Scontrini pazzeschi, ma come fanno i turisti a Roma?

La denuncia arriva da Facebook, più precisamente dalla scenografa e costumista Paola Comencini e mostra un conto davvero sorprendente: 4 euro per il pane, 55 euro per tre porzioni di prosciutto e melone, poi 12 euro per una bottiglia d'acqua e due Coca Cola e in più 10,97 di conto. Il totale 75 euro e qualche spicciolo per un magro pasto.  "Eravamo al lavoro. Non avevamo alternative e siamo finite in questo covo di ladri. Abbiamo una fame tremenda. (Il prosciutto citato erano due minuscole fettine). Mi fanno pena i turisti", non usa mezzi termini la Comencini per denunciare quello che a suo avviso non è prezzo fuori mercato, ma un vero e proprio latrocinio perpetrato ai danni di turisti ignari dei rischi in cui incorrono quando si siedono a consumare un pasto nel centro della capitale. Tra i commenti al post della due volte vincitrice del David di Donatello molti romani e non che raccontano disavventure in tutto e per tutto simili.

Davvero un conto assurdo per quello che hanno mangiato e bevuto, strano perchè Roma era famosa per le porzioni abbondanti e il buon mangiare

https://roma.fanpage.it/san-pietro-lo-scontrino-da-capogiro-in-un-bar-75-euro-per-prosciutto-e-melone-e-bevande/

scontrino-choc-638x425.jpg

 

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2 messaggi in questa discussione

Da un Gov. dove siede uno che afferma che chi guadagna di più non è giusto paghi di più, come si pensa possa andare meglio?....

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Voi sapete che ci sono negozi e attività che non fanno lo scontrino; leggevo tempo fa di un negozio che invece gli scontrini li faceva regolarmente solo che alla sera  scaricava il registratore di cassa e buttava via tutto senza versare allo stato nemmeno un centesimo di iva ; forse l'arrivo dello scontrino fiscale con i registratori di cassa collegati in rete che ogni sera trasmettono tutti i dati all'agenzia delle entrate sarà un passo avanti, anche se molti negozianti con mille scuse sono contrari e ne sono terrorizzati; poi da tempo si parla della  lot te ria degli scontrini, uno scontrino parlante come quello che emettono le farmacie cioè con il codice fiscale dell'acquirente e una estrazione a sorte a livello nazionale fra tutti gli scontrini emessi nel corso della giornata con premi sia per l'acquirente che per il negozio che ha emesso lo scontino; poi andrebbe premiato l'uso della moneta elettronica, si potrebbero per esempio tassare di un euro tutti gli scontrini emessi, esentando quelli di piccolissimo importo e rendere esenti da questo balzello tutti gli scontrini a fronte dei quali il pagamento è avvenuto con carte o bancomat in modo da rendere non conveniente il pagamento in contanti che come tutti sappiamo è all'origine del nero; per quanto riguarda poi i negozi che fanno prezzi esosi ci dovrebbero essere i comitati provinciali di controllo a vigilare sui prezzi; ricordo che questi comitati erano previsti anche quando arrivò l'euro, ma  che non furono mai istituiti.....

Modificato da etrusco1900

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