F35 QUEL PIDDI CHE BUTTA I SOLDI ...

13 messaggi in questa discussione

Lei è pro o a sfavore dei F35, sig pm?

 

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Cosa  centro  io ,  non  sono  io  che  mi sono  pronunciato  contro   per  poi   invece  fare     come  chi  si  contestava  ops  non  come  ma  peggio

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3 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Ma lei è pro o contro?

 

Ma  che   gliene  importa  ?  Ma  chi erano contro all' acquisto e ora    comprano   facendo peggio   di  quelli che  contestavano  ?

 

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ripeto sig.pm, lei è pro o contro?

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In questo momento, ahaha.ha ha scritto:

ripeto sig.pm, lei è pro o contro?

Ma  allora  lei  è  di coccio   non ha  nessuna  rilevanza  che  io  sia  d'accordo  o  meno  risponda  invece  chi  sono  i veri  ciarlatani  che  non   mantengono le  LORO   promesse

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Poichè sono di coccio ritorno a chiedere:

Lei è pro o contro?

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La domanda giusta sarebbe questa :”  Come mai il M5S che ha fatto della disdetta dell’acquisto degli F35 una bandiera e una pietra miliare spesa nella campagna elettorale ,  non ha disdetto un bel nulla , ma , anzi , ha rimarcato l’importanza di essere fedeli a quello deciso dalla compagine governativa precedente “. Ecco , questo mi sembrerebbe un quesito ben più legittimo ed importante rispetto a quello di un forumista . 

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3 minuti fa, fosforo41 ha scritto:

Questa notizia risale a un mese fa e ne ho già parlato. Molti siti e giornali in malafede l'hanno distorta così: "ALTRI 28 F-35 consegnati entro il 2022". Altri un corno: 28 è il numero totale degli F-35 che avremo entro il 2022. Di cui 13 (ordinati dai governi precedenti) al momento già consegnati. In più abbiamo bisogno di una quindicina di F-35B , la versione a decollo corto e atterraggio verticale, per sostituire i vecchi Harrier sulla Cavour e sulla nuova portaerei Trieste. Perché sostituirli con aerei molto più sofisticati e costosi? Semplice: perché il mercato oggi non offre alternative all'F-35B nel segmento STOVL (Short Take off Vertical Landing) e perché non possiamo permetterci portaerei con un ponte di lancio di 300 metri e passa come quelle USA. Per eventuali lotti successivi della commessa (che prevede 90 aerei) l'attuale governo, nonostante le pressioni americane, non ha preso alcun impegno. 

 

 

Ma  che  cavolate   scrivi ?   Hanno o  no  acquistato   gli  F35  quelli   che  non  volevano assolutamente  ?  Ah  già  le  promesse  loro  le  mantengono  cialtroni , ciarlatani  incoerenti e  arruffapopolo   questo  sono   .  PUNTO

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Le domande giuste a mio parere sono:

Abbiamo o no il desiderio di avere le forze armate?

Abbiamo o no bisogno di modernizzare la flotta aerea?

Quanti aerei ci servono e, sono indispensabili?

Se la risposta è sì; come solitamente dice il sig pm, il resto è fuffa.

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1 ora fa, fosforo41 ha scritto:

Dei 28 F-35 che avremo entro il 2022 l'attuale governo non ne ha acquistato nemmeno uno. Rientrano tutti nel DPP 2017-2019 redatto sotto la ministra Pinotti. PUNTO.

https://forum.virgilio.it/argomento/31663-quando-si-e-coerenti/#comment-166441

 

Sei un poveraccio accattone !!  Fai bene a parlare così mi consenti di sputtanarti due volte . 1) Vero che ciò rientrava nel DPP 2017/2019 , ma era proprio quel DPP che i 5 stelle avevano detto in campagna elettorale di voler disdettare . Quindi la tua difesa oltranzista e’ la solita caga ta che esce dalla tua bocca . Ed ora sputtaniamoti in maniera più solenne : 

INTERNI / ATTUALITÀ

F-35: il governo Conte ha deciso di proseguire sull’acquisto di altri cacciabombardieri. 

