Ha il reddito di cittadinanza ma lavora in nero in un ristorante. Furba?
Iniziata da
senzalenza,
18 messaggi in questa discussione
Il reddito è stato fortemente voluto da uno che in televisione continuava ad avercela con lo stato perchè diceva buttava i soldi, oppure perchè non sapeva investirli come si deve....poi con il finanziamento della casaleggio si sono procurati di formare un partito e da questo hanno predisposto un assistenzialismo osceno, e tutto per il bene dei voti, e conseguente conto in banca Svizzera......mentre lo ripeto, giggino lo faranno santo........e tutto il resto và in ***...
Non trovo le parole per definire questi personaggi, quando vengono scovati bisogna fargli piangere e perseguitarli per tutta la vita tra multe, tribunali, uffici delle entrate ecc. lo stesso trattamento per chi assume pur sapendo che percepisce il reddito di cittadinanza. Se in Italia non si punisce severamente saranno sempre gli onesti a rimetterci. VERGOGNA!
È stato segnalato alle competenti autorità per la revoca del beneficio.In un altro caso, i finanzieri hanno individuato 16 lavoratrici di origine est europea impiegate in nero da un’azienda di pulizie.
... la trovata del reddito di cittadinanza ha permesso ad una fazione politica, quasi incredula, d'ottenere tanti voti da autentici fannulloni e poki da veram bisognosi, di cui lo stesso partito era impreparato a gestire ed infatti, s'é visto come nn han buttato la grazia ricevuta abbassando la cresta (x rimanere in ambito faunistico) ed allearsi con ki, fino al giorno prima, si son vivendevolm sputta*nati.
le sardine, (carne un poco grassa e se nn fossi vegetariana preferirei le acciughe) ke tuttavia raccolgono gente ma nn dikiarano apertam l'deologia politica a SX, secondo me, servono da disturbo mirato lasciar al momento tutto com'é x poi a fine legislat e settenale presidenz, regalare a prodi la cadrega da posarci le terga.
Modificato da uvabianca111nn so xké ma han censurato la parola momento abbreviata as
21 ore fa, amzounslide95 ha scritto:È stato segnalato alle competenti autorità per la revoca del beneficio.In un altro caso, i finanzieri hanno individuato 16 lavoratrici di origine est europea impiegate in nero da un’azienda di pulizie.
In un altro caso, i finanzieri hanno individuato 16 lavoratrici di origine est europea impiegate in nero da un’azienda di pulizie.
Tutuapp9appsShowbox
Il 7/11/2019 in 05:23 , sempre135 ha scritto:Il reddito è stato fortemente voluto da uno che in televisione continuava ad avercela con lo stato perchè diceva buttava i soldi, oppure perchè non sapeva investirli come si deve....poi con il finanziamento della casaleggio si sono procurati di formare un partito e da questo hanno predisposto un assistenzialismo osceno, e tutto per il bene dei voti, e conseguente conto in banca Svizzera......mentre lo ripeto, giggino lo faranno santo pinoy rewind....
....e tutto il resto và in ***...
Non trovo le parole per definire questi personaggi, quando vengono scovati bisogna fargli piangere e perseguitarli per tutta la vita tra multe, tribunali, uffici delle entrate ecc. lo stesso trattamento per chi assume pur sapendo che percepisce il reddito di cittadinanza.
