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L'editoriale al curaro del direttore Marco Travaglio. Imperdibile. Come sempre.
https://infosannio.wordpress.com/2017/05/16/pinocchio-e-geppetto-di-marco-travaglio/
Un bell'inizio di giornata per Fosforo, davvero bello. Gioia ed eccitazione, godimento alle stelle!! Sermoni a go-go e promozione del fatto quotidiano.
Bene Fosforo, mi fa piacere che tu sia così contento. Anche se, temo per te, che la tua giornata si stia già un po' rannuvolendo. Insomma, la tua gioia per l'intercettazione su Renzi a me sembra una ca.gata pazzesca. Ma è solo il mio pensiero. Goditela finchè dura.
2 ore fa, fosforo31 ha scritto:P.S. Chissà se ora Renzino querela.
Sondaggio. Secondo voi ora che fa?
- Querela il FQ?
- Si dimette da segretario e lascia la politica (finalmente)?
- Non querela e non si dimette, cioè fa la stessa figuradimmerda dei suoi amichetti Lotti e Boschi?
Ti dovresti solo vergognare , ***. lo !! Lo stesso autore dell'articolo afferma che questa e' la prova reale dell'estraneità di Renzi nell'affare Consip . Sei solo una grande mer da *** da uomo . Anzi *** da gnomo !!
Non mi spiego questo accanimento sulle banche toscane e il silenzio totale sulle banche venete
10 ore fa, fosforo31 ha scritto:P.S. Chissà se ora Renzino querela.
Sondaggio. Secondo voi ora che fa?
- Querela il FQ?
- Si dimette da segretario e lascia la politica (finalmente)?
- Non querela e non si dimette, cioè fa la stessa figuradimmerda dei suoi amichetti Lotti e Boschi?
Oltre tutto sei pure un somaro quando non copincolli. Volevo rammentarti , o (genitivo) Cazzaro che quando c'è una apertura di un fascicolo da parte della Magistratura , non c'è bisogno di querele . Renzino non querela nessuno ma fossi in te consiglierei a Lillo di mettere da parte un po' di soldini. Understand Cazzar Man ??
23 ore fa, ariafresca123 ha scritto:Un bell'inizio di giornata per Fosforo, davvero bello. Gioia ed eccitazione, godimento alle stelle!! Sermoni a go-go e promozione del fatto quotidiano.
Bene Fosforo, mi fa piacere che tu sia così contento. Anche se, temo per te, che la tua giornata si stia già un po' rannuvolendo. Insomma, la tua gioia per l'intercettazione su Renzi a me sembra una ca.gata pazzesca. Ma è solo il mio pensiero. Goditela finchè dura.
Certo che me la sono goduta un mondo la giornata di ieri, inclusi il tuo commento e quelli dei vari leccapiedi (sparsi nei vari giornali e telegiornali) del tappetaro di Rignano, egregio (o egregia? fammi sapere) Ariafresca. Commenti che oscillavano tra chi parlava di "regalo" del FQ a Renzi (figlio) il quale dovrebbe ricambiare con un "monumento equestre" (sic) a Travaglio, e chi parlava di odiosa e illegale intromissione nella vita privata e chiedeva o annunciava querele (che oramai rientrano a pieno titolo nella politica renziana dell'annuncio). Resta il fatto che Travaglio, Lillo e il FQ hanno fatto un grande scoop e il loro dovere di giornalisti seri (cioè di ficcanasi nelle faccende dei potenti rilevanti per i cittadini e per le loro tasche, ti ricordo che la torta in gioco erano appalti pubblici per 2,7 miliardi). I giornalisti seri e indipendenti pubblicano le notizie di cui vengono in possesso pensando a informare i lettori e non a fare danni né regali a chicchessia. Un altro esempio è De Bortoli con il suo scoop sulla Boschi. Infatti ieri sera Travaglio & C. sono stati elogiati in tv da Gianrico Carofiglio, famoso scrittore e intellettuale vicino a Renzi (rara avis), ex senatore del Pd ma anche ex magistrato, uno dunque che di intercettazioni e di segreti