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Mercoledì 11 luglio 2018 alle 15.27 dal capo cerimoniale del ministero dell’Interno all'Ambasciata italiana a Mosca arriva questa mail: «Agli incontri del signor Ministro con le autorità russe saranno presenti anche l’onorevole Claudio D’Amico e il dottor Gianluca Savoini»
«Agli incontri del signor Ministro con le autorità russe saranno presenti anche l’onorevole Claudio D’Amico e il dottor Gianluca Savoini»: eccola la mail che smentisce la versione del titolare dell’Interno Matteo Salvini. È stata inviata mercoledì 11 luglio 2018 alle 15.27 dal capo cerimoniale del ministero dell’Interno all'Ambasciata italiana a Mosca. Il leader leghista ha sempre negato che Savoini facesse parte della delegazione, ma i documenti allegati alla relazione consegnata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Parlamento ricostruiscono ogni passaggio.
FALSI. TUTTI DAL PRIMO ALL'ULTIMO
Ieri mattina l'unica cosa certa era che a Roma un carabiniere in servizio era stato ucciso a coltellate.
Con disinvoltura criminale televisione, stampa, siti web, politici di primo piano, influencer professionisti e tutta la falange dei peggiori troll pagati e volontari della destra razzista si sono inventati una notizia che nulla aveva a che vedere con l'informazione e neppure con le opinioni.
Tutto falso, a parte la vittima. L'unica cosa che a questa galleria di "gentiluomini" e di "gentildonne" importava era sfruttare quella morte per seminare odio, odio razziale.
E in mezzo alla "canizza" mediatica che per tutto il giorno ha insultato con le proprie speculazioni innanzitutto la vittima e poi a seguire tutti noi e quella verità della quale a nessuno importa più, non ce ne è stato uno che abbia puntato il dito nella direzione giusta. Lo faccio io:
L'organico delle forze dell'ordine soltanto a Roma manca di 2000 (duemila) unità ed è per questo che un'operazione di polizia intesa a catturare in flagrante due pericolosi malfattori è stata affidata a due soli carabinieri, ed è soltanto per questo che in ultima analisi il povero carabiniere ci ha rimesso la pelle. Tutto il resto, scippi, estorsioni, marocchini, pusher e via dicendo è normale amministrazione per chi si occupa di ordine pubblico.
Se c'è uno che non ha il diritto di piangere sulla bara del carabiniere Mario Cerciello Rega quello è proprio il Ministro degli Interni. Quel vertice politico che preferisce spendere il denaro pubblico in qualsiasi attività, non importa quanto stupida o inutile, purché abbia un ritorno propagandistico ed elettorale. Sarebbero bastati tre o quattro agenti di rinforzo ai due carabinieri e nulla sarebbe successo, nel frattempo invece erano almeno una ventina i poliziotti costretti ad accompagnare il Salvini a Bibbiano per la sua squallida passerella sulla pelle dei bambini dati in affidamento.
Riposa in pace se puoi, caro Mario, e ti accompagnino soltanto le lacrime oneste della gente perbene.
Il Governo litiga su tutto. Eppure non cade. Perché? C’è un motivo per cui non si va a votare? Lo spiega oggi il Corriere della Sera, edizione Torino, per giustificare il fatto che il consiglio comunale non sfiduci il sindaco Appendino. Se si va a votare, vanno tutti a casa. E molti di loro non hanno nemmeno un lavoro da cui ripartire. Spiace dirlo ma è la stessa ragione per la quale i grillini non fanno la crisi in Parlamento. Il gettone di cittadinanza è più importante di tutto. E si bevono la Tav, l’Ilva, il decreto sicurezza, l’immunità per Salvini, eccetera.
Nessuno ama le poltrone della casta più di chi un tempo era contro la casta: più che l’onor, potè il digiuno.
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"Il ministro dell’Interno ha pubblicamente mentito su fatti delicatissimi di cui era a conoscenza".
Il testo della mozione di sfiducia del PD a Matteo Salvini
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