Salvare le apparenze..
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castleglass,
7 messaggi in questa discussione
9 ore fa, castleglass ha scritto:Volevo sapere la vostra idea su una discussione che ho sovente con mia cognata..Io dico sempre che 2 genitori che vivono in case diverse ma cercano di andare d'accordo per amore dei figli venendosi incontro per le decisioni da prendere,per i giorni in cui stanno con l'uno o l'altro genitore,festeggiando insieme i compleanni dei figli..siano meglio di 2 genitori che abitano sotto lo stesso tetto,ma non si parlano e dormono in letti separati.
Francamente non so rispondere. La prima soluzione sembrerebbe migliore, ma la separazione dei genitori è comunque dolorosa, se non proprio traumatica per i figli, specie se piccoli o adolescenti.
Mi sembra meritevole di attenzione il pensiero, che riporto da Wiki, di Osho Rajneesh, famoso guru iconoclasta, tra gli ispiratori della New Age.
Osho considerava il matrimonio un'istituzione contro natura poiché in contrasto con la libertà personale, "il valore supremo, non esiste nulla di più elevato della libertà". La vita – spiega il mistico – è un continuo mutamento, e le persone dovrebbero incontrarsi e amarsi occasionalmente, quando entrano in sintonia, e poi separarsi quando questa sintonia svanisce. Forzare legalmente i rapporti affettivi è sbagliato e genera nevrosi, perversioni psicologiche, repressioni e sensi di colpa. La famiglia, inoltre, danneggia e condiziona negativamente la psiche del bambino inculcandogli pregiudizi, falsi valori e appartenenze sociali e religiose. In un'altra occasione affermò che l'amore è distrutto non tanto dal matrimonio, quanto invece dalla relazione di coppia, che spesso nasce fra individui inconsapevoli del reale significato dell'amore e avulsi da una vera dimensione di intimità. In alcuni discorsi fu più indulgente con la famiglia, sottolineando come un "matrimonio felice" e un contesto famigliare sano possano avvicinare l'individuo al divino. Osho rifiutò categoricamente di sposarsi, nonostante le insistenze e la disapprovazione dei suoi familiari.
3 ore fa, fosforo31 ha scritto:Francamente non so rispondere. La prima soluzione sembrerebbe migliore, ma la separazione dei genitori è comunque dolorosa, se non proprio traumatica per i figli, specie se piccoli o adolescenti.
Mi sembra meritevole di attenzione il pensiero, che riporto da Wiki, di Osho Rajneesh, famoso guru iconoclasta, tra gli ispiratori della New Age.
Osho considerava il matrimonio un'istituzione contro natura poiché in contrasto con la libertà personale, "il valore supremo, non esiste nulla di più elevato della libertà". La vita – spiega il mistico – è un continuo mutamento, e le persone dovrebbero incontrarsi e amarsi occasionalmente, quando entrano in sintonia, e poi separarsi quando questa sintonia svanisce. Forzare legalmente i rapporti affettivi è sbagliato e genera nevrosi, perversioni psicologiche, repressioni e sensi di colpa. La famiglia, inoltre, danneggia e condiziona negativamente la psiche del bambino inculcandogli pregiudizi, falsi valori e appartenenze sociali e religiose. In un'altra occasione affermò che l'amore è distrutto non tanto dal matrimonio, quanto invece dalla relazione di coppia, che spesso nasce fra individui inconsapevoli del reale significato dell'amore e avulsi da una vera dimensione di intimità. In alcuni discorsi fu più indulgente con la famiglia, sottolineando come un "matrimonio felice" e un contesto famigliare sano possano avvicinare l'individuo al divino. Osho rifiutò categoricamente di sposarsi, nonostante le insistenze e la disapprovazione dei suoi familiari.
C'erano una volta i "FIGLI DEI FIORI" erano gli anni 60 è passato ormai mezzo secolo, i pochi sopravvissuti nella migliore delle ipotesi sono ormai nonni, gli altri sono ormai morti, deceduti per mille cause, chi per droga chi per incidenti chi per il normale avvicendamento voluto dalla natura dove gli uomini e le donne si sposano, formano una famiglia, fanno figli, li educano, li crescono e poi muoiono e lasciano il posto alle nuove generazioni....
