il tuo lavoro non produce ricchezza non conta niente . Di contro puoi fare l’esempio opposto ed e’ possibile lavorare qualche ora in meno e produrre ricchezza . Solo che ci vogliono anni ed anni e soprattutto una grande rivisitazione complessiva dell’organizzazione del lavoro . In Italia , al momento è impensabile in quanto , da oltre 25!anni la ricchezza del nostro lavoro produce solo un quarto di quello che e’ la media europea . E’ logico , quindi , che le sperimentazioni , perché di quello si tratta e non di processi definitivi del monte ore lavorato ,  sono presenti e vengono attuate solo nei paesi più ricchi !! Quindi i teoremi alla Cazzaro di Napoli e’ aria che esce dalla bocca senza nessuna valenza di logicità macroeconomica . Così come e’ una barzelletta Fosforosa , da Centro Sociale , quando afferma che lavorare meno per lavorare tutti porta automaticamente ad una maggiore produttività e Keynes , e mi costa dare ragione al sig Sauro , manco c’ha pensato a fare una affermazione del genere . Perché lo avrebbero rinchiuso e lui stesso , e tutti gli altri economisti più importanti che nel tempo hanno studiato ed analizzato i suoi concetti , considerando che le sue previsioni erano relativizzate ad un secolo di distanza , mai si sono mai sognati di dirlo . Lo dice il Cazzaro Partenopeo perché e’ un “estremista “ ideologico fine a se stesso visto che ancora e’ favorevole , nel 2020, alla lotta di classe , alla dittatura del proletariato ed agli espropri proletari . Insomma un deficiente !! Ma un deficiente che se avesse il potere di farlo non ci penserebbe nemmeno un secondo a distruggere l’economia di un Paese in pochi mesi . Però sarebbe felice e contento perché , pur poverissimi , si laverebbe pochissimo e la popolazione starebbe ore ed ore a suonare il mandolino con un sigaro in bocca con un mezzo bicchiere di Rum statalizzato come a Cuba . Figuriamoci se Keynes era su queste posizioni che sarebbero , in cambio di uno spaventoso cataclisma economico , l’abbandono della logica di mercato e di ciò che comporta , compreso l’isolamento da tutto il resto sviluppato ed industrializzato  che ha , nella economia di mercato la sua stella cometa . Dirò di più : Keynes era convinto che per ottenere miglioramenti per le forze lavoro bisognava anche attingere da logiche e politiche capitaliste .  Sentire le fantastiche panzane del Cazzaro napoletano fa sorridere . Sono barzellette con le quali può deliziare il suo barbiere ed il suo pizzaiolo . 

La mia ombretta Mark scrive provolonate inenarrabili, dunque è costretto a dare ragione all'ombretta gemella Sauro, che a sua volta produce in questa discussione provolonate inenarrabili. La cosa più comica e che i due, prima di affiatarsi teneramente all'ombra del sottoscritto, si scambiavano botte da orbi. Sono soddisfatto e orgoglioso. A costo di apparire stucchevole, riporterò un'altra nota autobiografica: riappacificare le persone è per me, da sempre, una missione laica.

Keynes era così attento alle logiche capitaliste che arrivava a proporre una settimana lavorativa di 15 ore quando i capitalisti dell'epoca sfruttavano operai, minatori e contadini per 60 ore e passa. Chissà come reagirebbe Confindustria se il governo Conte, con più ragioni di Keynes stante l'enorme progresso dell'automazione e l'avvento dell'informatica, abbracciasse l'idea non dico delle 15 ore ma delle 28 ore in sperimentazione in Germania (non in Venezuela). Keynes non si faceva nemmeno scrupolo di stravolgere le regole del cosiddetto libero mercato (in questo caso il mercato del lavoro) arrivando a sostenere che lo Stato, in tempi di crisi, dovrebbe assumere operai solo per scavare buche e poi riempirle (lavorare tutti!). E dovrebbe farlo, per giunta, spendendo in deficit! UN GRANDE! UN GRANDISSIMO!! UN RIVOLUZIONARIO!!! IL CARAVAGGIO DELL'ECONOMIA!!!!

