Roma, 25 aprile: da una parte il popolo e i partigiani, dall'altra sionisti, piduisti, piddini e...4 gatti

Un 25 aprile purtroppo all'insegna delle divisioni. Inascoltato l'appello all'unità, sotto le bandiere delle Pace e della Costituzione, rivolto alle forze democratiche dal presidente dell'ANPI, il compagno partigiano Carlo Smuraglia.

Riporto testualmente dal sito di Repubblica con qualche nota mia.

Lo strappo più profondo si è consumato a Roma dove per la prima volta le manifestazioni si sono sdoppiate. Nella Capitale, infatti, si sono svolti due distinti cortei, uno dell'ANPI e l'altro della Brigata ebraica, contraria alla presenza delle organizzazioni palestinesi nella sfilata dei partigiani. Ma è alla manifestazione della comunità ebraica che sono state pronunciate le parole più dure. Davanti a una platea di circa 200 persone (leggasi duecento persone in una città di 3 milioni di abitanti, nda) con bandiere israeliane, americane e inglesi, il vicepresidente della Comunità Ruben Della Rocca ha detto: "La storia è qui, tutto il resto sono menzogne"  (scroscianti applausi dei 4 gatti presenti, nda) ... Molti i politici presenti (a fare numero, nda) da Matteo Orfini (che ha tacciato l'ANPI di essere "divisiva") a Renato Brunetta di Forza Italia, da Pier Ferdinando Casini a Fabrizio Cicchitto (ma la P2 non era una loggia neofascista? nda) per i centristi, alla sottosegretaria a palazzo Chigi Maria Elena Boschi (quella che diceva che i "veri partigiani" votano sì al referendum costituzionale, ma che poi non ha lasciato la politica, rimangiandosi la promessa e lasciando l'opera buffa priva di una protagonista, nda)...

Dal palco dell'ANPI sono arrivati invece segnali di distensione: nessuna contestazione né fischi, solo applausi nel commemorare tutti i combattenti, compresi quelli della Brigata ebraica di cui vengono ricordate le medaglie (altro stile, altra signorilità, nda) ... Il corteo, composto da circa 5000 persone, è partito alle 9 per raggiungere Porta San Paolo (e all'arrivo erano almeno il doppio, nda).

http://www.repubblica.it/politica/2017/04/25/news/25_aprile_tra_divisioni_e_polemiche-163844848/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P2-S1.8-T2

Cari forumisti, avevo letto (invero in anni lontani) ponderose monografie sulla Seconda Guerra Mondiale e sulla Resistenza, ma non ricordavo assolutamente nulla di questa "eroica" Brigata ebraica e delle sue "epiche gesta". Dopo le polemiche di questi giorni e ascoltando qualche tg di Telerenzi (ex Rai) mi ero addirittura fatta l'idea (mea culpa) che si trattasse di un eroico gruppo di ebrei romani che presero parte,  tra l'inverno e la primavera del '43-'44, alla Resistenza partigiana nella Capitale contro l'occupante nazista.  Incuriosito dalle altisonanti parolone di oggi del Della Rocca "La storia è qui, tutto il resto sono menzogne"  (che mi hanno vagamente ricordato gli ultimi deliranti comizi di Hitler e Mussolini), mi sono finalmente deciso a fare una breve ricerca in Rete. Ebbene, ho scoperto che la Brigata ebraica non è stata affatto una brigata di partigiani. Molti nostri connazionali ebrei furono partigiani e si distinsero militando nelle Brigate Garibaldi e nelle formazioni di Giustizia e Libertà, ma la Brigata ebraica era tutt'altra cosa. Era un piccolo reparto di fanteria reclutato in Palestina, all'epoca protettorato inglese, e inquadrato nell'VIII Armata dell'esercito britannico.  La Brigata sbarcò il 10 novembre 1944 a Taranto, nell’Italia già in buona parte liberata dagli alleati, e restò inattiva fino al 27 marzo 1945, quando affiancò gli alleati nello sfondamento della linea gotica. Nel complesso, l’attività della Brigata ebraica si limitò a qualche combattimento nel Ravennate nell’ultimo mese di conflitto, quando ormai si era già a ridosso della Liberazione. Con tutto il rispetto, il contributo della Brigata ebraica alla nostra Liberazione fu oggettivamente microscopico ed è assurdo porla al centro delle manifestazioni del 25 aprile, addirittura sullo stesso piano dei partigiani dell'ANPI. Anche Mattarella oggi ha ricordato la Brigata ebraica, ma avrebbe dovuto ricordare prima, uno per uno, tutti gli altri reparti degli eserciti Alleati che diedero un contributo ben maggiore in termini di vite umane.  Addirittura il Pd, Forza Italia e i centristi hanno anteposto la Brigata ebraica all'ANPI. Come potete leggere nella pagina allegata, l’unica ragione di esistenza della Brigata ebraica fu quello di spalleggiare il progetto di costruzione dello Stato di Israele, puntando alla costruzione di una identità “ebraica” che più che all’ebraismo era legata al sionismo più estremista e radicale che viene predicato dagli odierni circoli filo-israeliani.

http://www.senzatregua.it/3038-2/

Allego anche una pagina dell'Independent dove si parla di imprese non proprio nobili (retate ed esecuzioni sommarie di centinaia di ufficiali nazisti) compiute a guerra finita dalla Brigata, 35 membri della quale passarono nell'esercito israeliano con i gradi di generale:  

http://www.independent.co.uk/news/jewish-brigade-shot-nazi-prisoners-in-revenge-1191139.html

 

 

 

 

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23 messaggi in questa discussione

Post Scriptum

Caro vicepresidente della Comunità ebraica di Roma, con tutto il rispetto, la Storia non siete voi. Voi oggi siete spesso la menzogna. Voi sionisti oggi controllate un bel pezzo della finanza e della politica mondiale e opprimete un popolo, il popolo palestinese, in barba a decine di risoluzioni ONU. Caro Della Rocca, oggi la Storia siamo noi. Noi, il popolo italiano (cattolici, ebrei, atei, immigrati), il popolo palestinese che lotta per la sua libertà, i partigiani che lottarono per la nostra e per la tua libertà.

