salvini è uno statista o un populista?

copio e incollo

 

La differenza tra uno statista e un populista si può riassumere, in estrema sintesi, in un semplice concetto.

Lo statista si eleva sul popolo che ha il compito di governare, quando è il caso si assume la responsabilità di decisioni impopolari, parla al cervello delle persone, spiega chiedendo uno sforzo di comprensione e soprattutto, in taluni casi, di alzare il livello mentale e culturale, articolando i ragionamenti.

Il populista rimesta nel torbido dei peggiori istinti giacenti nella pancia della gente, propone la soluzione più facile e immediata, meglio se riassumibile in uno slogan o in un tweet, seguono panino e rutto libero. Con il populista la gente non deve sforzarsi di ragionare, ma è convinta di aver ragione: azione e razione. Immediata, nel senso di non mediata.

Queste sono le riflessioni che mi ha suggerito la lettura dell'esito dell'autopsia eseguita sul corpo di Ion Stavila, il moldavo ucciso la notte di venerdì scorso da un tabaccaio alle porte di Ivrea: parrebbe che il commerciante abbia sparato al giovane dall'alto, dal balcone, alle spalle, cosa questa che contrasterebbe con la versione fornita dallo stesso, secondo il quale ci sarebbe stata una colluttazione con il ladro.

La migliore interpretazione del caso la fornisce un esponente del PD: “Se fosse vero che il tabaccaio di Ivrea ha sparato dall’alto e alle spalle saremmo di fronte alle prime due vittime delle menzogne di Salvini sulla legittima difesa. Il ladro, sanzionato per un furto con la pena di morte direttamente eseguita sul posto, e il tabaccaio, ingannato dalla propaganda del governo, che si ritrova indagato per omicidio volontario. Perché anche oggi, nonostante la riforma, la difesa è legittima solo a certe condizioni, e non può mai trasformarsi in giustizia fai da te”.

Prevedibile come il buio a mezzanotte, invece, il commento del populista, il ministro della Paura: “Fermo restando il rispetto per le indagini, io sono e sarò sempre al fianco dell’aggredito e non del rapinatore. In torto c’è il rapinatore e non l’aggredito. Lascio ai giudici stabilire chi ha ha fatto cosa, ma ribadisco che sto con chi è aggredito, il mestiere del ladro è pericoloso”.

Lo statista invece avrebbe detto: "Comprendo la rabbia per il furto e per gli episodi di microcriminalità, ma la legittima difesa può ricorrere solo e soltanto quando in pericolo c'è la vita di una persona, non la roba custodita in una tabaccheria. Per il furto il nostro codice penale prevede sanzioni precise, che non è la pena di morte da eseguirsi sul posto con il tiro al ladro dal balcone. La giustizia non è un concetto fai da te ma è mediata e amministrata dallo Stato, che io qui rappresento, nei modi e nei termini stabiliti dalla legge.".

Il commento del populista aizza la rabbia e l'odio della gente e ci proietta in una spirale sempre più cupa e pericolosa, il cui esito finale è difficile da prevedere. Quello dello statista, ahimè solo immaginato da chi scrive, avrebbe indotto la gente a qualche dissenso immediato, ma avrebbe stimolato la riflessione e il dibattito e, soprattutto, avrebbe difeso a spada tratta lo stato di diritto. E il diritto dello Stato di amministrare la giustizia.

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6 messaggi in questa discussione

ha parlato il gip,e/o il medico legale,nonchè il perito balistico.

Ps:cambia lavoro!! 

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Perché risponde sempre con il Q.lo, sig ippodirector?

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9 minuti fa, director12 ha scritto:

ha parlato il gip,e/o il medico legale,nonchè il perito balistico.

Ps:cambia lavoro!! 

Ci spieghi CHI vuole incastrare il tabaccaio. Faccia i nomi, coniglietto.

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22 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

copio e incollo

 

La differenza tra uno statista e un populista si può riassumere, in estrema sintesi, in un semplice concetto.

Lo statista si eleva sul popolo che ha il compito di governare, quando è il caso si assume la responsabilità di decisioni impopolari, parla al cervello delle persone, spiega chiedendo uno sforzo di comprensione e soprattutto, in taluni casi, di alzare il livello mentale e culturale, articolando i ragionamenti.

Il populista rimesta nel torbido dei peggiori istinti giacenti nella pancia della gente, propone la soluzione più facile e immediata, meglio se riassumibile in uno slogan o in un tweet, seguono panino e rutto libero. Con il populista la gente non deve sforzarsi di ragionare, ma è convinta di aver ragione: azione e razione. Immediata, nel senso di non mediata.

Queste sono le riflessioni che mi ha suggerito la lettura dell'esito dell'autopsia eseguita sul corpo di Ion Stavila, il moldavo ucciso la notte di venerdì scorso da un tabaccaio alle porte di Ivrea: parrebbe che il commerciante abbia sparato al giovane dall'alto, dal balcone, alle spalle, cosa questa che contrasterebbe con la versione fornita dallo stesso, secondo il quale ci sarebbe stata una colluttazione con il ladro.

La migliore interpretazione del caso la fornisce un esponente del PD: “Se fosse vero che il tabaccaio di Ivrea ha sparato dall’alto e alle spalle saremmo di fronte alle prime due vittime delle menzogne di Salvini sulla legittima difesa. Il ladro, sanzionato per un furto con la pena di morte direttamente eseguita sul posto, e il tabaccaio, ingannato dalla propaganda del governo, che si ritrova indagato per omicidio volontario. Perché anche oggi, nonostante la riforma, la difesa è legittima solo a certe condizioni, e non può mai trasformarsi in giustizia fai da te”.

Prevedibile come il buio a mezzanotte, invece, il commento del populista, il ministro della Paura: “Fermo restando il rispetto per le indagini, io sono e sarò sempre al fianco dell’aggredito e non del rapinatore. In torto c’è il rapinatore e non l’aggredito. Lascio ai giudici stabilire chi ha ha fatto cosa, ma ribadisco che sto con chi è aggredito, il mestiere del ladro è pericoloso”.

Lo statista invece avrebbe detto: "Comprendo la rabbia per il furto e per gli episodi di microcriminalità, ma la legittima difesa può ricorrere solo e soltanto quando in pericolo c'è la vita di una persona, non la roba custodita in una tabaccheria. Per il furto il nostro codice penale prevede sanzioni precise, che non è la pena di morte da eseguirsi sul posto con il tiro al ladro dal balcone. La giustizia non è un concetto fai da te ma è mediata e amministrata dallo Stato, che io qui rappresento, nei modi e nei termini stabiliti dalla legge.".

Il commento del populista aizza la rabbia e l'odio della gente e ci proietta in una spirale sempre più cupa e pericolosa, il cui esito finale è difficile da prevedere. Quello dello statista, ahimè solo immaginato da chi scrive, avrebbe indotto la gente a qualche dissenso immediato, ma avrebbe stimolato la riflessione e il dibattito e, soprattutto, avrebbe difeso a spada tratta lo stato di diritto. E il diritto dello Stato di amministrare la giustizia.

in italia gli unici statisti sono quelli che lavorano x lo stato !

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ma  di  questo  non  si  parla  silenzio assoluto...

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