Ombretta Mark, dopo avere studiato non Keynes ma Marattin (non so se mi spiego), sostiene che in Italia non possiamo permetterci di accorciare la settimana lavorativa (da noi tuttora ferma alle 40 ore del 1969, non so se mi spiego) solo perché da noi la produttività è cresciuta negli ultimi 25 anni molto meno della media europea. Questo è vero, anche se ultimamente stiamo recuperando qualcosa. Ma è anche vero che:

a) La produttività è cresciuta più della riduzione delle ore lavorate per occupato. Per giunta ridotte più che altro dalla precarizzazione del lavoro, visto che la settimana lavorativa degli stabili a tempo pieno è ferma da 50 anni alle 40 ore. b) Siamo ben sopra la media europea delle ore lavorate e lontanissimi da paesi virtuosi come Germania, Olanda, Francia. c) Nonostante i tangibili e positivi effetti del decreto Dignità, siamo tuttora ben sopra la media UE nel tasso di disoccupazione, ovvero ben più lontani dall'obbiettivo keynesiano della piena occupazione. d) Nonostante la bassa crescita della nostra produttività, si è allargata da noi più che nella media europea la forbice tra produttività e salari, almeno nel settore privato dove i salari reali (al netto dell'inflazione) sono addirittura diminuiti rispetto al 1990 (fonte Repubblica 2015). e) Il costo medio orario del lavoro dipendente in Italia, nonostante l'elevato cuneo fiscale, risulta minore della media UE e nettamente minore rispetto a paesi virtuosi come Germania, Francia, Olanda (fonte Eurostat 2016). 

Particolarmente significativo a mio modesto avviso è il punto (d). Dirò più avanti qualcosa sul settore pubblico, ma in sintesi i punti (d) ed (e) si traducono nel notevolissimo fatto seguente. Gli imprenditori privati italiani, a dispetto del notevole e penalizzante gap di produttività (in buona parte imputabile proprio a loro stante il netto divario con il resto d'Europa nell'investimento privato in ricerca, innovazione e sviluppo) hanno potuto godere negli ultimi decenni, mediamente, di un andamento del margine operativo lordo (ovvero, in prima approssimazione, gli utili ante imposte) leggermente migliore (parlando con prudenza) di quello della media europea e non lontano neppure da quello dei paesi europei più virtuosi. E non dimentichiamo che la base di partenza era molto buona.  Dunque i nostri imprenditori privati, alla fin fine,  hanno poco di cui lamentarsi (e molto da rimproverarsi) se non per l'imposta sugli utili, aliquota peraltro anch'essa in diminuzione (dal 37% del 2000 all'attuale 24%). Di certo sono i dipendenti del settore privato ad avere più ragioni per lamentarsi per quanto avvenuto negli ultimi decenni in Italia.  

Ricapitolando, tutti i punti esaminati, a,b,c,d,e, convergono chiaramente nell'indicare che proprio in Italia, a dispetto del gap di competitività con il resto d'Europa, c'è una maggiore necessità di ridurre drasticamente l'orario di lavoro. A mio avviso dovrebbe essere questa la prossima priorità del governo Conte. L'Italia ha bisogno di un governo molto keynesiano da qui alla fine della legislatura. La migliore riforma che il governo possa attuare per stimolare i consumi interni e per incrementare la produttività delle imprese private è proprio quella auspicata nel 1930 dal grande economista: ridistribuire il lavoro (e il reddito) tra quanta più gente possibile. Per il resto le imprese private hanno già ricevuto molto dallo Stato italiano. A mio modesto avviso  oggi possono chiedere solo una crescita dell'investimento pubblico accompagnata da una durissima lotta alla corruzione e agli sprechi (bonus populistici inclusi come gli 80 euro), e una lotta senza quartiere all'evasione fiscale e al lavoro nero in modo da abbassare la pressione fiscale e il cuneo fiscale. Non è superfluo ripetere per l'ennesima volta che, in particolare nel contesto italiano, una riduzione forte, brusca, generalizzata dell'orario di lavoro, non solo migliorerebbe la produttività oraria, ma abbatterebbe la precarietà, attenuerebbe la citata forbice salariale, stimolerebbe i consumi e valorizzerebbe le preziose, inestimabili risorse del tempo libero e della crescita demografica. Risolvendo i due deleteri, rovinosi paradossi di cui ho già parlato. In Italia abbiamo disoccupati e lavoratori saltuari che hanno tanto tempo libero ma pochi soldi da investirvi, e occupati che fanno gli straordinari e hanno i soldi ma non il tempo libero; e famiglie che avrebbero il tempo per allevare la prole ma non i soldi e quelle che hanno i soldi ma non il tempo. 

