Sono contrario ai salvataggi delle banche

Non so voi, io sono da sempre contrario, contrarissimo, ai salvataggi delle banche private con i soldi pubblici. I conti correnti e i depositi sono tutelati dal Fondo interbancario (fino a 100.000 euro), non vedo proprio perché gli azionisti e gli obbligazionisti, grandi o piccoli che siano, debbano essere tutelati dallo Stato. A questi signori dico: avete rischiato? Avete ottenuto, a fronte del rischio, un rendimento molto maggiore di quello (oggi pressoché nullo) dei c.c. e dei depositi, e probabilmente anche dei titoli di Stato? Vi è andata male? Pazienza: un rischio è tale proprio perché talvolta si concretizza. Non potete pretendere che siano i contribuenti ad azzerare le vostre perdite, e con esse in sostanza anche il rischio, inducendo altri piccoli risparmiatori a rischiare come e più di voi. Fermo restando il vostro ovvio diritto a rivalervi sui responsabili del crack o della truffa che avete subito. Nel caso della Popolare di Bari leggo che il governo intenderebbe intervenire con 1 miliardo per salvare piccoli azionisti e dipendenti e trasformare la banca in un istituto di credito per lo sviluppo del Sud, immagino a controllo pubblico. Staremo a vedere. Dipendesse da me, io abolirei tutte le banche private e lascerei solo una grande banca con unico azionista lo Stato, nessun fine di lucro e tutta votata al sostegno delle famiglie e delle imprese. 

Apro un inciso: con ciò non farei altro che anticipare di uno o due decenni il Kodak moment delle banche che, come accennai in altra discussione (e come anticipai in un vecchissimo post), spariranno in tutto il mondo, spazzate via dalla tecnologia come la pellicola fotografica, il disco in vinile e la macchina da scrivere (prodotti obsoleti che sopravvivono in nicchie di mercato sostenute dai nostalgici e dagli amanti del retrò o del vintage). Il motivo è presto detto. Con l'imporsi della moneta elettronica le banche dismetteranno tutte le loro strutture materiali (sedi, filiali, sportelli) e taglieranno la quasi totalità dei dipendenti (il processo è già in corso, stimolato banalmente dalla legge del profitto). Opereranno solo on line e la concorrenza sarà spietata perché basteranno due tocchi sullo smartphone per scegliersi la banca (cioè il sito web) che offre le migliori condizioni per i depositi e per i prestiti. Le uniche spese saranno le tasse e la pubblicità in rete, ma la selezione naturale falcerà rapidamente tutte le banche on line private, a partire dalle più piccole che andranno a fondersi nelle più grandi. Però in questa fase non pochi banchieri virtuali, invece di fondersi, saranno tentati di trasferirsi, questa volta fisicamente, in qualche paradiso fiscale dove avranno fatto sparire la moneta elettronica dei cli.enti. Ed D'altra parte, chi potrebbe fidarsi di un portale privato, gestibile da una decina di persone (e dall'intelligenza artificiale), dove finiscono miliardi di euro? Chi affiderebbe i propri risparmi e il proprio stipendio a un sito internet o a un algoritmo? Nessuno, senza più che solide garanzie "materiali". Quindi alla lunga spariranno TUTTE le banche private e resteranno solo le banche centrali (on line ma forse anche con qualche sportello perché lo Stato non è soggetto alla legge del profitto). 

Ma torniamo ai salvataggi bancari. L'intervento dello Stato a mio avviso viola il principio di uguaglianza. Perché usare soldi pubblici per salvare le banche e non anche le altre imprese private che vanno in crisi? Molte aziende si finanziano emettendo obbligazioni che, prive degli gli scudi del fondo interbancario e dell'intervento pubblico, spesso hanno tassi di interesse elevati e molto gravosi per le aziende stesse. Quando falliscono, di solito gli obbligazionisti restano con un palmo di naso, a parte gli spiccioli raggranellati dai curatori fallimentari. Un caso emblematico è quello della DEIULEMAR, grossa e un tempo florida compagnia di navigazione fallita a inizio 2012. Un crack da quasi 1 miliardo di euro che ha messo in ginocchio 13.000 famiglie di obbligazionisti qui in Campania. Dopo quasi 8 anni dal fallimento hanno ricevuto dalla curatela il 6% del capitale, non una lira dallo Stato, nemmeno uno straccio di agevolazione fiscale. Perché quella era un'azienda privata che raccoglieva soldi per lavorare e per dare lavoro (anche se gli armatori hanno subito pesanti condanne in Appello per bancarotta) e non era una banca che raccoglieva soldi per fare soldi. Lo Stato italiano salva le banche, è disposto perfino a nazionalizzarle (in genere le perdite non i profitti) ma non salva e non nazionalizza le aziende produttive, a meno che non siano grandi e famose come l'Ilva. Per secoli, anzi per millenni, fin dall'invenzione del denaro (VII secolo a.C.), quasi tutti i popoli hanno considerato ignobile e impuro il prestare soldi a interesse, l'antico mestiere di fare soldi con i soldi. Gli ebrei venivano confinati nei ghetti delle città, non per motivi religiosi né razziali (prima del nazismo) ma semplicemente perché la loro attività prevalente era considerata indecorosa. Oggi invece le banche godono di assurdi privilegi rispetto alle altre attività,  specie tra paesi capitalisti. Sorge il sospetto che i governanti e i politici di questi paesi siano buoni amici dei banchieri.

