"Il tango è un pensiero triste che si balla". Borges non condivideva questa definizione

Il tango di Jorge Luis Borges, Adelphi

Le registrazioni di quattro conferenze sul tango, tenute nel lontano 1965 e dissepolte quasi per caso di recente, ci offrono un inedito Jorge Luis Borges (1899-1986) “uno dei grandi maestri della letteratura di tutti i tempi”, come è scritto nella prefazione dell’edizione originale. Due parole, universalmente note, sono sinonimo di Argentina in tutto il mondo: gaucho, e tango. Il tango nasce intorno al 1880 a Buenos Aires, inizialmente suonato con pianoforte, flauto e violino: strumenti non proprio alla portata di tutti, come invece era la chitarra. Il tango dunque non nasce in ambienti poveri e popolari, bensì nelle case di malaffare – come il jazz, del resto, pochi decenni più tardi negli Stati Uniti. “Il popolo, all’inizio, rifiuta il tango – spiega Borges – perché ne conosce l’origine indecente. (…)

Il resto della recensione di questo libro la potete leggere qui, il libro è una lettura bella e interessante su questo ballo  “fatale, superbo e rozzo”
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2019/06/19/news/il-tango-261125/

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Modificato da mia-2017

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