Infine un cenno al settore pubblico. Cito testualmente un rapporto ISTAT sulle aziende a partecipazione pubblica. Si riferisce al 2015 ma, almeno a giudicare dai buoni o eccellenti risultati ottenuti dalle maggiori aziende pubbliche negli ultimi anni (Eni, Enel, Poste, Fincantieri, Leonardo, etc.), direi che quanto segue è ben consolidato:

Le controllate pubbliche registrano nel 2015 un saldo complessivo di 6 miliardi e 800 milioni di euro (cioè di utili netti, nda) ...

... LA PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO in termini di valore aggiunto per addetto è di quasi il 50% SUPERIORE!!! (le maiuscole, i grassetti e i punti esclamativi sono miei, nda) a quelle delle aziende con le stesse forme giuridiche non partecipate dal settore pubblico (oltre 88.000 euro rispetto a circa 59.000). Questo effetto medio è ampiamente determinato dalla differente composizione settoriale e dimensionale delle partecipate pubbliche. Tuttavia, i livelli di PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO delle imprese controllate dalla P.A risultano SUPERIORI A QUELLI MEDI IN TUTTE LE CLASSI DI ADDETTI DELLE IMPRESE!!! (idem c.s., nda).

Cari forumisti seri, avete letto? Lo Stato imprenditore lavora meglio, molto meglio dell'imprenditore privato italiano medio. In particolare i livelli di produttività del lavoro sono nettamente e generalmente migliori nel settore pubblico. Se scorporassimo dai dati nazionali quelli relativi al settore pubblico, troveremmo allora un gap ancora maggiore con il resto d'Europa. Tale cioè da concludere che i nostri imprenditori privati, salvo eccezioni, negli ultimi 25-30 anni HANNO FATTO POCO MENO CHE DISASTRI. 

Mi sono già dilungato troppo anche se l'argomento è serissimo. Vi dico solo che appena chiuso il post invierò una mail alla Presidenza del Consiglio con le parole testuali dell'ISTAT citate sopra e con il mio personale invito:

CARO PRESIDENTE CONTE:

NAZIONALIZZIAMO, NAZIONALIZZIAMO, NAZIONALIZZIAMO!!!

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5 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Nel 2018 è iniziato in Germania un esperimento di settimana corta a 28 ore (contro le normali 35, da noi sono 40). Ha riguardato 900.000 operai del Baden Wurttemberg, per lo più metalmeccanici... Chiaramente si vuole verificare se accorciando l'orario di lavoro si riesce a incrementare una produttività già altissima. Obbiettivo molto ambizioso...

Non ho trovato il dato in rete, ma non mi sorprenderebbe che la produttività di quei 900.000 operai fosse diminuita.

Il cazzaro napoletano fosforo31, dopo avere sostenuto gli straordinari effetti delle 28 ore sulla produttività di 900.000 metalmeccanici tedeschi (tesi ovviamente sostenuta sulla base di aria fritta, NdA), ci viene a dire che non sarebbe sorpreso (sempre sulla base di aria fritta, NdA) se la produttività di quei metalmeccanici fosse DIMINUITA.

Il cazzaro napoletano fosforo31 nel giro di

un paio di post dice una cosa e il suo

esatto contrario.

1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

Non è superfluo ripetere per l'ennesima volta che, in particolare nel contesto italiano, una riduzione forte, brusca, generalizzata dell'orario di lavoro, non solo migliorerebbe la produttività oraria, ma abbatterebbe la precarietà, attenuerebbe la citata forbice salariale, stimolerebbe i consumi e valorizzerebbe le preziose, inestimabili risorse del tempo libero e della crescita demografica.