 

 

Modificato da fosforo311

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24 messaggi in questa discussione

Dovresti chiarirti le idee su come funziona un'economia monetaria

Successivamente potresti anche scrivere qualcosa di vagamente sensato. Non poniamo limiti alla Divina Provvidenza.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

Non so voi, io sono da sempre contrario, contrarissimo, ai salvataggi delle banche private con i soldi pubblici. I conti correnti e i depositi sono tutelati dal Fondo interbancario (fino a 100.000 euro), non vedo proprio perché gli azionisti e gli obbligazionisti, grandi o piccoli che siano, debbano essere tutelati dallo Stato. A questi signori dico: avete rischiato? Avete ottenuto, a fronte del rischio, un rendimento molto maggiore di quello (oggi pressoché nullo) dei c.c. e dei depositi, e probabilmente anche dei titoli di Stato? Vi è andata male? Pazienza: un rischio è tale proprio perché talvolta si concretizza. Non potete pretendere che siano i contribuenti ad azzerare le vostre perdite, e con esse in sostanza anche il rischio, inducendo altri piccoli risparmiatori a rischiare come e più di voi. Fermo restando il vostro ovvio diritto a rivalervi sui responsabili del crack o della truffa che avete subito. Nel caso della Popolare di Bari leggo che il governo intenderebbe intervenire con 1 miliardo per salvare piccoli azionisti e dipendenti e trasformare la banca in un istituto di credito per lo sviluppo del Sud, immagino a controllo pubblico. Staremo a vedere. Dipendesse da me, io abolirei tutte le banche private e lascerei solo una grande banca con unico azionista lo Stato, nessun fine di lucro e tutta votata al sostegno delle famiglie e delle imprese. 

Apro un inciso: con ciò non farei altro che anticipare di uno o due decenni il Kodak moment delle banche che, come accennai in altra discussione (e come anticipai in un vecchissimo post), spariranno in tutto il mondo, spazzate via dalla tecnologia come la pellicola fotografica, il disco in vinile e la macchina da scrivere (prodotti obsoleti che sopravvivono in nicchie di mercato sostenute dai nostalgici e dagli amanti del retrò o del vintage). Il motivo è presto detto. Con l'imporsi della moneta elettronica le banche dismetteranno tutte le loro strutture materiali (sedi, filiali, sportelli) e taglieranno la quasi totalità dei dipendenti (il processo è già in corso, stimolato banalmente dalla legge del profitto). Opereranno solo on line e la concorrenza sarà spietata perché basteranno due tocchi sullo smartphone per scegliersi la banca (cioè il sito web) che offre le migliori condizioni per i depositi e per i prestiti. Le uniche spese saranno le tasse e la pubblicità in rete, ma la selezione naturale falcerà rapidamente tutte le banche on line private, a partire dalle più piccole che andranno a fondersi nelle più grandi. Però in questa fase non pochi banchieri virtuali, invece di fondersi, saranno tentati di trasferirsi, questa volta fisicamente, in qualche paradiso fiscale dove avranno fatto sparire la moneta elettronica dei cli.enti. Ed D'altra parte, chi potrebbe fidarsi di un portale privato, gestibile da una decina di persone (e dall'intelligenza artificiale), dove finiscono miliardi di euro? Chi affiderebbe i propri risparmi e il proprio stipendio a un sito internet o a un algoritmo? Nessuno, senza più che solide garanzie "materiali". Quindi alla lunga spariranno TUTTE le banche private e resteranno solo le banche centrali (on line ma forse anche con qualche sportello perché lo Stato non è soggetto alla legge del profitto). 

Ma torniamo ai salvataggi bancari. L'intervento dello Stato a mio avviso viola il principio di uguaglianza. Perché usare soldi pubblici per salvare le banche e non anche le altre imprese private che vanno in crisi? Molte aziende si finanziano emettendo obbligazioni che, prive degli gli scudi del fondo interbancario e dell'intervento pubblico, spesso hanno tassi di interesse elevati e molto gravosi per le aziende stesse. Quando falliscono, di solito gli obbligazionisti restano con un palmo di naso, a parte gli spiccioli raggranellati dai curatori fallimentari. Un caso emblematico è quello della DEIULEMAR, grossa e un tempo florida compagnia di navigazione fallita a inizio 2012. Un crack da quasi 1 miliardo di euro che ha messo in ginocchio 13.000 famiglie di obbligazionisti qui in Campania. Dopo quasi 8 anni dal fallimento hanno ricevuto dalla curatela il 6% del capitale, non una lira dallo Stato, nemmeno uno straccio di agevolazione fiscale. Perché quella era un'azienda privata che raccoglieva soldi per lavorare e per dare lavoro (anche se gli armatori hanno subito pesanti condanne in Appello per bancarotta) e non era una banca che raccoglieva soldi per fare soldi. Lo Stato italiano salva le banche, è disposto perfino a nazionalizzarle (in genere le perdite non i profitti) ma non salva e non nazionalizza le aziende produttive, a meno che non siano grandi e famose come l'Ilva. Per secoli, anzi per millenni, fin dall'invenzione del denaro (VII secolo a.C.), quasi tutti i popoli hanno considerato ignobile e impuro il prestare soldi a interesse, l'antico mestiere di fare soldi con i soldi. Gli ebrei venivano confinati nei ghetti delle città, non per motivi religiosi né razziali (prima del nazismo) ma semplicemente perché la loro attività prevalente era considerata indecorosa. Oggi invece le banche godono di assurdi privilegi rispetto alle altre attività,  specie tra paesi capitalisti. Sorge il sospetto che i governanti e i politici di questi paesi siano buoni amici dei banchieri.

 

 

Ha mai visto Mary Poppins ? Ha idea del fenomeno chiamato "panico bancario" ? 