Il reddito di cittadinanza non è un provvidemento errato...aiutare chi non c'è la fa mi sembra cosa giusta..ma fatta la legge trovato l'inganno...la signora in questione che lavorava in nero ..è un esempio sbagliato...ma vi sono pure esponenti dei clan che percepiscono il reddito..è questo è molto più grave..dato che si finanzia la malavita...potremmo stare ore ha parlare di questi "signori" ed ha cercare la ricetta giusta per contrastarli..la mia opinione ..si fonda sul fatto...che nella società il carcinoma..sono i comportamenti.superficiali..la mentalita improvvisata e losca.. bisogna capire se è per sopravvivenza o per il gusto di trasgredire..dato che c'è una differenza sostanziale tra chi è affamato e chi cerca solo l'adrenalina da furto
Il reddito di cittadinanza non è un provvidemento errato...aiutare chi non c'è la fa mi sembra cosa giusta..ma fatta la legge trovato l'inganno...la signora in questione che lavorava in nero ..è un esempio sbagliato...ma vi sono pure esponenti dei clan che percepiscono il reddito..è questo è molto più grave..dato che si finanzia la malavita...potremmo stare ore ha parlare di questi "signori" ed ha cercare la ricetta giusta per contrastarli..la mia opinione ..si fonda sul fatto...che nella società il carcinoma..sono i comportamenti.superficiali..la mentalita improvvisata e losca.. bisogna capire se è per sopravvivenza o per il gusto di trasgredire..dato che c'è una differenza sostanziale tra chi è affamato e chi cerca solo l'adrenalina da furto
E’ singolare il fatto che ci sia ancora qualcuno che si stupisce dell’indole truffaldina degli italiani o si indigna per una condotta immorale e offensiva che caratterizza tutti gli strati della società in-civile. La questione non riguarda semplicemente il reddito di cittadinanza o altri strumenti di politica assistenzialista (vedi pensione d’invalidità), ma l’assenza di un’etica che faccia da guida per una comune ed equilibrata convivenza. Siamo il Paese dei furbetti del cartellino, dei cercatori di raccomandazioni, della ricetta medica per tutto il parentado, dell’assicurazione auto farlocca, dell’abusivismo (non solo) edilizio e via elencando per tutto lo Stivale e contestualmente ci lamentiamo della nostra classe dirigente. La politica, che ha introdotto il reddito di cittadinanza, con questa concessione ha solamente ribadito un legame di reciprocità tra chi ha in tasca un voto (ma non i soldi) e chi ha in tasca i soldi (ed è in cerca del voto). Approfittare del prossimo non è una prerogativa o un’esclusiva della classe politica, ma è un campo d’intervento comune sfruttato dal basso verso l’alto e, mi verrebbe da dire, “nei modi e nelle forme previsti dalla legge”. Da questo punto di vista, i politici rappresentano benissimo i cittadini e applicano per esteso l’assunto filosofico “homo homini lupus”. Ma la parola “assistenzialismo”, di per se, non è un cattivo termine, ma l’utilizzo improprio che se ne fa quando viene associato al malcostume generale, la configura in un’accezione negativa che è diventata ormai quella principale o, addirittura, per molti, non esiste una sua applicazione in un contesto positivo. Io sono tra questi, perché non ho molta fiducia nell’egoismo delle persone e nella loro malafede, caratteristiche deleterie per gli onesti che ne pagano le conseguenze. Non ho fiducia neanche nelle istituzioni, che dovrebbero predisporre degli efficaci strumenti di controllo, perché se la corruzione tentatrice è come la polvere che s’incunea e si posa in ogni pertugio, non potrà mai essere eliminata se si poserà anche sull’umana debolezza morale. La poco ingegnosa ipotesi di predisporre una piramide di controlli in ogni comparto della vita pubblica non farebbe altro che peggiorare la situazione perché si renderebbe necessaria la distribuzione della corruzione a più livelli e non la sua eliminazione e, siccome vedo meglio da vicino, credo che questo sistema italiano non perderà accoliti e nuovi praticanti fino a quando non verranno distribuite pene severe e, soprattutto, certe. La locuzione “non ne vale la pena” nasce da un concetto espresso nel XVIII secolo dall’illuminista Cesare Beccaria (Dei delitti e delle pene) e che in ogni epoca sarà sempre attuale. Spiegava in maniera molto semplice e diretta che il disonesto, in generale il portatore del seme delittuoso, pondera il reato che intende programmare, valutandone tutti i risvolti che potrebbero condizionare la sua vita una volta portato a termine. Per intenderci, significa che “non vale la pena” commettere un reato se questo, in caso di cattura, priva il soggetto della libertà per dieci anni a fronte del furto di una pecora. Se però la pena non è certa, quindi il delinquente non soggiornerà in cella per lungo tempo, ovvero la pena è leggera, il criminale decide di correrlo il rischio e magari, invece di rubare una sola pecora, ne carica qualche decina. I casi dei furbetti del cartellino non diminuiscono perché la maggior parte di loro viene reintegrata (grazie anche all’intervento dei sindacati) dopo il procedimento giudiziario, anche nei casi in cui siano stati presentati dei filmati probanti. Va detto però, che questa gente deve essere appellata con il termine che merita, cioè sono dei truffatori, senza utilizzare eufemismi o alterazioni editoriali che fanno sembrare una burla o una marachella, una condotta disonesta, quindi indegna. Ricordo che, anche per reati più gravi, come i maltrattamenti negli asili o ai danni di anziani e i furti dei bagagli in aeroporto di qualche anno fa (tutti casi filmati), la pseudo giustizia ha sospeso gli imputati dai loro posti di lavoro e….nulla più.