 

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2 ore fa, fosforo31 ha scritto:

Un 25 aprile purtroppo all'insegna delle divisioni. Inascoltato l'appello all'unità, sotto le bandiere delle Pace e della Costituzione, rivolto alle forze democratiche dal presidente dell'ANPI, il compagno partigiano Carlo Smuraglia.

Riporto testualmente dal sito di Repubblica con qualche nota mia.

Lo strappo più profondo si è consumato a Roma dove per la prima volta le manifestazioni si sono sdoppiate. Nella Capitale, infatti, si sono svolti due distinti cortei, uno dell'ANPI e l'altro della Brigata ebraica, contraria alla presenza delle organizzazioni palestinesi nella sfilata dei partigiani. Ma è alla manifestazione della comunità ebraica che sono state pronunciate le parole più dure. Davanti a una platea di circa 200 persone (leggasi duecento persone in una città di 3 milioni di abitanti, nda) con bandiere israeliane, americane e inglesi, il vicepresidente della Comunità Ruben Della Rocca ha detto: "La storia è qui, tutto il resto sono menzogne"  (scroscianti applausi dei 4 gatti presenti, nda) ... Molti i politici presenti (a fare numero, nda) da Matteo Orfini (che ha tacciato l'ANPI di essere "divisiva") a Renato Brunetta di Forza Italia, da Pier Ferdinando Casini a Fabrizio Cicchitto (ma la P2 non era una loggia neofascista? nda) per i centristi, alla sottosegretaria a palazzo Chigi Maria Elena Boschi (quella che diceva che i "veri partigiani" votano sì al referendum costituzionale, ma che poi non ha lasciato la politica, rimangiandosi la promessa e lasciando l'opera buffa priva di una protagonista, nda)...

Dal palco dell'ANPI sono arrivati invece segnali di distensione: nessuna contestazione né fischi, solo applausi nel commemorare tutti i combattenti, compresi quelli della Brigata ebraica di cui vengono ricordate le medaglie (altro stile, altra signorilità, nda) ... Il corteo, composto da circa 5000 persone, è partito alle 9 per raggiungere Porta San Paolo (e all'arrivo erano almeno il doppio, nda).

http://www.repubblica.it/politica/2017/04/25/news/25_aprile_tra_divisioni_e_polemiche-163844848/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P2-S1.8-T2

Cari forumisti, avevo letto (invero in anni lontani) ponderose monografie sulla Seconda Guerra Mondiale e sulla Resistenza, ma non ricordavo assolutamente nulla di questa "eroica" Brigata ebraica e delle sue "epiche gesta". Dopo le polemiche di questi giorni e ascoltando qualche tg di Telerenzi (ex Rai) mi ero addirittura fatta l'idea (mea culpa) che si trattasse di un eroico gruppo di ebrei romani che presero parte,  tra l'inverno e la primavera del '43-'44, alla Resistenza partigiana nella Capitale contro l'occupante nazista.  Incuriosito dalle altisonanti parolone di oggi del Della Rocca "La storia è qui, tutto il resto sono menzogne"  (che mi hanno vagamente ricordato gli ultimi deliranti comizi di Hitler e Mussolini), mi sono finalmente deciso a fare una breve ricerca in Rete. Ebbene, ho scoperto che la Brigata ebraica non è stata affatto una brigata di partigiani. Molti nostri connazionali ebrei furono partigiani e si distinsero militando nelle Brigate Garibaldi e nelle formazioni di Giustizia e Libertà, ma la Brigata ebraica era tutt'altra cosa. Era un piccolo reparto di fanteria reclutato in Palestina, all'epoca protettorato inglese, e inquadrato nell'VIII Armata dell'esercito britannico.  La Brigata sbarcò il 10 novembre 1944 a Taranto, nell’Italia già in buona parte liberata dagli alleati, e restò inattiva fino al 27 marzo 1945, quando affiancò gli alleati nello sfondamento della linea gotica. Nel complesso, l’attività della Brigata ebraica si limitò a qualche combattimento nel Ravennate nell’ultimo mese di conflitto, quando ormai si era già a ridosso della Liberazione. Con tutto il rispetto, il contributo della Brigata ebraica alla nostra Liberazione fu oggettivamente microscopico ed è assurdo porla al centro delle manifestazioni del 25 aprile, addirittura sullo stesso piano dei partigiani dell'ANPI. Anche Mattarella oggi ha ricordato la Brigata ebraica, ma avrebbe dovuto ricordare prima, uno per uno, tutti gli altri reparti degli eserciti Alleati che diedero un contributo ben maggiore in termini di vite umane.  Addirittura il Pd, Forza Italia e i centristi hanno anteposto la Brigata ebraica all'ANPI. Come potete leggere nella pagina allegata, l’unica ragione di esistenza della Brigata ebraica fu quello di spalleggiare il progetto di costruzione dello Stato di Israele, puntando alla costruzione di una identità “ebraica” che più che all’ebraismo era legata al sionismo più estremista e radicale che viene predicato dagli odierni circoli filo-israeliani.