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=%23&ved=2ahUKEwibzcPJybjmAhUGuaQKHWk8Bm8Qxa8BMAB6BAgAEAI&usg=AOvVaw0VTJzWxrN8ZFOD4xbU2nov

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1 ora fa, cortomaltese-*** ha scritto:

Il link non mi funziona ma probabilmente ti riferisci al bank run, la corsa dei correntisti agli sportelli per ritirare tutti i loro soldi, che si scatena quando una banca o l'intero sistema bancario sta per fallire. Sarà proprio questo uno dei fenomeni che accompagneranno il crollo a livello globale del liberismo e delle economie di mercato. A meno che non spariscano prima le banche. Una bella gara. Forse la cosa più probabile e più logica è che spariscano insieme. Una cosa è certa: la fine del comunismo sembrerà una dolce morte nel sonno rispetto alla fine catastrofica del capitalismo, che ridurrà alla fame milioni di persone perfino nei paesi più ricchi. In ogni caso, anche in uno scenario meno drammatico il bank run dura poco. La riserva frazionaria obbligatoria delle banche in Europa è appena l'1%, ma nessuna banca al mondo, nemmeno la più sana, potrebbe sopravvivere al bank run, riuscendo a coprire con le sue riserve solo una minima parte dei depositi. È una conseguenza del perverso rapporto tra politici (nazionali e UE) e banchieri (io imporrei una riserva obbligatoria pari almeno al 50%) e del perverso meccanismo della moltiplicazione dei depositi bancari. Ho letto da qualche parte che al momento nel Fondo interbancario ci sarebbero poche centinaia di milioni. Insufficienti cioè anche per ristorare i creditori di una piccola banca. Ed è probabilmente questo il vero motivo per cui interviene il governo. Il fallimento di una piccola banca in Italia metterebbe a nudo l'estrema fragilità di tutto il sistema bancario.

Saluti

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Il denaro è già virtuale sig fosforo.

La moneta stampata corrisponde in minimissima parte alla totalità dei " denari fruscianti" depositati nelle banche dai loro cli.enti

Da questo fatto una domanda sorge spontanea:

Cosa ci spinge a depositare  nelle banche "denaro frusciante" se non c'è alcun riscontro tra la carta moneta in loro possesso e la sommatoria del " denaro frusciante" codificato nei loro registri?

 

Procuratevi una cassa impermeabile in acciaio signori, il vostro denaro ve lo custodisco io, segretamente, sotto una montagna di letame.

All'occorrenza, a pagamento, vi fornisco pala e stivali in gomma per recuperare la vostra cassa.

Modificato da ahaha.ha

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11 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Avete ottenuto, a fronte del rischio, un rendimento molto maggiore di quello (oggi pressoché nullo) dei c.c. e dei depositi, e probabilmente anche dei titoli di Stato?

Hai fatto bene a parlare dei titoli di stato, vale a dire parlare di quei titoli che lo stato emette per fare quadrare il bilancio, per farlo cioè quadrare facendo debito; mi raccontano che tanti, tanti anni fa quando il Monte Dei Paschi di Siena era una banca RICCA e potente ogni mese il ministero del tesoro (chiunque fosse il ministro pro tempore in carica) telefonava tramite la banca d'Italia ai vertici della banca per chiedere: " quanti titoli mi comperi questo mese?" facendo magari pressione perché il quantitativo di titoli acquistato fosse maggiore... queste telefonate interessavano ovviamente tutte le grandi banche nazionali.

quando il Monte dei paschi di Siena dove tutti i partiti comandavano in quello che il capo della massoneria di Siena chiamava il "groviglio armonioso"  quando quella banca - dicevo- a causa di acquisti di banche fatte in modo assurdo, dalla banca 121 (guardate chi la dirigeva al momento dell'acquisto e quale politico la sponsorizzava) all'acquisto da parte del MPS della banca Antonveneta quando il MPS - dicevo- si è trovato sull'orlo del fallimento,  la mole di titoli di stato che aveva in pancia era talmente elevato che si sarebbe tirato dietro nel fallimento lo stato.. ecco perché si usa il termine di "banca di sistema" 

Si sta parlando adesso dei mancati controlli da parte della banca d'Italia, forse sarebbe più opportuno parlare di manica larga nel fare i controlli, perché, a mio parere, in banca d'Italia sono perfettamente la conoscenza dello stato di  salute dell'intero sistema bancario Italiano; quando l'Europa ci ha imposto gli stress test sulle grandi banche Italiane sono emerse grosse criticità, questi test però non hanno interessato le piccole banche , non vorrei che i titoli di alcune di queste banche, apparentemente non in crisi, se esaminate con la dovuta severità si rivelassero come "titoli spazzatura"

Adesso per salvare la banca pugliese parlano di nazionalizzarla, non vedo come questo non possa apparire agli occhi dell'europa come un "aiuto di stato" non dimentichiamoci che la vicenda del Monte dei paschi di Siena non è terminata e che l'Europa impone allo stato, attuale proprietario della banca, di metterla sul mercato e rivenderla... non vedo proprio come possano per la banca pugliese ottenere quello che non hanno ottenuto per il MPS 

Sono d'accordo con quello che dice l'utente fosforo che il sistema bancario in tutto il mondo dovrà trasformarsi, non sono d'accordo quando dice che scomparirà, semplicemente si trasformerà perché ci sarà sempre chi avrà risparmi da investire e chi avrà necessità di prestiti da ricevere, chi avrà pagamenti da far e chi soldi da riscuotere, cambieranno i nomi, le proprietà, le strutture, ma le banche resteranno.

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Sommessamente faccio presente che il problema di MPS si chiamava NPL e non BTP.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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2 ore fa, etrusco1900 ha scritto:

Hai fatto bene a parlare dei titoli di stato, vale a dire parlare di quei titoli che lo stato emette per fare quadrare il bilancio, per farlo cioè quadrare facendo debito; mi raccontano che tanti, tanti anni fa quando il Monte Dei Paschi di Siena era una banca RICCA e potente ogni mese il ministero del tesoro (chiunque fosse il ministro pro tempore in carica) telefonava tramite la banca d'Italia ai vertici della banca per chiedere: " quanti titoli mi comperi questo mese?" facendo magari pressione perché il quantitativo di titoli acquistato fosse maggiore... queste telefonate interessavano ovviamente tutte le grandi banche nazionali.

