Sgarbi:salvataggio MPS lo paghi il pd

Il salvataggio di Monte Dei Paschi di Siena lo paghi il Pd. Se lo paghino Massimo D’Alema e Romano Prodi. Il Monte dei Paschi di Siena di Mussari era un potere dello Stato! Non lo devono pagare i cittadini. Lo deve pagare chi lo usava.

http://www.imolaoggi.it/2016/12/10/sgarbi-monte-paschi-e-un-potere-parallelo-paghi-il-pd-paghino-dalema-e-prodi/

 

video imperdibile!!

 

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9 messaggi in questa discussione

Il populista e cazzaro Sgarbi non perde occasione per agitare l'osso ioide. Si dice che blateri e urli pure nel sonno. Ha fatto dunque bene a restare scapolo. Se ci sono responsabilità penali personali (di manager e politici) nella faccenda MPS, la magistratura non ha certo bisogno della quotidiana incazzatura del prof. Sgarbi per procedere e fare il suo dovere. Intendiamoci, io detesto le banche e i banchieri, quando vado in banca ci sto il meno possibile perché mi manca l'aria. Concordo con Brecht che diceva che è più immorale fondare una banca che rapinarla. Figuriamoci se non è immorale salvarla con soldi pubblici. Ma qui ci sono due semplici considerazioni da fare. Il sistema economico dell'Italia (e in particolare quello bancario) non è abbastanza solido da permettere a una banca come MPS di affondare senza conseguenze traumatiche e forse irreversibili sull'intero sistema. Non lo erano quelli di Germania, USA e UK, i cui governi misero cifre a 11 zeri per "salvare" le banche, figuriamoci il nostro. Intendiamoci, a me non dispiacerebbe vedere prima del previsto, con il crac a catena delle banche private, il crollo del sistema capitalista e liberista, crollo che reputo inevitabile sul lungo periodo. Ma non so quanti connazionali siano disposti a soffrire due o tre annetti di fame e miseria (sopportabili, nulla di tragico) prima di vedere rinascere un sistema economico a misura d'uomo. Secondo: qui non si parla di prestare né tanto meno di regalare soldi pubblici a MPS, cose tra l'altro vietate dalle attuali regole europee sugli aiuti di Stato. Qui  si parla in sostanza di nazionalizzare MPS. Ora il verbo nazionalizzare fa (o faceva) parte del dizionario della sinistra, e infatti Renzi e Padoan, che tutto sono fuorché di sinistra, si sono guardati bene dal declinarlo (a loro piace il verbo "privatizzare") e hanno preferito rinviare per molti mesi l'intervento su MPS, sperando, da neo liberisti di destra qual sono, nella cosiddetta "soluzione del mercato" (leggasi Mediobanca e Jp Morgan). Con il bel risultato che le condizioni della più antica banca del mondo sono andate aggravandosi a vista d'occhio. Dunque si nazionalizzi al più presto MPS, e non è detto che sul medio periodo lo Stato non ci vada addirittura a guadagnare dall'operazione (come già è successo all'estero). Ma si nazionalizzino soprattutto le imprese! Come ho scritto più volte nel vecchio forum, la ragione principale della crisi di competitività delle nostre aziende sul mercato globale sta nella frammentazione del tessuto industriale privato. Troppe imprese e troppo piccole per competere alla pari con i colossi stranieri e tenere il passo dell'innovazione tecnologica. L'esempio ormai classico è quello della produzione di televisori (ma se ne potrebbero fare molti altri, es. nel settore chimico, elettromeccanico, etc.). Fino alla fine del secolo scorso, cioè nell'era del tubo catodico, noi contendevamo alla Germania il primo posto tra i produttori europei. Avevamo almeno una dozzina di marchi nazionali (Seleco, Sinudyne, Minerva, Autovox, Marelli, Phonola, etc.). La sola Mivar, specializzata nella fascia a basso costo, a fine anni '90 copriva il 35% del mercato nazionale. Mentre i costosi modelli della Brionvega finivano addirittura esposti al MOMA di New York per la bellezza e l'originalità del design. Poi arrivò la svolta tecnologica degli schermi LCD e i nostri medi e piccoli produttori di tv color alzarono bandiera bianca davanti all'invasione dei colossi giapponesi e coreani (Samsung, Sony, Panasonic, Lg) e in pochi anni letteralmente sparirono. Non a caso in Europa è rimasto in piedi nel settore solo il colosso Philips, mentre Grundig e Telefunken sopravvivono delocalizzati in Turchia. Se al posto di Berlusconi avessimo avuto, all'epoca, un leader serio e di sinistra, si potevano nazionalizzare e fondere in un'unica azienda pubblica quella dozzina di produttori di televisori. E oggi avremmo in Italia un colosso dell'elettronica di consumo perfettamente in grado di competere sul mercato globale, esattamente come Leonardo-Finmeccanica compete con i colossi americani e inglesi nel settore aerospaziale e in quello dell'elettronica per la Difesa (radar, lidar, sensori, sistemi d'arma, etc.). 