http://www.senzatregua.it/3038-2/

Allego anche una pagina dell'Independent dove si parla di imprese non proprio nobili (retate ed esecuzioni sommarie di centinaia di ufficiali nazisti) compiute a guerra finita dalla Brigata, 35 membri della quale passarono nell'esercito israeliano con i gradi di generale:  

http://www.independent.co.uk/news/jewish-brigade-shot-nazi-prisoners-in-revenge-1191139.html

 

 

 

 

i fa · 

Chiedo scusa alla Brigata Partigiana Ebraica di Roma a cui il gruppo dirigente dell'Ampi ha impedito una commemorazione unitaria della giornata del 25 Aprile . Chiedo scusa ai loro morti che contribuirono con le loro vite a darci un futuro migliore e libero. Chiedo scusa ai loro familiari a cui è stato impedito di parlare da un palco per ricordarli . Chiedo scusa per le parole di un emerito imbecilke che su questo forum continua ad offendere la loro memoria coprendoli di offese e fare classifiche di partecipanti tra i 2 distinti cortei .  Chiedo scusa per quel "sangue sionista " che fu comunque versato per la libertà e che per l'ebete Napoletano non e' sufficiente per partecipare alla commemorazione . Chiedo scusa per che si è rivoltato nella tomba sapendo che , invece , sempre per il bufalaro Partenopeo era invece autorizzato a partecipare nonostante che all'epoca , non solo non verso' nemmeno una goccia di sangue per la nostra liberazione, ma addirittura di schiero' con i carnefici e le camere a gas dando sostegno e collaborazione ai nazifascisti . Sono schifato e lo sono anche verso chi , in settimana , si è schierato contro la decisione del Pd di non aderire , a Roma e solo a Roma , alla manifestazione dell'Ampi . Già , dove l'avranno commemorato il 25 aprile il fascista Grillo , il destroide Travaglio ed il sinistrorso al caviale Montanari ?? Vediamo se il bufalaro ci da notizie in merito . 

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P.S.  Per il bufalaro e Cazzaro Fosforo 

Le polemiche che si sono scatenate intorno alle cerimonia del 25 aprile sull’opportunità della presenza della Brigata ebraica con la propria bandiera rendono opportuno precisare e spiegare il ruolo svolto non solo dalla Brigata ebraica, ma anche, e forse di più, dagli ebrei italiani nella guerra di liberazione. La loro presenza nella storia italiana e nella storia della Resistenza è indispensabile ed è la condicio sine qua non per capire l’Italia di ieri e certamente di oggi. 

La partecipazione ebraica attiva nelle file della Resistenza non solo aveva contato su un numero elevato, circa duemila tra uomini e donne, ma era stata condotta all’interno del movimento di liberazione senza dare origine a organizzazioni separate. Questa condizione ebraica di resistenza antifascista è stata spesso testimoniata da Leo Valiani, dirigente del Clnai (Comitato di Liberazione Alta Italia): «Gli ebrei in quanto tali avevano particolari ragioni per militare nelle file partigiane [...]. E perciò non vi fu un antifascismo specificamente ebraico, non vi fu una lotta partigiana specificamente. Tutti si battevano per l’avvenire della comune patria italiana, sapendo che il destino degli ebrei era inseparabile da quello dell’Italia libera e democratica».  

Soltanto una vittoria della Resistenza avrebbe creato le condizioni perché gli ebrei potessero non solo sopravvivere, ma anche vivere come liberi cittadini: perciò gli ebrei rivendicarono la propria appartenenza a essa come singoli e come gruppo. 

Il più giovane caduto 

Espressione di questa sintesi fra appartenenza nazionale, antifascismo ed ebraismo è la figura di Franco Cesana, staffetta portaordini presso la formazione Scarabello della Divisione Garibaldi, il più giovane partigiano italiano caduto in combattimento all’età di 14 anni. Gli ebrei scelsero consapevolmente di aderire al modello eroico resistenziale e favorirono una memoria ebraica di combattenti per la libertà, di caduti in battaglia nella guerra di liberazione. Così si espresse Dante Lattes, al XXII Congresso sionista del 1946 con un riferimento di chiaro sapore antifascista: «Sei milioni di morti. È questo il nostro contributo alla lotta contro il fascismo». 

Nel 1947 usciva il libro Blessed is the Match: the Story of the Jewish Resistance di Marie Syrkin. Figlia di Nachman Syrkin, l’ideologo del sionismo socialista, e di Bassya Osnos Syrkin, attivista rivoluzionaria e femminista, l’autrice trattava specificamente delle formazioni partigiane ebraiche e dell’attività della Brigata ebraica nell’Europa orientale.  

A differenza che in Italia - dove il movimento di liberazione aveva visto tra i suoi capi riconosciuti figure importanti dell’ebraismo italiano (Raffaele Cantoni, Leo Valiani, Emilio Sereni, Vittorio Foa) e aveva contato martiri come Emanuele Artom e Leone Ginzburg, tra i più noti, ma anche altri caduti per la libertà come Gilberto Cohen, Angelo Finzi, e Luciano Servi - nell’Europa orientale il movimento partigiano ebraico, a causa dell’antisemitismo presente nelle formazioni partigiane e della forte ostilità delle popolazioni, aveva incontrato particolari difficoltà, ottenendo risultati importanti ma limitati nella propria lotta.  

