I primi dati sull'impatto del Reddito di cittadinanza sono a dir poco lusinghieri

Ho già parlato, intervenendo in altra discussione, dei primi dati macroeconomici sull'impatto iniziale del Rdc elaborati dal Centro studi e ricerche dell'INPS e dal Coordinamento statistico dell'Istituto. Ma sono numeri di assoluta rilevanza che meritano una discussione apposita. Vi dico subito che sono molto positivi e al di là della mie più rosee previsioni, considerato che il Reddito è in vigore da appena 8 mesi. Per capirci, se risultati del genere li avessero ottenuti un Berlusconi, un Renzi o un Salvini quando erano al governo, avrebbero fatto immediatamente irruzione negli studi del Tg1 per raccontarli e vantarsene, e per farsi un comizietto di 5 minuti in prima serata con il supporto del reggimicrofono di turno. Seguito il giorno dopo dalla grancassa dei giornaloni. Ma i risultati a dir poco lusinghieri di cui vi parlerò li hanno ottenuti Di Maio e il M5S, dunque la notizia non deve trapelare al di fuori del Fatto Quotidiano e del Blog delle Stelle. Ma facciamola trapelare qui nel nostro forum! Innanzitutto, la povertà assoluta non è stata ancora cancellata in Italia, ma è stata più che dimezzata. Secondo le stime dell'INPS, grazie al Rdc il tasso di povertà assoluta é stato abbattuto di una percentuale compresa tra il 59 e il 60%. Questo in appena 8 mesi e in un paese che era una barzelletta mondiale per la lentezza della sua burocrazia: quasi incredibile!  Ma c'è di più. Si è ridotto dell'8% l'Income gap ratio, un indicatore della gravità dello stato dei poveri assoluti di un paese. E si è abbassato dell'1,5% il coefficiente di Gini, un parametro importantissimo che in sostanza è un indicatore della disuguaglianza economica (usualmente ci si riferisce al reddito) tra i cittadini di una nazione: quanto più basso è il coefficiente di Gini tanto minore è la disuguaglianza. E la disuguaglianza economica, come è noto, incide negativamente non solo sullo sviluppo sociale e culturale ma sullo stesso sviluppo economico. Non a caso i più alti valori del coefficiente di Gini si registrano per lo più nei paesi sottosviluppati, mentre nei paesi con alti livelli di benessere e di qualità della vita (es. i paesi scandinavi) i valori dell'indicatore sono generalmente più bassi della media mondiale. Semplificando, potremmo dire che l'abbassamento del coefficiente di Gini è una traduzione matematica della direttiva, alta e nobile, contenuta nel secondo comma dell'articolo 3 della nostra Costituzione. E i numeri dicono che con il Rdc l'Italia ha già fatto, in appena 8 mesi, un significativo e tangibile passo in quella direzione. Molto resta invece da fare sul fronte dell'avviamento al lavoro dei percettori di Rdc. Ci sono difficoltà sia di ordine burocratico e organizzativo, sia legate alla congiuntura economica ancora difficile. Secondo l'ANPAL, i beneficiari di Rdc presi in carico dai centri dell'impiego sono 200.000 (su 700.000 potenziali) e di questi 18.000 hanno trovato un lavoro. Naturalmente una parte di questi, che non è facile quantificare, l'avrebbero trovato anche senza il Rdc, quindi parliamo di numeri ancora largamente insoddisfacenti. Però almeno qualcosa si muove, anche per chi fino a pochi mesi fa viveva o sopravviveva con pochissimi soldi e spesso con ancora meno speranze.  

 

 

Modificato da fosforo311

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11 messaggi in questa discussione

Bene, sig fosforo, se Di Maio è riuscito in 8 mesi a dimezzare la povertà, spero che nello stesso tempo non abbia fatto dimezzare anche la classe media, già tartassata dai governi precedenti.

Tuttavia dal Di Maio io vorrei molto di più.

Vorrei che cominciasse a fare il ministro degli esteri e, nei prossimi otto mesi, scovi un posto al sole pure per noi..