Il cazzaro seriale fosforo31 sostiene tesi che si basano su aria fritta prodotta dal battere a casaccio sulla tastiera da parte del medesimo pulcinella panzanaro.

In particolare vale la pena di sottolineare la solenne affermazione del principio "lavorare meno, tro mba re di più".

Su questo punto devo dare ragione al pulcinella panzanaro fosforo31: solo per Rocco Siffredi and friends lavorare di più significa tro mba re di più.

 

1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

Keynes non si faceva nemmeno scrupolo di stravolgere le regole del cosiddetto libero mercato (in questo caso il mercato del lavoro) arrivando a sostenere che lo Stato, in tempi di crisi, dovrebbe assumere operai solo per scavare buche e poi riempirle

John Maynard Keynes NON HA MAI

SCRITTO UNA SCEMENZA SIMILE.

Sfido il panzanaro serale fosforo31 a

dire dove Keynes abbia scritto

UNA SCEMENZA SIMILE.

Sottolineo che il cialtronissimo panzanaro fosforo31 NON HA ANCORA TROVATO il suo post che dovrebbe contenere un eccellente studio econometrico che avvalorerebbe la tesi secondo la quale "il lavorare meno e il lavorare stabilmente sono due fattori che incrementano mediamente la produttività oraria del lavoro" .

Evidentemente stiamo parlando di 

UN POST CHE NON ESISTE

Il cazzaro seriale fosforo31 non farebbe meglio a parlarci della pizza di Michele?

Buona futura opposizione di iinquisiti di sinistra a tutti

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 X SAURO24

Non disponendo della tua palla di vetro, ma solo di una testa pensante, non avevo fatto nessuna esplicita previsione sul risultato dell'esperimento tedesco, cioè sulla produttività dei 900.000 metalmeccanici del Baden Wurttemberg dopo la riduzione dell'orario di lavoro. I quali nella tua zucca vuota, in base alle semplici e ovvie affermazioni del sottoscritto, avrebbero dovuto far impennare non solo la produttività di quella regione ma dell'intera forza di lavoro tedesca (oltre 45 milioni di occupati). Sorvoliamo sulla tua bovina estrapolazione, che sta alla Statistica  come i rutti di Bossi stanno al Galateo, ma, come ho sempre scritto, la regola della correlazione negativa tra produttività oraria e orario di lavoro ha le sue eccezioni. È appena ovvio (non per te) che la prima non dipende solo dal secondo. Se un'azienda vede crollare gli ordini e ha i magazzini colmi di prodotti invenduti, la produttività cala a prescindere dalle ore lavorate. E l'industria dell'auto, che è la principale attività in quella regione, negli ultimi due anni ha attraversato in Germania la peggiore crisi da tempo immemorabile. 

Lavorare meno lascia più tempo libero. A meno che la tua zucca vuota, ma fantasiosa, non contesti anche questo elementare enunciato. E la gestazione, l'allevamento, l'educazione, la cura della prole, richiedono tempo, molto tempo. Magari a te, per cause di forza maggiore, ne fu riservato poco, ma ti assicuro che è così. 

"To dig holes in the ground", paid for out of savings, will increase, not only employment, but the real national dividend of useful goods and services.

Altrove, sempre nella sua Teoria Generale, Keynes propone un esempio più articolato. Parla di bottiglie riempite di banconote, seppellite dallo Stato in miniere di carbone poi a loro volta riempite di rifiuti. Lo Stato dà in concessione queste discariche ai privati, i quali impegnano risorse, uomini e mezzi, per recuperare le bottiglie, stimolando con ciò la domanda aggregata nazionale. Aggiunge che sarebbe meglio spendere il denaro pubblico per cose più utili, ma che, in caso di difficoltà, quanto sopra sarebbe pur sempre meglio di niente. 