Modificato da etrusco1900errore battitura
Formare una famiglia significa rinunciare a molte cose che si facevano prima, ed occorre assumersi delle responsabilità che prima erano impensabili, ma se si vuole farlo insieme, tutti e due intendo, si possono superare tralasciando la cognizioni del "dovere matrimoniale".......
11 ore fa, etrusco1900 ha scritto:C'erano una volta i "FIGLI DEI FIORI" erano gli anni 60 è passato ormai mezzo secolo, i pochi sopravvissuti nella migliore delle ipotesi sono ormai nonni, gli altri sono ormai morti, deceduti per mille cause, chi per droga chi per incidenti chi per il normale avvicendamento voluto dalla natura dove gli uomini e le donne si sposano, formano una famiglia, fanno figli, li educano, li crescono e poi muoiono e lasciano il posto alle nuove generazioni....
Il maestro dice di non essere mai morto, e nemmeno mai nato. Ecco il suo epitaffio:
OSHO
Never Born
Never Died
Only Visited this
Planet Earth between
Dec 11 1931 - Jan 19 1990
Ed ecco cosa pensa del matrimonio
Non conoscevo Osho prima della tua citazione fosforo,decisamente con le idee chiare il tipo..Ha fatto un quadro perfetto del detto"il matrimonio è la tomba dell'amore".Ormai non si è più capaci di non vedere i difetti della nostra dolce metà e ci manca decisamente la voglia di fare finta di niente.
Il 21/05/2017 in 09:26 , etrusco1900 ha scritto:Viviamo in una società dove stampa e televisione fanno passare come normale il fatto che un matrimonio finisca, attori e attrici vanno in televisione parlano del loro attuale compagno giudicano come cosa normale quello che una volta veniva chiamato "adulterio" considerano normale che un matrimonio finisca mentre il fallimento di un matrimonio dovrebbe essere l'eccezione e non la regola
Si parla dei figli, su cosa sia preferibile per loro, nessuno parla però delle sofferenze interiori che i figli comunque subiscono.
Navigando in rete ho trovato questo interessante commento tps://www.corrispondenzaromana.it/la-sofferenza-dei-figli-dei-divorziati-nellesperienza-di-chi-insegna-e-del-telefono-azzurro/ è lungo da leggere ma comunque interessante
Guarda..pultroppo ci sono passata anch'io con la separazione e il divorzio dei miei e io avevo già 34 anni quando si sono separati,però ne ho sofferto molto e non auguro a nessun bambino o ragazzo una sofferenza simile.Non era facile per me vivere con 2 persone che ormai non si parlavano più,dormivano in letti separati..al mattino quando uscivo di casa speravo al mio ritorno di non trovare che uno avesse scannato l'altro.Per questo dico che se si accorge di non andare d'accordo è meglio andare ognuno per la sua strada mantenendo buoni rapporti..che vivere in un ambiente pieno di rancore e ripicche uno verso l'altro con i bambini che ci vivono in mezzo..solo per l'idea dei genitori di voler comunque mantenere il matrimonio per non dare un dispiacere ai figli di vedere i genitori sotto lo stesso tetto..Io lo chiamo egoismo e non amore questo.Lo dico sempre a mia cognata cattolica convinta che secondo lei il matrimonio è indissolubile..piuttosto sarebbe cortuna ma il matrimonio non deve finire per il bene dei bambini e diciamocelo..per salvare la faccia dai parenti e conoscenti.
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Viviamo in una società dove stampa e televisione fanno passare come normale il fatto che un matrimonio finisca, attori e attrici vanno in televisione parlano del loro attuale compagno giudicano come cosa normale quello che una volta veniva chiamato "adulterio" considerano normale che un matrimonio finisca mentre il fallimento di un matrimonio dovrebbe essere l'eccezione e non la regola
Si parla dei figli, su cosa sia preferibile per loro, nessuno parla però delle sofferenze interiori che i figli comunque subiscono.
Navigando in rete ho trovato questo interessante commento tps://www.corrispondenzaromana.it/la-sofferenza-dei-figli-dei-divorziati-nellesperienza-di-chi-insegna-e-del-telefono-azzurro/ è lungo da leggere ma comunque interessante
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