Debbo chiedere scusa ad un vermiciattolo Napoletano ...!!

Inviata (modificato)

Eh sì cari forumisti , mi corre l'obbligo di farlo ed il Padreterno sa quanto mi costa . Però e' doveroso . I fatti : Appena Tiziano Renzi entro' nell'affare Consip , il vermiciattolo emarginato nel titolo , con il pipi.no ritto , dopo aver letto le notizie provenienti dal Fattetello Quotidiano e vergate di pugno da quei grandi giornalisti ( così li definisce il Cazzaro Napoletano ), ci annuncio ' che da quel momento ne avremmo viste e sentite delle belle . Con i pori che sprizzavano di gioia , il bufalaro Partenopeo si ingegnava anche in un pizzico di ironia spicciola ed intanto percorreva i quartieri napoletani a spargere la sua grande soddisfazione con tutti quelli che incontrava : dal fruttatolo , al lattaio , al parrucchiere , all'edicolante , all'autista dell'autobus , al pizzaiolo , al farmacista e perfino agli steward dello stadio San Paolo . Diciamoci la verità , a lui di Tiziano Renzi gliene importava poco più che di un cazxo ed un barattolo . A lui interessava "colpire " più in alto , lui mirava ad intascare la taglia sul Pulcinella di Rignano , la notte ne sognava l'arresto , si preparava già i titoli e i chilometrici post da mandare sul forum . Ed io , con pazxienza , a dirgli che si sbagliava , che niente di tuttocio' che sperava ( ne vedremo e  e sentiremo delle belle , ndr), non sarebbero mai avvenute . Invece aveva ragione il verme ed io sono costretto a chiedere scusa .  Per la verità ai primi scricchiolii dell'inchiesta qualche dubbio sorse anche al vermiciattolo , ma continuando a leggere i Falso Quotidiano , fu subito tranquillizzato da Calandrino Travagljo e dal premio Pulitzer Lillo . Se errore c'era stato questo era imputabile solo e soltanto ad errore veniale di trascrizione del Capitano Scafarto . Ed allora corse subito ad acquistare una ventina di copie del libro di Lillo e , dopo averne donate tre copie alle componenti della sua famiglia  e dopo essersene tenuta una per se per poterci fare un bel quadretto da appendere in quel famoso bagno che ripulisce tutti i sabato mattina , andò a distribuire il resto delle copie a tutti coloro sopra descritti . Aveva ragione il Cazzaro Partenopeo : si stanno vedendo  e sentendo delle belle . Dopo aver indagato il capitano Scafarto , ieri e' stato indagato per Depistaggio ( pena prevista 8 ( otto) anni di reclusione anche il Vicecomandante  del Noe. chissà se la filiera si fermerà qui o se verrà fuori anche qualche altro insospettabile che si chiama con lo stesso cognome del terzino dell'Aston Villa.  Chissà se questi personaggi , una volta e se fossero condannati andrebbero presi a calci nel sedere e spediti ai lavori forzati , chissà se i 2 grandi giornalisti , Travaglio e Lillo , sarebbero da radiare dall'ordine dei giornalisti od inviati a fare i servizi dal centro di Aleppo . D'altra parte Travaglio e quindi il vermiciattolo hanno una certa qual predisposizione a prendere le difese dei delinquentelli ( Ciancimino , Marra , Grillo , Ingroia, il maresciallo di cui non ricordo il nome che faceva le vacanze con Calandrino e pure Corona ), mentre quelli che vorrebbero subito mettere in galera e quindi loro nemici , vengono , ad uno ad uno , assolti per non aver commesso i fatto . Diamo pure il Paese in mano a questi vermiciattoli e nel giro di pochissimo tempo il Venezuela di Maduro sarà qui da noi .  Saluti .

 

Modificato da mark525

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marketta PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

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13 minuti fa, monello.07 ha scritto:

marketta PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

Lo so che questa e' il tuo massimo intellettuale . Proprio ieri chiedevo che il destino ti donasse 30 minuti di intelligenza affinché tu ti accorgessi di quanto sei idio ta. Evidentemente non sono stato accontentato . Pazienza !! 

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marketta PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

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9 minuti fa, monello.07 ha scritto:

marketta PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

Bisogna aumentare la dose . Ti rendi ridicolo . Tutto sommato e' meglio vivere da idio ti come te . Che te *** di quel che  capita . Un po' di pommarola,  due babà  e sei già soddisfatto . 

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19 minuti fa, mark525 ha scritto:

Bisogna aumentare la dose . Ti rendi ridicolo . Tutto sommato e' meglio vivere da idio ti come te . Che te *** di quel che  capita . Un po' di pommarola,  due babà  e sei già soddisfatto . 

marketta PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

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Una chat inchioda Scafarto. "Ho bisogno di quei nastri per arrestare Tiziano Renzi"

 
 
 
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Nei messaggi whatsapp acquisiti dalla Procura di Roma le evidenze del depistaggio messo in atto dai vertici del Noe. Per il capitano c’era la necessità di intercettare anche il Comandante generale dell'Arma Tullio Del Sette
di CARLO BONINI e MARIA ELENA VINCENZI 09 Giugno 2017
Ed il verme Napoletano continua a tacere !!! Homme e mer da !!
  • 3' di lettura
ROMA - Le indagini condotte dal Noe dei Carabinieri su un capitolo almeno del caso Consip, su quello che ne era diventato il cuore perché merce ad alto rendimento politico — il padre del Presidente del Consiglio Tiziano Renzi — si rivelano un verminaio di infedeltà e manipolazioni. In cui sprofondano definitivamente il capitano Gianpaolo Scafarto e il colonnello Alessandro Sessa, vicecomandante del reparto ora indagato per depistaggio. E che promette di inghiottire altri protagonisti di questa vicenda. Non fosse altro perché apre uno squarcio sinistro su quanto accaduto tra l’estate 2016 e il gennaio 2017 al Comando Generale dove, chi manipolava l’inchiesta (Scafarto e Sessa) sapendo di farlo, giustificava le proprie mosse storte con l’urgenza di «arrestare Tiziano Renzi».