Avevo scritto che Keynes "arriva a sostenere" cose come quelle suddette. Evidentemente si tratta di casi limite, di provocazioni o di paradossi. Keynes, come ogni economista serio, disapproverebbe opere costose e inutili come il TAV Torino-Lione. Ma sarebbe altrettanto inutile spiegarti dove finiscono la provocazione e il paradosso e dove comincia, proprio in quei famosi e discussi passaggi della Teoria Generale, l'essenza profonda e rivoluzionaria del pensiero keynesiano (che il tuo collega Mark riduceva quasi a una rivisitazione del capitalismo liberista).

Sei un buon cercatore ma hai poca memoria. Quel post esiste e a suo tempo ne discutemmo e polemizzammo a lungo. Ti ho sfidato io per primo, quindi tocca a te ritrovarlo. Per me il concetto è chiaro e non c'è alcun bisogno di studi econometrici a supporto.

Modificato da fosforo311

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BREVI NOTE PER IL CAZZARO SERIALE FOSFORO31

1 - Ricordo che il cazzaro seriale fosforo31 ha scritto:

Keynes non si faceva nemmeno scrupolo di stravolgere le regole del cosiddetto libero mercato (in questo caso il mercato del lavoro) arrivando a sostenere che lo Stato, in tempi di crisi, dovrebbe assumere operai solo per scavare buche e poi riempirle

Il cazzaro seriale fosforo31 dica chiaramente dove John Maynard Keynes abbia scritto quanto riportato sopra. Diversamente concluderemo che

IL PULCINELLA PANZANARO

FOSFORO31 HA INVENTATO

L'ENNESIMA BALLA GALATTICA

A occhio propendo per la balla galattica.

2 - J.M. Keynes nella Teoria Generale, capitolo 10 paragrafo VI, NON RACCOMANDA AFFATTO di riempire bottiglie di banconote e seppellirle.

3 - Il margine operativo lordo NON è in prima approssimazione l'utile ante imposte.

4 - Il panzanaro seriale fosforo31 non ha ancora detto in quale suo post si abbia notizia dell'eccellente studio econometrico che avvalorerebbe la tesi secondo la quale "il lavorare meno e il lavorare stabilmente sono due fattori che incrementano mediamente la produttività oraria del lavoro" .

Viene il fortissimo sospetto che il cazzaro seriale fosforo31 abbia inventato UN POST CHE NON ESISTE

5 - La missione laica del panzanaro seriale fosforo31 è quella di inventare bufale.

6 - La missione laica del panzanaro seriale fosforo31 dovrebbe essere quella di deliziarci con la pizza di Michele.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

Modificato da ilsauro24ore

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Dall'ultimo intervento, dove tace sull'esperimento tedesco delle 28 ore, sembra che finalmente il mio interlocutore Sauro24 si sia convinto di avere scritto in merito colossali castronerie. Bene, è già qualcosa. O better than nothing, come diceva Keynes del paradossale sostegno alla domanda aggregata da parte di uno Stato che seppellisce banconote in una discarica per dare lavoro e reddito ai privati nel disseppellirle. Ma il nostro Sauro24, essendo un docgalileo arrugginito dal tempo (e forse anche dalle figuracce a ripetizione), non è solo testardo, è anche pedante. Mentre il sottoscritto bada alla sostanza e non vede grosse differenze sostanziali con il far scavare buche per poi farle riempire. Tanto è vero che il nostro troverà centinaia di siti web (anche di Economia) e decine di libri in PDF e in Google books (idem c.s.) che attribuiscono al grande economista (Keynes once said) la seguente affermazione testuale: "The government should pay *** to dig holes in the ground and then fill them up". Orbene, può darsi che Keynes questa frase non l'abbia mai scritta, ma non possiamo escludere che l'abbia detta, stante la sua analogia concettuale con i due paradossali passaggi che ho citato dalla Teoria Generale. Ma è proprio il concetto, la sostanza, che poi è anche parte dell'essenza del pensiero keynesiano, ciò che sembra sfuggire al pedante Sauro24. Forse questo eccellente articolo potrà schiarirgli le idee:

https://www.eunews.it/2017/02/24/servono-le-buche-keynes/78712

Ho scritto anch'io che Keynes non raccomandava affatto quei metodi bizzarri, escogitati a mo' di paradosso o di provocazione.  È chiaro che nella pratica, come precisava lui stesso, è più sensato to build houses che scavare buche o seppellire banconote.  Voleva solo enfatizzare un concetto, un principio per lui centrale e all'epoca rivoluzionario: quello dell'intervento pubblico, della spesa pubblica a sostegno della domanda aggregata. Principio ben più importante dei metodi con cui può essere attuato.

