Scafarto ?? Ma lo conoscevamo già ...!!

L’inchiesta Consip, ovviamente, sta finendo nel nulla, dopo che le conversazioni in questione erano state trasferite a Roma in un fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati destinato all’archiviazione.

Ma al Fatterello , come è ben noto, delle inchieste, e soprattutto dei risultati che queste portano, non interessa un bel nulla: tutta l’attenzione di Travaglio e dei suoi *** giudiziari è concentrata sullo sputtanamento degli innocenti, purché famosi e del Pd.

Tempo fa vi fu una telefonata , intercettata e pubblicata abusivamente, perché senza alcun rapporto con l’inchiesta sulla metanizzazione di Ischia , i diffamatori seriali del Fatterello costruirono una delle loro abituali campagne di fango: esattamente come hanno fatto con il “caso Consip”, di nuovo grazie allo zelante lavoro del capitano Scafarto.

E’ dunque ovvio che oggi il Direttoretto del Fatterello cerchi in tutti i modi di occultare la clamorosa notizia dell’indagine su Scafarto, esibendosi in una sperticata difesa del malaffare e dell’imbroglio: “A lume di naso , scrive Calandrino, e' improbabile che un *** esperto come Scafarto [esperto, come abbiamo visto, in intercettazioni che non hanno rilievo penale ma tornano utili per sputtanare Renzi, ndr] abbia intenzionalmene messo in bocca a Romeo le parole di ***”.

Al lume del naso di Travaglio è invece “più probabile l’errore materiale: sempre spiacevole, ma umanamente comprensibile in quell’enorme mole di elementi da esaminare”.

Sì, avete letto bene: il povero Scafarto, sommerso dalle carte da lui stesso prodotte e in gran parte del tutto inutili (se non per infangare qualche innocente dal cognome famoso), s’è confuso e, poverino, in un’informativa ha scritto che Alfredo Romeo avrebbe incontrato Tiziano Renzi, mentre invece è stato Italo *** ad incontrare,  per motivi politici, quand’era parlamentare, in tutt’altro contesto , il figlio Matteo.

Abituato a manipolare e a omettere come il suo amico del Noe di Napoli, Travaglio poi si dimentica dell’altra, forse persino più grave, accusa a Scafarto: quella di essersi inventato una presunta “attenzione” dei servizi segreti , notoriamente alla dipendenza della presidenza del Consiglio, cioè di Renzi , per le indagini che stava svolgendo rovistando nella spazzatura di Romeo.

Tutto falso: la presunta Jeep dei servizi segnalata dall’occhiuto Scafarto apparteneva , come gli stessi carabinieri avevano subito verificato , ad un signore colpevole soltanto di abitare a due passi dalla sede romana della Romeo Gestioni.

Su questo il naso di Calandrino , più lungo di quello di Pinocchio , non ha nulla da commentare: e così il Direttoretto del Fatterello semplicemente evita di parlarne, censura la notizia e si rifiuta di segnalarla ai suoi pochi lettori.

Ma noi lo perdoniamo: da un cameriere della Casaleggio Associati srl non ci si può aspettare molto di più.

Lasciamolo sereno sguazzare nel suo elemento preferito, il fango, in compagnia dei suoi amichetti provvisoriamente a piede libero. Purtroppo per il Fatto, l’Italia è piena di magistrati e di carabinieri per bene.

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