Il paradosso croato 

Nella lunga e dettagliata recensione al volume, Giandomenico Cosmo, sulle pagine della rivista Movimento di liberazione (Mdl 5, 1950) sottolineava il carattere di isolamento in cui avevano operato le formazioni partigiane ebraiche, a tal punto che si giunse a paradossi, addirittura a livello linguistico, come quando all’arrivo di un gruppo di paracadutisti dalla Palestina - tra i quali Enzo Sereni, fratello di Emilio - fu raccontato ai partigiani croati che quei soldati parlavano il gaelico, perché altrimenti, se fossero venuti a conoscenza che si trattava di ebrei palestinesi, avrebbero visto in ciò la conferma della tesi nazista che gli ebrei comandavano l’Inghilterra e il mondo: pertanto ai partigiani croati i palestinesi vennero presentati come gallesi. Vale la pena di ricordare la Brigata Bielski, la formazione partigiana ebraica che, dall’aprile del 1942, operò nella zona di Grodno in Bielorussia vicino a Nowogródek e Lida, salvando circa 1200 ebrei e vivendo e combattendo, per due anni, nella foresta di Naliboki. 

Sulla Linea gotica 

Ma allora cosa fu e quando cominciò a operare la Brigata ebraica? Tentiamo una breve ricostruzione. Dopo molte esitazioni - e dopo lunghe trattative diplomatiche in cui svolse un ruolo fondamentale Chaim Weizmann, l’allora presidente dell’Organizzazione sionista mondiale, che già all’inizio della guerra aveva fatto pressioni su Winston Churchill per creare un’unità delle forze armate composta da ebrei -, solo con l’assenso del presidente americano Franklin D. Roosevelt, il 20 settembre 1944 fu costituita la Brigata ebraica, come unità militare dell’esercito britannico, il cui comando militare fu dislocato in Egitto.  

Nel corso della guerra vi aderirono circa 30 mila volontari ebrei provenienti dalla Palestina Mandatoria che inizialmente furono tenuti lontano dalla linea del fronte, operando soprattutto a livello di intelligence. Ma nell’ottobre del 1944 venne formata una brigata di cinquemila uomini che operò in Italia e in Austria sotto il comando del generale Ernest Frank Benjamin. Sbarcata a Taranto, nel novembre del 1944 la Brigata ebraica fu unita all’VIII Armata britannica che combatteva in Italia con il XV Battaglione alleato. Il 27 marzo 1945 la Brigata ebraica combattè a fianco dei *** di combattimento Friuli, le unità militari dell’esercito cobelligerante italiano attive assieme alle forze alleate nella campagna d’Italia, con i quali fu protagonista nello sfondamento della Linea gotica nella vallata del Senio, contro la IV Divisione Paracadusti del Reich comandata dal tenente generale Heinrich Trettner.  

Il 3 aprile a Brisighella fu consegnata alla Brigata la sua bandiera: azzurra e bianca con la Stella di Davide. La Brigata ebraica fu assegnata alla zona di Alfonsine, dove partecipò alle operazioni militari per la liberazione dell’Emilia Romagna, da Cuffiano a Riolo Terme, a Imola, passando a Ossano e Monte Ghebbio, arrivando fino a Bologna. Nel 1946 la Brigata ebraica fu smobilitata insieme con il resto dell’esercito britannico. 

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Il Tg1 di Telerenzi, ex Rai, con sprezzo del ridicolo, insiste. Di poco fa (Tg1 delle 20) l'ennesima ripetizione della bufala, sentita con le mie orecchie:

"La Brigata Ebraica partecipò alla liberazione di Roma".

"Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità" raccomandava il ministro nazista della Propaganda, Joseph Goebbels. Per fortuna è morto, altrimenti ce lo ritroveremmo dg della Rai al posto di Campo Dall'Orto (si vocifera in rotta con il caudillo di Rignano).  Per fortuna nell'era di Internet le bugie, anche ripetute un milione di volte, hanno le gambe corte. E allora ripristiniamo la verità storica. Come si legge su Wiki (italiana, inglese, etc.) la Brigata Ebraica (Jewish Infantry Brigade Group), fu costituita il 20 settembre 1944 dopo lunga trattativa tra le autorità palestinesi e il governo britannico che amministrava quei territori su mandato della Società delle Nazioni. La Brigata sbarcò a Taranto nel novembre dello stesso anno ma partecipò alle operazioni militari, inquadrata nell'esercito britannico, solo dal marzo 1945. Poi, subito dopo la fine guerra, si dedicò alla caccia e all'esecuzione sommaria (che in criminologia si definisce "assassinio") di centinaia di ufficiali tedeschi in Europa. Orbene i tedeschi lasciarono Roma il 3 giugno del 1944, dunque la Capitale non fu affatto liberata dagli ebrei palestinesi della Brigata Ebraica, che non era ancora sbarcata in Italia anzi in quel momento non esisteva proprio. Sicuramente non pochi ebrei parteciparono alla Resistenza romana, ma erano nostri connazionali, assolutamente non inquadrati nella Brigata Ebraica. Se poi qualcuno di loro o dei loro eredi, affetto da sionismo patologico, oggi ha sfilato a Roma sotto la bandiera di Israele o di una sedicente Brigata Ebraica, questo è affare loro e non ha nulla a che vedere con la Storia.

Modificato da fosforo31

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E con sprezzo del ridicolo insiste pure Dario Nardella  che nel programma di Bianca Berlinguer blatera (testuale) di "partigiani della Brigata Ebraica". Un altro affetto da analfabetismo funzionale. Quando bastano due clic e 20 secondi per accertarsi che questa semisconosciuta Brigata Ebraica, che francamente e non certo per colpa sua comincia un poco a stufare, non fu affatto una formazione partigiana, bensì un piccolo corpo militare regolarmente inquadrato nell'esercito britannico. La cosa comica è che Nardella (furbetto napoletano della provincia emigrato a Firenze) per farsi bello nella (fu) rossa Toscana si è pure iscritto all'ANPI e se ne vantava in studio. Ma avrebbe fatto meglio a iscriversi a un corso di Storia. A dibattere con lui sul 25 aprile c'era il grandissimo Carlo Smuraglia, il presidente dell'ANPI, 93 anni ma intellettualmente molto più giovane e fresco di Nardella. Nel programma della Berlinguer c'è un misuratore in tempo reale della percentuale di gradimento del pubblico per i vari ospiti. E' finita 69 a 31 per Smuraglia. Non c'è stata partita, l'indomito combattente e partigiano comunista ha travolto il politucolo piddino, benché quest'ultimo fosse molto più allenato di lui a stare in tv. La Berlinguer per il futuro dovrebbe evitare di proporre confronti così sbilanciati. Resta un mistero come abbia fatto uno come Nardella a diventare sindaco di Firenze. Ah sì, dimenticavo che ha un amichetto importante.