 

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6 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Ho già parlato, intervenendo in altra discussione, dei primi dati macroeconomici sull'impatto iniziale del Rdc elaborati dal Centro studi e ricerche dell'INPS e dal Coordinamento statistico dell'Istituto. Ma sono numeri di assoluta rilevanza che meritano una discussione apposita. Vi dico subito che sono molto positivi e al di là della mie più rosee previsioni, considerato che il Reddito è in vigore da appena 8 mesi. Per capirci, se risultati del genere li avessero ottenuti un Berlusconi, un Renzi o un Salvini quando erano al governo, avrebbero fatto immediatamente irruzione negli studi del Tg1 per raccontarli e vantarsene, e per farsi un comizietto di 5 minuti in prima serata con il supporto del reggimicrofono di turno. Seguito il giorno dopo dalla grancassa dei giornaloni. Ma i risultati a dir poco lusinghieri di cui vi parlerò li hanno ottenuti Di Maio e il M5S, dunque la notizia non deve trapelare al di fuori del Fatto Quotidiano e del Blog delle Stelle. Ma facciamola trapelare qui nel nostro forum! Innanzitutto, la povertà assoluta non è stata ancora cancellata in Italia, ma è stata più che dimezzata. Secondo le stime dell'INPS, grazie al Rdc il tasso di povertà assoluta é stato abbattuto di una percentuale compresa tra il 59 e il 60%. Questo in appena 8 mesi e in un paese che era una barzelletta mondiale per la lentezza della sua burocrazia: quasi incredibile!  Ma c'è di più. Si è ridotto dell'8% l'Income gap ratio, un indicatore della gravità dello stato dei poveri assoluti di un paese. E si è abbassato dell'1,5% il coefficiente di Gini, un parametro importantissimo che in sostanza è un indicatore della disuguaglianza economica (usualmente ci si riferisce al reddito) tra i cittadini di una nazione: quanto più basso è il coefficiente di Gini tanto minore è la disuguaglianza. E la disuguaglianza economica, come è noto, incide negativamente non solo sullo sviluppo sociale e culturale ma sullo stesso sviluppo economico. Non a caso i più alti valori del coefficiente di Gini si registrano per lo più nei paesi sottosviluppati, mentre nei paesi con alti livelli di benessere e di qualità della vita (es. i paesi scandinavi) i valori dell'indicatore sono generalmente più bassi della media mondiale. Semplificando, potremmo dire che l'abbassamento del coefficiente di Gini è una traduzione matematica della direttiva, alta e nobile, contenuta nel secondo comma dell'articolo 3 della nostra Costituzione. E i numeri dicono che con il Rdc l'Italia ha già fatto, in appena 8 mesi, un significativo e tangibile passo in quella direzione. Molto resta invece da fare sul fronte dell'avviamento al lavoro dei percettori di Rdc. Ci sono difficoltà sia di ordine burocratico e organizzativo, sia legate alla congiuntura economica ancora difficile. Secondo l'ANPAL, i beneficiari di Rdc presi in carico dai centri dell'impiego sono 200.000 (su 700.000 potenziali) e di questi 18.000 hanno trovato un lavoro. Naturalmente una parte di questi, che non è facile quantificare, l'avrebbero trovato anche senza il Rdc, quindi parliamo di numeri ancora largamente insoddisfacenti. Però almeno qualcosa si muove, anche per chi fino a pochi mesi fa viveva o sopravviveva con pochissimi soldi e spesso con ancora meno speranze.  

 

 