quando il Monte dei paschi di Siena dove tutti i partiti comandavano in quello che il capo della massoneria di Siena chiamava il "groviglio armonioso"  quando quella banca - dicevo- a causa di acquisti di banche fatte in modo assurdo, dalla banca 121 (guardate chi la dirigeva al momento dell'acquisto e quale politico la sponsorizzava) all'acquisto da parte del MPS della banca Antonveneta quando il MPS - dicevo- si è trovato sull'orlo del fallimento,  la mole di titoli di stato che aveva in pancia era talmente elevato che si sarebbe tirato dietro nel fallimento lo stato.. ecco perché si usa il termine di "banca di sistema" 

Si sta parlando adesso dei mancati controlli da parte della banca d'Italia, forse sarebbe più opportuno parlare di manica larga nel fare i controlli, perché, a mio parere, in banca d'Italia sono perfettamente la conoscenza dello stato di  salute dell'intero sistema bancario Italiano; quando l'Europa ci ha imposto gli stress test sulle grandi banche Italiane sono emerse grosse criticità, questi test però non hanno interessato le piccole banche , non vorrei che i titoli di alcune di queste banche, apparentemente non in crisi, se esaminate con la dovuta severità si rivelassero come "titoli spazzatura"

Adesso per salvare la banca pugliese parlano di nazionalizzarla, non vedo come questo non possa apparire agli occhi dell'europa come un "aiuto di stato" non dimentichiamoci che la vicenda del Monte dei paschi di Siena non è terminata e che l'Europa impone allo stato, attuale proprietario della banca, di metterla sul mercato e rivenderla... non vedo proprio come possano per la banca pugliese ottenere quello che non hanno ottenuto per il MPS 

Sono d'accordo con quello che dice l'utente fosforo che il sistema bancario in tutto il mondo dovrà trasformarsi, non sono d'accordo quando dice che scomparirà, semplicemente si trasformerà perché ci sarà sempre chi avrà risparmi da investire e chi avrà necessità di prestiti da ricevere, chi avrà pagamenti da far e chi soldi da riscuotere, cambieranno i nomi, le proprietà, le strutture, ma le banche resteranno.

I politici hanno viziato oltre misura i banchieri privati, quando non ci hanno mangiato nello stesso piatto. La banca centrale è stata a sua volta "viziata" (un grosso eufemismo) e non ha vigilato. I risultati sono, e non da oggi, sotto gli occhi di tutti. Una banca, anche una piccola banca, in Italia non può fallire, deve essere salvata dai contribuenti se no crolla tutto il castello di carta e rischiamo un bank run come in Grecia qualche anno fa, anzi molto peggio della Grecia. Ciò crea un feedback positivo a favore dei banchieri inefficienti e disonesti che si sentono in una botte di ferro. Il sistema bancario italiano oggi è un gigantesco e impenetrabile monumento alla kakistocrazia, all'inefficienza, all'impunità. Più sali verso le posizioni apicali delle nostre banche più trovi incapaci e raccomandati, quando non trovi autentici lestofanti. Fatti salvi ovviamente i pochi banchieri seri e onesti che sopravvivono ma che devono adeguarsi al sistema. Un sistema che consente tuttora di fare profitti ma solo perché le regole sono cucite a misura delle banche. È un settore privato che mi ricorda un poco il baronaggio e l'inefficienza delle università pubbliche. Ma fino a quando questo andazzo potrà resistere? Io penso che anche in assenza di eventi traumatici, che nessuno si augura, ci sono tutti gli indizi, in Italia e nel mondo, che il Kodak moment delle banche si stia avvicinando. Come ho spiegato e come puoi leggere qui, sparirà l'intero settore bancario privato: "anche chi domina diventerà obsoleto".  

https://www.finanzaonline.com/forum/banking-carte-di-credito-conti-deposito-e-correnti/1817457-kodak-moment-per-le-banche-tradizionali.html

I margini di profitto per il settore, cioè in ultima analisi la differenza tra i tassi sui prestiti e quelli sui depositi, finiranno quasi per annullarsi. Resteranno le commissioni sulla moneta elettronica ma anch'esse tenderanno banalmente a zero. Il settore privato bancario è una specie in via d'estinzione. Con la moneta elettronica, il 5G e l'AI, la nostra banca sarà in sostanza una app del telefonino gratuitamente scaricabile. Ma a prova di bomba (o quasi) con la blockchain e, più in là, con la crittografia quantistica. Le sole banche che avranno un senso per la loro affidabilità e per le loro competenze specifiche, saranno le banche centrali. 

Secondo il Sole24ore, su MPS lo Stato, cioè noi contribuenti, ci ha già perso la bazzecola di 5 miliardi e mezzo. L'Europa non può assolutamente vietare a priori a uno Stato membro sovrano di nazionalizzare aziende come Alitalia, Ilva, Autostrade. Quindi nemmeno le banche decotte. Al massimo può vigilare, a posteriori, sul rispetto delle regole del mercato da parte dell'azienda nazionalizzata. Comunque, come ho scritto, il settore bancario nel suo insieme è in crisi e le prospettive sono molto peggiori perfino del settore dell'acciaio. Quindi meglio, molto meglio nazionalizzare l'Ilva che una banca decotta. Fossi al posto di Conte, su MPS aprirei un'asta pubblica, così i burocrati europei saranno contenti. Ma lo Stato ovviamente deve rientrare nelle spese con gli interessi (diciamo il 2% annuo) e con una equa commissione sull'operazione, diciamo il 15%. Quindi porrei come prezzo base d'asta 7 miliardi netti. Un prezzo che fino a pochi anni fa sarebbe stato considerato equo per una grande banca come MPS. Ma vediamo oggi chi è il privato che si compra la maggioranza in MPS per 7 miliardi. Magari a qualche sceicco un po' ebete gli avanzano.

Saluti

 

 

Modificato da fosforo311

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3 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Il denaro è già virtuale sig fosforo.

La moneta stampata corrisponde in minimissima parte alla totalità dei " denari fruscianti" depositati nelle banche dai loro cli.enti

Da questo fatto una domanda sorge spontanea:

Cosa ci spinge a depositare  nelle banche "denaro frusciante" se non c'è alcun riscontro tra la carta moneta in loro possesso e la sommatoria del " denaro frusciante" codificato nei loro registri?