d'ufficio se ne intende. Mentre i due Renzi hanno fatto, comunque la si giri o la si volti, una colossale e ridicola figuraccia. Su Tiziano è superfluo soffermarsi: basta vedere come era incazzato nero e come ha mandato a quel paese gli inviati di Repubblica che gli chiedevano un commento. Renzi figlio ha tentato, con l'immancabile collaborazione dei media asserviti, di girare la frittata a suo favore. Si è cercato di farlo passare per un cittadino integerrimo che il giorno prima di un interrogatorio raccomanda, o meglio ordina, a suo padre di dire la verità, tutta la verità e niente altro che la verità ai pm. In realtà Renzi figlio raccomandava, anzi ordinava, al babbino di non dire "bugie", che è cosa un po' diversa. Se mio padre fosse ancora in vita e fosse indagato, io non mi permetterei assolutamente di consigliargli cosa dire o cosa non dire ai magistrati. Lui mi sbatterebbe il telefono in faccia: una persona adulta, consapevole e innocente, sa benissimo che è nel suo interesse dire tutta la verità a chi indaga su di lui. Sono i colpevoli che hanno bisogno dei consigli altrui. Forse Renzi jr. supponeva di essere intercettato o forse non lo supponeva, ma in ogni caso lui e il babbo hanno fatto una figuraccia. Vedremo come la interpreterà Maurizio Crozza. Per inciso, il figlio si è mostrato alquanto irrispettoso verso il padre, che evidentemente lo ha viziato troppo. Non so che età hai, egregio (o egregia) Ariafresca, ma prova a immaginare un leader politico della Prima Repubblica sorpreso a bacchettare suo padre come se fosse un bambino che ha rubato la marmellata, a chiedergli quante volte si è incontrato con un noto affarista finito dietro le sbarre (gli chiede "una o più volte?": Matteo sa che Tiziano ha incontrato Romeo almeno una volta e dunque ha mentito). Tira in ballo pure la mamma, il ministro e amico Luca (Lotti), la Madonna di Medjugorie, etc. Altri tempi, ma te lo immagini un Moro, un Andreotti, un Berlinguer, un Craxi (che era un ladro ma di serietà e dignità ne aveva da vendere a un Renzi) che finiscono sui giornali con una telefonata del genere a un genitore implicato in una faccenda del genere? Bettino non sarebbe scappato in Tunisia per la vergogna, ma in Papuasia.
Il massimo del ridicolo l'hanno comunque raggiunto gli Emilio Fede della situazione, i vari leccapiedi e difensori a oltranza dell'arruffapopolo di Rignano. Primo fra tutti quel Mario Lavia della (fu) Unità in collegamento ieri sera con lo studio di Floris. Poveretto, mi ha fatto davvero pena e ho dovuto purtroppo farmi una ragione del fatto che la (fu) Unità è ridotta come è ridotta (a Napoli in molte edicole non arriva neppure, in quelle dove arriva finisce nelle copie invendute) pur avendo ricevuto aiuti pubblici faraonici e pur essendo il giornale del maggiore partito italiano (anche se ormai soppiantato, di fatto, dal Foglio ex berlusconiano). Il poveraccio, con commovente maso.chismo, provava a difendere l'intercettato, nonché primo responsabile della fuga dei lettori dal suo giornale, ma purtroppo per lui in studio c'erano Marco Travaglio e Piercamillo Davigo, e non so se mi spiego. A un certo punto il malcapitato Lavia somigliava a una polpetta contesa e spappolata tra un mastino del giornalismo e un molosso del diritto. Ma se l'è cercata! Come fai a difendere Renzi, tirando in ballo Berlusconi (altro martire dei giudici e dei giornali, secondo Lavia) e le sue leggi ad personam, davanti a un Travaglio e a un Davigo? Spero di reperire il filmato in rete, perché la bastonatura subita da questo pennivendolo è stata memorabile.