P.S.  A Milano la Brigata Ebraica ha sfilato nello stesso corteo con ANPI, Pd e Palestinesi. A Roma il capetto del Pd Orfini (altro amichetto) e i capetti ebrei hanno deciso diversamente. Posso sbagliarmi, ma dalle immagini in tv non mi è parso di vedere nessuno, ma proprio nessuno tra i brigatisti ebraici, con un età sufficiente per poter avere combattuto 72 anni fa contro i nazifascisti. Diciamo che erano brigatisti di seconda generazione, se non proprio di seconda mano, brigatisti farlocchi messi in corteo a rappresentare quello che in Italia e nel mondo resta un potere forte, molto forte: il potere sionista.

Modificato da fosforo31

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12 ore fa, fosforo31 ha scritto:

Il Tg1 di Telerenzi, ex Rai, con sprezzo del ridicolo, insiste. Di poco fa (Tg1 delle 20) l'ennesima ripetizione della bufala, sentita con le mie orecchie:

"La Brigata Ebraica partecipò alla liberazione di Roma".

"Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità" raccomandava il ministro nazista della Propaganda, Joseph Goebbels. Per fortuna è morto, altrimenti ce lo ritroveremmo dg della Rai al posto di Campo Dall'Orto (si vocifera in rotta con il caudillo di Rignano).  Per fortuna nell'era di Internet le bugie, anche ripetute un milione di volte, hanno le gambe corte. E allora ripristiniamo la verità storica. Come si legge su Wiki (italiana, inglese, etc.) la Brigata Ebraica (Jewish Infantry Brigade Group), fu costituita il 20 settembre 1944 dopo lunga trattativa tra le autorità palestinesi e il governo britannico che amministrava quei territori su mandato della Società delle Nazioni. La Brigata sbarcò a Taranto nel novembre dello stesso anno ma partecipò alle operazioni militari, inquadrata nell'esercito britannico, solo dal marzo 1945. Poi, subito dopo la fine guerra, si dedicò alla caccia e all'esecuzione sommaria (che in criminologia si definisce "assassinio") di centinaia di ufficiali tedeschi in Europa. Orbene i tedeschi lasciarono Roma il 3 giugno del 1944, dunque la Capitale non fu affatto liberata dagli ebrei palestinesi della Brigata Ebraica, che non era ancora sbarcata in Italia anzi in quel momento non esisteva proprio. Sicuramente non pochi ebrei parteciparono alla Resistenza romana, ma erano nostri connazionali, assolutamente non inquadrati nella Brigata Ebraica. Se poi qualcuno di loro o dei loro eredi, affetto da sionismo patologico, oggi ha sfilato a Roma sotto la bandiera di Israele o di una sedicente Brigata Ebraica, questo è affare loro e non ha nulla a che vedere con la Storia.

Fosforo ...un falsario e Bufalaro iscritto all'ordine . Ecco la vera storia delle brigate partigiane ebraiche !! 

La Resistenza ebraica in ItaliaModifica

La DELASEM (Delegazione per l'*** degli Emigranti Ebrei) rappresenta la più significativa esperienza di resistenza civile ebraica in Italia. L'associazione fu fondata il 1º dicembre 1939 dall'Unione delle comunità ebraiche italiane come associazione legale di *** e distribuzione degli aiuti internazionali alle migliaia di profughi ebrei che cercavano rifugio in Italia per l'espatrio in paesi neutrali. Dopo l'8 settembre 1943, la DELASEM proseguì clandestinamente la sua azione anche durante il periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, con centrali a Roma e Genova, fornendo aiuti economici e carte di identità false ai correligionari perseguitati, potendo godere di una vasta rete di complicità e supporto anche tra non ebrei, molti dei quali sono oggi onorati a Yad Vashem come giusti tra le nazioni. Tra gli ebrei italiani direttamente impegnati nell'organizzazione si ricordano in particolare: Lelio Vittorio Valobra e Massimo Teglio a Genova, Giorgio Nissim a Lucca, Mario Finzi a Bologna, Nathan Cassuto, Raffaele Cantoni e Matilde Cassin a Firenze, Dante Almansi, Settimio Sorani e Giuseppe Levi a Roma, Salvatore Jona in Piemonte.