 

Procuratevi una cassa impermeabile in acciaio signori, il vostro denaro ve lo custodisco io, segretamente, sotto una montagna di letame.

All'occorrenza, a pagamento, vi fornisco pala e stivali in gomma per recuperare la vostra cassa.

Hai proprio ragione egregio. Io ho una mia teoria per spiegare perché  lo Stato non si decide a fare una legge durissima contro i topi d'appartamento, delinquenti ad alta pericolosità sociale, equiparandoli come minimo ai rapinatori a mano armata (il cui impatto negativo sulla società è nel complesso molto minore). Il motivo è che molti trasferirebbero soldi dai loro depositi bancari, che non rendono più nulla, ai loro cuscini e materassi, o sotto la tua montagna di letame (!) dove sarebbero anche più al sicuro. I politici e i ladri d'appartamento sono i migliori alleati dei banchieri.

Il meccanismo della moltiplicazione dei depositi bancari è una vera perversione del sistema. In ultima analisi non è altro che uno "schema Ponzi" (o catena di Sant'Antonio) legalizzato.

Saluti

Modificato da fosforo311

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Capito, cari i miei venticinque lettori?

KODAK MOMENT

Il settore bancario privato è spacciato. Destinato all'estinzione.

Cito testualmente il panzanaro seriale fosforo31:

"sparirà l'intero settore bancario privato"

E se lo dice il panzanaro seriale fosforo31 potete crederci.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

PS: scappa da ridere solo a me quando leggo queste scemenze?

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40 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Hai proprio ragione egregio. Io ho una mia teoria per spiegare perché  lo Stato non si decide a fare una legge durissima contro i topi d'appartamento, delinquenti ad alta pericolosità sociale, equiparandoli come minimo ai rapinatori a mano armata (il cui impatto negativo sulla società è nel complesso molto minore). Il motivo è che molti trasferirebbero soldi dai loro depositi bancari, che non rendono più nulla, ai loro cuscini e materassi, o sotto la tua montagna di letame (!) dove sarebbero anche più al sicuro. I politici e i ladri d'appartamento sono i migliori alleati dei banchieri.

Il meccanismo della moltiplicazione dei depositi bancari è una vera perversione del sistema. In ultima analisi non è altro che uno "schema Ponzi" (o catena di Sant'Antonio) legalizzato.

Saluti

:D:D:D

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1 ora fa, ilsauro24ore ha scritto:

Capito, cari i miei venticinque lettori?

KODAK MOMENT

Il settore bancario privato è spacciato. Destinato all'estinzione.

Cito testualmente il panzanaro seriale fosforo31:

"sparirà l'intero settore bancario privato"

E se lo dice il panzanaro seriale fosforo31 potete crederci.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

PS: scappa da ridere solo a me quando leggo queste scemenze?

Niente paura, tra poco l'ebete pisano riderà insieme a te. Ma tu, invece di limitarti a ridere come un oco giulivo, potresti provare a portare qualche argomento, possibilmente serio, contrario alla mia tesi (che oggi non è certo solo mia, forse lo era 10 anni fa) e in grado di smontare nel merito i miei argomenti. 

Modificato da fosforo311

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Non occorrono argomenti seri.

Probabilmente non ti sei accorto che

VIVIAMO IN UNA ECONOMIA MONETARIA

Svelato questo segreto, ti faccio presente che dalla riduzioni delle filiali bancarie deduci che sparirà l'intero settore bancario privato.

Semplicemente ci saranno meno filiali. 

Poi è sempre possibile il ritorno al baratto. Magari nel tuo barbershop di fiducia ne avete anche disquisito, con l'autorevolezza che è propria dei frequentatori dei barbershop campani (mi scappa nuovamente da ridere, NdA).

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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2 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Niente paura, tra poco l'ebete pisano riderà insieme a te. Ma tu, invece di limitarti a ridere come un oco giulivo, potresti provare a portare qualche argomento, possibilmente serio, contrario alla mia tesi (che oggi non è certo solo mia, forse lo era 10 anni fa) e in grado di smontare nel merito i miei argomenti. 

Forse sarebbe stato meglio che mi mettessi a ridere !!  Invece piango a dirotto !! Lo faccio soprattutto quando penso che hai addirittura affermato , e testualmente , che un Premio Nobel “ ne sa molto meno di me”.  Se questo fosse un forum serio , tutte le volte che invii un post , a prescindere dall’argomento , dovresti essere preso a pernacchie ed a male parole per diverse ore ...!!