Vengo rimproverato per un'errata definizione del margine operativo lordo delle aziende. Che incidentalmente, tra parentesi, avevo assimilato, in prima approssimazione, all'utile ante imposte. Il pedante pretendeva che avrei dovuto allungare quell'inciso, in un post già lunghissimo di suo, scrivendo che:

il MOL è il risultato ante imposte più gli ammortamenti e gli accantonamenti, meno i proventi della gestione accessoria più gli oneri della gestione accessoria, meno i proventi finanziari più gli oneri finanziari, meno i proventi straordinari più gli oneri straordinari. 

Ma io non sono un revisore di conti e questo è un forum di politica non di contabilità. Intendevo semplicemente fare un confronto ragionato, in base al valore aggiunto (legato alla produttività) e al costo del lavoro (che determinano il MOL), tra le aziende private italiane e quelle del resto d'Europa. Quindi nell'inciso esplicativo del MOL mi sono limitato al solo parametro caratteristico dell'appartenenza a uno Stato, cioè per l'appunto le imposte, e al risultato finale (l'utile). Ai fini del confronto non interessavano i proventi straordinari, etc. Avrei solo annoiato i forumisti. Peraltro è del tutto plausibile che per un'azienda in salute l'utile ante imposte sia la componente principale del MOL. 

Quel mio vecchio post esiste eccome. O hai poca memoria o lo hai rimosso dalla memoria per le figuracce fatte in quella discussione. Ora non devi fare altro che ritrovarlo. Buona ricerca!

 

Modificato da fosforo311

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5 ore fa, fosforo311 ha scritto:

può darsi che Keynes questa frase non l'abbia mai scritta

Sbagli quando scrivi "può darsi". John Maynard Keynes

NON HA MAI

SCRITTO

"che lo Stato, in tempi di crisi, dovrebbe assumere operai solo per scavare buche e poi riempirle"

Sei un cialtronisissimo panzanaro e HAI INVENTATO L'ENNESIMA BALLA. Ti sfido a dimostrare il contrario

5 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Che incidentalmente, tra parentesi, avevo assimilato, in prima approssimazione, all'utile ante imposte.

Sei un cialtronissimo panzanaro. Quando hai assimiliato il MOL all'utile ante imposte, prima approssimazione o meno,

HAI RAGLIATO UN'ASINATA COLOSSALE

5 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Ma io non sono un revisore di conti

Sei un cialtronissimo panzanaro e non un revisore dei conti. Questo lo hanno capito perfino i pizzaioli di Michele.

5 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Quel mio vecchio post esiste eccome. O hai poca memoria o lo hai rimosso dalla memoria per le figuracce fatte in quella discussione. Ora non devi fare altro che ritrovarlo.

NEGATIVO. Sei tu che devi trovare quel post. Il problema è che il post esiste solo nella tua fantasia. Non sono io che ho poca memoria: sei tu che per l'ennesima volta sei stato fregato dalla pseudologia fantastica. 

Non hai ancora detto in quale tuo post si abbia notizia dell'eccellente studio econometrico che avvalorerebbe la tesi secondo la quale "il lavorare meno e il lavorare stabilmente sono due fattori che incrementano mediamente la produttività oraria del lavoro" per il semplice motivo che

hai inventato UN POST CHE NON ESISTE

Capito? Non trovi il post perché non esiste.

E anche se esistesse, lo studio econometrico NON avvalorerebbe la tesi secondo la quale "il lavorare meno e il lavorare stabilmente sono due fattori che incrementano mediamente la produttività oraria del lavoro".

Il motivo è ovvio: 

questa la tesi è stata inventata dal cialtronissimo panzanaro fosforo31

la cui missione laica è quella di inventare bufale.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

Modificato da ilsauro24ore

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