Nel caso specifico del reddito di cittadinanza, le cose andranno allo stesso modo, mentre ancora si insiste con la pretesa di considerare un’ammenda, una pena amministrativa, che difficilmente verrà scontata, come un deterrente che dovrebbe far desistere migliaia di finte volpi disoccupate dallo sfruttare un bonus pagato da chi lavora veramente. Aggiungo che l’introduzione di questa macchina spara soldi (degli altri) avrebbe dovuto trovare aderenza con la nuova struttura dei centri per l’impiego che, di fatto, hanno dato lavoro solo ai navigator i quali, a loro volta, avrebbero motivo più degli altri di fare i furbetti del cartellino, perché il loro contributo per fare da raccordo tra domanda e offerta di lavoro è praticamente nullo. Se il lavoro non c’è, il navigator non serve. Può timbrare e andare al parco, anche perché ci sono moltissime agenzie di lavoro su internet e uffici in molte città che svolgono la stessa funzione. Oppure, mi permetto di avanzare una proposta. Si sente molto spesso parlare di lavori socialmente utili, svolti anche per scontare determinati reati e allora perché queste attività non dovrebbero essere svolte da coloro che beneficiano del reddito di cittadinanza? Non 4 ore la settimana, ma tutti i giorni perché la somma di denaro percepita (intendo l’uso della card) dovrebbe determinare una produttività e non una passiva attesa di occupazione o, peggio ancora, un’attività sommersa. Va detto, però, che non si può evitare di approntare interventi a sostegno delle famiglie (e single) che non hanno reddito, solo per evitare che entrino in azione e ne approfittino coloro che non ne hanno diritto. In questo caso dovremmo rinunciare alle pensioni d’invalidità, agli assegni per i nuclei familiari e così via. Servirebbe onestà, certo, ma in mancanza di questa, lo Stato dovrebbe intervenire con efficacia, vale a dire che dovrebbe “snaturarsi”, rendersi irriconoscibile e quindi diventare efficiente: funzionare! Il problema è che l’efficienza non giova alla politica: “Non vale la pena”.
DvMcEv
L'idea del reddito e' buona sopratutto ora ,e c'e' in tutti i paesi
..sono gli italiani e non ..
Perchè è una novità? c'è qualcosa di cui stupirsi ? è un fatto assolutamente normale! , che qualsiasi italiano o non italiano fa o farebbe , queste cose sono successe e succedono in tutte le parti del mondo se ciò che una persona percepisce da tale reddito non è sufficiente per vivere è ovvio che ci si adatta ..... ma qualcuno ha mai proposto a quella persona un posto di lavoro? si è mai fatto vivo da quella persona un " NAVIGATOR" eppure di navigator ne sono stati assunti a migliaia .... con tanto di concorso ... che aiuto hanno dato a quella persona? .... HA FATTO BENE ....!!!!
Il 20/7/2020 in 16:12 , mylord611 ha scritto:se ciò che una persona percepisce da tale reddito non è sufficiente per vivere è ovvio che ci si adatta .
anche queste persone che percepivano il reddito di cittadinanza si arrangiavano https://internapoli.it/napoli-soldi-falsi-5-euro/
Troppe leggi e legginer senza nessun controllo. forse per................
non credo sia contro la legge
Grazie per la condivisione, ho trovato molte *** interessanti qui. Davvero un bel post, molto grato e utile.
NON E' FURBA. IO HO UN LAVORO MA MI SENTO COMUNQUE PRESO PER IL ***. E COME ME 10000000 DI ITALIANI CHE VIVONO SULLA SOGLIA DELLA POVERTA'. NON E' GIUSTO. DEVONO CONDANNARLA A RIPAGARE TUTTQUELLO CHE HA RUBATO E SOSPENDERGLI I BENEFIT
A really good post, very thankful and hopeful that you will write many more posts like this one.
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Inviata
Tra finanziare la disoccupazione e finanziare il lavoro, preferisco il secondo modo.
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