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Signori, come avete constatato, fino al momento in cui scrivo il forumista Sauro24 è intervenuto 4 volte in questa discussione per dire praticamente niente e per argomentare meno di niente. Dunque non merita nemmeno di essere quotato. Nell'ultimo post ha scritto che le filiali bancarie diminuiranno. Una banalità: filiali e sportelli stanno già diminuendo da un pezzo e non solo negli istituti in difficoltà. Il punto è che i rapporti ricavi/costi di filiali e sportelli sono in picchiata mentre il banking on line li sostituisce. E dato che nulla lascia prevedere che il trend possa arrestarsi o invertirsi, deduciamo che presto filiali e sportelli scompariranno. Il nostro (bronto)Sauro24 parla anche di baratto (!) e di economia monetaria. Sembra bovinamente convinto che le banche private vi svolgano un ruolo essenziale e insostituibile. E invece il loro ruolo è del tutto secondario rispetto ai soggetti essenziali che sono lo Stato, la banca centrale (che emette moneta e fissa il tasso di sconto), i produttori e i consumatori. Le banche private svolgono, insieme ad altri soggetti e senza averne l'esclusiva, una semplice funzione di intermediazione finanziaria, o meglio, supportano questa  funzione. La  funzione di intermediario degli scambi (insieme a quelle di misura del valore e di riserva del valore) appartiene infatti alla moneta, come si legge in ogni testo di macroeconomia. Ma il nostro a quanto pare non conosce nemmeno la Storia, altrimenti saprebbe che fu l'invenzione della moneta (VII secolo a.C) a soppiantare il baratto, e non certo l'invenzione delle banche (risalente al basso medioevo, cioè  posteriore di quasi 2000 anni). Peraltro, molte floride civiltà del passato, dagli Imperi dei Fiumi (Egizi, Sumeri, Assiri, Babilonesi, Ittiti, Harappa) fino alle grandi civiltà precolombiane dell'America (Maya, Inca) fecero tranquillamente a meno del denaro (come mezzo di scambio). Prima dell'arrivo degli Spagnoli i Maya, abilissimi commercianti, usavano al posto del denaro le fave di cacao. Era in sostanza una sorta di baratto codificato. Mentre la più grande potenza economica e commerciale dell'antichità, l'Impero Romano, aveva la moneta ma non aveva banche. C'erano solo gli argentari, individui che prestavano denaro a interesse  nell'esecrazione popolare. Come ho già scritto e come scrive e documenta Massimo Fini nel suo splendido saggio Il denaro sterco del demonio (la cui attenta e illuminante lettura suggerirei al Sauro24) il fare soldi con i soldi è sempre stata considerata, per millenni, a parte gli ultimi secoli, e quasi dappertutto, attività impura, indecorosa, quando non addirittura peccaminosa, diabolica e meritevole del massimo disprezzo. La disprezzo anch'io: quando entro in una banca mi manca l'aria. Per lo meno il banking on line mi permette di evitare quella spiacevole esperienza. Io posso capire e accettare che ci si guadagni da vivere lavorando in banca, ma non con gli stipendioni dei bancari di un tempo bensì con quelli, invero magretti, dei rari nuovi assunti di oggi. Ma non posso proprio concepire né tollerare che si possa fare del denaro una merce e arricchirsi su di esso. Leggo che la decotta popolare di Bari a fronte di 2.700 dipendenti ha ben 70.000 azionisti! Un'assurdità. E noi contribuenti dovremmo "salvare" i capitali di questi 70.000 ingordi, o illusi che dir si voglia, che pretendono di fare soldi sui soldi senza rischiare un centesimo? Assurdità ancora più grande!

Colgo l'occasione per completare il mio pensiero in merito all'estinzione ineluttabile delle banche private. Ribadisco, e ovviamente non sono il solo a prevederlo, che tra 20 anni o poco più non sopravviveranno né sportelli materiali né virtuali degli attuali istituti di credito. Nel mondo sviluppato i soli servizi di banking on line gestiti dai privati saranno tutti e soli quelli creati all'interno dei colossi multinazionali dell'informatica (che all'epoca chiameremo Intelligenza Artificiale) e dell'e-commerce. I vari Microsoft, Apple, Amazon, etc. forniranno tramite loro apposite piattaforme veri e propri servizi bancari. Ma lo faranno più che altro per fidelizzare i loro *** dato che i margini di profitto su questi servizi saranno, per i motivi che ho già spiegato, minimi. I quali *** si fideranno di aziende solide e floride che lucrano su ben altre attività e gli affideranno i loro soldi. Una divisione di banking on line ce l'hanno già, per esempio, i cinesi di Alibaba. 

 

 

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... finké le banke continueranno prestar soldi senza nessuna garanzia ad amici ed amici degli amici, mancando il rientro monetario flopperanno mettendo a riskio i correntisti.  un paese serio dovrebbe obbligare azionisti e ki delegato a prestiti fasulli a sborsare coi loro beni personali, compreso quanto intestato moglie, figli, depositi all'estero, fino all'ultimo centesimo. 

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che brutte prospettive signor fosforo, già ora per avere un nuovo allacciamento Enel si fa attraverso internet e poi si attendono mesi.

Credo che io tornerò al baratto dove oltre che guardare la merce ci si guarda negli occhi.

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16 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

E dato che nulla lascia prevedere che il trend possa arrestarsi o invertirsi, deduciamo che presto filiali e sportelli scompariranno. Il nostro (bronto)Sauro24 parla anche di baratto (!) e di economia monetaria. Sembra bovinamente convinto che le banche private vi svolgano un ruolo essenziale e insostituibile.

Quindi secondo il fosfypensiero in una economia monetaria le banche private NON SVOLGONO UN RUOLO ESSENZIALE E INSOSTITUIBILE.

Questa la incorniciamo come

LA CA GA TA DEL SECOLO

Capito, caro il mio panzanaro seriale?

Quella sopra, considerando tutte le scemenze che hai scritto in tutti questi anni, è la sparata che sbaraglia tutte le altre.

La prova inconfutabile che presti ascolto a qualsiasi scemenza assecondi le tue allucinazioni.

Filiali e sportelli potranno anche ridursi MA LE BANCHE PRIVATE RIMARRANNO

per il semplice motivo che viviamo in una economia monetaria.

Lo studio di un manuale

http://dl4a.org/uploads/pdf/Monetary Economics.pdf

dovrebbe indirizzarti verso argomentazioni che siano meno barbershop oriented.

Parliamo di cose più alla tua portata: cosa ci racconti del sorteggio del Napoli in Champions?

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

 

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1 ora fa, mark222220 ha scritto:

Forse sarebbe stato meglio che mi mettessi a ridere !!  Invece piango a dirotto !! Lo faccio soprattutto quando penso che hai addirittura affermato , e testualmente , che un Premio Nobel “ ne sa molto meno di me”.  Se questo fosse un forum serio , tutte le volte che invii un post , a prescindere dall’argomento , dovresti essere preso a pernacchie ed a male parole per diverse ore ...!!

