Amras di Thomas Bernhard: Un romanzo per pochi

Amras di Thomas Bernhard non è una lettura facile ma deve essere molto bello affrontarla per chi ama certi temi. 
Thomas Bernhard è stato uno scrittore, drammaturgo, poeta e giornalista austriaco, tra i massimi autori della letteratura del Novecento. La prima cosa da sapere è che il cognome di Bernhard,  fu il primo incidente che l’allontanò dalla famiglia, invece d’avvicinarlo. Il vero nonno di Thomas era uno scrittore di nome Johannes Fraumbichler. La nonna in realtà era sposata a Karl Bernhard, ma ebbe da Fraumbichler una figlia cui diede il cognome del marito cornuto e legittimo. Herta Bernhard, già lei figlia illegittima, va a lavorare in Olanda come donna delle pulizie e lì, nel 1931, partorisce Nicolaas Thomas Bernhard: figlio illegittimo di un falegname che non lo riconosce e che fugge in Germania, dove nel 1940 si suiciderà per avvelenamento a gas. Nel ’36 la madre si sposa ed ha due figli. Thomas resta l’unico in famiglia con il cognome della madre. Il patrigno si rifiuta di adottarlo e di dargli il suo cognome. Il conflitto con la madre si fa intenso. Viene spedito in un collegio per “bambini difficili” in Turingia. Poi in un ostello cattolico per ragazzi a Salisburgo.

Non sorprende che, circondato da tanto astio, guardato in cagnesco come “il bastard o,” per Bernhard il centro della famiglia resti sempre il vero nonno, quel sognatore, anarchico e bisessuale Johannes Fraumbichler che passò la vita cercando e fallendo nei suoi tentativi di diventare un grande scrittore, nonostante un primo e unico successo. Gli anni, pochi, in sua compagnia sono paradisiaci nella memoria di Bernhard. Thomas è limpidamente consapevole del fatto che la scrittura non ha il potere di alterare la società che critica senza rimorsi.  (Carlo Pizzati)

I suoi protagonisti (spesso giovani studenti) denunciano il desolato spettacolo della "stupidità della popolazione" austriaca; lo stato (spesso chiamato "Cattolico-Nazional-Socialista"), viene descritto come una nazione al collasso economico, sociale e artistico, e per questo motivo Bernhard è più apprezzato all'estero che in patria

L’autore ha giudicato Amras il suo libro prediletto. “Non sono un narratore di storie, io odio profondamente le storie. Sono un distruttore di storie (…) Lo stesso accade con le frasi, avrei voglia di far fuori intere frasi che potrebbero eventualmente formarsi, prima ancora che si formino”, disse Bernhard in riferimento a se stesso. Anche qui, come in altre opere successive, i protagonisti sono rovinati dalle nevrosi familiari, in un rapporto caratterizzato da solitudine, incomunicabilità, sofferenza. La tecnica utilizzata è tipicamente quella del flusso di coscienza, espressione di una mente schizoide, farneticante si può leggere nella recensione di Alessandro Litta Modignani che trovate qui. 

https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2019/12/11/news/amras-291649/

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1 messaggio in questa discussione

Non conoscevo questo autore grazie della dritta!

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