7 messaggi in questa discussione
53 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:E lo scandalo dove è?
Che ne Rai ne Mediaset lo hanno voluto come Renzangela o come Angelenzi.
Infatti !! Vede che e’ d’accordo con me . Semmai va chiesto all’Espresso che domani uscirà con questo titolo in copertina :” Come ha restituito Matteo Renzi i 700mila euro? Secondo L’Espresso il prestito è stato ‘onorato’ grazie al documentario prodotto da Arcobaleno 3”
49 minuti fa, mark222220 ha scritto:Infatti !! Vede che e’ d’accordo con me . Semmai va chiesto all’Espresso che domani uscirà con questo titolo in copertina :” Come ha restituito Matteo Renzi i 700mila euro? Secondo L’Espresso il prestito è stato ‘onorato’ grazie al documentario prodotto da Arcobaleno 3”
Pienamente legittimo restituire un prestito con soldi guadagnati con il sudore della fronte.
Ma erano 500 mila euro.
Prima domanda: gli altri 200 mila ?
Seconda domanda: siccome aveva spergiurato di aver restituito il prestito vendendo la vecchia casa di famiglia, non è che avanza l'Alzheimer?
Sa, ricordi così imprecisi lasciano adito a possibili pensieri malevoli.....
I bugiardi per essere creduti devono avere un'ottima memoria, sig cortomaltese.
2 ore fa, cortomaltese-*** ha scritto:Pienamente legittimo restituire un prestito con soldi guadagnati con il sudore della fronte.
Ma erano 500 mila euro.
Prima domanda: gli altri 200 mila ?
Seconda domanda: siccome aveva spergiurato di aver restituito il prestito vendendo la vecchia casa di famiglia, non è che avanza l'Alzheimer?
Sa, ricordi così imprecisi lasciano adito a possibili pensieri malevoli.....
Alla prima domanda : gli altri 200 mila glieli ha dati Savoini . Alla seconda : e’ probabile che abbia l’Alzheiner. Ah , naturalmente se l’Alzheimer non l’abbia Damilano .
1 ora fa, mark222220 ha scritto:Alla prima domanda : gli altri 200 mila glieli ha dati Savoini . Alla seconda : e’ probabile che abbia l’Alzheiner. Ah , naturalmente se l’Alzheimer non l’abbia Damilano .
Spirito di patata.....
Prima di tutto informiamo il forum che l'articolo copiato dal lekkino di Renzi senza, come al solito, citare la fonte, è del Riformista, il quotidiano fallito nel 2012 nonostante gli ingenti finanziamenti pubblici e ritornato in edicola, guarda caso, un mese dopo la fondazione di Italia Viva. Oggi è senza ombra di dubbio il quotidiano più vicino al partito leopoldino. Guarda caso è diretto da Piero Sansonetti, un aristocratico come Gentiloni e come lui comunista per caso prima di virare decisamente a destra. Co-direttrice è Deborah Bergamini, guarda caso parlamentare in carica di Forza Italia e a suo tempo strettissima collaboratrice del Piduista. Si potrebbe quasi dire che il Riformista più che di Italia Viva sia il foglio politico del semprevivo patto del Nazareno. Infine, ma sempre per pura combinazione, l'editore che ha fatto rivivere il Riformista è un certo Alfredo Romeo. Non so se sia un omonimo del grosso imprenditore napoletano al centro dell'inchiesta Consip, voi che pensate?
Fatta questa opportuna premessa, illustriamo brevemente il caso in oggetto. Come sapete, l'anno scorso Renzi gira un documentario in 4 puntate sulla sua città (o sul suo ego, come scrisse qualcuno). Il produttore è Lucio Presta, famoso agente e imprenditore dello spettacolo. Il documentario viene proposto a Mediaset: Piersilvio appare molto interessato, sembra fatta, ma alla fine l'operazione non va in porto. La mia personale spiegazione è che Silvio abbia posto il veto. All'epoca Renzi era al punto più basso della carriera politica e della popolarità, riciclarlo come conduttore nelle TV del biscione forse parve inopportuno perfino al suo amico di Arcore. A questo punto Presta vende il documentario a Discovery Channel che lo manda in onda sul Nove dove fa un 2% di share. Molto meno delle aspirazioni dell'egoarca ma leggermente sopra la media dell'emittente. Cosa c'è che non quadra? C'è che il produttore paga, secondo l'Espresso, 454.000 euro a Renzi (niente male per un esordio: penso che un Alberto Angela a inizio carriera si sarebbe accontentato di un decimo di quella cifra), ma vende il documentario a Discovery per appena 20.000 euro. Una somma irrisoria e francamente offensiva per Renzi, politico all'epoca ridotto quasi all'irrilevanza ma pur sempre un ex presidente del Consiglio. Ora è strano che un imprenditore del calibro di Presta si avventuri in un così brutto affare. Certo conserva i diritti di produzione e spera di vendere il documentario ad altri, magari all'estero. Ma dopo un anno non mi risultano acquirenti. È probabile che Presta sia molto amico di Renzi, il quale in quel momento aveva bisogno di uscire da un oscuramento mediatico intollerabile per il suo carattere e le sue ambizioni. Allora l'amico si accontentò di una cifra simbolica pur di mandare in onda il Piero Angela da Rignano. In ogni caso, amici così generosi vorrei averne anch'io. Sempre che agiscano per amicizia e non per altri fini, beninteso.
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E lo scandalo dove è?
Che ne Rai ne Mediaset lo hanno voluto come Renzangela o come Angelenzi.
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