Modificato da fosforo3156 minuti fa, fosforo31 ha scritto:Certo che me la sono goduta un mondo la giornata di ieri, inclusi il tuo commento e quelli dei vari leccapiedi (sparsi nei vari giornali e telegiornali) del tappetaro di Rignano, egregio (o egregia? fammi sapere) Ariafresca. Commenti che oscillavano tra chi parlava di "regalo" del FQ a Renzi (figlio) il quale dovrebbe ricambiare con un "monumento equestre" (sic) a Travaglio, e chi parlava di odiosa e illegale intromissione nella vita privata e chiedeva o annunciava querele (che oramai rientrano a pieno titolo nella politica renziana dell'annuncio). Resta il fatto che Travaglio, Lillo e il FQ hanno fatto un grande scoop e il loro dovere di giornalisti seri (cioè di ficcanasi nelle faccende dei potenti rilevanti per i cittadini e per le loro tasche, ti ricordo che la torta in gioco erano appalti pubblici per 2,7 miliardi). I giornalisti seri e indipendenti pubblicano le notizie di cui vengono in possesso pensando a informare i lettori e non a fare danni né regali a chicchessia. Un altro esempio è De Bortoli con il suo scoop sulla Boschi. Infatti ieri sera Travaglio & C. sono stati elogiati in tv da Gianrico Carofiglio, famoso scrittore e intellettuale vicino a Renzi (rara avis), ex senatore del Pd ma anche ex magistrato, uno dunque che di intercettazioni e di segreti d'ufficio se ne intende. Mentre i due Renzi hanno fatto, comunque la si giri o la si volti, una colossale e ridicola figuraccia. Su Tiziano è superfluo soffermarsi: basta vedere come era incazzato nero e come ha mandato a quel paese gli inviati di Repubblica che gli chiedevano un commento. Renzi figlio ha tentato, con l'immancabile collaborazione dei media asserviti, di girare la frittata a suo favore. Si è cercato di farlo passare per un cittadino integerrimo che il giorno prima di un interrogatorio raccomanda, o meglio ordina, a suo padre di dire la verità, tutta la verità e niente altro che la verità ai pm. In realtà Renzi figlio raccomandava, anzi ordinava, al babbino di non dire "bugie", che è cosa un po' diversa. Se mio padre fosse ancora in vita e fosse indagato, io non mi permetterei assolutamente di consigliargli cosa dire o cosa non dire ai magistrati. Lui mi sbatterebbe il telefono in faccia: una persona adulta, consapevole e innocente, sa benissimo che è nel suo interesse dire tutta la verità a chi indaga su di lui. Sono i colpevoli che hanno bisogno dei consigli altrui. Forse Renzi jr. supponeva di essere intercettato o forse non lo supponeva, ma in ogni caso lui e il babbo hanno fatto una figuraccia. Vedremo come la interpreterà Maurizio Crozza. Per inciso, il figlio si è mostrato alquanto irrispettoso verso il padre, che evidentemente lo ha viziato troppo. Non so che età hai, egregio (o egregia) Ariafresca, ma prova a immaginare un leader politico della Prima Repubblica sorpreso a bacchettare suo padre come se fosse un bambino che ha rubato la marmellata, a chiedergli quante volte si è incontrato con un noto affarista finito dietro le sbarre (gli chiede "una o più volte?": Matteo sa che Tiziano ha incontrato Romeo almeno una volta e dunque ha mentito). Tira in ballo pure la mamma, il ministro e amico Luca (Lotti), la Madonna di Medjugorie, etc. Altri tempi, ma te lo immagini un Moro, un Andreotti, un Berlinguer, un Craxi (che era un ladro ma di serietà e dignità ne aveva da vendere a un Renzi) che finiscono sui giornali con una telefonata del genere a un genitore implicato in una faccenda del genere? Bettino non sarebbe scappato in Tunisia per la vergogna, ma in Papuasia.