di Francesco Vignarca — 11 Aprile 2019

Documenti da Washington dimostrerebbero che l’esecutivo in carica averebbe deciso di confermare ulteriori spese nel contestato programma di armamento. Si tratterebbe di altri 8 velivoli per un costo di almeno 730 milioni di euro

F-35A_flight_cropped-770x500.jpg © U.S. Air Force photo by Master Sgt. Donald R. Allen/Released 
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L’Italia sta continuando a partecipare al programma di cacciabombardieri Joint Strike Fighter o il “ripensamento” derivante da una nuova valutazione tecnica cui fa riferimento da mesi la ministra della Difesa Elisabetta Trenta ha portato a un cambio di direzione? Non è facile capirlo con sicurezza, soprattutto per la grande opacità che da sempre contraddistingue il tema.
Se da un lato infatti a metà marzo il governo Conte ha confermato un bonifico di 389 milioni di euro per fatture pregresse, l’ultima notizia sulla partecipazione italiana al programma F-35 si riferisce a fatti dello scorso anno. A metà 2018 infatti l’Osservatorio Mil€x sulle spese militari aveva rivelato i dettagli di un contratto siglato dal Pentagono con Lockheed Martin e contenente anche un acconto per l’ordine italiano di un nuovo pacchetto di velivoli. Una piccola cifra (circa 10 milioni di dollari) se rapportata al costo complessivo del programma ma che inserisce l’Italia nel lungo processo contrattuale di conferma per aerei relativi ai Lotti di produzione 13 e 14; facendo riferimento all’ultimo profilo di acquisizione *** si tratterebbe di almeno altri otto F-35 (di cui sei nella versione base). La notizia è diventata di pubblico dominio nei giorni in cui il governo Conte muoveva i primi passi. 
Tali otto velivoli costerebbero complessivamente da un minimo di 730 milioni di dollari (se si crede alle previsioni dei produttori, 85 milioni di dollari per la versione convenzionale e 110 per quella ad atterraggio verticale) ad un massimo di circa 1,3 miliardi di dollari tenendo conto di stime più complete, aggiungendo i costi del motore e degli interventi correttivi di retrofit, e realistiche (150 milioni di dollari per la versione A e 180 per quella .  La notizia di oggi è che la conferma del proseguimento delle fasi contrattuali potrebbe essere arrivata: sono infatti almeno sei i contratti sottoscritti dal JPO (l’ufficio a Washington che coordina il programma JSF) a partire da Giugno 2018 e che coinvolgono anche non meglio individuati “partner internazionali” (come è l’Italia, che non è un semplice cliente del progetto ma ha preso parte fin dal 1996 anche alle fasi di sviluppo). Poiché in tali contratti viene specificata anche la quota di lavorazione (sempre attorno al 4%) effettuata in Italia, in particolare nell’impianto FACO di Cameri (No) è forte il sospetto che tra gli acquirenti internazionali ci sia anche il nostro Paese. I dettagli dei contratti che riguardano i partner internazionali sono di natura differente e fanno riferimento a lotti già iniziati in passato, ma almeno uno, quello dal controvalore di 22 miliardi di dollari firmato lo scorso 14 novembre, dovrebbe essere relativo anche a 89 “nuovi” aerei destinati ai partner internazionali. Qualcuno diretto anche in Italia? È ciò che sembra più sicuro andando ad incrociare questa informazione con i documenti ufficiali della Difesa italiana.

contratto_F53_DOD-1024x805.jpg La schermata tratta dal sito della Difesa statunitense riferita ai contratti per gli F-35

