Elezioni francesi. Con la vittoria di Macron quali sviluppi ci saranno sulla politica europea?
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crocy75,
11 messaggi in questa discussione
aver evitato una stagione nera (in tutti i sensi) sotto l'eventuale presidenza Le Pen è la prima vittoria di un'Europa che ancora crede in se stessa
Sicuramente l'atmosfera sarà più rilassata di quando non sarebbe stata con la vittoria di Le pen
adesso anche i francesi hanno il loro renzi
6 minuti fa, danelectro59 ha scritto:adesso anche i francesi hanno il loro renzi
parole sante!
Cito da Gli Stati Generali: "Insomma, Macron stasera festeggi. Noi brindiamo volentieri con lui. Da domani non ci sarà più niente da festeggiare: i problemi sono enormi e stanno tutti nel futuro. Un fallimento di Macron sarebbe esiziale: per la Francia, per l’Europa e per tutti noi e da questi tempi strani abbiamo imparato che la stessa fretta con cui le folle acclamano, osannano ed elevano la sanno usare poi per distruggere miti e sbriciolarli nella polvere".
E' presto per rispondere alla domanda che introduce la discussione. Macron è tuttora un oggetto misterioso per molti francesi, figuriamoci per noi. Senza dubbio è homo novus e questo è il suo punto di forza in una politica che ha deluso e stufato quasi tutti. Astutamente non ha scoperto le sue carte, il suo programma appare volutamente privo di contorni netti. Facile dirsi europeisti, ma per fare cosa dell'Europa? Facile dire che bisogna ridurre la dipendenza energetica dal nucleare quando hai un parco di 58 reattori in piena obsolescenza (età media oltre 30 anni) e uno solo in costruzione (da 10 anni e a costi crescenti). Facile dire che bisogna combattere i terroristi fanatici in nome della ragione e dell'esprit des Lumierès quando sei il loro bersaglio preferito in Occidente; ma con quali misure concrete e con quali politiche verso il mondo islamico e sull'immigrazione? Per ora possiamo dire genericamente che il giovane neo-presidente è un moderato di centro, un liberale dai buoni studi, in Italia lo definiremmo un colletto bianco bocconiano dell'economia e della finanza. Il suo solido e sincero amore per una donna che potrebbe essere sua madre me lo rende simpatico: vuol dire che, almeno nella sfera privata, è una persona tenace e scevra dal pregiudizio, e anche un po' idealista e romantica, qualità oggi rare tra i politici. Come presidente, per quanto ne sappiamo, Macron potrebbe rivelarsi semplicemente il personaggio gradito al ceto medio e scelto dai poteri forti per fare da argine ai cd. populismi, una sorta di Renzi francese, ovviamente più serio e meno arrogante perché la cultura democratica dei nostri cugini è assai più matura della nostra. Ma, al limite opposto, potrebbe anche essere uno di quei moderati che cambiano la storia di un paese, come De Gasperi. Più probabilmente sarà un leader interessato a riequilibrare l'egemonia tedesca in Europa, ma sempre sull'asse Parigi-Berlino, lasciando agli altri il ruolo delle comparse. Non a caso in piena campagna elettorale Macron fu ricevuto dalla Merkel, e sembra che la sua prima uscita internazionale sarà un bilaterale con la stessa cancelliera. Insomma, non facciamoci troppe illusioni.
Concludo con una considerazione personale. Il presidenzialismo, alla francese o all'americana che sia, a me non piace proprio. Sono di sinistra, per me l'espressione democrazia presidenziale è quasi un ossimoro: un popolo non può essere rappresentato da una singola persona, nemmeno se si chiama Charles de Gaulle o Abramo Lincoln. Certo in democrazie ma.ture come Francia e Stati Uniti un sistema presidenziale (o analoga forma di premierato forte) può essere meno rischioso che in democrazie immature (come la nostra), ma il caso Trump deve far riflettere (per non parlare dei disastri del guerrafondaio Bush). In Francia la Le Pen è stata travolta al ballottaggio dall'ultimo arrivato, ma ricordiamoci che in Italia l'ultimo arrivato, il Berlusconi del '94, vinse le elezioni nonostante il conflitto d'interessi e la tessera P2, e si portò al governo gli ex fascisti di An e i secessionisti della Lega. Mentre l'ultimo arrivato del 2014, un populista toscano e aspirante caudillo, andò al governo senza nemmeno passare dalle elezioni e tentò di manomettere 47 articoli della Costituzione e di imporre a colpi di fiducia una legge elettorale incostituzionale e fascistoide. Il suo piano, molto probabilmente eterodiretto, era trasformare il nostro sistema parlamentare in una sorta di premierato forte. Il sistema democratico, non nella sua corrotta rappresentanza ma nella sua base, il popolo sovrano, e nel suo supremo organo di garanzia, la Corte Costituzionale, ha saputo respingere questo attacco inaudito. Ma ora l'aspirante caudillo ci riprova. La memoria è corta, gli anticorpi sono deboli, siamo un popolo di ingenui e di maso.chisti. Facciamo molta attenzione. Vigiliamo sulla democrazia, facciamo terra bruciata intorno al fascistello camuffato da progressista e al suo partito personale.