Il massimo del ridicolo l'hanno comunque raggiunto gli Emilio Fede della situazione, i vari leccapiedi e difensori a oltranza dell'arruffapopolo di Rignano. Primo fra tutti quel Mario Lavia della (fu) Unità in collegamento ieri sera con lo studio di Floris. Poveretto, mi ha fatto davvero pena e ho dovuto purtroppo farmi una ragione del fatto che la (fu) Unità è ridotta come è ridotta (a Napoli in molte edicole non arriva neppure, in quelle dove arriva finisce nelle copie invendute) pur avendo ricevuto aiuti pubblici faraonici e pur essendo il giornale del maggiore partito italiano (anche se ormai soppiantato, di fatto, dal Foglio ex berlusconiano). Il poveraccio, con commovente maso.chismo, provava a difendere l'intercettato, nonché primo responsabile della fuga dei lettori dal suo giornale, ma purtroppo per lui in studio c'erano Marco Travaglio e Piercamillo Davigo, e non so se mi spiego. A un certo punto il malcapitato Lavia somigliava a una polpetta contesa e spappolata tra un mastino del giornalismo e un molosso del diritto. Ma se l'è cercata! Come fai a difendere Renzi, tirando in ballo Berlusconi (altro martire dei giudici e dei giornali, secondo Lavia) e le sue leggi ad personam, davanti a un Travaglio e a un Davigo? Spero di reperire il filmato in rete, perché la bastonatura subita da questo pennivendolo è stata memorabile.
Mentre il caso Consip-Renzi(famiglia) è rapidamente scomparso dalla home page di Repubblica (al momento resta solo un richiamo, molto in basso, ai servizi di ieri) il FQ ovviamente non molla e incalza l'ex premier con tre domande precise e puntuali che esigono altrettanto precise e puntuali risposte:
1) Apostrofando il padre, Renzi dice: "In passato la verità non l'hai detta a Luca, e non farmi aggiungere altro...". Chi è Luca? Forse Luca Lotti? E che "verità" non gli ha detto babbo Tiziano? E che cos'è mai quell'altro che il figlio non vuole aggiungere?
2) Renzi invita il padre a non citare la madre Laura, detta Lalla, con i pm di Roma. Teme forse che la madre, se interrogata, potrebbe rivelare particolari pericolosi?
3) Renzi chiede al padre: "Hai incontrato Romeo in un'altra occasione? Una o più volte?" Forse Matteo sa già di un primo incontro? E' questo il non detto a Luca?
Se il Pd fosse ancora un partito serio, queste domande oggi le porrebbero anche i suoi dirigenti e la sua base, invece di difendere pancia a terra e magnificare il segretario alla stregua dei leccapiedi nordcoreani di Kim. Ma soprattutto dovrebbero porle al diretto interessato i pm che indagano sul caso Consip e che hanno archiviato l'intercettazione come non penalmente rilevante per i due Renzi (il che non vuol dire che non sia rilevante per l'indagine nel suo complesso). Nel frattempo godiamoci il magnifico editoriale di oggi del direttore Travaglio, preciso e puntuale come sempre, utile anche a chi ha perso il filo o è poco informato sulla complessa vicenda Consip. Vi raccomando in particolare il punto 10, la conclusione:
https://infosannio.wordpress.com/2017/05/17/vizi-privati-pubbliche-fake-news-di-marco-travaglio/
Meritano una riflessione anche le osservazioni e i dubbi di Maurizio Belpietro. Homo ridens, quando non fa il servo di un padrone, dimostra di essere anche un buon giornalista:
https://infosannio.wordpress.com/2017/05/17/sceneggiata-toscana/
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P.S. Chissà se ora Renzino querela.
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