Ebete e FALSARIO che non sei altro, io ho scritto altro! In base alle affermazioni incerte e in parte FALSE del prof. Rubbia nel suo intervento in Senato (in parte poi implicitamente corrette dallo stesso Rubbia), ho scritto che, con tutto il rispetto, un eminente fisico delle particelle non ne sa più di me in materia di mutamenti climatici. Materia che con la Teoria Elettrodebole ci azzecca quanto le felpe di Salvini con la villa in collina del Matteo minore, o quanto il gioco del tennis con il gioco degli Scacchi. Potrò dire o no, senza essere presuntuoso, che di Scacchi ne so più io di Roger Federer? Un premio Nobel, per quanto prestigioso, non è una patente di competenza universale. Carlo Rubbia all'epoca aveva 80 anni e si occupava di un sacco di cose: fisica nucleare, reattori nucleari (a fissione e a fusione controllata), neutrini cosmici, stabilità del protone, motori a fissione nucleare per viaggi interplanetari, materia oscura. Da nessuna biografia risulta che abbia mai effettuato studi o ricerche in ambito di mutamenti climatici. Nel 2014 a 80 anni il senatore a vita Rubbia viene invitato a parlarne in Senato solo perché nel paese di Pulcinella vige tuttora una concezione medievale del principio di autorità. A dispetto dell'estremo grado di specializzazione delle scienze moderne.  Al posto di Rubbia io avrei detto ai senatori, cari colleghi, grazie per la stima ma è molto meglio se invitate un esperto climatologo. Ma il vecchio senatore a vita non si sottrae, si prepara alla meno peggio un discorso su una materia complessa che conosce pochissimo davanti a persone che ne sanno anche meno. Poi parla, si contraddice e mescola cose molto sensate a pacchiane stupidaggini. Le stupidaggini vengono prese al volo dai negazionisti e vendute come oro colato sui giornaletti della destra nuclearista e amica dei petrolieri. Possiamo dire con ragionevole certezza che all'epoca di quel discorso per il prof. sen. Carlo Rubbia i mutamenti climatici in atto sul pianeta Terra erano materia più oscura della "materia oscura" che permea l'Universo. 

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47 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

che brutte prospettive signor fosforo, già ora per avere un nuovo allacciamento Enel si fa attraverso internet e poi si attendono mesi.

Credo che io tornerò al baratto dove oltre che guardare la merce ci si guarda negli occhi.

Purtroppo Internet consente di tagliare drasticamente gli organici e i costi del personale, come stanno sperimentando i bancari, i piccoli commercianti (ammazzati da Amazon) e da qualche tempo anche le grandi catene commerciali (che finiranno pure loro ammazzate da Amazon e simili, a parte, forse, la distribuzione dei prodotti alimentari freschi). Certo i nuovi lavori nell'informatica, nel commercio on line e nella consegna dei pacchi a domicilio un po' di nuovi posti li creano, ma il bilancio netto è negativo. In certi settori pesantemente negativo. Non vedo proprio nessuna altra soluzione equa, umana, praticabile, che il tagliare anche gli orari di lavoro:

LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI

Saluti

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X (bronto)Sauro24. Fai una cosa, invece di sprecare il tuo tempo (e quello di chi ti legge) nello scrivere post senza contenuto, prova a illustrarmi tu i motivi per cui in una economia monetaria (solo del 2020 non del 2040) le banche private svolgono un ruolo essenziale e in nessun modo sostituibile (per es. da banche pubbliche o da altri intermediari finanziari). Grazie

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Le banche pubbliche differiscono da quelle private solo per l'assetto proprietario.

Nessuno capisce perché una banca di proprietà pubblica dovrebbe funzionare meglio di una banca di proprietà privata. E infatti in tutto il mondo (credo con l'eccezione della Corea del Nord) puoi trovare tutte le banche private che vuoi. 

Gli altri intermediari finanziari non sono tenuti a garantire le funzioni tipiche di una banca commerciale.

Non ci hai detto come vedi il Napoli contro il Barcellona.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti 

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2 ore fa, ilsauro24ore ha scritto:

Le banche pubbliche differiscono da quelle private solo per l'assetto proprietario.

Nessuno capisce perché una banca di proprietà pubblica dovrebbe funzionare meglio di una banca di proprietà privata. E infatti in tutto il mondo (credo con l'eccezione della Corea del Nord) puoi trovare tutte le banche private che vuoi. 

Gli altri intermediari finanziari non sono tenuti a garantire le funzioni tipiche di una banca commerciale.

Non ci hai detto come vedi il Napoli contro il Barcellona.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti 

