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Gentile Signore Numero Due, un cordiale saluto dallo scrivente Davide. La ringrazio per la Sua esaustiva lettera in risposta al mio scritto. Nel passato è stato un vero piacere corrispondere con Lei e prevedo possa esserlo anche per il futuro. Riconosco di essere una persona “dis / adattata”, ovvero colui che è in grado di adattarsi alle diverse situazioni ed ai diversi personaggi che incontra. Gentile Signore Numero Due, mi membra di avere osservato un fatto. Lei è un soggetto “stereo tipo” ove “stereo” non ha nulla a che fare con la musica formato “dobly” ma significa “duro”, “rigido”, “roccioso”, … De Coccio … come noi veneti diciamo. Per dimostrarle che desidero aiutarla, la invito ad una passeggiata sul bordo della diga del Vajont. Poi si salta giù: il lato est prevede un saltino di pochi metri, il lato ovest prevede (duecento sessanta metri di vuoto). Mi farebbe ulteriore piacere continuare a corrispondere con Lei, ma prima cortesemente aggiorni il Suo “calepino” istruttivo e culturale. Mi permetto precisare a Lei che ho scritto “calepino” tutta una parola e non “cale / pino” due parole separate. Cambia e si evolve di molto il significato. Con simpatica cordialità da Davide località Fadalto. - oggi giovedi due gennaio -
Modificato da dune-buggi
Leggi meglio, io ho scritto disadattato. Quindi non credo che sei in grado di adattarti a tutte le situazioni.
Per quanto riguarda i ponti per te ne basta uno meno famoso, il ponte di Ariccia, E' noto a Roma per la quantità di suicidi che vi si consumano.
Pensaci su, sarebbe probabilmente la prima volta che ti potresti rendere utile al genere umano.
Gentile Signor Polemico Numero Due (mi scusi, se Lei è il numero Due, il numero Uno dove si trova), un cordiale ed espansivo saluto da me medesimo. Il saggio “Carneade di Cirene” vissuto nella antica Grecia duecento anni avanti Cristo riferendosi al suo amico e confidente “don Abbondio” era solito domandarsi … “ma chi è costui”. Chissà anche Alessandro Manzoni celebre narratore del mille ottocento aveva dei dubbi. Lo dimostra che si è recato a Firenze a fare il bucato. Mi scuso, “a lavare i panni in Arno”. Mi piace precisare che “lavare i panni in Arno” non significa andare a Firenze a fare il bucato. Per quello esistevano delle donne retribuite che si recavano ai lavatoi pubblici per lavare il bucato di ricchi e potenti. “lavare i panni in Arno” ha un altro significato. … il seguito alla prossima puntata. Confido di averla ancora presente e nell'attesa le giungano i miei più precipitosi saluti dal ponte TACOMA … vada a vedere il filmato del suo crollo, da ridere.-
Il 3/1/2020 in 16:08 , dune-buggi ha scritto:Gentile Signor Polemico Numero Due (mi scusi, se Lei è il numero Due, il numero Uno dove si trova)
Non capisco la curiosità di sapere dov'é il numero uno.
Ti piace ciurlare nel manico essendo un parolaio ma la sostanza é che rimani un disadattato razzista.
Io mi concentrerei su questa situazione, senza scomodare Manzoni.
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Inviata
Hai sbagliato consonante, é la B e non la M prima della tripla U.
E questo fa la differenza. Un pò come essere una persona normale e una persona disadattata con inserti di razzismo.
Comunque su una cosa hai ragione: la mucca é notevolmente più utile e intelligente di te e di quelli come te.
Spero di averti spiegato per bene, ho fatto del mio meglio.
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