Il sospetto di un via libera da parte del governo Conte al completamento del profilo di acquisto per i velivoli appartenenti ai lotti annuali (solo parzialmente iniziato dai Governi precedenti) si poteva infatti forse già avere leggendo il Documento di Programmazione Pluriennale della Difesa dell’ottobre 2018, nel quale veniva specificato un fabbisogno complessivo di poco superiore ai 7 miliardi di euro ma relativo “alla sola Fase 1 (associata alla produzione a basso rateo annuale) di prevista conclusione nel 2020. La Fase 2, qualora confermata, associata alla produzione pluriennale (cd Multi Year) di previsto avvio nel 2021 comporterà il finanziamento di talune componenti a lunga lavorazione dei velivoli ad essa associati già a partire dal 2019, con contribuzioni al momento ancora non definite”. In pratica: il Governo formato da Lega e Movimento 5 Stelle non avrebbe semplicemente “congelato” la situazione in attesa di una decisione definitiva, come suggerito da molte dichiarazioni politiche, ma avrebbe deciso la prosecuzione di acquisto “non ancora obbligatoria” di alcuni lotti non tagliando nemmeno i velivoli “ordinati” da un governo Gentiloni agli sgoccioli e che non erano certamente arrivati alla fase contrattuale di conferma definitiva (il cosiddetto “buy year”). Il DPP era stato elaborato nella fase di passaggio di testimone tra governi, e per questo pubblicato con molti mesi di ritardo rispetto al previsto: per questo motivo tale deduzione poteva anche essere considerato solamente un indizio non definitivo. Le notizie sui contratti della seconda parte del 2018 provenienti da Washington sembrano ora fugare ogni dubbio.

Se dunque l’acquisizione relativa ai lotti 12, 13 e 14 verrà, come sembra, completata con i necessari passaggi successivi il totale degli F-35 comprati dall’Italia si dovrebbe attestare su almeno 26 velivoli, di cui 10 già consegnati (nove all’Aeronautica e uno alla Marina) e 8 già attualmente in produzione. Di conseguenza questi nuovi elementi un costo complessivo dei novanta cacciabombardieri F-35 che l’Italia prevede di comprare dell’ordine di grandezza di quanto da sempre valutato e denunciato dalle campagne per il disarmo: almeno 14 miliardi di euro (di cui oltre 4 già pagati) a cui si devono aggiungere almeno 35 miliardi di euro per costi operativi e supporto logistico per i decenni di vita previsti per gli aerei. Perché soprattutto i velivoli prodotti con i primi lotti “non maturi” avranno bisogno di costose operazioni di aggiornamento e sistemazione hardware e software (il cosiddetto retrofit già confermato dal Pentagono).

Che si stia continuando a puntare sugli F-35 lo indicherebbero da un lato la dichiarazione di “capacità operativa iniziale” (IOC) che l’Italia ha formalizzato lo scorso novembre per gli aerei di stanza ad Amendola in Puglia, ma soprattutto i costosi riammodernamenti delle basi che li ospiteranno. Oltre ai lavori sulla portaerei Cavour (costata 1,4 miliardi di euro ed entrata in servizio nel 2009) che da fine 2018 si trova nell’Arsenale di Taranto per essere sottoposta a processi di adeguamento legati proprio alle necessità operative degli F-35 che dureranno fino al settembre 2020. La nave Ammiraglia della Marina rimarrà in rada venti mesi per lavori che costeranno complessivamente 87,5 milioni di euro. Senza dimenticare il rischieramento di sei F-35 in versione convenzionale a Decimomannu in Sardegna ad inizio febbraio 2019, per un ciclo di addestramento avanzato di tre settimane con l’obiettivo di raggiungere la piena capacità operativa del sistema d’arma. 

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Bene. Dopo tutte queste diatribe, siete pro o contro l'acquisto degli aerei?

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20 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Bene. Dopo tutte queste diatribe, siete pro o contro l'acquisto degli aerei?

Personalmente sono d’accordo a patto che i quantitativi siano concordati tra le parti e non imposti. Ritengo che i patti vadano onorati e comunque il fare parte dell’alleanza atlantica impone anche scelte non del tutto condivisibili . Chi dice che altri paesi europei facenti parte della stessa alleanza , vi hanno per ora rinunciato , deve anche dire che questi Paesi hanno già nella loro flotta altrettanti ed analoghi aerei atti ai compiti previsti. Senno’ e’ un buffone e pure un ciarlatano. Come vede ho risposto ed ho fornito anche la motivazione inerente alla risposta . Lei , Sig. ahaha.ha e’ pro o contro ?? E’ gradita pure la motivazione . 

 

Modificato da mark222220

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