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L' abbronzato che pare marocchino pure con gli euro marocchini
In una delle sedute del Senato di più infimo livello a cui l’Italia abbia mai assistito, Matteo Salvini in un quarto d’ora si è rimangiato la parola data e aperto ai 5 Stelle sul taglio dei parlamentari (ma non era un “salva-Renzi”?), ha cambiato idea sul ritiro dei ministri leghisti (“Perché mai dovremmo farlo?”), ha dato degli “abbronzati” ai senatori del Pd (dev’essere un’ossessione), infilato quattro o cinque castronerie di fila: “Non ho mai visto un fascista o un dittatore affidarsi alle elezioni” (giusto Hitler) o ancora “Le clausole di salvaguardia le ha inventate la sinistra” (già, peccato fosse Berlusconi), il tutto in un tripudio di scherani plaudenti e senza mai spiegare neanche per sbaglio le ragioni della crisi di governo. Dopodiché ha lasciato il banco e si è messo a telefonare.
E con questi 15 minuti ha raggiunto il numero di presenze e tasso di produttività degli ultimi 13 mesi da senatore.
So che può sembrare strano al signor ministro, ma quest’aula che oggi ha sfregiato e umiliato è un pezzo di storia di questo paese e della nostra democrazia, non il Papeete Beach di Milano Marittima.
Pensateci quando questo figuro in autunno vi chiederà “pieni poteri” e rutto libero. In gioco non c’è più destra o sinistra, Pd, Lega o 5 Stelle ma la difesa delle nostre stesse istituzioni democratiche. Della nostra storia. In fondo, di noi.
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Inviata (modificato)
Lavora poverino sulle spiagge facendo il Dj e bevendo mojito
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Modificato da pm610Condividi questo messaggio
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