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3 ore fa, dune-buggi ha scritto:Ciao Etrusco da d/b e buon sabato pomeriggio. In varie occasioni mi sono sentito allineato con il tuo pensiero. Provincia di Belluno, vi sono vari piccoli ospedali (Pieve di Cadore, Auronzo, Cortina, ed altri) che i burocrati della sanità volevano chiudere e portare tutto all’ospedale centrale del capoluogo. Ma i burocrati della sanità restano seduti nel loro ufficio e neppure si rendono conto che percorrere poche decine di chilometri in montagna, di notte, con la neve significa … ore di percorrenza e rischio guida anche per gli esperti autisti delle ambulanze. Senza contare gli utenti normali che si recano per le visite o i ricoveri programmati. Il soccorso elicotteri del “uno uno otto” del Centro Cadore (ospedale di Pieve di Cadore) è di basilare importanza sia come punto di riferimento ospedaliero che per il soccorso in montagna. Li vicino si trova anche la integrata caserma dei Vigili del Fuoco. Chiudere queste utenze e portarle in pianura significa capire zero di montagna. Occorre potenziare e dotare il soccorso elicotteri delle autonomie tecniche per il volo notturno in montagna che è tutto diverso dal volo in pianura.
Ciao Etrusco da d/b, alle prossime.
quella della chiusura dei piccoli ospedali in nome del risparmio di soldi sta purtroppo interessando tutte le aree disagiate della nazione , hanno, tanto per fare un esempio, chiuso i reparti maternità dove il numero dei parti era basso perché secondo loro un basso numero di nascite significa poca esperienza del personale addetto; il risultato però è che si costringono le donne a fare decine di chilometri su strade di montagna con il rischio di partorire in autoambulanza anziché in ospedale .. per quanto riguarda il caso segnalato in questo post la confusione regna sovrana nel senso che la ASL ha smentito il medico con questo articolo https://www.quinewsvolterra.it/investita-e-portata-a-ospedale-volterra-non-a-pontedera.htm temo però che alla ASL abbiano fatto confusione con questo altro incidente https://www.quinewsvolterra.it/altro-incidente-la-ferita-resta-a-volterra-ospedale-sanita-pontedera-lotti-per-volterra.htm sono evidentemente due incidenti diversi e la soluzione adottata è stata diversa, in un caso è stata portata la ragazza all'ospedale di Volterra che è perfettamente attrezzato con tanto di attrezzatura per la TAC e nell'altro, senza motivo hanno fatto percorrere all'autoambulanza 40 chilometri di strada piena di curve per arrivare all'ospedale di Pontedera
Modificato da etrusco1900Nel frattempo il medico personale della ragazzina ferita conferma la sua versione https://www.quinewsvolterra.it/volterra-marzio-innocenzi-investita-ospedale-fake-news-le-racconta-la-asl.htm
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Ciao Etrusco da d/b e buon sabato pomeriggio. In varie occasioni mi sono sentito allineato con il tuo pensiero. Provincia di Belluno, vi sono vari piccoli ospedali (Pieve di Cadore, Auronzo, Cortina, ed altri) che i burocrati della sanità volevano chiudere e portare tutto all’ospedale centrale del capoluogo. Ma i burocrati della sanità restano seduti nel loro ufficio e neppure si rendono conto che percorrere poche decine di chilometri in montagna, di notte, con la neve significa … ore di percorrenza e rischio guida anche per gli esperti autisti delle ambulanze. Senza contare gli utenti normali che si recano per le visite o i ricoveri programmati. Il soccorso elicotteri del “uno uno otto” del Centro Cadore (ospedale di Pieve di Cadore) è di basilare importanza sia come punto di riferimento ospedaliero che per il soccorso in montagna. Li vicino si trova anche la integrata caserma dei Vigili del Fuoco. Chiudere queste utenze e portarle in pianura significa capire zero di montagna. Occorre potenziare e dotare il soccorso elicotteri delle autonomie tecniche per il volo notturno in montagna che è tutto diverso dal volo in pianura.
Ciao Etrusco da d/b, alle prossime.
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