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Questa domenica di dicembre è allietata dalle ca ga te a raffica del cialtronissimo pulcinella panzanaro fosforo31. Una vera "Fiera campionaria della ca ga ta".

Parlando di banca, il cialtronissimo panzanaro fosforo31 sostiene: "figuriamoci se non è immorale salvarla con soldi pubblici". Ovviamente nessuno capisce perché debba essere immorale salvare una banca.

Il cazzaro seriale prosegue: "il sistema economico dell'Italia (e in particolare quello bancario) non è abbastanza solido da permettere a una banca come MPS di affondare senza conseguenze traumatiche e forse irreversibili sull'intero sistema". Sarebbe bello che il cialtronissimo panzanaro ci spiegasse quale sistema economico sarebbe abbastanza solido da sopportare che una banca come MPS affondasse senza conseguenze traumatiche.

Seguono altre amenità.

"A me non dispiacerebbe vedere prima del previsto, con il crac a catena delle banche private, il crollo del sistema capitalista e liberista, crollo che reputo inevitabile sul lungo periodo". Il cialtronissimo panzanaro batte a casaccio sulla tastiera. Fine della storia.

"Ma non so quanti connazionali siano disposti a soffrire due o tre annetti di fame e miseria (sopportabili, nulla di tragico)". Il cialtronissimo cazzaro seriale fosforo31 dia il buon esempio. Inizi lui a soffrire due o tre annetti di miseria. Poi ne riparliamo.

"Dunque si nazionalizzi al più presto MPS, e non è detto che sul medio periodo lo Stato non ci vada addirittura a guadagnare dall'operazione (come già è successo all'estero). Ma si nazionalizzino soprattutto le imprese! Come ho scritto più volte nel vecchio forum, la ragione principale della crisi di competitività delle nostre aziende sul mercato globale sta nella frammentazione del tessuto industriale privato" . Evidentemente il cialtronissimo pulcinella panzanaro fosforo31 ignora non è una novità che il nostro tessuto industriale privato sia frammentato. E qualcuno pensa che non sia necessariamente un problema

http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2010-10-07/nobel-stiglitz-italiane-sono-085828.shtml?uuid=AYJtdXXC&refresh_ce=1 

"Se al posto di Berlusconi avessimo avuto, all'epoca, un leader serio e di sinistra, si potevano nazionalizzare e fondere in un'unica azienda pubblica quella dozzina di produttori di televisori" . Il pulcinella panzanaro si riferisce alla fine degli anni Novanta. Il cialtronissimo cazzaro seriale evidentemente ignora che dal 1996 al 2001 Berlusconi era all'opposizione.

AMBECILLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

rimani in silenzio e forse riesci a fare la figura di quello vagamente intelligente.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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Impara a leggere e studia. Ho scritto che alla fine degli anni '90 la Mivar era ancora leader del mercato italiano con i suoi tubi catodici. L'invasione del mercato da parte di coreani e giapponesi con i loro televisori Lcd e plasma inizia nei primi anni di questo secolo.

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5 ore fa, fosforo31 ha scritto:

Il populista e cazzaro Sgarbi non perde occasione per agitare l'osso ioide. Si dice che blateri e urli pure nel sonno. Ha fatto dunque bene a restare scapolo. Se ci sono responsabilità penali personali (di manager e politici) nella faccenda MPS, la magistratura non ha certo bisogno della quotidiana incazzatura del prof. Sgarbi per procedere e fare il suo dovere. Intendiamoci, io detesto le banche e i banchieri, quando vado in banca ci sto il meno possibile perché mi manca l'aria. Concordo con Brecht che diceva che è più immorale fondare una banca che rapinarla. Figuriamoci se non è immorale salvarla con soldi pubblici. Ma qui ci sono due semplici considerazioni da fare. Il sistema economico dell'Italia (e in particolare quello bancario) non è abbastanza solido da permettere a una banca come MPS di affondare senza conseguenze traumatiche e forse irreversibili sull'intero sistema. Non lo erano quelli di Germania, USA e UK, i cui governi misero cifre a 11 zeri per "salvare" le banche, figuriamoci il nostro. Intendiamoci, a me non dispiacerebbe vedere prima del previsto, con il crac a catena delle banche private, il crollo del sistema capitalista e liberista, crollo che reputo inevitabile sul lungo periodo. Ma non so quanti connazionali siano disposti a soffrire due o tre annetti di fame e miseria (sopportabili, nulla di tragico) prima di vedere rinascere un sistema economico a misura d'uomo. Secondo: qui non si parla di prestare né tanto meno di regalare soldi pubblici a MPS, cose tra l'altro vietate dalle attuali regole europee sugli aiuti di Stato. Qui  si parla in sostanza di nazionalizzare MPS. Ora il verbo nazionalizzare fa (o faceva) parte del dizionario della sinistra, e infatti Renzi e Padoan, che tutto sono fuorché di sinistra, si sono guardati bene dal declinarlo (a loro piace il verbo "privatizzare") e hanno preferito rinviare per molti mesi l'intervento su MPS, sperando, da neo liberisti di destra qual sono, nella cosiddetta "soluzione del mercato" (leggasi Mediobanca e Jp Morgan). Con il bel risultato che le condizioni della più antica banca del mondo sono andate aggravandosi a vista d'occhio. Dunque si nazionalizzi al più presto MPS, e non è detto che sul medio periodo lo Stato non ci vada addirittura a guadagnare dall'operazione (come già è successo all'estero). Ma si nazionalizzino soprattutto le imprese! Come ho scritto più volte nel vecchio forum, la ragione principale della crisi di competitività delle nostre aziende sul mercato globale sta nella frammentazione del tessuto industriale privato. Troppe imprese e troppo piccole per competere alla pari con i colossi stranieri e tenere il passo dell'innovazione tecnologica. L'esempio ormai classico è quello della produzione di televisori (ma se ne potrebbero fare molti altri, es. nel settore chimico, elettromeccanico, etc.). Fino alla fine del secolo scorso, cioè nell'era del tubo catodico, noi contendevamo alla Germania il primo posto tra i produttori europei. Avevamo almeno una dozzina di marchi nazionali (Seleco, Sinudyne, Minerva, Autovox, Marelli, Phonola, etc.). La sola Mivar, specializzata nella fascia a basso costo, a fine anni '90 copriva il 35% del mercato nazionale. Mentre i costosi modelli della Brionvega finivano addirittura esposti al MOMA di New York per la bellezza e l'originalità del design. Poi arrivò la svolta tecnologica degli schermi LCD e i nostri medi e piccoli produttori di tv color alzarono bandiera bianca davanti all'invasione dei colossi giapponesi e coreani (Samsung, Sony, Panasonic, Lg) e in pochi anni letteralmente sparirono. Non a caso in Europa è rimasto in piedi nel settore solo il colosso Philips, mentre Grundig e Telefunken sopravvivono delocalizzati in Turchia. Se al posto di Berlusconi avessimo avuto, all'epoca, un leader serio e di sinistra, si potevano nazionalizzare e fondere in un'unica azienda pubblica quella dozzina di produttori di televisori. E oggi avremmo in Italia un colosso dell'elettronica di consumo perfettamente in grado di competere sul mercato globale, esattamente come Leonardo-Finmeccanica compete con i colossi americani e inglesi nel settore aerospaziale e in quello dell'elettronica per la Difesa (radar, lidar, sensori, sistemi d'arma, etc.). 

perito,guarda che nella banca tutti i sinistri hanno fatto il belo e sopratutto i cacchi loro!! qui si parla non di brustoline,ma di qualcosina come 5miliardi di buco!! pensa che la fregatura che ci ha dato monti,su consiglio del tuo conterraneo,era di 4miliardi!! paghini loro di tasca propria!! e poi,tu che sai tutto,perchè non vendono i loro immobili di prestigio?? se succede ad un prvato,va al'asta tutto!!! questo con e senza equitalia!! tanto hanno cambiato solo il nome!!

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ma è un film già visto: i banchieri fanno un sacco di ***, prendono una barca di soldi e vanno via e il cerino rimane in mano allo Stato (cioè noi) che ci dosbbiamo mettere i soldi che loro hanno buciato

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Mica ho capito dove vuoi andare a parare? Con chi ce l'hai? Con Sgarbi, le banche, la sinistra, la destra...???

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Nel settore radio e televisioni ritengo la PHILPS la migliore in assoluto. Sia come qualità che come centri di ***. Le vecchie e storiche fabbriche italiane, quelle del bianco / nero e dei primi colori (la Indesit con il sistema ISA la ricordate …) sono purtroppo sparite.

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