Nessuno capisce? Sei tu che non capisci! Vabbè, repetita iuvant. Quando le banche traslocheranno in massa e in toto sul web (previsione largamente condivisa, i dubbi riguardano i tempi) con la destrutturazione radicale cambierà radicalmente anche il modo in cui saranno percepite dai risparmiatori. La cui fiducia è già in calo vistoso da anni, anche verso istituti con storie secolari, sedi prestigiose, centinaia di filiali, migliaia di dipendenti, ma che a volte fanno crack dopo avere truffato i cli.enti vendendogli prodotti insani. Figuriamoci la fiducia che si potrà nutrire in siti web amministrati da poche decine di persone dalle facce ignote. I margini di guadagno saranno ridottissimi: il trend è questo e sarà ancora più forte quando tutti gli utenti con due clic potranno scegliere la banca virtuale che offre le condizioni migliori. E con i margini ridotti all'osso cresceranno sia i rischi di fallimento sia la tentazione di offrire prodotti insani, se non addirittura di scappare con la cassa (a sua volta trasferibile con un clic in qualche remoto paradiso fiscale). Una istruttiva anticipazione del quadro è data dalle assicurazioni auto on line. Fanno risparmiare molto, poi quando si causa un sinistro importante, o si è vittime di un sinistro in teoria coperto da una di queste polizze "evanescenti", arrivano le sorprese. Qui in Campania molti scelgono una polizza on line perché le compagnie tradizionali ci tartassano con le tariffe più salate non in Italia ma al mondo. Tuttavia la fiducia nelle assicurazioni "virtuali" è mediamente sotto zero. Si assolve all'obbligo della RCA, si guida piano e si spera di non causare sinistri (né di subirli). Ma nessuno, proprio nessuno sano di mente affiderebbe a quei signori nascosti nella Rete i propri risparmi e il proprio stipendio. Ed è proprio questo, come mi ha confidato il mio agente, il motivo per cui le grandi compagnie di assicurazioni mantengono tutti i loro agenti sul territorio, le loro lussuose agenzie aperte al pubblico e l'interazione capillare e diretta con il cli.ente. Il mio agente viene tuttora di persona a prendersi un caffè a casa a mia e a stipulare il contratto, ovviamente previo appuntamento telefonico. E mi regala agende, penne, calendari, portadocumenti e quant'altro per un'utilitaria e una vecchia Subaru che abbiamo in famiglia. Ma le compagnie hanno (in Italia) margini di guadagno ben maggiori delle banche e possono permetterselo. Le grandi banche private destrutturate, dimagrite, confinate sul web e costrette a una spietata lotta per la sopravvivenza, perderanno in poco tempo tutta la residua fiducia dei risparmiatori. Ben diverso il caso delle banche pubbliche. On line o meno, per loro garantisce lo Stato. Prendiamo il caso della Cina. Da qualche anno il governo ha dato il via libera alle banche private, ma i cinesi si fidano solo delle grandi banche pubbliche e le nuove banchette falliscono o chiedono il salvagente pubblico al ritmo di due o tre al mese. Mentre per il settore banking di Alibaba o per la carta di credito di Apple garantiscono colossi della web economy per i quali questi servizi aggiuntivi equivalgono alle agendine e ai calendari del mio assicuratore: sono un di più che gli serve solo per fidelizzare il cliente. E stanno per arrivare Google, Amazon e simili con i loro servizi di banking on line. Non saranno mai delle vere e proprie banche, nondimeno le nostre banchette traslocate forzatamente in rete, insieme a tutte le vecchie banche private del mondo, saranno spazzate via come i (tuoi antenati) dinosauri dall'asteroide dello Yucatan. 

P.S. Non sono un grosso esperto di calcio (solo un tifoso) ma se avrò tempo aprirò una discussione nel forum di Sport sulla crisi invereconda del Napoli. I cui colpevoli sono, nell'ordine, il presidente De Laurentiis, egoarca incompetente assoluto di calcio, che in pochi anni si è privato del più forte centravanti al mondo e del migliore allenatore al mondo (ambedue, guarda caso, finiti alla Juve), per non parlare di campioni come Cavani, Hamsik e Giorginho; e il mister Ancelotti, l'allenatore più sopravvalutato al mondo. Affrontiamo il Barca perché siamo finiti secondi nel girone (un punto dietro i campioni in carica) per due incredibili pareggi regalati da Ancelotti agli onesti birrai austriaci del Salisburgo e alla squadretta belga del Genk. Contro il Barca non avremo nulla da perdere, e perderemo, ma spero a testa alta (Gattuso è un inesperto allievo di Ancelotti ma almeno ha personalità). L'implacabile Pulce argentina verrà al San Paolo, terreno che in 15 anni di carriera non ha mai avuto l'onore di calcare, con il preciso obbiettivo di dimostrare di essere lui il più grande, più grande del Mitico, dell'Inarrivabile che fece per 6 anni dell'arena di Fuorigrotta l'Eden del calcio. Non ci riuscirà.

 

 

f

.

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3 ore fa, ilsauro24ore ha scritto:

Le banche pubbliche differiscono da quelle private solo per l'assetto proprietario.

Nessuno capisce perché una banca di proprietà pubblica dovrebbe funzionare meglio di una banca di proprietà privata. E infatti in tutto il mondo (credo con l'eccezione della Corea del Nord) puoi trovare tutte le banche private che vuoi. 

Gli altri intermediari finanziari non sono tenuti a garantire le funzioni tipiche di una banca commerciale.

Non ci hai detto come vedi il Napoli contro il Barcellona.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti 

Beh, studiando la storia recente, pare che MPS e CARIGE  non abbiano fatto meglio di VENETO BANCA o POPOLARE DI VICENZA.

Ma anche Lehman Brothers era una grande banca privata.....mentre la Nord/LB di Hannover è una Banca Pubblica.

Quindi parrebbe che tra NPL generati da generosi prestiti agli amici e *** sulla roulette dei derivati OTC, banchieri pubblici e privati si rincorrano come pokeristi da Casinò.

 

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10 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Ed è proprio questo, come mi ha confidato il mio agente, il motivo per cui le grandi compagnie di assicurazioni mantengono tutti i loro agenti sul territorio, le loro lussuose agenzie aperte al pubblico e l'interazione capillare e diretta con il cli.ente.

Per lo stesso identico motivo le banche manterranno aperte le proprie filiali. Elimineranno le filiali periferiche e manterranno attive le altre.

 

10 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Prendiamo il caso della Cina. Da qualche anno il governo ha dato il via libera alle banche private, ma i cinesi si fidano solo delle grandi banche pubbliche e le nuove banchette falliscono o chiedono il salvagente pubblico al ritmo di due o tre al mese.

Pertanto nessuno capisce perché il governo cinese si dia tanto da fare per salvare le nuove banchette.

Forse il governo cinese ignora che stiamo vivendo un Kodak Moment.

Senza contare che i cinesi hanno pure Alibaba.

Non perdere ulteriore tempo: contatta il governo cinese, fagli presente che stiamo vivendo un Kodak Moment, che hanno Alibaba e pertanto possono tranquillamente lasciare al loro destino le nuove banchette.

Non mancare di renderci edotti sulla risposta (1) .

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

Nota 1: scommetto che la risposta sarà  普通话 正音書院/正音书院 明朝 che possiamo efficacemente tradurre con ahahahahahahahahahahahahahahahah 

 

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