vigili del fuoco

 

Caro padre mi avrai perdonato, mi volevi vedere dottore
forse giudice, forse avvocato, magari notaio, o chissà, professore
ho deluso le tue aspettative senza farmene troppo un problema
e succhiandomi tre o quattro olive ogni volta che saltavo la cena.

dolce madre anche a te chiedo scusa, se quand’ero soltanto un bambino
indossavo la tua rossa magica blusa per andare a salvare un gattino
ma quel fuoco che dentro mi bruciava tanto mi guidava senza farsi vedere
è per questa ragione, malgrado il tuo pianto, che tuo figlio si è fatto pompiere.

tu fratello più grande e più saggio, non mi hai avuto compagno di giochi
mi chiamavi soltanto per farti coraggio coi tuoi amici ch’erano troppo pochi
anche la tua carriera è rimasta spiazzata dalla mia strana scelta di vita
e da allora, fra noi, non si è rimarginata quella piccola grande ferita.

e tu moglie, compagna mia sola, quante volte ti sarai ritrovata
ad attendere che il nodo nella tua gola lo sciogliesse la mia telefonata
troppo piccolo è il frutto del nostro amore per comprendere cosa è successo
sarai tu a raccontargli, con meno dolore, che l’ho amato con tutto me stesso.

eravate voi la mia famiglia, ma la vita che avevo era mia
per il collo di una bottiglia non potrà passare mai una ferrovia
ho sentito da sempre nell’animo che la strada per me era una sola
la paura per mano ogni attimo e il sorriso che poi ti consola.

quanti visi ho incontrato in questi anni, quante storie tremende o banali
quante lacrime, gioie ed affanni di uomini e donne per me tutti uguali
tutti sempre davvero importanti, niente titoli, nomi o colori
i pompieri non vedono fanti, per loro son tutti re e regine di cuori.

dentro al fuoco o in mezzo alla neve, nell’acqua più gelida o fra le macerie
chi il pericolo insieme col vino si beve, puoi scommetterci è sempre un pompiere
e quei bimbi rubati da un fragore improvviso che non sono riuscito a salvare
me li porto insieme con me in paradiso, lì, sereni, potremo giocare.

ai compagni che ho tanto amato, voglio dire soltanto una cosa
questa vita che iddio ci ha donato è una prova terribile e meravigliosa
perché ognuno di voi è sempre un angelo che la gente ama e vuole vedere
con la mano sul cuore gridatelo:

“io sono un pompiere … io sono un pompiere … io sono un pompiere”. 

 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

1 messaggio in questa discussione

mercoledi ventidue aprile - ricordando vigili del fuoco e protezione civile -

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio

Crea un account

Non sei ancora iscritto? Registrati subito


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.


Accedi ora