Ah si , Cazzaro di Napoli ?? Ecco ecco , bene . Quindi non ti sarà difficile menzionarci i nomi di tutti coloro che hanno supportato la tua demenziale e cervellotica tesi che , se nessuno se ne fosse accorto , e’ un surrogato di Tridico , Presidente  dell’INPS , emanazione del M5S , e “papà” del rdc , che e’ stato intervistato , badate bene , non come presidente dell’INPS bensì come privato cittadino da un esponente del  blog delle stelle . La notizia ha trovato conforto solo sul giornalino scandalistico del Falso Quotidiano e ciò ha permesso al Cazzaro di Napoli di raschiare il barile del ridicolo con il sopracitato post . In quella intervista Tridico ci ha dato ulteriori amene *** . Una , per esempio , e’ stata quella di aver detto che la povertà , in Italia , e’ stata sconfitta al 65% e che l’occupazione e’ in grande aumento con contestuale diminuzione della disoccupazione e che il livello di possibilità di spesa ci sta allineando ai grandi paesi occidentali .  Urka !! Quasi a livello di Giggino O’Fischer . Siamo un paese che corre , che si sta avviando verso la piena occupazione e dove , nel giro di un paio di anni , la povertà non esisterà  più !!  Peccato che io , e come me qualche altra decina di milioni di persone , tutto questo sfavillio da reddito di cittadinanza non riusciamo proprio a vederlo . E non lo vedono nemmeno le autority serie che studiano il fenomeno , non ultima la Svimez , che senza tanti preamboli ha definito il Rdc una iattura soprattutto per il Sud visto che non crea nessun posto di lavoro stabile e che la povertà relativa e’ in aumento . Mi ricordo la canzone di Morandi “ Uno su mille ce la fa”.  Ecco , qua non ce la fanno nemmeno in 900.000 a trovare lavoro se si eccettuano i Navigator (3000)assunti per non fare un caz.z.o . Un provvedimento capestro che ci costa qualche miliardo di euro e che non restituisce niente di quel che promesso . Sarebbe anche interessante sapere quanti , tra i precettori di reddito di cittadinanza , sono impegnati nei  lavori socialmente utili che , il Ministro per scommessa Giggino O’Fischer  , garantiva per un minimo di 8 ore settimanali . Non lo sapete ??  Nemmeno mezzo . Lo Stato ( tutti noi ) continua impunemente a pagare gente che passa le giornate sul divano , che spesso e’ percettore di reddito al nero , che non ha neanche la possibilità di accettare o rifiutare un lavoro perché non gli viene proposto alcunché , che manco fa quei lavori utili di 8 ore settimanali tralasciando il fatto che , soprattutto al meridione , sono venuti alla luce diversi casi di percettori di reddito legati a cosche mafiose e camorriste.  Concludo sui dati dell’occupazione/disoccupazione che tanto stanno a cuore al Cazzaro di Napoli e di cui ne magnifica le gesta grazie al RDC. Ebe te ( rivolto al Pulcinella partenopeo ) , forse non te ne sei accorto , ma i dati ufficiali parlano di un aumento degli inattivi . E’ proprio questo che fa sembrare più bassa la disoccupazione . Mettici pure che con il forfettario si sono aperte decine di migliaia di Partite IVA e pure un idio ta come te si accorgerà che il saldo non e’ affatto incoraggiante . Purtroppo per te , se ci fosse un forte aumento degli occupati , cio’ sarebbe acclarato sui dati del Pil che , invece , rimane mestamente inchiodato a zero da quando sti scappati da casa governano ( stava a 1,7 quando O’Fischer festeggiava la sconfitta della povertà dal balcone . 

Modificato da mark222220

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7 ore fa, fosforo311 ha scritto:

E si è abbassato dell'1,5% il coefficiente di Gini

Alcune banali eccezioni:

1 - nessuno ha capito dove hai preso i dati per affermare quanto sopra;

2 - nessuno ha capito a quale periodo temporale si riferisca quanto da te affermato;

3 - devi dimostrare che tale riduzione del coefficiente di Gini sia completamente imputabile al reddito di cittadinanza. Tale riduzione potrebbe essere imputabile anche al fatto che il 20% della popolazione con redditi maggiori nel 2019 percepisca minori redditi rispetto al 2018.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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Il   RdC   non era   per   i senza  lavoro  ,  che  garantiva  tre  posti ad  ogni  richiedente   ?   Non era  certamente  propinato all'inizio   come la  lotta  alla  povertà  questo lo faceva  il REI  scomparso   con la  venuta  del RdC e  quello  si  andava a  chi veramente  ne  aveva  bisogno infatti  erano gli  enti locali a   designarlo e  non  un  ente  propagazione  del  governo  in  carica  al  momento....

Questi  dati   mi  sembrano  alquanto  manipolati e   a  favore del  governo gialloverdenero , detti poi da  chi  era  uno  dei  fautori   di tale   provvedimento se  poi   leggiamo   che  uno  su tre   di  quelli  che hanno il RdC  non  ne  aveva  diritto   beh...  mi sa  tanto   di  BUFALA  alla  celodurfasciodestro

Modificato da pm610

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https://www.pmi.it/economia/mercati/300722/reddito-di-cittadinanza-def-e-primi-bilanci.html

....omissis... Come se non bastasse, la spesa per due misure chiave del programma di governo, Reddito di Cittadinanza e Quota 100, si sta traducendo in un pesante aggravio sui conti pubblici a fronte di benefici inferiori alle promesse. E con la spada di Damocle dell’aumento IVA costantemente a minacciare una ipotetica ripresa.

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6 ore fa, ilsauro24ore ha scritto:

Alcune banali eccezioni:

1 - nessuno ha capito dove hai preso i dati per affermare quanto sopra;

2 - nessuno ha capito a quale periodo temporale si riferisca quanto da te affermato;

3 - devi dimostrare che tale riduzione del coefficiente di Gini sia completamente imputabile al reddito di cittadinanza. Tale riduzione potrebbe essere imputabile anche al fatto che il 20% della popolazione con redditi maggiori nel 2019 percepisca minori redditi rispetto al 2018.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

1) I dati in oggetto sono stati comunicati dall'INPS alla Commissione Europea ai primi di novembre. Ne ha parlato il presidente dell'INPS Pasquale Tridico in una intervista a "L'Economia", ripresa dal Blog delle Stelle e in un ampio articolo sul FQ del 6 dicembre (purtroppo accessibile on line solo agli abbonati). È vero che la gran parte dei media ha disinvoltamente ignorato la notizia, come spesso accade per i risultati positivi ottenuti dal M5S.

https://www.silenziefalsita.it/2019/12/02/presidente-inps-con-il-reddito-di-cittadinanza-tasso-di-poverta-diminuito-del-60-per-cento/

2) I dati sono riferiti al periodo aprile-ottobre 2019, quindi appena 7 mesi e non 8 come avevo scritto.

