libero sondaggio:dopo i confronti tv,che idea avete del pd??
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director12,
4 messaggi in questa discussione
44 minuti fa, director12 ha scritto:Un partito morto
41%Un partito finto
39%Un partito triste
12%Un partito in salute
5%Un partito credibile
3%
...Un partito del caxxo che sta per sparire definitivamente dalla scena politica.Aspetta che ci diano le elezioni...Poi ci pensiamo NOI a metterli a posto tutti quanti.
10 minuti fa, virus128 ha scritto:...Un partito del caxxo che sta per sparire definitivamente dalla scena politica.Aspetta che ci diano le elezioni...Poi ci pensiamo NOI a metterli a posto tutti quanti.
Non vorrei essere troppo irriverente ma ...NOI chi ??
Un partito morto forse è ancora presto per dirlo, ne riparliamo dopo le prossime elezioni politiche. Io parlerei di partito degenerato, di partito irriconoscibile, di partito geneticamente mutato (in molto peggio). Perché il Pd di Renzi e degli altri "pagliacci" come i ministri Minniti e Martina che lasciano il loro lavoro istituzionale per andare a reggere il moccolo al tappetaro nelle sue ridicole esibizioni calcistiche e nei suoi ridicoli karaoke, è un partito oggettivamente più simile ai comitati elettorali permanenti di Berlusconi (tali erano e tali sono PdL e Forza Italia) che al vecchio Pd (o sigle precedenti) di Bersani, D'Alema e gli altri compagni (che sono andati via). Dobbiamo anche riconoscere che, come cabarettista e come cantante, il pregiudicato Berlusconi era oggettivamente più bravo dello spregiudicato Renzi. Per inciso: io non ho mai visto l'ex cavaliere alle prese con un pallone, ma stento a credere che l'ex presidente di Van Basten e Sevcenko, sia pure a 80 anni, possa trattarlo più goffamente del ridicolo quarantenne esibitosi ieri in una scuola calcio.
Se proprio devo attenermi al sondaggio, allora sono in dubbio tra partito finto e partito triste, ma propendo per il secondo. E' chiaro che un comitato elettorale al servizio di un capetto non è più un partito politico, almeno non nel senso delle democrazie occidentali. D'altra parte le note modalità di tesseramento e di svolgimento delle primarie del Pd qui in Campania mi fanno pensare per l'appunto a una colossale finzione, a un partito finto, o meglio truccato. Tuttavia io dico che il Pd oggi è soprattutto un partito triste. Triste, molto triste nella sua base di sinistra, che si assottiglia a vista d'occhio e che vede tradite idee e programmi. Ma triste il Pd lo è anche nei vertici (basta vedere le facce di Fassino e Giachetti) almeno dopo le elezioni amministrative, cioè dopo gli smacchi clamorosi e inattesi subìti a Roma e Torino. Poi c'è stato il colpo durissimo, tremendo, del referendum del 4 dicembre, e Renzino (che davvero era convinto di vincere con quella riformaccia impresentabile e illeggibile) ne porta ancora visibilmente i segni sul muso (in tv il suo sorriso appare innaturale, forzato) e invisibilmente nell'orifizio posteriore. Poi c'è stata la tristissima scissione. Quando da un grande partito scappano i fondatori è un po' come se a un grande edificio gli togli le fondamenta: è destinato a crollare, o a essere tenuto in piedi da impalcature esterne, che nel caso del Pd sono i media asserviti (in primis Telerenzi, ex Rai) e i poteri forti (petrolieri, finanzieri, banchieri, confindustriali) senza i quali Renzino e il suo comitato elettorale a quest'ora sarebbero già morti, sepolti e putrefatti e darei anch'io senza esitare la risposta n.1. Ma direi che i più tristi nel Pd oggi sono Enrico Letta e Gentiloni. Il primo (che peraltro non ha rinnovato la tessera) si è immusonito dopo lo "stai sereno" e se ne è andato in Francia per dimenticare. Le rare volte che va in tv lo vedo così triste, così profondamente ferito nell'animo e nell'orgoglio, che penso che, se fosse rimasto in Italia, si sarebbe suicidato. Mentre Gentiloni è triste per natura. Ma ora appare addirittura costernato, avvilito. E lo posso capire. Lui è nobile nell'animo e nel casato, ma da giovane militava nella sinistra estrema, aveva grandi ideali, grandi sogni. Purtroppo molto più grandi di lui. Oggi si è ridotto a fare il premier fotocopia di un servo delle banche e a calarsi le brache davanti ai guerrafondai degli USA e della NATO che gli ordinano di raddoppiare le spese militari. Appare ormai preparato e rassegnato anche lui allo "stai sereno". Sa che è solo questione di tempo, ma io credo che per Gentiloni, a differenza di Letta, sarà come una liberazione. Però nel partito triste uno allegro, uno vivace, nonostante tutto, resiste. E' un meridionale, ottimista per natura, intraprendente, decisionista, amante delle battute, anche volgarucce, delle clientele e delle fritture di pesce. Doveva andarci lui da Trump al posto dell'ipocondriaco Gentiloni: tra sceriffi buontemponi ci si intende. Gli avrebbe detto: tranquillo, in Corea del Nord la bomba atomica ce la porto io.
Modificato da fosforo31Crea un account o accedi per commentare
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+ ke del PD, ho una pessima opinione di quello ke ne divenne segretario facendosi pagare 2€ a voto.
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