Numerosissimi (circa 2000) furono gli ebrei che parteciparono attivamente alla Resistenza (1000 inquadrati come partigiani e 1000 in veste di "patrioti"), con la massima concentrazione (circa 700) in Piemonte. La percentuale, pari al 4 per cento della popolazione ebraica italiana, è di gran lunga superiore a quella degli italiani nel loro complesso. Circa 100 ebrei caddero in combattimento o, arrestati, furono uccisi nella penisola o in deportazione; otto furono insigniti di medaglia d'oro alla memoria (Eugenio Colorni, Eugenio Curiel, Eugenio Calò, Mario Jacchia, Rita Rosani, Sergio Forti, Ildebrando Vivanti, Sergio Kasman).[1] Tra gli esponenti ebrei di maggior rilievo della Resistenza si annoverano: Enzo Sereni, Emilio Sereni, Vittorio Foa, Carlo Levi, Primo Levi, Umberto Terracini, Leo Valiani, e Elio Toaff. Fra i caduti, vanno ricordati il bolognese Franco Cesana, il più giovane partigiano d'Italia, i torinesi Emanuele Artom e Ferruccio Valobra, i triestini Eugenio Curiel e Rita Rosani, il milanese Eugenio Colorni, il toscano Eugenio Calò, gli emiliani Mario Finzi e Mario Jacchia, e l'intellettuale Leone Ginzburg. Valgono per tutti le parole che Ferruccio Valobra scrisse alla moglie e alla figlia a poche ore dalla sua esecuzione:

« Spero che il mio sacrificio come quello dei miei compagni serva a darvi un migliore domani, in un'Italia più bella quale io e voi abbiamo sempre agognato nel più profondo del nostro animo.[2] »

Da segnalare infine è la presenza della Brigata ebraica che nel 1944-45 operò sul fronte italiano e alla quale si unirono ebrei italiani dalla Palestina o dalle zone liberate.


 

 

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volendo inserire a tutti i costi la politica in una data dedicata alla memoria di gente defunta, arrivano le divisioni quando invece il ricordo dei questi morti dovrebbe esser rispettato da tutti.

Nel piccolo paese in cui vivo, dove nn si vota il partito ma la persona ke lo rappresenta, la commemorazione del 25 aprile é sempre avvenuta con max riguardo sia ci fosse sindaco di DX o SX.

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6 minuti fa, uvabianca111 ha scritto:

volendo inserire a tutti i costi la politica in una data dedicata alla memoria di gente defunta, arrivano le divisioni quando invece il ricordo dei questi morti dovrebbe esser rispettato da tutti.

Nel piccolo paese in cui vivo, dove nn si vota il partito ma la persona ke lo rappresenta, la commemorazione del 25 aprile é sempre avvenuta con max riguardo sia ci fosse sindaco di DX o SX.

Ma piantala di fare la DEMOCRATICA ormai si e'  capito quanto sei  NERA !

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10 minuti fa, wronschi ha scritto:

Ma piantala di fare la DEMOCRATICA ormai si e'  capito quanto sei  NERA !

figurati se voglio toglierti il ruolo di ROSSO PDemocratico altrimenti come giokeresti a far il compagno di sicura fede?

piantala tu di scrivere *** (rimedio subito) caz*zate;  é palese ke ho + rispetto io di ki é morto di quanto riesca ad averne tu con la tua strombazzata democrazia rossa, ma dalla vergogna x quanto scrivi.

Modificato da uvabianca111
inutile censura

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3 ore fa, uvabianca111 ha scritto:

figurati se voglio toglierti il ruolo di ROSSO PDemocratico altrimenti come giokeresti a far il compagno di sicura fede?

piantala tu di scrivere *** (rimedio subito) caz*zate;  é palese ke ho + rispetto io di ki é morto di quanto riesca ad averne tu con la tua strombazzata democrazia rossa, ma dalla vergogna x quanto scrivi.

Si dovrebbe vergognare chi incita il popolo alla xenofobia, ma i FASCISTI  non si vergogna mai !

I COMUNISTI NON HANNO NULLA DI CUI VERGOGNARSI, non siamo mai stati fedeli al fiurer...o a mussolini...

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1 minuto fa, wronschi ha scritto:

Si dovrebbe vergognare chi incita il popolo alla xenofobia, ma i FASCISTI  non si vergogna mai !

I COMUNISTI NON HANNO NULLA DI CUI VERGOGNARSI, non siamo mai stati fedeli al fiurer...o a mussolini...

TU dovresti vergognarti poiké si parlava di rispetto x persone ke nn ci sono + e con sta polemica sporki la loro memoria.

 

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2 minuti fa, uvabianca111 ha scritto:

TU dovresti vergognarti poiké si parlava di rispetto x persone ke nn ci sono + e con sta polemica sporki la loro memoria.

 

Io NON HO RISPETTO X I FASCISTI, NE ORA NE MAI...

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In questo momento, wronschi ha scritto:

Io NON HO RISPETTO X I FASCISTI, NE ORA NE MAI...

svegliati, il post parlava di partigiani... ed effettivamente dimostri di nn rispettare neppure loro, né vivi, né morti.

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3 minuti fa, uvabianca111 ha scritto:

svegliati, il post parlava di partigiani... ed effettivamente dimostri di nn rispettare neppure loro, né vivi, né morti.

Rispetto solo i PARTIGIANI, MI DISPIACE CHE PURTROPPO TU POSSA PARLARE E SCRIVERE

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In questo momento, wronschi ha scritto:

Rispetto solo i PARTIGIANI, MI DISPIACE CHE PURTROPPO TU POSSA PARLARE E SCRIVERE

Grazie a loro...

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10 minuti fa, wronschi ha scritto:

Grazie a loro...

dici bene!  TU puoi scrivere delle barzellette grazie ai partigiani ma, visto lo scarso rispetto ke hai nei loro confronti, son sicura ke se leggessero i TUOI post, sarebbero i primi a rinnegarti quale compagno.

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15 minuti fa, uvabianca111 ha scritto:

dici bene!  TU puoi scrivere delle barzellette grazie ai partigiani ma, visto lo scarso rispetto ke hai nei loro confronti, son sicura ke se leggessero i TUOI post, sarebbero i primi a rinnegarti quale compagno.

Hai ragione, perche'  io sono un democratico, non un compagno, compagno sono della mia consorte.

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1 minuto fa, wronschi ha scritto:

Hai ragione, perche'  io sono un democratico, non un compagno, compagno sono della mia consorte.

bene, anke oggi la barzelletta ce l'hai raccontata.