3) Evidentemente il Sauro24ore non legge il Sole24ore, altrimenti saprebbe che dopo i minimi raggiunti all'inizio degli anni '90 il trend del coefficiente di Gini in Italia era in crescita, il che denota in linea di massima un incremento delle disuguaglianze economiche. Nell'articolo allegato, datato maggio 2018, con riferimento al coefficiente di Gini si legge che "in base agli ultimi dati disponibili l'Italia è tornata al livelli di metà anni '70". Dunque, la riduzione dell'1,5% stimata dall'INPS per il coefficiente di Gini in appena 7 mesi dall'introduzione del Reddito di cittadinanza indica una assai significativa inversione di tendenza rispetto a una grave ed epocale  involuzione in atto nel nostro paese da quasi 30 anni (la crescita della disuguaglianze). 

https://www.infodata.ilsole24ore.com/2018/05/18/reddito-disuguaglianza-italiana-negli-ultimi-150-anni-cresce-quella-generazionale/?refresh_ce=1

 

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Non ho scritto che in Italia il coefficiente di Gini non si sia ridotto rispetto al 2018.

Ho scritto che devi dimostrare che tale riduzione del coefficiente di Gini sia completamente imputabile al reddito di cittadinanza.

Tale riduzione potrebbe essere imputabile anche al fatto che il 20% della popolazione che nel 2018 ha percepito i redditi maggiori nel 2019 ha conosciuto una riduzione di tali redditi.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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29 minuti fa, ilsauro24ore ha scritto:

Non ho scritto che in Italia il coefficiente di Gini non si sia ridotto rispetto al 2018.

Ho scritto che devi dimostrare che tale riduzione del coefficiente di Gini sia completamente imputabile al reddito di cittadinanza.

Tale riduzione potrebbe essere imputabile anche al fatto che il 20% della popolazione che nel 2018 ha percepito i redditi maggiori nel 2019 ha conosciuto una riduzione di tali redditi.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

E tu dove hai letto che il 20% più ricco del paese in un anno si sarebbe impoverito? E di quanto? Una riduzione in soli 7 mesi dell'1,5% del coefficiente di Gini non è poca cosa. 

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20 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

E tu dove hai letto che il 20% più ricco del paese in un anno si sarebbe impoverito?

Esattamente dove tu hai letto che la riduzione del coefficiente di Gini è completamente imputabile al reddito di cittadinanza: da nessuna parte.

Se non ti soddisfa il 20% allora facciamo il 40%.

Per come è definito il coefficiente di Gini, la variazione dello stesso è determinata anche dalla dinamica dei redditi più elevati. 

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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4 ore fa, ilsauro24ore ha scritto:

Esattamente dove tu hai letto che la riduzione del coefficiente di Gini è completamente imputabile al reddito di cittadinanza: da nessuna parte.

Se non ti soddisfa il 20% allora facciamo il 40%.

Per come è definito il coefficiente di Gini, la variazione dello stesso è determinata anche dalla dinamica dei redditi più elevati. 

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

Non ho mai scritto che la diminuzione osservata del coefficiente di Gini è totalmente dovuta all'introduzione del Rdc. Ho scritto che si è registrata una incoraggiante e significativa inversione rispetto al trend degli ultimi decenni che era la crescita della disuguaglianza economica in Italia (ma cresce anche su scala mondiale). Una cosa è certa: senza il Rdc oggi avremmo un tasso di povertà assoluta maggiore, maggiore disuguaglianza e un coefficiente di Gini maggiore di quello che è. Di quel punto e mezzo di riduzione del coefficiente di Gini stimato dall'INPS quanto è dovuto al Rdc? Molto difficile dirlo. Non posso escludere che in assenza di Rdc il valore dell'indicatore sarebbe comunque diminuito. Ma dato che il trend era in crescita e durava da decenni, è del tutto plausibile che senza Rdc il trend si sarebbe confermato anche nell'anno in corso. In questo caso dovremmo concludere che l'incidenza del Rdc sul coefficiente di Gini è stata in valore assoluto addirittura MAGGIORE di un punto e mezzo. 

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