Di più: concionava sulla necessità di intercettare — non è dato sapere in forza di quale autorità — il Comandante generale Tullio Del Sette e il Capo di Stato Maggiore Gaetano Maruccia, sospettati di essere le talpe che avrebbero dovuto far deragliare l’indagine della Procura di Napoli a vantaggio del Presidente del Consiglio. Nel dettaglio.

“DOBBIAMO ARRESTARE RENZI” Alle cinque del pomeriggio di mercoledì scorso, di fronte al Procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, all’aggiunto Paolo Ielo e al sostituto Mario Palazzi, l’interrogatorio di Scafarto si trasforma in un calvario, durante il quale all’*** vengono contestate evidenze documentali — una chat whatsapp tra lui e gli uomini della squadra investigativa su Consip — che fanno piazza pulita della favoletta che voleva la stanchezza e l’enormità del materiale istruttorio da gestire i responsabili dell’errore di attribuzione (a Romeo invece che a ***), nella memoria conclusiva consegnata ai pm di Napoli, di una conversazione intercettata. Quella che si voleva provasse gli incontri tra Romeo e Tiziano Renzi e che, agli occhi del capitano Scafarto, avrebbe reso possibile l’arresto del padre del Premier.

A Scafarto, i pm mostrano i messaggi scambiati in quella chat tra lui e suoi uomini tra il 2 e il 3 gennaio di quest’anno. I giorni immediatamente precedenti la consegna della memoria ai pm. Si legge il 2 gennaio:
Scafarto: «Per favore, qualcuno si ricorda se Romeo ha mai detto a qualcuno di aver visto, anche una mezza volta, Tiziano (Renzi ndr.)?»
La richiesta diventa frenetica il giorno successivo, il 3.
Scafarto: «Buongiorno a tutti… Forse abbiamo il riscontro di un incontro tra Romeo e Tiziano Renzi. Ieri ho sentito a verbale Mazzei, il quale ha riferito che il Romeo gli ha raccontato di aver cenato o pranzato (non ricordava) con Tiziano e Carlo Russo».

È una circostanza per la quale va trovato un riscontro. 
Che Scafarto individua in una conversazione ambientale di cui dà gli estremi ai suoi uomini.
Scafarto: «Remo, per favore, riascoltala subito. Questo passaggio è vitale per arrestare Tiziano (Renzi ndr.). Grazie. Attendo trascrizione».

“***? ASCOLTA BENE”Passano delle ore e Scafarto non riceve quello che ha chiesto. Scafarto: «Remoooooooo, hai trovato quel passaggio che dicevo?».

Il carabiniere risponde con sincerità: «Sto trascrivendo. Ho trovato quel passaggio e sembra che sia *** che dica quella frase». A Scafarto è una risposta che non piace affatto. Che a incontrare Tiziano Renzi sia stato *** non ha nessun significato. Conta solo che lo abbia fatto Romeo e lo confessi parlandone. Dunque, insiste: «Ascolta bene e falla ascoltare pure a qualcun altro». Il militare rincula: «Già fatto e siamo giunti alla conclusione che c’è *** che, abbassando il tono della voce, dice quella frase».

Scafarto non si rassegna. Chiede di inviargli il file audio con l’intercettazione. Che avrà. E che, come ormai sappiamo, ignorerà, attribuendo a Romeo le parole di ***. Perché, se non per manipolare consapevolmente la genuinità di una prova?, chiedono a Scafarto i Procuratori che lo interrogano. Il capitano risponde con parole che equivalgono a un’ammissione di colpa: «Non ricordavo questi messaggi, né di aver ricevuto il file audio. Non riesco a darmi una spiegazione di quanto è accaduto».

“INTERCETTIAMO DEL SETTE” Ma, come si diceva, il calvario di Scafarto non finisce qui. Tra le evidenze acquisite dalla Procura di Roma ci sono anche i messaggi che l’*** scambia con il suo superiore gerarchico, il colonnello Alessandro Sessa. Con cui, almeno a partire dal giugno del 2016, condivide ogni informazione dell’inchiesta Consip, avvisandolo dell’opportunità di interrompere ogni flusso di *** verso la catena gerarchica superiore. In particolare, al capo di Stato Maggiore Gaetano Maruccia e al Comandante generale Tullio Del Sette, che per altro Sessa disprezza («Fichissimo», gongola, quando Scafarto lo informa che l’ad di Consip Luigi Marroni lo accusa di essere stato l’uomo che gli ha rivelato l’esistenza di un’indagine a Napoli).

Perché — ricostruiscono le evidenze raccolte dalla Procura — così gli ha chiesto il pm Woodcock, minacciando di «far passare un guaio» a chi dovesse fare uscire qualcosa. Anche Sessa incontra Woodcock. E anche lui ne esce catechizzato ma, soprattutto, convinto che l’indagine abbia appunto due “nemici interni”. Maruccia e Del Sette. Al punto di discutere con Scafarto dell’opportunità di intercettarli con delle ambientali nei loro uffici al comando Generale. Non è chiaro se “abusivamente” o con l’autorizzazione di un pm o di un gip.

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