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Un altro articolo illuminante sulla cosiddetta Brigata ebraica, che sarebbe più corretto definire, come fa l'ebreo Gad Lerner, Brigata sionista. Un piccolo corpo militare dell'esercito britannico, che non ebbe e non ha assolutamente NULLA a che vedere con la Resistenza partigiana.

Il 25 aprile del 2009 Gad Lerner scriveva: “Voglio esprimere in anticipo il mio disagio per l’uso e l’ab.uso politico dello striscione della Brigata sionista. Il primo a dichiarare che marcerà dietro a tale striscione è stato Guido Podestà, eurodeputato e candidato del PdL della provincia di Milano. A seguire altri esponenti del centrodestra. Si tratta di un  abu.so  e di una invadenza postumi di cui gli ebrei per primi dovrebbero sentire la bassezza. Si vuole piegare quel simbolo a una parte politica e contrapporlo alla presenza altrui”.

La Brigata sionista non ha nulla a che fare con il contributo che cittadini italiani ebrei hanno dato alla Resistenza, aderendo sopratutto alle formazioni partigiane Giustizia e Libertà e Garibaldi. Questo contributo ci fu, e fu molto significativo, sia in termini numerici, oltre 1.000 ebrei ebbero il certificato di partigiano combattente, cento i caduti (numeri elevati se si pensa che erano solo 43.000 i cittadini di razza ebraica censiti nel ‘43 dal regime fascista) sia per il ruolo di primo piano che essi ebbero a livello del CLN. Si pensi a figure come Leo Valiani, Emilio Sereni, Umberto Terracini. Si pensi ai sette ebrei italiani decorati di medaglia d’oro al valor militare, Eugenio Calò, Eugenio Colorni, Eugenio Curiel, Sergio Forti, Mario Jacchia, Rita Rosani e Ildebrando Vivanti [3]; si pensi a Leone Ginzburg.

La Brigata sionista ha tutt’altra genesi e la sua narrazione emerge solo di recente, dal 2004 in poi, quando rappresentanti della Brigata con le loro bandiere iniziano a partecipare alle manifestazioni del 25 aprile in Italia e vengono promosse tutta una serie di iniziative volte a celebrare il loro ruolo. L’obiettivo sembra essere quello di sostituire la narrazione reale, che ci riguarda direttamente molto meno gradita, evidentemente, perché collocata
politicamente e non più in linea con le posizioni odierne delle comunità ebraiche italiane.

Un tentativo di occupazione della memoria della Resistenza italiana. La Brigata sionista non comprendeva ebrei italiani, essendosi costituita nella Palestina del mandato britannico.

http://www.tgmaddalena.it/la-brigata-ebraica-e-il-25-aprile-ma-di-cosa-si-sta-parlando-contropiano-linkis-com/

 

Modificato da fosforo31

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7 ore fa, fosforo31 ha scritto:

Un altro articolo illuminante sulla cosiddetta Brigata ebraica, che sarebbe più corretto definire, come fa l'ebreo Gad Lerner, Brigata sionista. Un piccolo corpo militare dell'esercito britannico, che non ebbe e non ha assolutamente NULLA a che vedere con la Resistenza partigiana.

Il 25 aprile del 2009 Gad Lerner scriveva: “Voglio esprimere in anticipo il mio disagio per l’uso e l’ab.uso politico dello striscione della Brigata sionista. Il primo a dichiarare che marcerà dietro a tale striscione è stato Guido Podestà, eurodeputato e candidato del PdL della provincia di Milano. A seguire altri esponenti del centrodestra. Si tratta di un  abu.so  e di una invadenza postumi di cui gli ebrei per primi dovrebbero sentire la bassezza. Si vuole piegare quel simbolo a una parte politica e contrapporlo alla presenza altrui”.

La Brigata sionista non ha nulla a che fare con il contributo che cittadini italiani ebrei hanno dato alla Resistenza, aderendo sopratutto alle formazioni partigiane Giustizia e Libertà e Garibaldi. Questo contributo ci fu, e fu molto significativo, sia in termini numerici, oltre 1.000 ebrei ebbero il certificato di partigiano combattente, cento i caduti (numeri elevati se si pensa che erano solo 43.000 i cittadini di razza ebraica censiti nel ‘43 dal regime fascista) sia per il ruolo di primo piano che essi ebbero a livello del CLN. Si pensi a figure come Leo Valiani, Emilio Sereni, Umberto Terracini. Si pensi ai sette ebrei italiani decorati di medaglia d’oro al valor militare, Eugenio Calò, Eugenio Colorni, Eugenio Curiel, Sergio Forti, Mario Jacchia, Rita Rosani e Ildebrando Vivanti [3]; si pensi a Leone Ginzburg.

La Brigata sionista ha tutt’altra genesi e la sua narrazione emerge solo di recente, dal 2004 in poi, quando rappresentanti della Brigata con le loro bandiere iniziano a partecipare alle manifestazioni del 25 aprile in Italia e vengono promosse tutta una serie di iniziative volte a celebrare il loro ruolo. L’obiettivo sembra essere quello di sostituire la narrazione reale, che ci riguarda direttamente molto meno gradita, evidentemente, perché collocata
politicamente e non più in linea con le posizioni odierne delle comunità ebraiche italiane.