Modificato da fosforo3121 ore fa, fosforo31 ha scritto:E' presto per rispondere alla domanda che introduce la discussione. Macron è tuttora un oggetto misterioso per molti francesi, figuriamoci per noi. Senza dubbio è homo novus e questo è il suo punto di forza in una politica che ha deluso e stufato quasi tutti. Astutamente non ha scoperto le sue carte, il suo programma appare volutamente privo di contorni netti. Facile dirsi europeisti, ma per fare cosa dell'Europa? Facile dire che bisogna ridurre la dipendenza energetica dal nucleare quando hai un parco di 58 reattori in piena obsolescenza (età media oltre 30 anni) e uno solo in costruzione (da 10 anni e a costi crescenti). Facile dire che bisogna combattere i terroristi fanatici in nome della ragione e dell'esprit des Lumierès quando sei il loro bersaglio preferito in Occidente; ma con quali misure concrete e con quali politiche verso il mondo islamico e sull'immigrazione? Per ora possiamo dire genericamente che il giovane neo-presidente è un moderato di centro, un liberale dai buoni studi, in Italia lo definiremmo un colletto bianco bocconiano dell'economia e della finanza. Il suo solido e sincero amore per una donna che potrebbe essere sua madre me lo rende simpatico: vuol dire che, almeno nella sfera privata, è una persona tenace e scevra dal pregiudizio, e anche un po' idealista e romantica, qualità oggi rare tra i politici. Come presidente, per quanto ne sappiamo, Macron potrebbe rivelarsi semplicemente il personaggio gradito al ceto medio e scelto dai poteri forti per fare da argine ai cd. populismi, una sorta di Renzi francese, ovviamente più serio e meno arrogante perché la cultura democratica dei nostri cugini è assai più matura della nostra. Ma, al limite opposto, potrebbe anche essere uno di quei moderati che cambiano la storia di un paese, come De Gasperi. Più probabilmente sarà un leader interessato a riequilibrare l'egemonia tedesca in Europa, ma sempre sull'asse Parigi-Berlino, lasciando agli altri il ruolo delle comparse. Non a caso in piena campagna elettorale Macron fu ricevuto dalla Merkel, e sembra che la sua prima uscita internazionale sarà un bilaterale con la stessa cancelliera. Insomma, non facciamoci troppe illusioni.
Concludo con una considerazione personale. Il presidenzialismo, alla francese o all'americana che sia, a me non piace proprio. Sono di sinistra, per me l'espressione democrazia presidenziale è quasi un ossimoro: un popolo non può essere rappresentato da una singola persona, nemmeno se si chiama Charles de Gaulle o Abramo Lincoln. Certo in democrazie ma.ture come Francia e Stati Uniti un sistema presidenziale (o analoga forma di premierato forte) può essere meno rischioso che in democrazie immature (come la nostra), ma il caso Trump deve far riflettere (per non parlare dei disastri del guerrafondaio Bush). In Francia la Le Pen è stata travolta al ballottaggio dall'ultimo arrivato, ma ricordiamoci che in Italia l'ultimo arrivato, il Berlusconi del '94, vinse le elezioni nonostante il conflitto d'interessi e la tessera P2, e si portò al governo gli ex fascisti di An e i secessionisti della Lega. Mentre l'ultimo arrivato del 2014, un populista toscano e aspirante caudillo, andò al governo senza nemmeno passare dalle elezioni e tentò di manomettere 47 articoli della Costituzione e di imporre a colpi di fiducia una legge elettorale incostituzionale e fascistoide. Il suo piano, molto probabilmente eterodiretto, era trasformare il nostro sistema parlamentare in una sorta di premierato forte. Il sistema democratico, non nella sua corrotta rappresentanza ma nella sua base, il popolo sovrano, e nel suo supremo organo di garanzia, la Corte Costituzionale, ha saputo respingere questo attacco inaudito. Ma ora l'aspirante caudillo ci riprova. La memoria è corta, gli anticorpi sono deboli, siamo un popolo di ingenui e di maso.chisti. Facciamo molta attenzione. Vigiliamo sulla democrazia, facciamo terra bruciata intorno al fascistello camuffato da progressista e al suo partito personale.
Penso che non si debba essere necessariamente di sinistra per condividere cio' che affermi..............è solo questione di buon senso!......
6 minuti fa, dieffe9 ha scritto:Penso che non si debba essere necessariamente di sinistra per condividere cio' che affermi..............è solo questione di buon senso!......
Grazie e saluti
visto ke si dikiara così europeista, probabilmente gli capiterà dire Yes Sir oppure Jawohl oppure Oui Monsieu secondo ki avrà davanti a colloquiare. Sissignore nn é neppure il caso di considerarlo poikè siamo sempre noi pronunciarlo davanti a tutta l'UE.
20 ore fa, fosforo31 ha scritto:Grazie e saluti
ricambio....
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Non saprei quali sviluppi potrebbero esserci per il futuro dell'Europa, ma sicuramente che non abbia vino la Le Pen è solamente un bene!!!
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