Un tentativo di occupazione della memoria della Resistenza italiana. La Brigata sionista non comprendeva ebrei italiani, essendosi costituita nella Palestina del mandato britannico.

http://www.tgmaddalena.it/la-brigata-ebraica-e-il-25-aprile-ma-di-cosa-si-sta-parlando-contropiano-linkis-com/

 

Non solo Fosforo e' un bufalaro e Cazzaro !! E' pure un mariuolo Napoletano di infimo livello . Poca roba eh , sia chiaro . Un "delinquentello " verbale di infimo cabotaggio che sarebbe preso subito con le mani nel sacco se fosse attenzionato dalla Polizia di Stato . Cosa fa il Cazzaro e mariuolo Fosforo : per dare più forza alle sue bufale , cita una dichiarazione di GAD Lerner facendo apparire le sue dichiarazioni in linea con il suo pensiero sulle Brigate Ebraiche che lui chiama , con disprezzo, Brigate Sioniste. Il suo obbiettivo e' quello di "dimostrare " che anche un personaggio di sx , ebreo, dice che le brigate ebree non c'entrano niente con la commemorazione del 25 aprile . Fosforo si crede "furbo", pensa di fare il comizietto dal parrucchiere o dal pizzaiolo , invece si imbatte in me notoriamente persona equilibrata e corretta che smonta immediatamente il suo losco tentativo da mariuolo e Cazzaro . Perché dovete sapere che la dichiarazione di Lerner citata dal bufalaro , e' solo la prima parte mentre il resto della dichiarazione , il Cazzaro non la cita. Allora lo faccio io per ristabilire la verità e non lasciare il forum in mano a falsari e bufalari . Eccola qua : Non è mancata qualche voce critica: il 25 aprile del 2009 Gad Lerner scriveva: “Voglio esprimere in anticipo il mio disagio per l’uso e l’*** politico dello striscione della Brigata sionista. Il primo a dichiarare che marcerà dietro a tale striscione è stato Guido Podestà, eurodeputato e candidato del PdL della provincia di Milano. A seguire altri esponenti del centrodestra. Si tratta di un *** e di una invadenza postumi di cui gli ebrei per primi dovrebbero sentire la bassezza. Si vuole piegare quel simbolo a una parte politica e contrapporlo alla presenza altrui” [12].

Ma immediatamente ne fa ammenda: “Mi sono sbagliato, per fortuna, Esausto ma contento, torno ora da una manifestazione del 25 aprile enorme e serena, turbata solo da qualche prevedibile ma sciocca contestazione a Formigoni. Sono lieto di essermi sbagliato, e voglio scriverlo subito. La Brigata Ebraica ha ricevuto i saluti rispettosi di tutte le componenti politiche, compreso Ferrero di Rifondazione. Dietro alle bandiere israeliane e americane ho incontrato il candidato Pdl alla provincia, Guido Podestà. Gli ho stretto la mano. Le strumentalizzazioni che temevo non sono avvenute. Resta la mia impressione di un uso strumentale di quella presenza ebraica nel corteo, meno male che nessuno è caduto nella trappola.

Stavolta sono stato troppo pessimista”, Gad Lerner, 25 aprile 2009, http://www.gadlerner.it/2009/04/25/mi-sono-sbagliato-per-fortuna.

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Gad Lerner, giornalista serio, obbiettivo, ebreo ma non sionista, in una intervista a Radio Radicale (allego l'audio) ribadisce la netta e solare distinzione storica, che sfugge solo agli ignoranti e che i disinformatori di professione tentano di occultare, tra la nostra Resistenza partigiana, anche nella sua componente ebraica, e la cosiddetta Brigata Ebraica, quella che, in occasione del 25 aprile 2009, lo stesso Lerner a ragion veduta definiva "Brigata Sionista".

Alla domanda: "Cosa c'entrano le associazioni filo-palestinesi col 25 aprile, secondo lei ?", Lerner risponde prontamente: "E cosa c'entrano le associazioni filo-israeliane...?".

E più avanti puntualizza: "Il rapporto tra l'ebraismo italiano e la Resistenza antifascista è qualcosa che era cominciato molto prima (dello sbarco della Brigata ebraica in Italia, che Lerner erroneamente fa risalire all'aprile del '45, mentre avvenne nel novembre '44 ma in ogni caso la Brigata non scese in campo prima del marzo '45, Nda) e che ha dimensioni, anche numeriche, molto più vaste".

https://www.radioradicale.it/scheda/506660/celebrazione-del-25-aprile-a-roma-intervista-a-gad-lerner

Aggiungo un'ultima considerazione personale. Massimo rispetto e gratitudine per gli stranieri della Brigata ebraica che combatterono e che morirono in Italia (furono tra 30 e 42, secondo le stime) negli ultimi due mesi di guerra nelle file dell'esercito britannico (non nelle brigate partigiane). Ma l'onore della Brigata sionista è gravemente e irrimediabilmente macchiato dalle rappresaglie, dalle vendette e dalle esecuzioni sommarie che i suoi componenti, non più combattenti bensì sicari assassini, misero in atto prima della la fine della guerra sui prigionieri tedeschi e italiani della Repubblica di Salò, e dopo la fine della guerra su centinaia di ex ufficiali nazisti.

http://www.ilprimatonazionale.it/approfondimenti/vera-storia-brigata-ebraica-poca-guerra-molte-vendette-guerra-finita-63090/

http://www.independent.co.uk/news/jewish-brigade-shot-nazi-prisoners-in-revenge-1191139.html

 

 

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Il 26/4/2017 in 17:18 , wronschi ha scritto:

Si dovrebbe vergognare chi incita il popolo alla xenofobia, ma i FASCISTI  non si vergogna mai !

I COMUNISTI NON HANNO NULLA DI CUI VERGOGNARSI, non siamo mai stati fedeli al fiurer...o a mussolini...

Post un po più seri?...No?

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Il 26/4/2017 in 17:41 , wronschi ha scritto:

Io NON HO RISPETTO X I FASCISTI, NE ORA NE MAI...

Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!

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